lunedì 27 agosto 2012

Una vittoria vera?

Come ben saprete, in tarda serata del giorno stesso in cui ho postato il mio commento sulla decisione che avrebbe dovuto prendere la giuria nel processo Apple vs Samsung, il verdetto è arrivato.
La giuria ha stabilito che Samsung ha copiato da Apple, quantomeno per quanto riguarda alcuni brevetti software e il design di alcuni smartphone. Ovviamente non mancano i consueti irriducibili che dipingno la giuria come "faziosa" (leggasi, "la giuria ha espresso un verdetto contratrio a quello che avvrebbero voluto i soliti critici di Apple") o che tirano addirittura in ballo il patriottismo/nazionalismo americano contro l'azienda coreana.
Al di là delle polemiche, e al di là del fatto che un'eventuale mozione potrebbe ribaltare il verdetto (senza contare l'appello), ragioniamo sullo stato attuale delle cose. La vittoria di Apple è stata totale? Al di là dei proclami, secondo me no... Se è vero che è stato riconosciuto che Samsung ha "copiato" il design di alcuni prodotti Apple e violato alcuni brevetti, è anche vero che il risarcimento riconosciuto è stato meno della metà di quanto chiesto da Apple (1 miliardo di dollari circa, anzichè i 2.5 miliardi richiesti) e non è stata riconosciuta alcuna violazione nel campo dei tablet, che forse è il punto più cruciale per lo sviluppo futuro. Samsung, da parte sua, gioca un po' il ruolo della vittima... nonostante l'inebitabile scotto borsistico (-7%) e il miliardo di danni da pagare (ampliamente compensato dagli utili trimestrali) i modelli più nuovi (come il Galaxy SIII) e tutta la serie dei tablet (i Galaxy Tab) non rientrano tra i dispositivi che violano i brevetti.
Opposti, ovviamente, anche i commenti delle parti: se Apple parla di vittoria dei valori per gli innovatori, Samsung parla di sconfitta per la concorrenza e per i consumatori... Apple cerca di esaltare un gidizio che la favorisce solo in parte, Samsung cerca il consenso dei suoi utenti: ognuno gioca la sua parte di questo "processo immagine"... e nel frattempo Microsoft se la ride e Google prende le distanze da Samsung dicendo che molte delle accuse sono specifiche delle scelte implementative della società coreana.

La guerra è appena iniziata...

venerdì 24 agosto 2012

I panni degli altri

Non vorrei proprio trovarmi nei panni dei 9 giudici popolari che in questi giorni stanno decidendo le sorti della vicenda Apple vs Samsung.

Se da un lato ritengo pure io evidente la copiatura messa in atto da Samsung verso il look&feel inaugurato da Apple nel 2007, dall'altro mi rendo conto che il confine tra ciò che è brevettabile e ciò che va fatto inevitabilmente in un certo modo, è molto labile e suscettibile di diverse interpretazioni: non possiamo certo pretendere che Samsung faccia telefoni triangolari o rotondi per fare qualcosa di diverso dall'iPhone, però se è vero che HTC (tanto per fare un esempio) riesce a fare un telefono per molti aspetti originale (soprattutto a livello di personalizzazione dell'interfaccia) mentre certi modelli Samsung, ad uno sguardo fugace, sono in tutto e per tutto simili all'iPhone (anche come realizzazione e disposizione delle icone), qualche differenza del processo di progettazione ci sarà... Ma del resto basterebbe anche vedere la differenza tra i primi prototipi di Android e quelli effettivamente messi in commercio (dopo il lancio dell'iPhone) per capire che la via l'ha segnata Apple... e basta vedere cos'hanno ideato Palm (con WebOS) e Microsoft (con Windows Phone) per comprendere che soluzioni alternative si potevano trovare...

Ma torniamo in-topic: se la giuria dovesse dar ragione ad Apple, preparatevi a veder affondare altri colpi verso il mondo Android; dire se sia un bene o un male per la concorrenza (e quindi, di riflesso, per l'offerte verso gli utenti) è difficile... personalmente preferirei che la concorrenza venisse fatta proponendo soluzioni diverse e innovative, non copiando ciò che già esiste (vedi i già citati WebOS e Windows Phone) ma nel caso di vittoria di Apple, il mondo mobile sarà tutto da giocare sul filo di lana, con stratagemmi volti a limare le somiglianze estetiche, e contrattacchi di tutti i produttori Android verso Apple sul fronte brevetti: tradotto, uno schifo fatto di continue battaglie legali.
Dovesse invece vincere Samsung, il colpo per Apple sarà duro da digerire: al di là dell'inevitabile contraccolpo in borsa, tutti i concorrenti si sentiranno maggiormente legittimati a "prendere ispirazione" dai prodotti della mela... ma a qul punto ci sarebbe davvero concorrenza e innovazione, o avremmo solo una montagna di cloni?

Un salomonico colpo al cerchio e uno alla botte? Possibile, visto che entrambe le parti hanno avanzato le loro richieste, ma ci credo poco... sarà interessante vedere come va a finire

martedì 14 agosto 2012

Effetto boomerang

Si è parlato molte volte di come i rumors che si generano intorno all'attesa dei nuovi prodotti Apple costituiscano una sorta di pubblicità gratuita. Personalmente però ho anche avuto modo di osservare come questa attesa scontata si traduce in alcuni casi in uno stallo delle vendite nell'attesa del nuovo modello, stallo che in questo momento è ben evidente: lo scorso trimestre fiscale ha visto calare le vendite dell'iPhone, e nel trimestre in corso le cose non potranno andare molto meglio visto che l'iPhone 5 (o chi per esso, visto che il nome è l'unica cosa rimasta "misteriosa") è atteso per la metà di settembre... nessuno (a meno di offerte particolarmente interessanti) comprerebbe oggi un telefono che tra un mese è destinato ad essere tagliato di prezzo e cedere il passo al nuovo modello.
Ma se questo è vero "adesso", ad un mese (stima non ancora ufficiale) dalla presentazione del iPhone maggiorato, il fatto che le vendite siano ferme da così tanto tempo dovrebbe far suonare un campanello di allarme sull'effetto boomerang che può essere causato da indiscrezioni così tanto anticipate: se è vero che da un lato si tratta di pubblicità gratuita, è anche vero che dall'altro lato si può generare un'attesa che può avere ripercussioni "importanti" sulle vendite attuali... Fin quando c'era Jobs al timone, Apple era spesso criticata quando interveniva per via legali intimando la chiusura di blog e mettendo a tacere le gole profonde; Tim Cook, a parole, ha detto di voler innalzare ancora di più il muro di segretezza che gira intorno ad Apple ma, alla prova dei fatti, in tutti questi mesi non è stata intrapresa alcuna azione per cercare di limitare una fuga di notizie che sembra aver causato più danni che benefici. Probabilmente in Apple avranno fatto i loro conti, magari confidando nel fatto che lo stop nel trend crescente delle vendite di iPhone sarebbe stato accettabile perché compensato dalle altre novità dei due trimestri in esame (rispettivamente il nuovo iPad e il MacBook Pro Retina), mentre era più importante lasciare che le voci "abituassero gli utenti" con dovuto anticipo all'idea di un iPhone con uno schermo di dimensioni e proporzioni diverse, e un cambiamento drastico del connettore dock.
Resta da chiedersi cosa accadrà l'anno prossimo: in mancanza di novità eclatanti, non è ammissibile che i rumors creino nuovamente uno stop di così lunga durata delle vendite: come evitare tutto ciò? A mio avviso l'ipotesi migliore è che Apple torni a rilasciare i nuovi modelli di iPhone nel mese di giugno, così da sfruttare sia i tre mesi di traino del lancio, che quelli del trimestre natalizio, due periodi che con un lancio autunnale si sovrappongono; settembre potrebbe tornare ad essere l'evento riservato al mondo iTunes/iPod (ed Apple TV), mentre l'iPad continuerebbe a coprire il periodo primaverile. Resterebbero scoperti i primi tre mesi dell'anno, ma c'è ancora tutta la linea Mac da programmare (in particolare per il prossimo anno sono attesi nuovi MacPro e iMac) ed eventuali nuovi prodotti. In ogni caso, quello che pare certo per ora, è che a settembre si attende un evento di grande portata in cui le novità saranno molteplici: basterà un solo appuntamento?

martedì 7 agosto 2012

Waiting iOS6

Si parla molto in questo periodo di iPhone 5 (ammesso che sia questo il nome) e dell'iPad mini (sempre ammesso che il nome sia questo) ma si parla poco di iOS6, il vero elemento che dovrebbe far preferire un dispositivo Apple a uno qualunque degli infiniti smartphone e tablet Android che hanno invaso il mercato. Si, lo so, ci sono anche altri elementi importanti, dal prezzo alla disponibilità presso i vari operatori (soprattutto in quei paesi, come gli USA, dove l'acquisto con contratto è ancora la prassi più comune) passando per alcuni dettagli tecnici o fisici che possono fare la differenza (peso, dimensione del display, qualità della camera, ecc... ecc...) ma alla fine della scelta, o ti ritrovi con un device iOS (e realativi iCloud e AppStore) o con un device Android (con relativo legame a Google ma possibilità di spaziare anche altrove).

Personalmente, nonostante tutti i limiti e le chiusure che si ritrova, continuo a preferire il mondo iOS rispetto a quello Android, anche se ammetto di non avere un'adeguata sensibilità su ICS, la versione 4 di Android: il paragone lo faccio tra l'iPhone 4 (con iOS 5.1.1) e il Galaxy S (Android 2.3.3 senza possibilità di aggiornamenti ufficiali), due telefoni usciti negli stessi mesi ma con differenze abissali di usabilità.

Ma torniamo in topic. Se di iOS 6 si parla poco, probabilmente é perché la beta é già stata ampliamente diffusa e recensita, quindi non ci si aspettano grosse sorprese anche se, vista la politica di riservatezza di Apple, le eventuali grosse novità potrebbero essere introdotte in iOS solo all'ultimo momento; nonostante ciò vorrei esprimere la mia opinione su quello che mi piacerebbe avere, prima o poi, in iOS.

-Gestione e condivisione files. Sarò strano io, ma la visione "App oriented" della sincronizzazione dei files mi pare troppo limitata. Funziona bene ed è molto comoda ma la sua efficacia si ferma nel "giardino" di Apple, e anche lì con qualche riserva... Faccio qualche esempio: se dal Mac creo un documento di Pages in iCloud, me lo ritrovo anche in Pages sull'iPhone e sull'iPad... ma solo in Pages... se non ho Pages non ho modo (su iOS) di accedere a quel documento. Qualcuno dirà che è legittimo: se non ho un'applicazione in grado di gestirlo, è anche inutile che lo veda; in realtà potrei avere la necessità di accedervi per altri motivi (tipo "lo devo spedire in mail a qualcuno") oppure potrei volerlo aprire con un'applicazione diversa da Pages ma in grado comunque di gestirne il formato... e a tal proposito propongo un secondo esempio: se sposto in iCloud un RTF (gestibile da Pages sul Mac), su iPhone non lo vedrò, perché Pages per iPhone non gestisce gli RTF (e non si capisce il perché); se cerco di aggirare il problema usando un'altra applicazione, tipo Textedit, non ho nussuna applicazione su iOS che corrisponda a Textedit, quindi non ho modo di accedervi dal telefono o dall'iPad, anche se di applicazioni in grado di gestire gli RTF ce ne sono. Aggiungo: un documento di Texedit non lo recupererei nemmeno via web, visto che il sito di iCloud prevede l'accesso solo ai documenti di iWorks. Non pretendo (e nemmeno sono sicuro di volerlo) un file-manager, ma è così complicato creare su iOS uno spazio comune dove ogni App possa leggere e scrivere i propri files, lasciandoli a disposizione anche delle altre App in grado di gestire gli stessi formati? Volendo, un esempio di questo spazio esiste già, ed è quello del rullino fotografico: tutte le App lo vedono, tutte le App possono scriverci, e anche dal computer ci si potrebbe accedere (Win già vede la cartella DCIM, anche se solo in lettura, mentre il Mac non la vede perché importa la foto da iPhoto, da Anteprima, o da Acquisizione Immagine). Non si potrebbe fare qualcosa di simile che valga per qualsiasi formato di file, magari con un comportamento simile a Photo Streaming?
Ma supponiamo di cambiare strategia (come effettivamente sto facendo) e di utilizzare applicazioni come Phone Drive o DropBox (che più o meno fanno quello che voglio, anche se non con tutte le App)... possibile che in mancanza di una connessione internet per entrambi i partner, mandare un file a qualcuno sia un'impresa? Se entrambi i dispositivi sono iOS, ed entrambi hanno Phone Drive o qualcosa di simile, ci si riesce a fare agevolmente, anche via Bluetooth... ma se sono all'estero (no connessione dati), senza WiFi, e devo passare un file ad un dispositivo che non sia iOS (o non abbia l'applicazione giusta) non c'è modo. Mi piacerebbe che Apple implementasse una soluzione "elegante" per risolvere questo problema. Nell'ultima beta di iOS6 rilasciata in questi giorni è comparsa una voce chiamata "Contivisione Bluetooh": mi piacerebbe tanto che servisse a questo, anche se ho paura che non saà così.

-Libreria Foto. Possibile che per vedere le informazioni relative ad una fotografia, sia necessario ricorrere ad applicazioni esterne, come iPhoto? Ma soprattutto, possibile che si possano creare nuovi album, cancellare video o brani musicali, ma non si possano modificare in alcun modo gli album sincronizzati col computer? Potrei comprenderlo sull'iPhone, usato più per una visualizzazione veloce che per una gestione vera e proprio, ma l'iPad, che si propone di sostituire il computer in molti ambiti, potrebbe essere il dispositivo ideale per mettersi a fare un po' d'ordine quando nei ritagli di tempo, ordine che poi andrebbe sincronizzato sul computer... e da qui scaturisce la prossima osservazione....

-Sincronizzazione a doppio senso. Quante volte avete letto messaggi sui forum o sentito amici che dicevano "ho collegato il mio iPhone/iPod/iPad al computer nuovo (o al computer del mio amico) e mi ha cancellato tutto". Senza considerare quelli che utilizzano l'iPhone a mo' di backup della loro libreria musicale o fotografica e che quindi si aspettano (erroneamente) di poter reimportare, al bisogno, tutti i loro dati sul computer (cosa che si riesce a fare, volendo, solo con applicazioni di terze parti, ma non con iTunes). Ora, è vero che iTunes ti avvisa che sta cancellando tutto, è vero che iTunes ti permette di selezionare quale categoria di dati sincronizzare, è vero che i brani musicali si possono anche sincronizzare manualmente (e che, tra iCloud e iTunes Match, perdere la propria libreria sull'iPhone non è più così drammatico), è vero che si può fare un backup (anzi, salvo diversa indicazione è sempre fatto in automatico) ed è anche vero che qualche opzione di importazione esiste (tasto destro->trasferisci acquisti)... ma è anche vero (vedi sopra) che per le foto non c'è nessuna possibilità di importazione (se non dal rullino), che la sincronizzazione delle libreria avviene solo in un senso, da iTunes a iOS (a meno dei prodotti acquistati sullo store che possono essere traferiti come detto qualche riga sopra), e che a molte persone questi concetti sfuggono... Posso capire tutto il ragionamento che può stare alla base di queste scelte, ma questa idea di sincronizzazione è nata nel 2001 col primo iPod: forse sarebbe ora di rinfrescarla... è così complicato chiedere all'utente cosa vuole sincronizzare e in quale direzione? Probabilmente, per l'impostazione attuale di iTunes, sì, e quindi introduco un altro argomento...

-iTunes. iTunes nasce nel gennaio del 2001 per gestire la propria libreria musicale, e in seguito per sincronizzarla col proprio iPod. Ci può anche stare che iTunes sia anche l'applicazione per accedere all'iTunes (Music) Store, e volendo possiamo anche includere la gestione e l'acquisto di video, riservandogli il compito di "gestore multimediale". Il problema è che, col passare del tempo, iTunes è diventato mastodontico, e ora gestisce anche tutte le App per iOS (e relativo App Store), i libri e relativo store (solo come gestione files, perché sul Mac non è possibile visualizzarli in alcun modo), iTunes U, la sincronizzazione di account, agenda e rubrica (che forse non ha più senso nell'era di iCloud, ma può servire a mo' di possiilità di ripristino), e anche la sincronizzazione delle foto (che però stanno altrove). E' chiaro che gestendo così tante cose, dare troppe opzioni su ogni cosa diventa difficile... pensate poi a cosa potrebbe significare l'importazione sul proprio computer di parte delle librerie di un iPhone che non è il nostro, con possibili omonime o duplicati. Il problema, a mio avviso, è che l'idea di semplificare la gestione facendo tutto da un unico luogo, col passare del tempo abbia in realtà complicato le cose... pensate a iOS: lì avete un'applicazione per l'iTunes Store, una per l'App Store, iBooks, Edicola che raccoglie le riviste, iTunes U che vive di vita propria, e ultimamente anche un'applicazione separata per i Podcast. A mio avviso si potrebbe offrire qualcosa di simile anche in OSX: tante applicazioni separate per ogni diversa tipologia di dati, ognuna con la propria libreria (con eventuali distinzioni per ogni device che è stato collegato), ognuna gestibile singolarmente con le proprie opzioni di sincronizzazione, in entrambi i sensi; questa prospettiva potrebbe anche fornire un software per leggere sul Mac i libri comprati sull'iBookStore, cosa che attualmente non è possibile. iTunes continuerebbe a controllare musica e video con relativi store e, se gli si vuole mantenere un ruolo chiave nella sincronizzazione con iOS, potrebbe fare da "coordinatore", con una sorta di launcher, per richiamare ad una ad una le altre applicazioni. Sogno? Forse no, se la direzione intrapresa da Apple è quella di rendere più simili iOS e OSX... ma credo che per una modifica di questo tipo dovremo aspettare la prossima versione di OSX: White Lion continua a piacermi come nome, ma probabilmente cambieranno specie di felino.

-Varie ed eventuali su iOS. Parlando ancora di iOS (soggetto che ha introdotto questo mio post), ci sono diversi dettagli, più o meno piccoli e più o meno importanti, a mio avviso migliorabili; vado un po' a ruota libera...
Per esempio mi pare assurdo (e ne ho già parlato) che l'applicazione Calendario non mostri il numero della settimana: potrebbe farlo agevolmente quantomeno nella vista orizzontale se venisse introdotta una visualizzazione mensile anche in quel verso.
Sull'AppStore dell'iPhone non comprendo perché a volte, mentre si naviga nelle classifiche, se si era, nel dettaglio dell'App alla posizione 123 (per esempio) tornando indietro o lanciando l'installazione si torna a inizio classifica... questa cosa non succede sull'iPad, che però ha altri problemi, tipo un campo di ricerca che si fatica a cancellare e che comunque non è sempre accessibile (sarebbe meglio la "pagina" di ricerca, come sull'iPhone).
Restiamo sull'iPad e parliamo di Safari; capisco la volontà di renderlo simile alla versione per Mac ma, su un dispositivo touch, i pulsanti per scorrere le pagine avanti e indietro sono scomodi se vengono messi in alto: molto meglio in basso, come sull'iPhone.
Contatti: mettiamo che si voglia creare o cancellare un gruppo... come si fa con iOS? Non si fa. O lo si fa da iCloud (ammesso di avere i contatti sincronizzati lì, cosa che non tutti hanno, oppure ne hanno solo una parte) o si tenta con applicazioni di terze parti (che non ho ancora capito se funzionano o meno).
Parliamo ancora di sincronizzazione: vi è mai capitato di cancellare un'App dall'iPhone e di ritrovervela sul telefono dopo una sincronizzazione? Va bene che nella pagina di sincronizzazione delle App c'è una spunta per ognuna, ma se l'ho cancellata ci sarà un motivo e non mi deve essere riproposta di default solo perché era presente alla sincronizzazione precedente...
Ma torniamo sul dispositivo vero e proprio: l'iPad ha delle comode gestures per la gestione del multitasking, talmente comode che si potrebbe togliere il tasto home; l'iPhone, che come tipologia di dispositivo è anche più utilizzato dell'iPad, manca invece di questa possibilità, con il risultato che il tasto home è sovrasfruttato, ed essendo un tasto meccanico alla lunga ne risente. Io mi sono fatto cambiare l'iPhone in garanzia per questo motivo, sull'iPhone di mia moglie non dà problemi funzionali ma l'usura è percebibile, e in rete si legge spesso di malfunzionamenti legati a questa cosa. Non dico di riproporre tutte le medesime funzioni, ma perlomeno uno sliding dal basso che faccia comparire le applicazioni aperte sarebbe molto gradito, e se con una chiusura a tre dita si potesse uscire dall'App, ecco che anche l'iPhone potrebbe fare a meno del tasto home.
Come le organizzate le App sul vostro dispositivo iOS? Io, a parte qualche categoria importante e ben definita, ci ho quasi rinunciato... mal che vada c'è spotlight (a patto di ricordarsi il nome dell'App...). In ogni caso, la mia proposta/idea è la seguente: possibilità di selezionare un certo numero di App per spostarle in gruppo dove si vuole o per creare una nuova cartella in base alla selezione (magari con un limite un più più alto dei 12 elementi attuali).
OK che tutto fa business, ma vendere le suonerie ad un prezzo maggiore o uguale a quello del brano completo, quando basterebbe un po' di pazienza per farsela da sé, anche con App preconfezionate che preparano tutto loro, mi pare assurdo... personalmente mi interessa molto poco (i miei telefoni sono sempre in modalità silenziosa) ma con 2500 brani già presenti sul telefono, perché devo andare a creare un file musicale con un estensione diversa, da importare poi sul computer, e ricaricare sul telefono, passando necessariamente da iTunes? Probabilmente qui c'è anche lo zampino delle major, in ogni caso sarebbe gradito un cambiamento anche qui.
"L'App xyz vorrebbe mandardi delle notifiche push: [accetta] [nega]"; possibile che anche facendo "nega", alcune App si autoconfigurino ugualmente per inviare le notifiche? Nulla di dramatico, basta entrare nelle impostazioni e modificare, ma decisamente fastidioso...

Sicuramente ognuno avrà altre cose che vorrebbe migliorare, mentre a qualcun'altro va già tutto bene così; io credo che ci siano ancora dei notevoli margini di miglioramento che, pur mantenendo tutto nella "filosofia Apple", diano quel pizzico di flessibilità in più che sarebbe in grado di conquistare ancora più clienti, perché nonostante tutti questi "difetti", a mio avviso iOS offre comunque qualcosa in più rispetto ad Android.

giovedì 2 agosto 2012

In Montagna col Leone

Con un po' di ritardo, ripropongo anche qui la mia recensione di Mountain Lion, pubblicata lunedì su Punto-Informatico; evito le (numerose) immagini.

PS: a proposito delle
discussioni degli scettici intorno al nuovo sistema di Apple (a cui accenno a inizio articolo) figuratevi che c'è perfino chi è talmente malato di polemica (e uso la parola malato non a caso, perché l'accanimento insensato di alcuni individui si potrebbe quasi diagnosticare in una particolare patologia mentale) che si è messo a contare le novità, vere o presunte, di Mountain Lion per verificare se siano davvero 200... ovviamente senza nemmeno porsi il problema di comprendere e distinguere (ammesso che ne sia capace) ciò che sta dietro una pagina di marketing rispetto alle altre modifiche vere e proprie che sono "annidate" all'interno del sistema (modifiche che, non ho nessun problema a dirlo, possono anche non essere tutte piacevoli).


Di seguito, l'articolo:

Mountain Lion è stato (ed è tutt'ora) uno degli aggiornamenti più discussi del sistema operativo di Apple. Al di là della scelta ambigua del nome (il leone di montagna sarebbe il puma, nome già usato da Apple dieci anni fa per la versione 10.1 di Mac OS X) utenti e recensori si sono da subito divisi tra i favorevoli e gli scettici, sia prima del lancio (per le richieste di sistema che tagliano fuori le prime macchine Intel del 2006 e del 2007) che a seguito dei primi giorni di test.

Come già successo in passato nel passaggio da Leopard a Snow Leopard, Apple sceglie la via della continuità del nome per indicare che a livello di interfaccia non ci sono grossi cambiamenti, e l'utente si ritrova a gestire un sistema che grossomodo ha le stesse modalità operative di prima, modalità introdotte nel passaggio da Snow Leopard a Lion (per esempio lo scrolling invertito con la contestata sparizione delle frecce sulle barre di scorrimento, Mission Control , le applicazioni a pieno schermo, Launchpad e tutte le gestures derivate da iOS). Se però Snow Leopard aveva lasciato un sistema quasi inalterato introducendo grosse novità nelle fondamenta (dal taglio del PPC all'ottimizzazione per Intel, passando per i 64 bit, Grand Central Dispatch, e OpenCL), Mountain Lion procede in una direzione diversa lasciando quasi inalterate le fondamenta ma arricchendo il sistema con numerose nuove utility e servizi per l'utente.

Cominciamo quindi dalle conclusioni e chiediamoci da subito se OS X 10.8 è un sistema rivoluzionario, e se vale la pena aggiornare la propria macchina. Mountain Lion è sostanzialmente un miglioramento di Lion che aggiunge (come ben raccontato da Apple) oltre 200 nuove funzioni a OSX: nulla di realmente rivoluzionario sotto il cofano, ma una lunga serie di miglioramenti che per 15 Euro vale sicuramente la pena di installare, con le consuete riserve per chi utilizza il Mac per lavoro e deve assicurarsi della compatibilità del software in proprio possesso con la nuova release del sistema. Se state già usando Lion non avete motivo per non passare al suo successore, tantopiù se ne siete soddisfatti: se invece fate parte di quella metà di utenti che ancora utilizza sistemi precedenti, magari troverete in Mountain Lion qualche motivo in più per fare il grande salto. Infine, se siete tra quelli che non gradiscono la strada intrapresa da Apple, rassegnatevi, perché con Mountain Lion diventa ancora più evidente la volontà di assimilare sul desktop alcuni concetti derivati da iOS... e passare a Windows 8 potrebbe significare un'ulteriore esasperazione dell'unione tra il mondo "classico" del computer e il mondo dei tablet.

Delle 200 novità di Mountain Lion prenderemo in considerazione quelle che a mio avviso sono le più importanti, e partiamo subito con iCloud. Con Mountain Lion, e il relativo aggiornamento delle applicazioni Apple, l'integrazione del sistema con la nuvola di Apple diventa molto evidente: ogni volta che create un file in Pages (ma la stessa cosa vale anche per altre utility come Textedit) vi verrà proposta la scelta tra la sua creazione in locale oppure su iCloud. Va da sè che se lo creerete in iCloud lo avrete a disposizione anche su tutti gli altri dispositivi Apple, ma solo all'interno dell'applicazione omologa: un documento creato con Pages sul Mac lo potrete vedere con Pages su iPad (o su iPhone) con un concetto di sincronizzazione automatica molto semplice ed efficace ma nel contempo limitato, in quanto orientato all'applicazione. Se su iPhone non installate Pages non avrete alcun modo per recuperare quel documento sul vostro melafonino (magari per inviarlo via email ad un amico) e l'unica altra possibilità è quella di accedere via Web al proprio account attraverso un computer: nota bene, non attraverso iPhone, perché in tal caso il sito di iCloud non propone la visualizzazione standard ma la configurazione di iCloud sul dispositivo.

Sempre riguardo la creazione e la gestione dei documenti, in Mountain Lion è possibile eseguire le operazioni più comuni (come rinominare, dupicare, e spostare, anche su iCloud) direttamente dalla barra del titolo. Questa opzione va un po' a supplire all'eliminazione di "Salva con nome..." e meglio si integra con il salvataggio automatico (e relativa possibilità di recupero) delle diverse versioni del documento, anche se nel complesso è un sistema di gestione un po' distante da quello a cui siamo abituati, soprattutto per chi ancora non utilizza Lion e ci si dovrà abituare.

Tornando invece a parlare di rete, Mountain Lion propone un pannello di controllo dove definire e tenere sotto controllo tutti i propri account, di qualsiasi tipo, anche quelli dei social network come Twitter e Facebook (le funzioni di integrazione con quest'ultimo saranno disponibili solo tra qualche mese).

Esattamente come accade in iOS, per ogni account è possibile definire quali funzioni utilizzare per ogni profilo (mail, messaggistica, sincronizzazione di calendari, contatti, note ecc) e le stesse voci entrano in gioco anche quando si parla di condivisione: documenti, immagini, link a pagine web, ovunque ci sia qualcosa da condividere in Mountain Lion compare la classica icona (anch'essa di derivazione iOS) che permette di condividere quello che stiamo guardando su Twitter, Flickr, Vimeo, o di inviarlo via email o tramite un messaggio a un nostro contatto.

Quest'ultima considerazione ci permette di introdurre un'altra nuova funzione di OSX: Messaggi. Annunciata a febbraio, quando fu distribuita in versione beta, Messaggi sustituisce il vecchio iChat e consente di inviare messaggi sfruttando il proprio Apple ID per raggiungere non solo gli iPhone e gli iPad, ma anche qualsiasi contatto di Google Talk, AIM, Jabber e Yahoo!.

Ovviamente la somiglianza con l'omonima App per iOS è scontata, ed è possibile richiamare la videochiamata tramite Facetime in qualsiasi momento. Inoltre, se fossimo distratti mentre qualcuno ci invia un messaggio, nessun problema: Mountain Lion include un Centro Notifiche (con relativo pannello di preferenze per le scelte di visualizzazione) del tutto simile a quello di iOS. Anche la gesture per richiamarlo ricorda quello che si effettua su iPhone e iPad, solo che in questo caso si trascina con due dita dal margine destro del trackpad (e non dal bordo superiore dello schermo come sugli iDevice).

Se pensate che le similitudini con iOS si fermino qui vi state sbagliando di grosso: Mountain Lion introduce Promemoria e Note, due applicazioni sostanzialmente identiche alla loro controparte su iPad e ovviamente, anche in questo caso, il loro contenuto può essere sincronizzato attraverso iCloud tra tutti i dispositivi associati allo stesso account Apple ID. Infine, per non farsi mancare nulla, se siete dei giocatori incalliti avrete GameCenter anche su Mac, dal quale potrete tenere sotto controllo la vostra posizione in classifica di tutti i giochi che state utilizzando, anche quelli su iOS.

La linea di sviluppo che sta seguendo Apple è ben evidente, ed è quella di cui abbiamo già parlato lo scorso aprile, con un interfaccia che si evolve nel senso di unificare le stesse modalità di utilizzo su tutti i propri computer e dispositivi, fornendo i servizi di sincronizzazione, ma mantenendo comunque dei ruoli ben distinti in relazione alla tipologia del prodotto.

Volendo fare altri esempi, anche Safari acquista la vista a pannelli tipica dell'iPhone, attraverso iCloud permette di sincronizzare tutti le tab aperte sui vari dispositivi, e attraverso l'ormai immancabile pulsante di condivisione permette di twittare direttamente il link della pagina che stiamo leggendo o di inviarlo a qualcuno in modo immediato, anche con un messaggio (che sui device iOS apparirà come se fosse un SMS).

Oltre a tutte queste derivazioni da iOS, Mountain Lion riesce a migliorare con piccoli dettagli anche le applicazioni di base del sistema: i calendari per esempio mostrano le varie categorie in un pannello fisso sulla sinistra (anziché lo scomodo pannello in discesa di Lion), e Mail riesce finalmente a gestire in modo ottimale tutte le categorie delle caselle di GMail.

Tra le altre migliorie possiamo citare dei controlli ulteriormente perfezionati per l'accessibilità, per Time Machine, per la crittografia dei dati e per la sicurezza, sia a livello di privacy (un'apposito pannello ci dice quali applicazioni hanno accesso, per esempio, ai nostri contatti o ai servizi di localizzazione) che con il tanto "temuto" Gatekeeper che verifica (su richiesta) la provenienza e la certificazione delle applicazioni che stiamo utilizzando. Anche lo stesso Finder mostra qualche opzione interessante in più, tra cui quella di ordinare i file secondo vari criteri anche nella vista per colonne.

Una cosa che invece OS X non ha ancora acquisito da iOS è Siri, ma Mountain Lion offre comunque la possibilità di dettare del testo, anche se al momento le lingue accettate sono solo l'inglese (in tre diversi "accenti": Regno Unito, Australia e Stati Uniti d'America), il francese, il tedesco e il giapponese. Probabilmente in autunno, con l'uscita di iOS6, si assisterà ad un aggiornamento importante anche di OSX, aggiornamento che includerà tutte le lingue di Siri (e quindi, presumibilmente, anche l'italiano) l'integrazione con Facebook (che sarà una delle caratteristiche della nuova release di iOS) e altre migliorie a livello di sincronizzazione tra i sistemi: le stesse web-app del sito di iCloud, che attualmente replicano solo Calendario, Contatti, Mail, Trova il mio iPhone, e la lista dei documenti di iWork, potrebbero guadagnare (per esempio) la possibilità di visualizzare le notifiche o impostare Promemoria e Note.

Di novità più o meno grandi ce ne sarebbero molte altre ancora (una su tutte Airplay, oppure Power Nap) ma credo che quanto detto finora sia più che sufficiente sia per valutare l'upgrade, sia per intravedere la direzione presa da Apple.

Tutto bene quindi? In questi primi giorni di utilizzo non ho notato particolari problemi, ma in Rete si legge di alcuni piccoli bug sulle notifiche e qualche problema con il campo intelligente di Safari (ora c'è un unico campo sia per le URL che per la ricerca, come su Chrome). Anche a livello di prestazioni non noto particolari differenze e chi si è messo a fare dei test ha riscontrato che in certe situazioni Mountain Lion si comporta meglio del suo predecessore, e in altre si comporta peggio: la media tende ad azzerare le differenze.

Quello che però ho notato è che il mio Mac (un MacBook Pro early 2008 con 5GB di RAM) scalda più di prima, nonostante il monitoraggio delle attività non registra carichi particolari della CPU o un consumo eccessivo di RAM che costringa allo swap su disco: sarà il caldo di questi giorni, un effettivo consumo di risorse, qualche bug della prima release, o altro ancora?

Visto che le conclusioni le abbiamo già dette all'inizio, come ultima cosa ricordiamo che OSX 10.8 (Mountain Lion) è distribuito solo attraverso il Mac App Store, e attualmente non è previsto il rilascio su chiavetta USB com'era invece avvenuto con Lion. Per evitare pasticci in caso di problemi, e doversi ritrovare ad eseguire in situazione di emergenza delle procedure non sempre agevoli che necessitano di una connessione internet, è meglio crearsi in casa un sistema di ripristino su DVD (dual layer) o su una chiavetta USB da almeno 8GB. L'immagine del disco di installazione è contenuta nel file che si scarica dal Mac AppStore, e che viene cancellato al termine dell'aggiornamento: fatene una copia prima di iniziare l'installazione e poi seguite una delle tante guide che si trovano in rete (attenzione: per essere avviabile, la chiavetta deve essere inizializzata nel formato MacOSX esteso journaled con tabella di partizione GUID), oppure scaricate l'utiliy Lion DiskMaker e affidatevi alla sua sequenza di comandi AppleScript (con urlo liberatorio finale).