martedì 31 luglio 2012

Oblungo

Fino al giorno della presentazione ufficiale non ci sarà alcuna certezza, ma tutte le indiscrezioni vanno ormai in quella direzione, con tanto di foto e video che diventano sempre più numerose, quindi non dovrebbero esserci troppi dubbi sulle fattezze del prossimo iPhone, anche perché la data (confermata dalla fonti più autorevoli) sembra ormai fissata per il 12 settembre.
Al di là dei dettagli estetici su forma (simile all'attuale iPhone, che personalmente considero migliore di tutte le precedenti) e materiali (il metallo utilizzato sarà finalmente liquid-metal?), e al di là delle specifiche tecniche sulle quali c'è ancora molta confusione (e che non voglio trattare oggi) lo schermo allungato e il nuovo connettore dock saranno gli elementi portanti del nuovo melafonino, quelli che porteranno le novità visibili a tutti, quelli che porteranno a innumerevoli discussioni.

Partiamo dal display. Ho già detto in passato che lo schermo allungato mi convinceva poco: il fattore di forma differente costringerà gli sviluppatori ad un adattamento delle applicazioni, ma la larghezza invariata e la stessa densità di pixel non porteranno alcun beneficio in termine di leggibilità: semplicemente ci sarà qualche riga in più quando navigheremo per il web con display verticale (cioé nel modo tipico in cui si teine lo smartphone). Indubbiamente però si tratta di una scelta che porta alcuni vantaggi: lo schermo di ampie dimensioni avrà un effetto marketing di maggiore attrattiva sui potenziali clienti, ma la larghezza invariata non costringerà a manovre acrobatiche di mano e pollice per riuscire ad utilizzarlo con una sola mano... in questi giorni ho avuto modo di provare il nuovo Samsung Galaxy SIII di un amico, e la mia opinione personale è che un display così grosso sia troppo scomodo per un telefono, dispositivo che tipicamente si utilizza con una sola mano: probabilmente le intenzioni di Apple sono quelle di mantenere la maggiore usabilità possibile sull'iPhone, e andare ad occupare con il futuro iPad mini, ammesso e non concesso che questo prodotto vedrà mai la luce (anche se qualcuno già propone le custodie), quel segmento di mercato riservato a chi vuole un dispositivo con un display più grande, ma non così grande come i 10" dell'iPad (tra parentesi, operatori permettendo, con iOS6 sarà possibile videochiamare con Facetime anche su rete 3G quindi, entro certi limiti, l'iPad potrà essere usato anche con questa finalità).

Ma torniamo al probabile schermo del nuovo iPhone; la larghezza invariata, e il fatto che buona parte della lunghezza è guadagnata diminuendo lo spazio alle estremità, fa si che complessivamente il nuovo iPhone non "cresca" molto nemmeno in altezza (ad occhio e croce siamo sotto il centimetro) quindi l'impatto visivo non si discosta molto dall'attuale, e non si dovrebbe avere l'impressione di utilizzare qualcosa di "oblungo" (il condizionale è d'obbligo finché non si stringe il telefono tra le mani). Infine, se verrà confermata la risoluzione di 1152x640, gli sviluppatori non dovranno nemmeno preoccuparsi più di tanto di aggiornare velocemente le loro App: potranno girare esattamente come prima, visualizzate nello stesso modo, ma con due piccole bande nere ai lati. C'è solo da sperare che Apple non faccia di queste modifiche troppo frequentemente, altrimenti anche i dispositivi iOS cominceranno a soffrire della frammentazione tipica dei prodotti Android, da sempre citata come punto a sfavore di questo sistema (anche se in quel caso, quando si parla di frammentazione, si va ben al di là della risoluzione del display).
Passata la "paura" di un nuovo schermo, viene da chiedersi "come" questo nuovo spazio verrà utilizzato: se è evidente il vantaggio nella visualizzazione di filmati, ed è grossomodo indifferente nel caso di giochi (che al limite offriranno una visuale un po' più ampia), tutte le altre App dovranno riorganizzare i loro pannelli di strumenti per sfruttare il nuovo spazio... a meno che Apple non ne abbia previsto un utilizzo standard "di sistema" (possibilità remota ma non da escludere a priori).

Arriviamo quindi al dock. Anche di questo ho già parlato e in questo caso, a mio avviso, la situazione è meno "drammatica" di quello che potrebbe sembrare. Il connettore dock attuale è nato con il primo iPod, nel 2001, ed è nato con specifiche tecniche e dimensioni compatibili con le necessità di 11 anni fa. La miniaturizzazione dei dispositivi (sempre più sottili) e lo scenario tecnologico che in un decennio ha subìto non pochi cambiamenti, rende quasi d'obbligo un aggiornamento anche di questo componente. Probabilmente Apple fornirà un adattatore (vista l'enorme quantità di accessori sul mercato) ma prima o poi era lecito aspettarsi un cambiamento, e dopo 11 anni credo che non ci si possa lamentare più di tanto. Certo, ci sarà sempre il caso di chi ha appena speso centinaia di euro in accessori e non vuole usare un adattatore (probabilmente antiestetico) ma questo accade ogni volta che c'è un cambio e non è immaginabile che i cambiamenti cessino per mantenere una retrocompatibilità infinita: il punto di svolta c'è sempre, in ogni settore, a maggior ragione nell'informatica.

Alla luce di tutto ciò, cosa succederà al resto della linea? L'iPod Touch, che ha già saltato un giro di aggiornamento delle specifiche, è probabile che venga aggiornato con un modello in tutto e per tutto simile al nuovo iPhone, ma anche gli altri iPod (che non vedono aggiornamenti da lungo tempo) dovranno quantomeno essere dotati del nuovo connettore dock, il che ci lascia immaginare che a breve termine, e quindi prima che inizi la corsa agli acquisti natalizi, tutta la lineup di Apple venga aggiornata con prodotti nuovi.

Parallelamente ci sarebbe poi da considerare l'iPad. Si è parlato più volte dell'idea che Apple volesse introdurre in autunno una revisione del nuovo iPad introducendo un modello più sottile, con schermo IGZO, e con una sola lampada di retroilluminazione: facendo 2+2 con la necessità di aggiornare il connettore dock, ecco che l'idea (inconsueta per Apple, ma legata ad una transizione molto specifica) potrebbe diventare realtà. L'altra possibilità è che Apple sfrutti il periodo natalizo per vendere comunque l'iPad con il vecchio connettore (il periodo delle festa sarebbe comunque buono per le vendite), affiancandogli a sostegno il fantomatico modello da 7,85", già dotato dei tutte le novità del caso; questa possibilità però farebbe crollare le vendite nei primi tre mesi del 2013 visto che l'attesa per il modello successivo (storicamente atteso in primavera) sarebbe amplificata dagli attesi stravolgimenti del connettore.

Come ultima cosa torniamo all'iPhone per parlare della batteria. Inutile nasconderlo: se si usa l'iPhone nel pieno delle sue possibilità (sincronizzazione su iCloud, notifiche push, mail e navigazione web, social network o giochini vari, eventuali servizi di localizzazione, e ovviamente qualche telefonata) ogni notte è indispensabile mettere il melafonino in carica per averlo al 100% il mattino successivo. Lo spazio maggiore del prossimo iPhone potrebbe dare un piccolo aiuto anche in tal senso, con una batteria più grande in grado di dare un pizzico di autonomia in più, anche se dubito che si riesca ad ottenere più di tanto perché, di contro, ci si troverebbe anche con un iPhone più sottile, in ogni caso, se lo si usa per molte cose, la batteria di consuma: gli unici casi in cui una carica mi dura anche per cinque giorni è quando sono all'estero (no traffico dati 3G) senza reti WiFi (nessun utilizzo di mail, navigazione web e quant'altro) e non ho nemmeno tempo per giocare o per fare altro...

mercoledì 25 luglio 2012

[cs] Mountain Lion disponibile oggi sul Mac App Store

E' arrivato il Leone di Montagna...

Apple ha annunciato oggi che OS X Mountain Lion, la nona importante release del sistema operativo desktop più evoluto al mondo, è disponibile come download dal Mac App Store. Mountain Lion introduce oltre 200 nuove funzioni innovative come l’integrazione con iCloud, la nuovissima app Messaggi, Centro Notifiche, Condivisione a livello di sistema, integrazione con Facebook*, Dettatura, AirPlay Mirroring e Game Center. Mountain Lion è disponibile come aggiornamento da Lion o Snow Leopard a €15,99.

“Le persone apprezzeranno le nuove funzionalità di Mountain Lion e il fatto che sia facile da scaricare e installare dal Mac App Store,” ha dichiarato Philip Schiller, Senior Vice President Worldwide Marketing di Apple. “Grazie all’integrazione iCloud, Mountain Lion è ancora più facile da impostare, le informazioni importanti rimangono aggiornate su tutti i dispositivi, in modo che l’utente possa continuare a modificare documenti, prendere note, creare un promemoria e continuare le conversazione a prescindere che abbia iniziato su un Mac, iPhone o iPad.”

Fra le oltre 200 nuove e innovative funzionalità, Mountain Lion include:

• Integrazione iCloud, per una facile impostazione della propria Mail, Contatti, Calendario, Messaggi, Promemoria e Note, e per tenere tutto aggiornato su tutti i dispositivi dell’utente, compresi i documenti iWork;
• La nuovissima app Messaggi, che sostituisce iChat e porta iMessage sul Mac, in modo che sia possibile spedire messaggi a chiunque abbia un iPhone, iPad, iPod touch o un altro Mac;
• Centro Notifiche, che semplifica la presentazione delle notifiche e fornisce un facile accesso agli avvisi che arrivano da Mail, Calendario, Messaggi, Promemoria, aggiornamenti di sistema e app terze parti;
• Condivisione a livello di sistema, per rendere semplice la condivisione veloce di link, foto, video o altri file senza dover passare ad un’altra app; basta accedere una sola volta come utente per poi usare servizi terze parti come Facebook, Twitter, Flickr e Vimeo;
• Integrazione con Facebook, in modo si possa mandare foto, link e commenti con la posizione direttamente dalla propria app, aggiungere automaticamente i propri amici su Facebook ai propri Contatti e anche aggiornare il proprio status Facebook direttamente dal Centro Notifiche;
• Dettatura, che permette di dettare testi ovunque sia possibile digitarli, sia che si utilizzi un’app di Apple o di uno sviluppatore terze parti;
• AirPlay Mirroring, un modo facile per trasferire in modalità wireless e in sicurezza uno stream fino a 1080p di contenuti dal proprio Mac ad una TV HD utilizzando Apple TV, o mandare audio ad un ricevitore o a delle casse che utilizzano AirPlay; e
• Game Center, che porta sul Mac la famosa rete di social gaming di iOS permettendo all’utente di divertirsi con giochi live in modalità multiplayer con amici, sia che stiano usando un Mac, un iPhone, un iPad o un iPod touch.

Altre novità introdotte da Mountain Lion includono il rivoluzionario GateKeeper, che rende più sicuro il download di software da Internet; Power Nap, che aggiorna automaticamente le app e il sistema dell’utente mentre il Mac è in stop; e un browser Safari più veloce. Nuove funzioni per la Cina includono un’immissione del testo notevolmente migliorata, un nuovo dizionario cinese, facile impostazione dei più comuni provider di posta elettronica, ricerca con Baidu in Safari, e condivisione integrata con Sina Weibo e i popolari siti di contenuti video Youku e Tudou;

Prezzi e Disponibilità
OS X Mountain Lion è disponibile dal Mac App Store per €15.99. Mountain Lion richiede Lion o Snow Leopard (OS X v10.6.8 o successiva), 2GB di memoria e 8GB di spazio disponibile. Per una lista completa dei requisiti di sistema e sistemi compatibili, si prega di visitare: apple.com/osx/specs/. OS X Server richiede Mountain Lion ed è disponibile dal Mac App Store per €15.99. L’aggiornamento OS X Mountain Lion Up-to-Date è disponibile a nessun costo aggiuntivo attraverso il Mac App Store a tutti i clienti che hanno acquistato un nuovo computer Mac che ha diritto all’aggiornamento da Apple o presso un Rivenditore Autorizzato Apple l’11 giugno 2012 o in data successiva.

*L’integrazione con Facebook sarà disponibile in un prossimo aggiornamento software di Mountain Lion.

Apple, trimestrale in discesa

Di seguito, l'articolo pubblicato stamani su Punto-Informatico:

Tradizionalmente il terzo trimestre fiscale di Apple non riserva mai grosse sorprese e quest'anno, a maggior ragione, il trimestre si preannunciava come un trimestre di attesa. Al di là della crisi economica mondiale, le vendite di computer non sono legate a periodi precisi dell'anno ma all'eventuale presentazione di nuovi modelli, e il nuovo MacBook Pro Retina è arrivato troppo tardi per lasciare il segno nei dati del trimestre in corso. Inoltre il "pezzo forte" del fatturato di Apple, cioè iPhone, è fortemente condizionato dalle numerose indiscrezioni che prevedono una piccola rivoluzione con schermo maggiorato e nuovo connettore dock. L'impulso maggiore per tenere in ordine i conti del trimestre era quindi atteso da iPad che, nonostante la possibile frenata dovuta alle insistenti indiscrezioni di un modello da 7,8 pollici, ha potuto beneficiare in questi mesi del lancio del nuovo modello.

Tre mesi fa Apple prevedeva, cautelativamente, un fatturato di 34 miliardi di dollari per il terzo trimestre del 2012, mentre nei giorni scorsi gli analisti ne avevano stimati 37, un numero in leggero calo rispetto ai 39 miliardi del trimestre precedente. Ma veniamo ai risultati veri e propri: nel trimestre fiscale appena concluso Apple ha fatturato 35 miliardi di dollari, una cifra in calo del 11 percento rispetto al trimestre precedente ma che fa comunque segnare un incremento di 23 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'utile netto è stato di 8,8 miliardi di dollari (in crescita rispetto ai 7,3 miliardi del 2011) pari a 9,32 dollari per azione diluita. A differenza del passato, e come già annunciato nei mesi scorsi, il consiglio di amministrazione ha deciso di riconoscere un dividendo cash agli azionisti, che nello specifico è pari a 2,65 dollari per ogni azione ordinaria.

I risultati al di sotto delle attese degli analisti si sono fatti subito sentire sulle quotazioni a Wall Street del titolo AAPL, che nell'after hours (nel momento in cui scriviamo) sta pagando un calo nell'ordine del 5 percento, passando dai 600 dollari della chiusura a circa 570 dollari.

Analizzando nel dettaglio i dati delle vendite, si scopre che le vendite di Mac sono rimaste sostanzialmente invariate, identiche rispetto al secondo trimestre 2012 e in crescita del 2 percento rispetto al 2011; entrando ancora più nello specifico si può notare la consueta tendenza che vede le macchine portatili crescere a discapito dei desktop, con una proporzione che ormai si traduce in un rapporto di 3 a 1. Nel trimestre in corso questa sproporzione potrebbe ulteriormente accentuarsi grazie ai nuovi portatili presentati un mese fa, mentre i nuovi modelli per le macchine desktop più potenti (i Mac Pro) sono attesi solo per il 2013.

Gli iPod proseguono nel loro scontato calo di interesse facendo segnare 10 punti in meno rispetto allo scorso anno, e 12 punti in meno rispetto al trimestre precedente. Considerando questi risultati e gli aggiornamenti ormai lontani della linea, se Apple intende continuare a proporre questo tipo di prodotto bisogna aspettarsi una rivisitazione della linea a breve termine, secondo qualcuno già a inizio settembre.

Come preannunciato sopra, il tasto dolente di questi risultati arriva da iPhone: 26 milioni di unità non è certo un numero da poco, anzi, rappresenta un incremento del 28 percento rispetto allo stesso periodo del 2011; se però si raffronta il dato con il secondo trimestre del 2012 non si può non notare il calo del 26 percento e la notizia peggiore per Apple è che probabilmente nemmeno il trimestre in corso vedrà una ripresa della corsa iPhone, ripresa che è attesa solo dopo la presentazione del nuovo modello (il che ha lasciato supporre ad alcuni analisti che il lancio di iPhone 5 possa essere anticipato agli inizi di settembre, e non a fine ottobre com'era stato per il 4S). Oltre alla frenata per l'attesa del nuovo iPhone, il calo di vendite del melafonino va sicuramente riconosciuto anche ai meriti della concorrenza, in particolare all'alleato/nemico Samsung che con il Galaxy SIII ha ottenuto un ottimo successo soprattutto in Europa; il dato sembra un po' in controtendenza rispetto a quanto annunciato da AT&T, che vede una netta predominanza di iPhone tra le attivazioni degli smartphone, ma questo è un altro discorso, e le attivazioni di un operatore USA (per quanto importante) non possono essere proiettate sul mercato mondiale.

Se iPhone rappresenta la nota negativa dei risultati presentati ieri in tarda serata, l'altro cavallo di battaglia di Apple, iPad, ha fatto invece segnare un record di 17 milioni di unità vendute, ben al di sopra delle stime più ottimistiche che si fermavano tra i 14 e i 15 milioni, e superiore anche ai 15,4 milioni del trimestre natalizio (che tradizionalmente è quello di maggiore richiamo per questa categoria di prodotti). Raffrontandolo al periodo precedente o allo stesso periodo dello scorso anno, le crescite sono rispettivamente del 44 percento e del 84 percento, segno che il mercato dei tablet è vivo, vegeto, e in forte ascesa: ragionando in termini di fatturato, con oltre 9 miliardi di dollari iPad rappresenta per Apple oltre il 25 percento del totale, una percentuale in continua crescita.

A testimonianza della buona salute di iOS, il fatturato delle vendite sull'iTunes Store e sull'App Store è anch'esso in crescita del 31 percento e la stessa sorte è seguita dal fatturato derivante dalla vendita di software per Mac, in crescita del 28 percento (probabilmente grazie al modello di distribuzione attraverso il Mac App Store).

A margine di tutto ciò, il Wall Street Journal fa notare come Apple abbia raggiunto livelli altissimi di capitalizzazione (nella top 20 dello Standard & Poor 500) e stia accumulando una quantità enorme di liquidità che non è ancora ben chiaro come vorrà utilizzare, ma che ipoteticamente potrebbe consentirle di comprare in un colpo solo HP, Dell, Nokia, RIM, Sprint e Yahoo!.

Per il prossimo trimestre Apple si mantiene ancora cauta, prevedendo un fatturato di 34 miliardi di dollari e un utile per azione diluita di 7,65 dollari. Queste previsioni lasciano intendere che, a dispetto di tutto quanto detto sopra, le novità in grado di smuovere il mercato dovrebbero arrivare a trimestre già concluso o prossimo alla conclusione; quello che è certo è che i dispositivi iOS stiano condizionando sempre di più, nel bene e nel male, la storia di Apple. Nella giornata di oggi è atteso però l'arrivo di Mountain Lion, quindi nelle prossime settimane iOS verrà messo da parte per parlare un po' più di Mac.

mercoledì 11 luglio 2012

Futuro prossimo remoto

A volte mi chiedo quale sarà il futuro dell'informatica.

La mia generazione ha avuto la fortuna (per chi la considera tale) di veder nascere il computer come strumento personale e se ripenso al mio primo computer di 30 anni fa (uno ZX-Spectrum che, a memoria, mi era stato regalato quando avevo 11 anni) e faccio un paragone con le macchine attuali, le differenze sono tali da farli quasi sembrare due mondi separati... ma anche solo 20 anni fa, il mio primo Mac aveva un Hard Disk da 20MB, roba che adesso ci starebbero a malapena un paio di MP3 (sull'iPhone ne ho oltre 2000); restando in campo musicale, se quand'ero piccolo ascoltavo i 45 giri nel "mangiadischi", e ne avevo grossomodo una ventina, oggi i miei figli possono cercare su Youtube ogni canzone che vogliono ascoltare... loro un 45 giri non l'hanno mai visto, ma nemmeno una musicassetta: la loro "cultura" musicale parte dai CD... se ne avranno memoria quando saranno cresciuti...
Al di là di questo stralcio "nostalgico" (quasi d'obbligo visto il recente passaggio al club degli "-anta") e riallacciandomi al discorso di apertura, se le macchine di 30 anni fa sembrano quasi aliene, e quelle di 20 anni fa rappresentano un briciolo di potenza di quelle attuali, anche ripensando a periodi meno lontani, 10 anni fa non esistevano né iPhone né iPad, anche se andavano di moda i palmari (personalmente avevo, e in qualche cassetto ho ancora, un Handspring con PalmOS) che stavano cominciando a fondersi con i telefoni cellulari per dar vita ai primi smartphone; contestualmente iniziò il declino di Palm e la crescita Windows Mobile nelle sue varie forme... perlomeno fino all'arrivo di Android. Oggi, a 10 anni di distanza, quasi tutti hanno in tasca un telefono con schermo moltitouch a risoluzione elevata, una camera da qualche Megapixel (limitata nell'ottica, ma al pari di molte "compatte"), un navigatore GPS, una connessione ad internet ultraveloce, e svariati GB di memoria per applicazioni sia utili che futili, inclusi dei videogiochi che in certi casi poco hanno da invidiare a quelli delle console casalinghe.
Focalizzando il discorso sui computer, circa 10 anni fa compravo il mio primo portatile, un PowerBook G4 con schermo 12" da 1024x768, 1GB di memoria RAM, e 40GB di Hard Disk. Recentemente Apple ha presentato il MacBook Pro Retina, con schermo da 2880x1800, 8GB di RAM, 256GB di Hard Disk SSD e processore a 4 core. Se tanto mi da tanto, tra una decina d'anni la normalità sarà quella di processori a 16 core (ammesso che l'incremento di prestazioni passi ancora per questa via) 32GB di RAM (che, a dire il vero, alcuni usano già oggi) e 2 TB di Hard Disk SSD. Tra 20 o 30 anni non so nemmeno cosa aspettarmi: può essere che arrivi veramente l'era del post-PC (anche se non riesco ad immaginarmela negli uffici o tra chi, per esempio, utilizza i computer per progettazione) e può essere che il cloud prenda il sopravvento arrestando la corsa agli Hard Disk capienti (difficile prevedere gli sviluppi in tal senso, ma ci credo ancora poco... il cloud è utile in molte situazioni ma lo vedo in affiancamento, non in sostituzione completa dello storage locale).
Lasciando perdere i dettagli sui componenti che dovranno assicurare prestazioni sempre maggiori, e tralasciando certi ambiti professionali dove sarà difficile, se non impossibile, smuovere alcune modalità operative tradizionali (penso, per esempio, al CAD o alla programmazione) credo che, parlando delle grandi fette di mercato, la partita di giocherà principalmente in ambito consumer dove invece è relativamente più semplice sperimentare e introdurre nuove soluzioni (sarà per questo che Apple pare concentrarsi più in questa direzione?). Un piccolo esempio: nelle aziende, dove vince la tradizione del "se funziona non toccarlo", è ancora molto diffuso Windows XP, un sistema del 2001, e solo adesso che la vendita è completamente cessata, che Microsoft ha stabilito un termine per la cessazione del supporto, e l'hardware è corso troppo avanti per i limiti di un sistema concepito per l'informatica cu 10 anni fa, si inizia a migrare verso Seven (con qualche problema di compatibilità tra il mondo a 32 bit e quello a 64 bit). Nello stesso periodo di tempo, nel mondo consumer degli smartphone derivati dai palmari, si è passati dal predominio di PalmOS a quello di Microsoft, passando poi per Symbian, iOS, e Android... una flessibilità completamente differente, ampliamente giustificata dai difersi ambiti di diffusione.
Quello che è certo è che il mondo consumer si sta muovendo verso la mobilità e verso modalità operative semplificate: i computer portatili hanno superato i desktop, e ora i tablet stanno invadendo il mercato. Sebbene abbia sempre sostenuto la specializzazione e l'ottimizzazione di prodotti (anche recentemente ho scritto che "il computer deve fare il computer, e il tablet deve fare il tablet") può essere che la soluzione di Microsoft risulti vincente, con dispositivi ibridi che possono fare da tablet in mobilità e da "computer vero" al bisogno. Magari potrà essere così tra molti anni, passando attraverso qualche ulteriore versione del sistema operativo e il progressivo adattamento delle applicazioni... ma nel medio termine e, nello specifico, con Windows 8, questa possibilità mi pare ancora troppo remota... e non sono nemmeno sicuro che tentare di anticipare i tempi in questo modo (ammesso poi che l'evoluzione avvenga davvero in quella direzione) sia una buona idea per un'azienda come Microsoft che si trova nella situazione di dover assicurare ampia retro-compatibilità. Diverso sarebbe il caso di Apple che, operando in una nicchia (perlomeno finché si parla di computer), potrebbe permettersi una mossa azzardata che, al limite, causerebbe uno spostamento della nicchia... ma sto divagando...
Parlando di architetture hardware, visto il sempre crescente spostamento verso il mobile, e visto che la stessa Microsoft ha preparato una versione per ARM di Windows 8, può anche essere che l'architettura ARM soppianti in toto l'architettura x86, o la affianchi al 50% in una situazione in cui le due architetture (ricordiamo che la stessa Intel posside una licenza per la produzione di processori con architettura ARM) si spartiscono equamente il mercato; parallelamente potrebbe succedere che anche nel mondo dei computer (che ipoteticamente diventeranno sempre più simili ai tablet, perlomeno parlando del mondo consumer) il predominio di Microsoft vada scemando a tutto vantaggio di iOSX (ipotetica chimera nata dalla fusione di iOS con OSX) o di una ancora maggiore diffusione di Android (se il sistema di Google sopravviverà a sè stesso).
Volendo fare un'ultima postilla sull'hardware, assodata la convergenza verso gli schermi ad alte densità di pixel (di cui Apple é stata precursore), visto il costante spostamento verso il settore mobile, la vera sfida si consumerà sul campo del consumo energetico: se é vero che i consumi non potranno scendere oltre un certo limite, l'innovazione dovrà arrivare da un nuovo concetto di batteria o da metodi innovativi che ne consentano una ricarica continua e/o molto veloce... Chissà se se riparleremo, qui, tra una decina di anni...

Rivisitare il classico

Si è parlato tante volte di quanto l'iPod classico, di fronte alle crescenti capacità dell'iPod Touch, avesse ancora senso di esistere. Lo stesso iPhone, come ci racconta la biografia di Steve Jobs, nasceva dalla considerazione che avendo in tasca un telefono capace di riprodurre musica, nessuno avrebbe più comprato lettori musicali.
Parallelamente mi è capitato spesso di notare quanto fosse "accattivante" il nuovo iPod nano anche se, ad onor del vero, l'ho visto utilizzato in rarissime occasioni: qualche shuffle si (soprattutto praticando sport), molti iPod Touch (utilizzati anche come console portatile), qualche iPod classic (tipicamente in viaggio), e anche qualche nano delle serie precedenti... ma quasi nessun nano-Touch, nemmeno utilizzato come orologio, ruolo nel quale, a mio avviso, si comporta benissimo.
Se vi state chiedendo perché sto parlando di due prodotti tanto diversi (mini-HD contro memoria flash, grande capacità di archiviazione contro capacità ridotta, grandi dimensioni contro clip da appendere ovunque) arrivo subito al dunque: qualcuno sta ipotizzando (anzi, ne é praticamente certo) che Apple stia preparando un nuovo iPod nano che abbandoni il form factor attuale per tornare sulle vecchie dimensioni e diventare qualcosa di simile ad un piccolo iPod Touch, con una versione ad hoc di iOS, ma probabilmente senza capacità di eseguire App (se non eventuali software specifici così come ce n'erano anche per i "vecchi" iPod).
Personalmente sono dell'idea che un iPod del genere, più che rimpiazzare il nano-Touch, potrebbe prendere il posto dell'iPod classic, che non viene aggiornato da quasi tre anni. Il vantaggio dell'iPod classic, la caratteristica che gli ha permesso di sopravvivere fino ad oggi, è la grande capacità di archiviazione unita ad un costo relativamente basso, tenuto basso grazie all'utilizzo di mini-HD tradizionali in luogo della memoria flash, e display classici (non touch) di piccole dimensioni; un iPod Touch con 128GB probabilmente costerebbe troppo, ma un ibrido che possa impiegare uno schermo touch più piccolo (una misura tra i 2.5" e i 3" è più che sufficiente se non ci sono App) unito magari all'utilizzo di HD tradizionali, potrebbe consentire di realizzare un prodotto capace di offrire ancora grandi capacità ad un prezzo contenuto, ma con un design rinnovato... e magari con una fotocamera che possa invogliarne all'acquisto.
Di riflesso, nonostante ne abbia visti pochi (quasi nessuno) in giro, mi pare improbabile che Apple voglia abbandonare il nano-Touch e, vista la parziale sovrapponibilità di utilizzo, può essere che decida di abbassarne il prezzo per spingerne la vendita a scapito dello Shuffle (anch'esso da due anni senza aggiornamenti). In realtà siamo su due fascie di prezzo ancora molto distanti (lo shuffle costa 55 Euro per 2GB, il nano parte da 139 Euro per 8GB) ma dimezzando la capacita, riducendo il margine di guadagno, e considerando che certi costi sono calati (o sono già stati amortizzati) credo che un nano da 4GB possa essere venduto senza problemi a 89 Euro, eliminando lo shuffle dal listino: a quel punto potrebbe davvero diventare interessante anche solo come orologio.
In questo modo la linea iPod sarebbe completamente rivisitata, semplificata, tutta basata su schermi touch, e su una qualche versione di iOS (perlomeno a livello estetico).
Non avendo a disposizione i dati di vendita dei singoli modelli, non possiamo sapere quali valutazioni farà Apple per decidere "se" e "quali" linee tagliare, e "se" e "quali" linee rinnovare (e in tal caso "come" rinnovarle)... ma visto il trend decrescente della linea nella sua globalità, e visto che gli ultimi aggiornamenti sono ormai lontani nel tempo, é quasi d'obbligo che qualche azione debba essere intrapresa in tempi brevi: per ottobre c'è già molta carne al fuoco (iOS6, iPhone 5, e forse iPad mini), quindi i nuovi iPod potrebbero arrivare anche prima.

lunedì 9 luglio 2012

[OT] Una maglia autografata dai campioni del mondo 1982 all'asta per l'ALP

Ricevo e volentieri pubblico:

A trent'anni dalla splendida vittoria dell'Italia nel Campionato del Mondo di Calcio, alcuni giocatori della squadra che ha trionfato in Spagna nel 1982 hanno autografato una maglia della Nazionale che è stata donata all'ALP - Associazione Lorenzo Perrone per la Prevenzione delle Malattie Oncologiche e Oncoematologiche. Ora la maglia è stata messa all'asta su E-Bay, e il ricavato dalla vendita sarà interamente destinato a finanziare le attività dell'Associazione.

Sulla maglia compaiono le firme di Franco Baresi, Francesco "Ciccio" Graziani, Claudio Gentile, Giancarlo Antognoni, Paolo Rossi e Giuseppe "Beppe" Dossena, oltre a quelle di alcuni calciatori che hanno vestito i colori azzurri successivamente al Mondiale di Spagna, e più precisamente Stefano Tacconi, Roberto Mussi, Alberigo Evani e Giuseppe Giannini.

L'asta si concluderà giovedì 12 luglio alle ore 22. Per partecipare è possibile accedere alla home page di eBay Italia e digitare sulla striscia di ricerca le parole "maglia-autografata-campioni-1982".

L'ALP è stata fondata nel 2008 dai genitori di Lorenzo Perrone, un ragazzo di 17 anni scomparso a causa di una malattia oncoematologica, e si pone sostanzialmente due obiettivi: promuovere e finanziare la ricerca scientifica orientata alla prevenzione, informare il maggior numero di persone possibile sulle cause delle malattie tumorali. Fino ad oggi ha finanziato tre borse di studio per giovani ricercatori, una in collaborazione con l'Istituto Nazionale dei Tumori e due in collaborazione con la Struttura di Ematologia dell'Ospedale di Niguarda. I volontari dell'ALP inoltre hanno organizzato nell'arco di tre anni circa 100 incontri nelle scuole superiori delle province di Milano e Monza, nel corso dei quali hanno parlato di prevenzione oncologica a più di 4000 adolescenti.


Se desideri conoscere l'ALP, tutte le informazioni sono disponibili sul sito dell'associazione: http://www.associazionelorenzoperrone.org/index.htm

Link diretto all'asta su eBay: "Maglia della nazionale autografata dai campioni del mondo 1982"

venerdì 6 luglio 2012

[oggi rispondiamo a...] apple iphone 4 come lo rendo inutilizzabile a chi me l'ha rubato

Di tanto in tanto mi piace rispondere, per via indiretta, a chi arriva su questa pagine con chiavi di ricerca particolari, magari senza trovare l'informazione richiesta perché in realtà non ne ho mai parlato in modo esplicito.
Oggi vorrei spiegare come rendere inutilizzable l'iPhone in caso di smarrimento/furto, o perlomeno di come fare il possibile per limitare i danni (argomento di cui, qualche tempo fa, si era parlato anche su icm)

Come operazione preliminare vi consiglio di prendere nota dei codici IMEI, ICCID, e del numero di serie del dispositivo, in quanto possono essere utili nel caso dobbiate denunciare il furto o bloccare il telefono per altre vie. Queste informazioni le trovate tutte nelle impostazioni generali sotto la voce "info": potete fare uno screenshot (pulsanti home e standby premuti contemporaneamente) e metterlo al sicuro su Dropbox.

A questo punto vediamo come configurare al meglio l'iPhone:

1) impostare un account iCloud e attivare l'opzione "Trova iPhone" sotto le rispettive opzioni dell'account. Accertarsi che siano attivi anche i servizi di localizzazione e la rispettiva voce "Trova il mio iPhone". Con questa opzione attiva, ammesso che il telefono abbia a disposizione una connessione dati (attraverso rete 3G o su rete WiFi) accedendo alla funzione "Trova il mio iPhone" da un qualsiasi computer (tramite web) o tramite un altro dispositivo iOS, avrete la possibilità di inviare un suono o un messaggio all'iPhone (utile in caso di smarrimento se il telefono finisce tra le mani di persone oneste), cancellare da remoto tutti i dati presenti sul terminale, o bloccare il terminale. Ovviamente, come dice il nome stesso del servizio, avete anche la possibilità di localizzare il dispositivo su una mappa. Per essere ragionevolmente sicuri di avere sempre accesso a queste possibilità, bisognerebbe lasciare WiFi e connessione dati 3G sempre attive contemporaneamente o, al limite, disabilitare solo il WiFi quando non lo si usa.

2) tutto molto comodo, ma chi ci dice che l'eventuale malintenzionato non sia a conoscenza di tutto ciò e si premunisca, come prima cosa, di disattivare tale servizio? Per impedire questo è necessario abilitare le restrizioni: sempre dalle impostazioni generali entrate in restrizioni, impostate una password (non banale), e bloccate le modifiche alle impostazioni degli account, così che il "Trova iPhone" dell'account iCloud non sia accessibile in alcun modo. L'abilitazione delle restizioni evita anche la possibilità che le impostazioni siano cancellate dal terminale stesso con un ripristino: prima di eseguire l'operazione di ripristino impostazioni viene chiesta la password impostata per le restrizioni.

3) come ulteriore precauzione, personalmente consiglio anche di impostare il blocco dello schermo con codice: si limita la possibilità che un malitenzionato frughi tra i nostri dati e tra i nostri contatti (diventa anche una questione di privacy) o, peggio, che faccia dei danni cancellando calendari e contatti che abbiamo in iCloud (che tramite la sincronizzazione verrebbero poi cancellati da ogni dispositivo collegato all'account). Tra le opzioni del blocco con codice dello schermo c'è anche la possibilità di inizializzare i dati dopo 10 tentativi falliti... se avete due bimbi piccoli per casa che prendono l'iPhone per giocare, vi consiglio di NON abilitare questa opzione ;)

Nulla è sicuro al 100%, ma queste precauzioni sono già qualcosa di buono.

giovedì 5 luglio 2012

L'ha detto pure il tiggì

Ieri sera, mentre tornavo a casa dall'ufficio, il giornale radio dava la notizia che ad ottobre, insieme all'iPhone 5, dovrebbe arrivare l'iPad mini: più economico dell'iPad 2 (forse si sono scordati che siamo già al nuovo iPad, che rappresenta la terza generazione del tablet della mela) e con schermo da 7,85".

La radio non ha fatto altro che riprendere le indiscrezioni che girano già da diverso tempo e che ultimamente hanno acquisito un certo alone di ufficialità in quanto riprese prima da un sito cinese (facendo eco agli accordi tra Apple, Sharp e Toshiba, per la fornitura di schermi IGZO) poi da Bloomberg, e infine dall'autorevole e solitamente beninformato Wall Street Journal.

Può bastare questo a dare la notizia per certa al 100%? Ovviamente no, sempre di rumors si tratta, ma considerando che circolano anche voci di dipendenti che hanno accennato a test interni di prototipi con questa dimensione, gli indizi cominciano ad essere tanti... troppi per non credere che ci possa essere un fondamento reale a questa possibilità.

Eviterò di riproporre cose che ho già detto, quindi mi limito a reindirizzarvi al mio ultimo commento relativo a questo argomento, commento che (al di là della tecnologia di schermo che dovrebbe essere IGZO e non AMOLED) è ancora in linea con il mio pensiero attuale.

mercoledì 4 luglio 2012

Usato sicuro

Un breve flash per una breve osservazione su una notizia di questi giorni.

La Corte Europea di Giustizia ha sancito che la vendita di software usato è legittima, il che mi pare più che corretto...

...non ho però ancora trovato nessuno che commentasse questa decisione alla luce, per esempio, del software acquistato sull'AppStore o sul Mac AppStore. Ufficialmente questi software sono per loro natura installabili su più macchine (quindi concedono una certa libertà) ma sono vincolati all'account dell'utente che li ha comprati.

La decisione della Corte Europea di Giustizia verrà fatta valere anche in questo caso? Se la risposta è "si", come affronterà il problema Apple?

Scommetto che prima o poi la questione verrà sollevata...