giovedì 31 maggio 2012

Punti di vista

Nel marasma di rumors generati dall'intervista rilasciata ieri da Tim Cook, voglio segnalarvi un articolo che affronta la questione da un punto di vista un po' differente, quasi umano nella "lettura" del ruolo di Tim Cook, che si è trovato ad affrontare il suo primo evento ufficiale interpretando sé stesso (ruolo in cui si troverà sempre più spesso, a partire dall'ormai prossima apertura della WWDC). Buona lettura.

mercoledì 30 maggio 2012

[10 anni fa] Frammentazione

10 anni, nel mese di maggio, Apple aggiornava gli iBook e inaugurava l'era degli (ormai defunti) Xserve; in realtà anche gli iBook è come se fossero ormai morti: trasformati in MacBook col passaggio ad Intel e contraddistinti dalla scocca in policarbonato rispetto ai MacBook Pro, dopo un passaggio travagliato per una versione in alluminio che creava solo confusione tra le linee, sono stati definitivamente eliminati per lasciare spazio agli Air.

Il titolo di questo articolo parla però di "frammentazione", e se questo termine oggi va molto di moda parlando di Android, anche 10 anni fa era più o meno di attualità, e sempre a proposito del sistema da cui Android deriva (e ne fa ormai parte), ovvero Linux. 10 anni fa "Caldera, Conectiva, SuSE e Turbolinux si alleavano per dar vita ad una versione unificata di Linux con cui conquistare il mercato aziendale e contrastare l'effetto frammentazione"; lascio a voi giudicare il risultato dell'operazione.

[Sempre a proposito di frammentazione, in questi giorni stanno circolando delle immagini della presunta scocca del futuro iPhone, con uno schermo di dimensioni e proporzioni differenti, nonché un nuovo connettore dock più piccolo... ma di questo ne parlerò in un articolo a parte]

Al di là di questo, tra una decina di giorni inizierà la WWDC di quest'anno, mentre 10 anni fa l'appuntamento con la conferenza degli sviluppatori era un appuntamento fisso del mese di maggio, per cui di questi tempi si tiravano le somme su quanto presentato: oltre all'hardware a cui ho accennato sopra, le novità riguardavano soprattutto MacOSX e, nel dettaglio, Jaguar, sistema che sarebbe stato rilasciato qualche mese più tardi. In quel periodo si discuteva molto di MacOS X, della sua anima UNIX, e del fatto che Apple avrebbe dovuto rilasciarne una versione anche per x86. Dal mio punto di vista ho sempre detto che Apple punta all'integrazione di hardware, software e servizi, e che quindi non avrebbe mai rilasciato MacOS X per x86 se non con le dovute precauzioni volte a mantenere il legame di cui sopra: di fatto Apple è passata a x86, ma non ha rilasciato una versione di MacOS X per la "piattaforma x86", ha sempre vincolato il proprio sistema alle proprie macchine... e credo che, nonostante il nuovo corso di Tim Cook, Apple continuerà ancora per questa strada.

martedì 22 maggio 2012

Preso al volo

Qualche tempo fa parlavo dell'evoluzione delle interfaccie e delle modalità di interazione tra uomo e computer che, a mio avviso, si sta inequivocabilmente orientando verso un utilizzo sempre più preponderante delle gestures (perlomeno in ambito consumer).
In quel contesto, pensando al futuro, accennavo anche un paragone con il film "Minority Report", pur considerando quel futuro ancora lontano e forse anche poco pratico per un utilizzo reale della macchina.
Pur non avendo cambiato idea sull'effettiva praticità di questa soluzione (di grande effetto ma utile solo in contesti ben brecisi e limitati) mi devo forse ricredere su quanto una simile modalità di interazione possa essere lontana nel tempo: LEAP propone un dispositivo in grado sfruttare telecamere e raggi infrarossi per comprendere i movimenti delle mani davanti allo schermo e trasformarli in comandi molto precisi; pur non essendo ancora disponibile per la vendita, chi fosse interessato a preordinarla può farlo ad un prezzo molto interessante (circa 70 dollari) e se il video mostrato sul sito corrisponde alla realtà, le potenzialità sono comunque molto interessanti... vi consiglio di guardarlo.

domenica 20 maggio 2012

Il 10% delle funzioni

Spesso si dice che il mondo è bello perché è vario; c'è chi (a torto o a ragione) non sopporta Apple, l'iPhone, o l'iPad, chi non sopporta Android in tutte le sue salse (qui parzialmente mi ci metto anch'io) e anche chi è contrario in generale a smartphone e tablet.

La cosa più curiosa però è notare come certe affermazioni si contraddicano a vicenda o, peggio ancora, contraddicano sé stesse nella stessa frase.

Qualche giorno fa per esempio leggevo su un forum che "è stupido spendere 600 euro per uno smartphone (o un tablet) solo per farsi belli anche se poi si usano solo il 10% delle funzioni: molto meglio usare quei soldi per comprarsi un computer portatile vero".

Ora, al di là del fatto che un computer portatile, per quanto possa essere piccolo e leggero, mi verrebbe un po' difficile da infilare in tasca, e ancora più difficile usarlo per telefonare (Skype a parte, ammesso di avere una connessione di rete a disposizione...) quello che non capisco è il concetto dell'utlizzo: se è stupido spendere tot euro (qualunque cifra sia) per un oggetto che si usa solo al 10%, non dovrebbe essere ancora più stupido spendere la stessa cifra per un oggetto che, essendo ancora più potente, verrà sfruttato in una percentuale ancora minore?

Di tanto in tanto mi verrebbe voglia di prendere in mano un paio di miei vecchi articoli per ampliare ulteriormente il discorso...

martedì 15 maggio 2012

Di male in peggio... o forse no [aggiornato]

Qualche giorno fa mi lamentavo del fatto che l'arrivo di iTunes Match, che portava con sè anche iTunes in the Cloud, non dava in realtà accesso ai vecchi acquisti musicali sui device iOS: mancava proprio il pulsantino "acquistati" che si vede nella pagina descrittiva del sito Apple.
Oggi scopro che, a dispetto della decrizione data anche dallo stesso iTunes nell'apposita pagina dello Store, il pulsante della musica acquistata in passato è sparito anche da iTunes.

Voglio sperare che sia un "problema" momentaneo legato magari al fatto che il pulsante mancava dai dispositivi iOS, perché si tratta di una funzione molto utile e interessante che aspettavo da tempo, e che mi spiacerebbe veder sparire prima ancora di poterla sfruttare...

[aggiornamento del 19.05.2012] noto che in iTunes il pulsante per riscaricare la musica è tornato; purtroppo in questi giorni non ho modo di verificare di persona la situazione sugli iDevice, ma da quello che leggo su vari siti pare che finalmente sia stato abilitato anche lì, il che conferma la mia ipotesi: il problema è stato solo momentaneo e causato, probabilmente, da uno stop necessario per abilitare il download degli "acquistati" anche da iOS

martedì 8 maggio 2012

(evo)luzione

Negli ultimi giorni ho postato poco ma ho passato molto tempo ad osservare... osservare diversi siti internet, sperimentare nuovi servizi, leggere forum, provare nuove vie di utilizzo dell'iPad.

Partiamo da quest'ultimo: l'iPad (parlo di questo perché lo conosco meglio ed è quello che sto usando in questi giorni, ma il discorso vale per qualsiasi tablet) offre molto più di quanto mi potessi aspettare... praticamente non sto più accendendo il computer da qualche settimana e la cosa, sotto certi aspetti, mi preoccupa. Con la sua immediatezza, l'iPad è infinitamente più comodo per un'infinità degli utilizzi più classici, ma i limiti di iOS sono ancora troppo forti (spero in iOS 6 e successivi) e non vorrei correre il rischio di abituarmici troppo. Nei prossimi giorni dovrò necessariamente tornare ad usare il MBP e conto di tornare ad utilizzarlo un po' di più di quanto ho fatto ultimamente, anche se i troppi impegni di questi mesi rendono infinitamente più comodo aprire la smartcover dell'iPad piuttosto che accendere il computer. Mi pare però evidente che l'evoluzione del comportamento (anche a sentire molti miei amici e colleghi) sia in quella direzione, quindi non mi sorprende l'espansione del mercato mobile, inteso come smartphone e tablet, a dispetto della contrazione del mondo dei computer... che a loro volta vedono uno spostamento verso i notebook e una contrazione dei desktop... ed entrando ancora più in profondità, l'interesse sembra andare verso gli ultrabook, più mobili del classici notebook (tipicamente più grossolani e pesanti) e più performanti, anche se più costosi, rispetto al parziale e transitorio successo del netbook (rimpiazzati ormai dai tablet).

E' inevitabile quindi che gli aspetti di convergenza tra tablet e computer (due dispositivi che secondo me, tutt'oggi, sono ancora due cose ben distinte) diventino sempre più forti in molte direzioni, e non solo a livello di interfaccia. Il calo di prezzo degli SSD ne consentirà un'implementazione sempre più diffusa in tutte le macchine, prima di tutto i portatili (non solo l'Air o gli UltraBook in generale ma anche, per esempio, i prossimi MacBook Pro) con benefici anche a sull'autonomia e possibili modifiche anche a livello di gestione di memoria del sistema. Faccio un piccolo esempio (oggetto di discussione su icm nei giorni scorsi): in iOS, a seguito dell'implementazione del multitasking, la distinzione tra RAM e memoria a stato solido è diventata abbastanza labile: al di là delle questioni su quali servizi siano supportati e rimangano realmente attivi nel multitasking, le App vengono caricate in memoria finché c'è spazio, ed entrano in una sorta di FIFO che viene svuotata al bisogno. Su MacOS la gestione è sempre stata differente: le applicazioni vengono aperte e ufficialmente non si chiudono finché non si preme cmd-q (a costo di ricorrere allo swap) neanche se tutti i documenti relativi a quell'applicazione sono stati chiusi (a differenza di MS-Windows dove solitamente, ma non sempre, la chiusura del documento corrisponde alla chiusura dell'applicazione); con Lion le regole sono cambiate: se l'applicazione non è attiva da un po' e c'è bisogno di memoria, l'applicazione viene terminata e, quando serve, va riaperta. Questo non causa grossi problemi per le applicazioni che si caricano velocemente, ma può essere fastidiosa quando vergono terminate applicazioni "pesanti" che richiedono un po' più tempo per l'apertura; probabilmente però anche questo fastidio diventerà più "sopportabile" quando gli SSD sostituiranno gli HD classici.

Qualcuno dirà che Apple "guarda avanti", qualcun'altro dirà che "Apple induce a comprare nuovo hardware"... io dico che "Apple va per la sua strada": la puoi seguire da vicino, la puoi seguire a distanza, puoi guardare indietro perdendo di vista quello che sta davanti, puoi decidere di abbandonare quella strada per tornarci in seguito, oppure non tornarci più... ma Apple fa comunque quello che vuole seguendo la sua evoluzione...

Ad ogni modo, dall'altro lato, si registra fortunatamente qualche scossa anche in iOS... dopo la pubblicazione di Codea (il primo tool che per mette di sviluppare App direttamente su iPad) si comincia a parlare di multi utenza e a quel punto, se solo venisse concessa un po' più di libertà nella gestione delle librerie (oltre alle lamentele già note recentemente ho scoperto che non è nemmeno possibile modificare/cancellare i gruppi di contatti in iOS...), allo scambio dei files tra le App, e alla gestione dei files in iCloud, iOS potrebbe diventare un sistema autonomo al 100% e potenzialmente pronto a sostituire il più classico OSX in molte più circostanze.

A fronte di tutti questi cambiamenti (possibili o ipotetici), quello che noto ultimamente è che nella cosiddetta "vecchia guardia" c'è una sorta di riluttanza al cambiamento; è un argomento di cui avevo già parlato e che in parte condivido quando c'è di mezzo una professione: cambiare abitudini, metodo di lavoro, e magari anche software, è qualcosa che ha un costo... senza contare gli eventuali inconvenienti derivanti dal fatto che magari "le cose nuove" non sono proprio adatte (o non lo sono ancora) per certi lavori; questa situazione inevitabilmente (e giustamente) causa proteste, riluttanze all'aggiornamento, e possibili allontanamenti dalla piattaforma da parte di certe categoria di professionisti (anche se magari facilita l'avvicinamento di altre categorie). Forse però è anche per questo che Apple, ultimamente, sembra rivolgersi maggiormente ad un pubblico consumer (mediamente, ma non necessariamente, più giovane) tipicamente più propenso a sperimentare nuove soluzioni e con più tempo da dedicare alle novità tecnologiche... credo che tutti i quarantenni come me avranno modo di ricordare il diverso approccio che avevano 20-25 anni fa con l'informatica: ai tempi la voglia di sperimentare nuovi sistemi passando da linea di comando a interfaccia grafica era preponderante (per non parlare dell'eplorazione dei files e delle risorse più recondite del sistema) mentre oggi ci si lamenta quando una preferenza cambia di posto nel pannello di controllo, perché se ho bisogno di cambiarla subito per lavorarci, non posso permettermi di perdere tempo. Per quanto mi riguarda, questa cosa la vivo soprattutto con Windows (sistema col quale lavoro) mentre fortunatamente col Mac ho un approccio "casalingo" più rilassato, e forse è anche per questo che me la prendo meno con i cambiamenti "forzati" di Apple...

In conclusione, inizierà presto una nuova era o un nuovo evo informatico? Secondo me c'è tempo ancora qualche anno ma, anche se l'ho già detto altre volte quasi come uno scherzo, quando iOS arriverà alla sua decima incarnazione, potrebbe chiamarsi iOS X, con tutto quello che ne potrebbe derivare anche riguardo la convergenza con OS X, e con conseguenze che al momento riesco ad immaginare solo in parte.

mercoledì 2 maggio 2012

La nuvola musicale

Finalmente Apple ha attivato iTunes Match anche in Italia.

Onestamente non credo che sottoscriverò l'abbonamento a questo servizio, però mi interessava la sua attivazione perché è contestuale all'attivazione di iTunes nella nuvola, ovvero la possibilità di riscaricarsi non solo le App, ma anche tutta la musica acquistata sull'iTunes Music Store (ora solo iTunes Store).

Su computer vedo che funziona a dovere (sul PC-Win, dove non ho nemmeno un brano, mi presenta la lista ordinata di tutti i 566 brani che posso riscaricare da iCloud). Sull'iPhone però non vedo da nessuna parte questo elenco, né partendo dallo store, né partendo dalla libreria, e anche cercando un album che so di aver acquistato ma che non tengo sull'iPhone, me lo propone come nuovo acquisto... probabilmente è solo questione di tempi di aggiornamento, visto che il servizio è appena partito.

Sono curioso di vedere cosa succederà a quei brani (fortunatamente pochi, dovrebbero essere 4 o 5) che iTunes non mi ha ancora consentito di aggiornare a iTunes plus...

Finché il servizio non era disponibile in Italia non ho mai approfondito però vedo che sulla pagina, nella lista delle FAQ, viene evidenziato come funziona lo streaming o il download attraverso iTunes Match (il comportamento è diverso a seconda dei dispositivi, cosa che non era ben chiara quando venne presentato per la prima volta il servizio):

Sul computer, le canzoni archiviate in iCloud vengono riprodotte in streaming, ma puoi sempre decidere di scaricarle cliccando sul pulsante di download di iCloud. I dispositivi iOS avviano la riproduzione dei brani e nel frattempo li scaricano, così potrai riascoltarli anche quando non sei connesso a internet. Sull’Apple TV, invece, la musica viene solo riprodotta in streaming.