giovedì 29 marzo 2012

[10 anni fa] Tokio, sport, e console

L'appuntamento quasi-mensile col passato ci porta a parlare del MacWorld Expo di Tokio e ci aiuta a comprendere come ma Apple abbia deciso di abbandonare gli appuntamenti fieristici fissi a favore di venenti dedicati (anche se taluni di questi, di fatto, arrivano anch'essi a scadenze quasi programmate).

La sfornata di computer dell'Expo di San Francisco di gennaio, aveva indotto Apple a dichiarare che non si sarebbe stato nuovo hardware fino all'estate (in realtà vedremo nei prossimi mesi che nel corso di Aprile e Maggio vennero lanciate nuove macchine); l'attesa per il MacWorld Expo di Tokio era quindi orientata tutto sul software, argomento sicuramente importante (anche più dell'hardware) ma con un impatto sicuramente minore a livello di comunicazione mediatica, quantomeno per eventi come un expo tutto dedicato al Mac. D'altro canto non si può certo pretendere che Apple basi la sua strategia di produzione e lancio di nuove macchine in relazione agli eventi organizzati da terzi (anche se questi stessi eventi hanno fatto da trampolino di lancio in molte occasioni) quindi è più che comprensibile che in tempi più recenti la casa di Cupertino abbia deciso di non partecipare più a queste manifestazioni...
Tornando a dieci anni, fa nonostante non siano stati presentati nuovi Mac, l'occasione servì ad Apple per presentare il primo aggiornamento dell'iPod: capacità raddoppiata (da 5GB a 10GB), rubrica in grado di importare i contatti dall'AddressBook di Mac OS X, da Entourage, oppure da Palm Desktop, e un prezzo di 599 Euro, valore altissimo se paragonato a quello che possiamo ottenere oggi con quei soldi (per esempio un iPad WiFi+4G da 16GB). L'idea che l'iPod potesse essere utilizzato per archiviare altri dati oltre la musica era stata intravisto un paio di settimane prima anche da ProVUE (società specializzata, per l'appunto, in database), ma il nuovo arrivato di Apple tagliò direttamente le gambe a quell'idea un po' ibrida.

Continuando a parlare di lettori musicali, Nike annunciava una partnership con Philips, anche se poi la migliore integrazione sotto questo punto di vistas, è stata quella realizzata in accordo con Apple.

L'evento più grosso del mese di marzo del 2002 fu però lo sbarco europeo della Xbox, prima console targata Microsoft, nata per infastidire Sony e Nintendo approfittando della caduta di SEGA. Il successo della Xbox non fu enorme ma gettò delle basi importanti per il modello successivo lanciato nel 2005, solo tre anni dopo; la Xbox 360 ha avuto un successo è molto più ampio grazie, almeno in parte, ad una scelta azzeccata dei tempi di lancio: apparentemente in anticipo sulla concorrenza (e anche rispetto alla vita del modello precedente) la Xbox 360 aveva specifiche tecniche in grado, ancora oggi, di tenere il passo dei tempi, con un'adeguata potenza di calcolo e giochi in Full-HD (caratteristica che, per esempio, manca alla Wii).

Parlando sempre di console, ma stavolta in miniatura, dieci anni fa Nintendo lanciava in Europa Pokémon Mini, una console portatile grande come una scatola di fiammiferi con minuscoli giochi a cartuccia, tutti ispirati ai Pokémon, la maggior parte dei quali mai arrivati in Italia. Nonostante il prezzo di lancio di soli 50 Euro, il suo successo fu molto limitato e la mini-console ebbe breve vita.

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