giovedì 27 ottobre 2011

Deviazione di rotta

Quando iniziai a scrivere su questo blog mi ripromisi di non stare troppo dietro alle cosiddette news, ma di usare queste pagine come se stessi chiacchierando con degli amici, parlando principalmente (ma non solo) di Apple e dei suoi prodotti, ma dando libero sfogo alle idee, senza fossilizzarsi necessariamente sulla "notizia del momento".
Al di là dei comunicati stampa che pubblico di tanto in tanto, e al di là degli articoli pubblicati su Punto-Informatico che regolarmente ripropongo anche qui (e che necessariamente sono spesso orientati ad argomenti attuali), mi rendo conto di non essere sempre riuscito nel mio intento iniziale... o perlomeno mi rendo conto che negli ultimi mesi il trend degli articoli non è lo stesso di quando iniziai a scrivere nel marzo del 2009.
Non considero questa deviazione di rotta come qualcosa di necessariamente negativo... è successo perché questo mio blog rispecchia l'evoluzione del modo in cui affronto certi argomenti, il modo in cui reperisco le notizie, in modo in cui le giudico, e anche gli argomenti di cui mi trovo a parlare nella mia vita quotidiana con chi mi circonda.
Due anni fa l'iPad non esisteva, anche se ho fantasticato molto intorno al possibile progetto di un tablet Apple. Oggi l'iPad è una realtà in forte espansione, diversi miei amici ce l'hanno, molti hanno comprato un iPhone, e anche la popolazione di Mac è cresciuta tra le persone che conosco. Inspiegabilmente invece non vedo molti Android, non solo tra chi mi sta intorno, ma nemmeno quando viaggio: questo è molto strano visto che gli smartphone Android sono più venduti degli iPhone, ma questo è un altro discorso sul quale, magari, tornerò nei prossimi giorni...
...si, perché nei prossimi giorni (e da lì a seguire) mi piacerebbe ritornare un po' di più allo spirito iniziale del blog, spaziando maggiormente sugli argomenti anche quando non sono i temi "più gettonati"; non so "se" e "quanto" ci riuscirò, ma perlomeno ci voglio provare, a costo di rallentare il ritmo dei post...
quello che verrà, verrà...

mercoledì 26 ottobre 2011

Steve e Walter

Sto leggendo (con la dovuta calma, causa poco tempo a disposizione) la biografia di Stebe Jobs... l'ho acquistata in formato digitale, un po' per la comodità di avela sempre in tasca (cosa un po' difficile con un tomo da 600 pagine) così da poterne leggere un po' ogni volta che ho un buco libero, e un po' pensando che lui, probabilmente, avrebbe preferito così.
Ho sempre pensato che leggere libri sui 3.5" di uno smartphone non fosse una grande trovata, e tutto sommato sono ancora dello stesso parere; c'è però un grande vantaggio del formato elettronico, perlomeno per le mie abitudini attuali, ed è quello di avere i libri sempre con se, pronti per essere sfogliati in qualsiasi momento.
Attualmente ho 26 libri sul mio iPhone, e la biografia di Jobs non è il primo libro che leggo sul piccolo schermo del melafonino; ne ho già letti altri sette e tre sono in attesa per essere letti nei prossimi mesi; gli altri sono manuali che sfoglio solo all'occorrenza.
Nonostante lo scetticismo iniziale (che in realtà non è ancora passato del tutto), una volta riarrangiate le dimensioni dei font a proprio piacimento, la lettura degli eBook è abbastanza piacevole; diverso il caso dei PDF per i quali, secondo me, ci vogliono i 10" dell'iPad... inoltre, in certi luoghi o in certe circostranze, il libro cartaceo è quasi d'obbligo: mai mi metterei a leggere in spiaggia su un iPhone o un iPad, per esempio...

Premesso questo, ci sono due considerazioni che vorrei fare.

La prima riguarda questo mio cambio di abitudini influenzato nuovamente da un device di Apple. Vent'anni fa ci fu il passaggio da PC a Mac (anche se continuo ad usare sia Mac che Windows e, più raramente, Linux); poi l'iPod cambiò le mie abitudini di ascolto musicale e di acquisti della musica (anche se non compro solo da iTunes ma anche da altri store digitali, e talvolta compro ancora anche CD veri e propri); poi venne l'epoca delle App, e quindi anche dei giochi portatili, prima sll'iPod Touch e ora sull'iPhone, che mi ha fatto ritirare la PSP nel cassetto, dove ancora giace dall'estate del 2008 (non mi vergogno, nonostante i miei 39 anni, ad ammettere di essere un videogiocatore incallito ;). Ora è la volta dei libri... non ho rimpiazzato i libri di carta che, ripeto, sono ancora irrinunciabili in certe occasioni ma sto cominciando a sfruttare anche gli eBook, che in altre occasioni sono più comodi.

La seconda considerazione riguarda invece in modo più diretto la biografia di Jobs scritta da Walter Isaacson, un libro molto piacevole da leggere. Jobs, dice lo stesso Isaacson (e non ho motivo di dubitare della sua parola) non ha posto alcun veto e nemmeno a voluto leggere il libro per atorizzare o meno la pubblicazione di alcune parti; anzi, ha incoraggiato tutti (amici e nemici) a raccontare sinceramente le loro esperianze personali con Jobs. Quello che ne esce è un racconto piacevole, un racconto che mette in luce tutti gli aspetti della personalità contraddittoria di quello che, nel bene e nel male, è stato un grande personaggio di questa epoca. Non è né spudoratamente lodevole (come lo sono certi giornalisti quando parlano di Apple, o di Jobs), né inutilmente polemico (come altri libri che ho letto prima della biografia e dei quali al momento non vi ho detto nulla... magari lo farò più avanti). E' un racconto disincantato fatto sia dalla parole di Walter (che con 40 intervite e altri colloqui informali ha avuto modo di conoscere bene Steve) sia dalle parole di tutti quelli che Steve l'hanno conosciuto, amato, e odiato. E' una lettura che consiglio a tutti gli appassionati di Apple, i curiosi che vogliono sapere come mai Steve riuscisse ad "incantare" così tante persone, e anche i soliti criticoni che spesso e volentieri vanno contro Steve e contro Apple pur non conoscendo davvero la storia di Jobs e della società che fondò con Wozniak; molti dettagli della sua gioventù lasciando trasparire il modo in cui ha formato il suo carattere il perché della sua cura maniacale su ogni dettaglio, e anche alcune cose più curiose come l'idea dell'unibody (che secondo me deriva da uno dei lavori che faceva il padre), l'"arte" di contrattare i prezzi (sempre imparata dal padre in tenera età), o l'esperienza nel frutteto (mele...) di Friedland.
Ci sono molte altre cose ancora, ma non posso certo raccontarvele tutte visto che ad ogni pagina si scopre qualcosa di nuovo... vi consiglio veramente di leggerlo.

martedì 25 ottobre 2011

Cercarsela (e risolversela)

Ho avuto modo in passato di raccontare come, secondo me, il tasto home del'iPhone sia sovrasollecitato... e purtroppo iOS5 non ha migliorato la situazione (non sull'iPhone e sui primi iPad perlomeno... perché sull'iPad 2 le gestures multitouch per gestire il multitasking sono presenti)

In ogni caso, sarà che me la sono un po' cercata, sarà che era destino, fatto sta che da qualche tempo a questa parte il tasto home dell'iPhone non rispondeva correttamente: a volte prendeva due click invece di uno, a volte non ne prendeva neanche uno... molto raramente a dire il vero (certi giorni funzionava perfettamente da darmi quasi l'impressione che il problema me lo fossi immaginato), ma comunque fastidioso in certe occasioni, soprattutto per un prodotto che consideravao quasi perfetto.

Ho preso quindi appunamento presso il Genius Bar dell'Apple Store di Milano-Rozzano, presso il centro commerciale Fiordaliso e in pochi minuti, dopo un rapido controllo con un loro software (che non mi è dato sapere cosa faccia) mi hanno rimpiazzato l'iPhone 4 con uno nuovo. Nel cambio ci ho purtoppo perso la pellicola Wrapsol, ma mi ritrovo con un iPhone nuovo e senza quei micrograffi causati dall'utiizzo del bumper.

Come mia prima occasione (in 20 anni da utente Apple) di richiesta di assistenza direi che non c'è male... soprattutto se utilizzo come termine di paragone quello che mi è successo con la Fuji XP30: chi mi legge sa della disavventura subaquea di questa macchina fotografica e, al di là del disagio causato dal guasto, ad oggi, dopo oltre due mesi di attesa, non ho ancora ricevuto un disositivo funzionante... mi hanno ridato la macchina settimana scorsa (dopo due mesi esatti dalla consegna dell'apparecchio guasto) ma si sono "scordati" della batteria: spero di non dover attendere altri due mesi per averla...

PS: tornando all'iPhone, per chi non lo sapesse, in casi estremi si può attivare il supporto per l'accessibilità assistita al multitouch, funzione che, tra le altre cose, attiva un menù in grado di simulare il tasto home.

lunedì 24 ottobre 2011

[10 anni fa] iPod: inizia la rivoluzione

Nell'ottobre del 2001 Apple presentava l'iPod. Ricordo ancora la presentazione italiana (presso un famoso locale di Milano) come fosse successa ieri... e ricordo pure che non riuscii a intuirne da subito le potenzialità, forse perché ai tempi, dopo l'eliminazione del Newton, gli utenti Apple si aspettvano l'arrivo di un nuovo palmare col marchio della mela: in quegli anni Palm la faceva da padrone (personalmente avevo un Handspring con PalmOS) ma andavano molto di moda anche i palmari Pocket PC.
Per questo l'arrivo di quello che appariva come un "banale" player musicale passò inizialmente quasi inosservato (su Punto-Informatico dissi che Apple si era rituffata nella produzione di gadget) anche perché la prima generazione richiedeva l'utilizzo di una porta Firewire per la sincronizzazione con iTunes, ed era compatibile solo con i computer Macintosh, quindi non aveva grosse possibilità di invadere il mercato.
Solo l'anno successivo il nuovo dispositivo di Apple venne reso compatibile con Windows, e l'anno successivo (il 2003) arrivò l'iTunes Music Store (ora solo iTunes Store) che spiazzò completamente la concorrenza (concorrenza che mai era riusicita a stringere accordi con le major per la vendita di musica online).
La strada era omai segnata: i successi di iPod e del'iTunes Music Store erano solo la punta dell'iceberg: arrivarono nuove generazioni, versioni nano, shuffle, display a colori, film e spettacoli musicali venduti sullo store, ed infine l'iPod Touch lo stesso sistema operativo dell'iPhone e la possibilità (arrivata con un anno di ritardo) di eseguire applicazioni.

Ora che iOS sembra il punto centrale del mondo Apple, fa un po' effetto pensare che tutto è nato (forse) dalla presentazione di quel "banale" iPod: difficile immaginare se Jobs, da visionario qual'era, avesse già tutto in mente nel gennaio del 2001 quando, prima ancora dell'iPod, rilasciò iTunes per MacOS 9... difficile immaginarlo, ma mi piace pensare che sia così: chissà che dalla lettura della sua biografia, in uscita oggi, non emerga qualche dettaglio in merito.

giovedì 20 ottobre 2011

Apple, niente record questo trimestre

Ripropongo qui il mio commento (pubblicato su Punto-Informatico) sui risultati fiscali del trimestre appena concluso.
Breve postilla: visto che qualcuno nel forum mi chiedeva spiegazioni, vorrei precisare che solitamente io scrivo gli articoli senza dare titoli, che vengono scelti dalla redazione.

Mentre ancora echeggia la notizia dei 4 milioni di iPhone 4s venduti durante il fine settimana del lancio, e mentre il titolo AAPL si attesta intorno ai 420 dollari dopo che si era spinto oltre i 426, fermato solo da Colin Gillis (analista di BGC Partners) che ha "declassato" le aspettative sul titolo della Mela immaginando che in futuro sarà sempre più difficile per la casa di Cupertino continuare a segnare record di vendite e di fatturato, Apple ha presentato ieri sera i risultati del quarto trimestre fiscale del 2011 che si è appena concluso.

Come avviene ormai da diversi anni a questa parte, Apple parla di ennesimo record: non parliamo di primato "assoluto", ma di record relativo al periodo in questione. Apple ha totalizzato 28,27 miliardi di dollari di fatturato, il 39 per cento in più rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, con un utile netto pari a 6,62 miliardi di dollari, ovvero il 54 in più rispetto al 2010. Rispetto al trimestre precedente il fatturato è rimasto pressoché invariato (-1 per cento), ma aldilà dell'analisi grossolana sui totali, forse val la pena di analizzare le singole voci per capire come si è mosso il mercato e cosa cambierà in futuro.

Il dato che più sorprende sono i 17 milioni di iPhone venduti in un trimestre in cui già si sapeva che sarebbe presto arrivato il nuovo modello. Sebbene questa cifra rappresenti un calo del 16 per cento rispetto al trimestre precedente (quando il melafonino aveva superato quota 20 milioni) siamo comunque di fronte ad un 21 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2010, periodo che a sua volta era stato particolarmente positivo (+68 per cento) perché trainato dal lancio di iPhone 4. Considerando che iPhone 4s ha totalizzato 4 milioni di unità nel primo weekend, e considerando che sta iniziando il periodo degli acquisti natalizi, credo che il trimestre in corso segnerà un ulteriore passo in avanti per Apple.

Ancora meglio di iPhone la crescita di iPad: oltre 11 milioni di unità vendute contro i 9 milioni del trimestre precedente (che pure aveva il vantaggio di essere il trimestre del lancio) e contro i 4 milioni dello scorso anno. Chi pronosticava una moda passeggera per i tablet sarà costretto a ricredersi, ma soprattutto si conferma la tendenza che vede questo tipo di dispositivi sopravanzare i normali computer. Nonostante la vendita di Mac sia cresciuta del 30 per cento (37 se ci confrontiamo con il 2010) e si avvicini ai 5 milioni di unità, iPad vende comunque più del doppio: il rapporto è sostanzialmente lo stesso del terzo trimestre del 2011, una situazione che è ben diversa da quella dell'estate dello scorso anno, quando il rapporto era quasi paritario. Aldilà del fatto che Apple rappresenti ancora una nicchia nel panorama informatico mondiale, questi numeri ci danno una chiara indicazione di come si sta muovendo il mercato.

Come dato negativo c'è da segnalare l'inevitabile parabola discendente di iPod: inevitabile perché chi compra un iPhone si ritrova tra le mani anche un iPod, tant'è che sommando le vendite dei due prodotti si ottiene un numero di unità vendute che è quasi invariato rispetto allo scorso anno. Difficile dire quanto resisterà ancora iPod classico in uno scenario del genere.

Sganciandoci dal numero di unità vendute e guardando al solo fatturato, il mondo iOS totalizza quasi 18 miliardi di dollari, che superano i 19 se includiamo le vendite dell'iTunes Store e quelle degli iPod Touch (dato non disponibile come dettaglio): come già evidenziato in occasione del trimestre precedente, stiamo parlando di due terzi del fatturato totale, altro segno evidente della tendenza di cui si parlava sopra.

Riallacciandoci a quanto detto in apertura, c'è da dire che Colin Gillins ci ha visto giusto nell'immediato: nonostante i risultati positivi, il titolo AAPL ha perso oltre il 6 nell'after-hours di Wall Street, scendendo sotto la soglia dei 400 dollari. Il motivo di questo calo è spiegato dal fatto che le aspettative degli analisti erano leggermente più alte (si parlava di 29,45 miliardi di dollari rispetto ai 28,27 totalizzai da Apple). Per il trimestre in corso si preannunciano nuovi record con previsioni che si spingono fino ai 37 miliardi di dollari: una cifra ben più alta dei 26,74 miliardi di quest'anno e leggermente superiore anche alle attuali stime degli stessi analisti. Difficile dire chi avrà ragione, ma ci sono altre novità in arrivo e non è detto che la corsa Apple debba davvero fermarsi così presto.

mercoledì 19 ottobre 2011

iCloud: prime impressioni

Dopo le prime impressioni su iOS5, presento qui di seguito le prime impressioni su iCloud.

Nonostante le ottime premesse iniziali e molte cose buone del servizio, ci sono altre cose che mi lasciano ancora un po' perplesso e sulle quali sto eseguendo un po' di prove, prove che spiegano il perché di questo mio giudizio ritardato su una funzione che dovrebbe diventare essenziale per ogni utente Apple.

Prima di tutto non è possibile unificare i "vecchi" ID in un unico ID: chi, come me, utilizzava MobileMe per la sincronizzazione di agenda e calendari, e un altro ID per l'accesso all'iTunesStore, si trova nel dilemma di come procedere per mantenere la migliore coerenza del tutto. Se ci aggiungete un iPhone 3G della moglie che necessita anch'esso di sincronizzare agenda e calendari, ma non può passare né a iOS5 né a iCloud, la situazione si complica...

Ma procediamo con ordine cercando di circoscrivere gli argomenti di discussione: MobileMe lo posso continuare ad utilizzare fino a giugno del 2012, e visto che l'iPhone 3G era già in procinto di essere cambiato (stiamo solo aspettando l'occasione giusta) tanto vale ritardare la migrazione di MobileMe verso iCloud e continuare a sfruttarlo per la sincronizzazione, tantopiù che iCloud non ha nemmeno iDisk (che in piccola parte utilizzo anche col Mac di casa)... ma questo è un altro discorso...

Un bel giorno però MobileMe chiuderà i battenti e avrò tra le mani due iPhone (più il Mac) da sincronizzare attraverso iCloud: come procedere?

L'opzione più semplice, che in un certo modo consentirebbe anche di unificare gli ID, potrebbe essere quella di attivare iCloud sull'ID che già utilizzo per l'iTunes Store, importando contatti e agenda, ma restando legati ad un vecchio indirizzo mail che vorrei smettere di usare (e che non è un indirizzo MobileMe). In ogni caso portare in iCloud un ID che non appartiene al dominio @me implica rinunciare a certe funzionalità...

La seconda opzione, che grossomodo lascerebbe tutto così com'è già adesso, è quella di migrare l'ID di MobileMe su iCloud continuando a sincronizzare agenda e contatti da lì, ma mantenendo separato l'account per lo Store. Non avrei più iDisk (che, ripeto, almeno per ora non è proprio previsto da iCloud) e non avrei nemmeno l'account univoco, ma continuerei a lavorare come ho fatto finora, rimandando eventuali modifiche in futuro, quando magari saranno ci sarà la possibilità di unificare più ID.

La terza opzione è quella di creare da zero altri ID di iCloud, e qui ci si potrebbe sbizzarrire perché su ogni iPhone potrei teoricamente definire più account anche se quello principale (ovvero quello che gestisce documenti e PhotoStreaming) rimane uno solo... nel caso ne definissi più di uno (esagerando, uno per me, uno per mia moglie, e uno "di famiglia") bisognerebbe poi fare in modo di sincronizzare il tutto... con l'aggravante che l'ID dell'iTuneStore sarebbe sempre su un altro indirizzo...

In attesa di fare qualche prova per stabilire l'alternativa migliore, posso comunque dire cosa apprezzo di iCloud, e cosa invece non mi piace.

E' molto comodo il fatto di avere sotto controllo tutte le App acquistate, anche se di fatto la possibilità di riscaricarle c'era già da prima; apprezzo ancora di più il fatto che si possa fare la stessa cosa con la musica, ma al momento questo servizio non è ancora attivo in Italia. Mi piace la sincronizzazione di contatti e rubrica, cosa che facevo (faccio) già con MobileMe ma che adesso viene offerta gratuitamente. Mi piace lo streaming delle foto, anche se non lo trovo fondamentale. Non mi piace il fatto che abbiano eliminato iDisk (potevano lasciarlo, eventualmente a pagamento) e non mi piace il sistema di sincronizzazione dei documenti che non prevede uno spazio libero dove metere ciò che si vuole, ma è legato al fatto che le applicazioni implementino la gestione prevista da Apple per iCloud

Il giudizio è ancora provvisorio, l'idea rimane buona, ma rimangono ancora diverse perplessità...

martedì 18 ottobre 2011

[cs] iTwin Multi e iTwin Desktop le novità di iTwin

[comunicato stampa]

Twin si arricchisce di due nuove funzionalità, iTwin Multi e iTwin Desktop, che rendono iTwin la soluzione più avanzata per la condivisione dei file e la gestione dei computer in remoto con semplicità e assoluta sicurezza. iTwin è il dispositivo Plug ‘n’ Play per connettere due computer online, siano essi basati su Windows o Mac OS, in qualsiasi parte del mondo.

• iTwin Multi: attraverso un aggiornamento automatico e gratuito moltiplica le possibilità di utilizzo e abilita alla connessione contemporanea di più metà per permettere la condivisione tra più utenti dei file conservati in un unico computer o server remoto.

• iTwin Desktop: abilita la possibilità di accedere in remoto al proprio computer/server per comandarlo a distanza da un qualsiasi altro computer, in qualsiasi parte del mondo ci si trovi.

“Con queste due funzionalità andiamo a soddisfare le richieste di numerosi nostri clienti” afferma Enrico Pappolla, importatore esclusivo di iTwin, “Con iTwin Multi ora l’accesso ad un server o un computer remoto è possibile anche da parte di più utenti contemporaneamente, siano essi colleghi o un gruppo di amici. iTwin Desktop inoltre permette il controllo totale del computer remoto con la stessa semplicità e sicurezza alle quali siamo abituati utilizzando iTwin”.

iTwin Multi permette di collegare più metà iTwin a un unico computer o server remoto. La connessione tra le due metà di iTwin si attiva automaticamente non appena si inseriscono la prima volta nella porta USB della macchina che contiene i file che vogliamo condividere. Con iTwin Multi più utenti iTwin potranno aprire, modificare e salvare documenti di lavoro, ascoltare musica, guardare le fotografie o utilizzare contemporaneamente file e cartelle di ogni tipo, conservati nello stesso computer o server. Più utenti di iTwin possono ora collaborare contemporaneamente sugli stessi file in assoluta sicurezza, a distanza e con un controllo completo delle versioni.

iTwin Desktop: attivando la sessione in modalità Desktop è possibile comandare il computer remoto in tutte le sue funzionalità: sarà possibile lanciare programmi, aprire e stampare documenti, modificare i menù o spegnere la macchina con semplicità e fluidità, senza dover configurare programmi o impostazioni. Grazie al collegamento diretto tra le due metà di iTwin non è necessaria alcuna conferma sul computer remoto per attivare iTwin Desktop.

iTwin garantisce un livello di sicurezza elevatissimo: all’interno della chiavetta non è conservato alcun dato, iTwin inoltre permette di stabilire una password per l’accesso ai file e la comunicazione tra le due metà può essere interrotta immediatamente con un semplice clic in remoto, evitando ogni problema nel caso uno dei dispositivi fosse perso. La comunicazione tra le due metà è garantita da una doppia sicurezza: hardware e software. Le metà di iTwin comunicano grazie a Token con ID univoco e i dati sono criptati con crittografia a 256 bit AES di livello militare. In caso di necessità, come il furto o lo smarrimento, il dispositivo può essere disabilitato in remoto con semplici passaggi.

iTwin sarà a SMAU FieraMilanoCity dal 19 al 21 ottobre, Padiglione 4 Stand A28 dove sarà possibile testare le due nuove funzionalità in anteprima.

Disponibilità e compatibilità di iTwin Multi:

Multi iTwin sarà disponibile come aggiornamento gratuito di iTwin a partire dalla fine di ottobre. Multi iTwin funziona sia su PC sia su Mac ed è compatibile con Windows 7, Windows Vista e Windows XP, nelle versioni a 32 e 64 bit e MacOS Snow Leopard e Lion.

Disponibilità e compatibilità di iTwin Desktop:

iTwin Desktop sarà disponibile per i clienti Enterprise nel corso delle prossime settimane come soluzione personalizzata. iTwin Desktop sarà disponibile come aggiornamento software per tutti gli utenti iTwin a inizio 2012. iTwin Desktop funzionerà su tutti gli iTwin in commercio e sarà compatibile con Windows 7, Windows Vista e Windows XP, nelle versioni a 32 e 64bit.

Per maggiori informazioni visita il sito: http://www.itwin.it/

sabato 15 ottobre 2011

[oggi rispondiamo a...] gli ostinati del MacBook

C'è ancora molta gente che arriva qui cercado informazioni sulla possibile uscita di un MacBook bianco nel 2012. Non ho la sfera di cristallo, ma credo che ormai la direzione di Apple sia tutt'altra, quindi chi si aspetta un MacBook "plasticoso" dovrà mettersi il cuore in pace... almeno finché la tendenza del mercato è quella che stiamo vivendo adesso...

venerdì 14 ottobre 2011

iOS5, prime impresisoni

Al di là delle transizioni difficoltose viste nel giorno del lancio (pare che tra iOS5, OSX 10.7.2, e altre procedure legate ad iCloud, ci sia stato un traffico di rete un tantino elevato qualche giorno fa), dopo un paio di giorni di utilizzo posso dare le mie prime impressioni su iOS5 (per iCloud, tempo libero permettendo, farò una puntata a parte)

-il mio iPhone 4 non sembra dare il minimo segno di rallentamento o di minor efficacia della batteria (anzi... sembra quasi durare un po' di più, ma forse è solo perché in questi giorni lo sto usando un po' meno)

-"Edicola" mi piace, ma (manco a dirlo) le riviste italiane scarteggiano. Inoltre, posso capire che si tratti a sua volta di una sorta di cartella, ma il fatto di non poterla inserire in una cartella vera e propria mi scoccia un po'. Ho trovato in rete un trucchetto che sfrutta un bug nella gestione di questa cosa in iOS5, ma ormai gli ho trovato il suo spazio, e devo ammettere che dopo averla riempita con qualche rivista, non sta neanche tanto male...

-"Promemoria": finalmente posso fissarmi velocemente degli impegni anche senza inserire un evento in calendario (e potenzialmente li posso inserire anche geolocalizzati)

-Da "Calendario" manca ancora il numero della settimana: per chi usa l'agenda a scopi lavorativi è una mancanza inaccettabile

-Hanno diviso "Musica" e "Video", come nell'iPod Touch... onestamente preferivo prima, perché con un'unica icona, che tenevo nel dock, avevo accesso a tutta la libreria... ora ho dovuto toglierla dal dock e fare una cartella a parte

-"Notifiche": mi piace... discreto ma efficace, e soprattutto è comodo l'accesso diretto dal lock screen.

-"Immagini" e "Foto": mi aspettavo qualche opzione in più di elaborazione, comunque il fatto di accedere alla fotocamera direttamente dal lock screen è un'altro bella opzione.

-Sincronizzazione normale e WiFi: quella WiFi non l'ho ancora provata e non credo che avrò modo di farlo a breve, però una cosa che mi piace è che si può lavorare sull'iPhone anche mentre si sincronizza (questo a prescindere dal tipo di sincronizzazione).

-"Impostazioni": in generale mi sembra ordinato un po' meglio.

Probabilmente c'è anche altro, soprattutto legato ad iCloud, ma come primo impatto sul solo iOS, quello che mi ha colpito (nel bene e nel male) è questo

giovedì 13 ottobre 2011

Transizioni difficoltose

Il passaggio verso il mondo di iOS5 e iCloud si sta rivelando meno immediato del previsto...
Punto 1) pare che l'intasamento dei server abbia causato problemi a diversi utenti durante la reinstallazione... fortunatamente non sono tra quelli
Punto 2) arrivare ad iCloud significa aggiornare l'iPhone a iOS5, il Mac a OS X 10.7.2, migrare l'account di MobileMe (per chi ce l'ha) più "varie ed eventuali"
Punto 3) l'aggiornamento a iOS5 ci ha messo relativamente poco ma, vista la pesantezza dell'aggiornamento, l'iPhone è stato completamente ripristinato, il che significa che ha dovuto risincronizzare tutte le App, la musica, i video e quant'altro
Punto 4) l'aggiornamento a 10.7.2 era forse quello più intasato, perché ci ha messo più di 2 ore a scaricarlo, contro i 20 minuti di iOS5, che pure era grosso il doppio...
Punto 5) dopo esser passati a OS X 10.7.2, è arrivato anche l'aggiornamento di iPhoto (alttre centinaia di MB, fortunatamente scaricati velocemente)
Punto 6) la migrazione da MobileMe a iCloud non sono ancora riuscita a farla causa intasamenti (riproverò stasera)
Punto 7) Non ho ancora capito se/come far convivere su iCloud il mio ID di MobileMe, e l'account dell'iTunes Store, che è sotto un indirizzo diverso...

...vi terrò aggiornati, anche se in questi giorni ho poco tempo per sperimentare

lunedì 10 ottobre 2011

Tutto cambia, con o senza Steve

Da Punto-Informatico del 7 ottobre 2011.

Non sono mai stato bravo ad affrontare certe circostanze, e lo sono ancora meno in un contesto che non mi vede coinvolto in prima persona ma solo come "osservatore esterno". Non voglio parlarvi di Steve Jobs, della sua vita, dei suoi successi, dei flop, e delle sue contraddizioni: sono sicuro che molti altri l'hanno già fatto, anche meglio come potrei farlo io in un commento di poche righe, quindi vi rimando ad altre letture se cercate questo tipo di informazioni. Quello che vorrei fare, nei limiti del possibile, è dare un'idea di quello che Jobs ha rappresentato per Apple e per i suoi utenti, nonché per tutto il mondo dell'informatica.

Quando mi avvicinai al mondo Apple (grossomodo 20 anni fa) non sapevo nemmeno chi fosse Steve Jobs: nell'ingenuità dei miei 20 anni di eta rimasi semplicemente affascinato dal Mac. In quel periodo stavano iniziando gli anni peggiori per la società di Cupertino, e dopo qualche anno di utilizzo cominciai ad interessarmi maggiormente della nascita del Mac, del suo sistema operativo, e di Apple. Fu così che entrai in contatto con la storia di questa azienda e quindi, indirettamente, con Steve Jobs, Steve Wozniack, John Sculley, Gil Amelio. Quando iniziai a prendere consapevolezza della situazione accolsi addirittura con un po' di scetticismo il rientro di Jobs in Apple, anche se bastarono un paio d'anni della nuova gestione a farmi cambiare idea.

Come ho avuto modo di raccontare in altre occasioni, è impossibile immaginare cosa sarebbe oggi Apple se Jobs non se ne fosse mai andato, ma sono sicuro che quello che è oggi Apple derivi anche dalle esperienze (positive e negative) che Jobs ha accumulato con NeXT: anche perché alcuni dei suoi collaboratori più importanti (uno su tutti Scott Forstall, responsabile di iOS) arrivano proprio da lì.

Credo che Steve Jobs sia stato uno dei maggiori visionari (se non "il" maggiore visionario) di tutta la (ancora breve) storia dell'informatica: la sua idea di realizzare un computer "for the rest of us" (traducibile banalmente con "per tutti") ha avvicinato molte persone a questo mondo, se non direttamente quantomeno portando certe idee e certi concetti che poi sono stati ripresi anche da altri. Fu Steve Jobs (con l'Apple II) a far uscire il computer dall'Homebrew Computer Club, e fu sempre lui a comprendere che la GUI realizzata dalla Xerox non doveva resthttp://www.blogger.com/img/blank.gifare confinata in ambienti relegati alle grandi aziende, ma doveva approdare su macchine su macchine alla portata di tutti (il Macintosh). Poco dopo il suo rientro in Apple chiuse il progetto Newton per iniziare quel lavoro che (dopo sette anni) portò alla nascita di iOS, dell'iPhone, e dell'iPad, rivoluzionando ancora una volta alcuni concetti dell'informatica per consentire una maggiore accessibilità al mondo di smartphone e tablet.

Apple e l'informatica continueranno ad evolversi anche senza Jobs ma per i prossimi anni la sua influenza indiretta sarà ancora evidente in tutti quei progetti il cui sviluppo è iniziato quando era ancora CEO. Steve (memore del passato) si era scelto con cura e con esperienza tutti i collaboratori a lui più vicini, collaboratori che continueranno a sviluppare prodotti con una visione sul futuro che, almeno a medio termine, non può che concordare con quello che aveva in testa anche lui.

Poco per volta però le visioni inizieranno a divergere, e il mondo dell'informatica inizierà a sentire l'influenza di qualche altro "visionario", forse migliore di Jobs, forse peggiore: sicuramente diverso.

Questa è l'Apple di Tim Cook

Da Punto-Informatico del 5 ottobre 2011:

(Postilla: ripensando a quello che è successo subito dopo, e immaginando che Tim Cook fosse a conoscenza dello stato di salute di Jobs, comprendo perché il nuovo CEO sembrasse impacciato, nonché l'atmosfera un po' particolare che ha investito anche le presentazioni degli altri, come Scott Forstall che andava a razzo...)

È stato un evento un po' particolare quello che si è tenuto ieri sera presso il campus di Cupertino, particolare sia per la locazione (inusuale ma "storica", visto che si tratta della sala che vide la presentazione del primo iPod, 10 anni fa), sia perché è stato il primo evento ufficiale in cui Tim Cook si è presentato come CEO.

Non era la prima volta che saliva sul palco, ma evidentemente la tensione di ieri era alle stelle, vuoi per le aspettative elevate della platea, vuoi per la nuova veste con cui si è presentato al pubblico, vuoi (forse) perché sapeva che non avrebbe mostrato tutto quello che i giornalisti intervenuti per l'occasione si aspettavano: fatto sta che a tratti Tim Cook è parso un poco impacciato. Ma procediamo con ordine badando al sodo.

Non era la prima volta che saliva sul palco, ma evidentemente la tensione di ieri era alle stelle, vuoi per le aspettative elevate della platea, vuoi per la nuova veste con cui si è presentato al pubblico, vuoi (forse) perché sapeva che non avrebbe mostrato tutto quello che i giornalisti intervenuti per l'occasione si aspettavano: fatto sta che a tratti Tim Cook è parso un poco impacciato. Ma procediamo con ordine badando al sodo.

Dopo mezz'ora di numeri che ci raccontano quanto bene stia facendo Apple in ogni settore, arrivano Scott Forstall e Eddy Cue a presentare le vere star dell'evento, iOS5 e iCloud, anche se i misteri da scoprire sono davvero pochi e una delle poche novità è Find My Friends, una funzionalità simile a Google Latitude della quale, almeno personalmente, non sentivo la mancanza. Per i più distratti val forse la pena di ricordare che le novità di iOS 5 sono comunque molte e spaziano dall'indipendenza dal PC al centro notifiche, passando per iMessage e l'integrazione con Twitter. Non mancano inoltre le migliorie delle applicazioni già presenti, in particolare Fotocamera e Immagini, che da un lato ci consentono di agganciarci con iCloud con la funzione di Foto Streaming e dall'altro ci permettono di introdurre il grande presente/assente dell'evento: il nuovo iPhone.

Le indiscrezioni degli ultimi mesi erano talmente esagerate da lasciare quasi immaginare quello che poi è effettivamente successo: nessuno stravolgimento estetico della linea e nessun iPhone 5, ma un iPhone 4s che, nonostante le somiglianze estetiche con il suo predecessore, presenta al suo interno delle novità di tutto rispetto. Una su tutte il processore Apple A5 (lo stesso montato sull'iPad 2) e la disponibilità di un modello da 64GB, ma anche (riallacciandoci a quanto detto sopra) una nuova camera il cui pregio principale non è tanto quello di elevare la risoluzione delle foto a 8 MPixel o dei filmati in full HD, ma quello di utilizzare un'ottica migliore, con una lente a cinque elementi, una maggiore apertura del diaframma (f/2.3) e un sensore retroilluminato. Certo, resta sempre un'ottica compatta, ma i miglioramenti sono notevoli e possono costituire un plus rispetto alla concorrenza.

Basteranno queste migliorie a tenere il passo contro i sempre più agguerriti terminali Android? Per lasciarsi aperta ogni possibilità Apple terrà a listino sia l'iPhone 4 in versione da 8GB, che il vecchio iPhone 3Gs, anch'esso compatibile con iOS5; si tratta di una decisione chiaramente orientata ad aumentare il più possibile la base di utenti iOS (e quindi di futuri utenti di iCloud, nonché potenziali clienti dell'App Store) anche se il prezzo del 3Gs (399 Euro) non è proprio così conveniente come ci si potrebbe aspettare da un telefono che ormai ha più di due anni di vita.

A parte questo, tra gli elementi su cui Apple potrà puntare per vendere il nuovo iPhone c'è sicuramente da considerare l'altra grossa novità dell'evento: Siri. L'assistente vocale Siri (attualmente dichiarato in beta e comunque non ancora disponibile in italiano ma solo in inglese, francese e tedesco) è il nuovo sistema di interazione con iOS: con Siri sarà possibile fare domande e impartire comandi all'iPhone in modo del tutto naturale. Dicendo "Svegliami domani alle 7:00" o "Fissami un appuntamento alle 10" verranno impostati automaticamente sveglia e impegni in calendario, ma anche altre domande tipo "Dov'è la farmacia più vicina?" o "Trovami la definizione di batterio" daranno le risposte desiderate. Siri permetterà anche di dettare messaggi e mail da spedire, mentre si occuperà lui stesso di leggere quelli arrivati. Da quel che si è visto l'elaborazione di Siri non avviene localmente sul telefono ma sui server di Apple, il che costringe all'utilizzo di traffico dati in internet: questo significa che potrebbe diventare inutilizzabile (per questioni di costo) quando ci si trova all'estero, a meno di utilizzare piani dati particolari o di sottoscrivere abbonamenti con i fornitori locali.

A margine di tutto ciò non va dimenticato il settore iPod. L'iPod classico, da molti dato per spacciato anche per via della recente sparizione dei giochi per questo dispositivo, continua a sopravvivere... perlomeno per questo periodo dedicato alle spese natalizie. Nulla di nuovo nemmeno per gli shuffle, mentre l'iPod nano Multi-Touch viene aggiornato nel prezzo (al ribasso) e nel software, con icone più grandi e nuove
opzioni per chi lo utilizza come orologio. Non poteva mancare l'aggiornamento dell'iPod Touch, anch'esso tagliato nel prezzo e disponibile nella variante bianca; non ci sono indicazioni specifiche ma tutto lascia pensare che il nuovo iPod Touch continui ad utilizzare il processore Apple A4. Nessuna novità invece sul fronte Apple-TV, che rimane vincolata alla risoluzione HD Ready (720p) nonostante lo stesso iPhone sia in grado di registrare video a risoluzione maggiore.

Complessivamente si è trattato di un evento dai toni altanelanti, che forse ha deluso chi si aspettava un iPhone completamente nuovo, ma che
in realtà mette in mostra la miglior caratteristica di Apple: ovvero quella di saper integrare alla perfezione hardware, software e servizi. Forse tra qualche mese torneranno alla ribalta le indiscrezioni su quello che non è stato prsentato ieri, e forse si scoprirà che "era tutto vero ma non era ancora pronto" per il 2011. Quel che è certo è che per ora abbiamo avuto solo un assaggio, mentre tra una settimana potremo mettere le mani su iOS 5 e iCloud. Per iPhone 4s in Italia bisognerà attendere la fine del mese.

Recupero

Con un po' di ritardo (purtroppo per ovvi motivi) ripropongo, a seguire, i due articoli pubblicati la settimana scorsa su Punto-Informatico

venerdì 7 ottobre 2011

Fotoricordo

Un bel modo di ricordare Steve, con una galleria fotografica che ripercorre vari momenti della sua vita: Remembering Steve Jobs.

Se poi volete ricordarlo anche con un sorriso, magari potete riguardarvi questa simpatica gag con Noah Wyle all'apertura del Macworld 1999.

giovedì 6 ottobre 2011

un minuto di silenzio...

Ricordare che dobbiamo morire è il miglior modo che conosco per evitare la trappola di pensare che si abbia qualcosa da perdere

Steve Jobs
, Stanford (2005)

martedì 4 ottobre 2011

5 e non più 5... ma il 5 arriverà

Come preannunciato la scorsa settimana, in questi ultimi mesi non ho mai speso troppe parole intyorno all'iPhone 5, forse perché sotto-sotto ho sempre apprezzato il lavoro fatto da Apple sull'iPhone 4, e non mia pensato che un simile lavoro potesse "andare in pensione" così presto, così come non ho mai pensato che il design cosiddetto "a goccia" fosse ideale per un telefono, o che uno schermo troppo grosso sia migliore solo perché più grosso.
In definitiva, a dispetto dei soliti lamentosi (che non mancheranno) e di chi aveva già preparato custodie dalle forme generose, sono soddisfatto (se così si può dire) dall'iPhone 4s... e ora al via con le indiscrezioni su quando uscirà il vero iPhone 5.