martedì 31 maggio 2011

[10 anni fa] Vedo, prevedo e stravedo...

Oltre all'apertura degli Apple Store, a cui ho già accennato in occasione dell'anniversario vero e proprio, nel maggio di 10 anni fa il mondo videoludico si preparava all'ingresso sul mercato della prima console Microsoft, la Xbox, e i concorrenti (Sony e Nintendo) affilavano le armi per cercare di non rendere la vita troppo facile a quello che si rivelerà un ottimo concorrente, soprattutto con l'avvento della Xbox 360 che arriverà 5 anni più tardi. Se la prima Xbox utilizzava un modesto Celeron, per la Xbox 360 Microsoft decise di rivolgersi ad IBM, scegliendo un PowerPC Xenon e proprio parlando di PowerPC, tornando al mese di maggio del 2001, Motorola presentava un nuovo modello di G4 a basso consumo, mentre si iniziava a parlare dei G5 (processori che sarebbero stati prodotti solo da IBM).
Processori a parte, nel corso della WWDC (che quell'anno si tenne a maggio) Apple presentò Mac OS X Server e annunciò l'intenzione di preinstallare da subito Mac OS X su tutte nuove macchine, anche se in dual boot con il "classico" Mac OS 9.1. Si trattava di un'evidente forzatura sui tempi, ma Apple aveva ormai deciso la propria strada e la direzione, volenti o nolenti, era quella. Già da allora era poi evidente che l'interesse degli utenti si stava spostando velocemente verso il settore delle macchine portatili: Apple era tornata in attivo grazie al PowerBook Titanium, macchina professionale, lussuosa e costosa... non ci volle molto tempo per cavalcare l'onda, tant'è che anche i nuovi iBook abbandonarono l'aria giocosa del "caramellone" colorato e diventando macchine più seriose, seppur caratterizzate dal colore bianco, che 10 anni fa era sicuramente inusuale. Stessa sorte toccherà l'anno successivo anche agli iMac, che nel 2002 abbandoneranno la livrea colorata per una veste bianca e uno schermo LCD: il famoso "lampadone".
Mentre Apple si apprestava a seguire una strada ben precisa cercando di indovinare quale sarebbe stato il futuro dell'informatica, altri facevano previsioni più o meno azzeccate: è il caso di HP, che prevedeva il successo di Linux anche in ambito desktop; oggi, a dieci anni di distanza, possiamo dire che sicuramente di passi in avanti ne sono stati fatti (basti pensare a Ubuntu o ad Android, che utilizza un kernel Linux) ma non mancano nemmeno i passi all'indietro, e se è vero che Linux ha spopolato in ambito server, è altrettanto vero che in ambito consumer stenta a decollare, sebbene non manchino progetti open-source di successo, come Firefox o Gimp.
Anche Bill Gates nel maggio del 2001 rilasciò alcune dichiarazioni sui futuri sviluppi dell'informatica, prevedendo (giustamente) che internet l'avrebbe fatta da padrona, anche se mancò parzialmente il bersaglio parlando del mercato del software, forse perché non ebbe la lungimiranza di Apple di "inventarsi" un App Store...
Parlando sempre di Microsoft, in quel periodo gli utenti Windows si trovavano a dover fronteggiare la bufala di sulfnbk.exe, innocuo file di sistema spacciato come virus da una "seducente" catena di S.Antonio (quelle cose che bisognerebbe sempre evitare) la cui rimozione causò non pochi danni.
Infine, restando in tema di virus, uno dei temi caldi di 10 anni fa era Echelon, il sistema anglo-americano di sorveglianza e spiaggio "totale". Ovviamenente appena si ebbero indizi sicuri della sua esistenza, la cosa non fu vista di buon occhio, tanto che si pensò ad un virus in grando di intasarlo e mettelro fuori uso.

[cs] WWDC senza (troppi) dubbi

Nel caso in cui qualcuno avesse ancora dubbi, Apple ci ha tenuto a precisare quali saranno gli argomenti dell'ormai vicina WWDC.

Il CEO di Apple Steve Jobs e un team di manager Apple daranno il via all’annuale Worldwide Developers Conference (WWDC) con un keynote che si terrà lunedì 6 giugno alle ore 10:00. In quell’occasione Apple presenterà i suoi software di prossima generazione: Lion, l’ottava importante release di Mac OS X; iOS 5, la nuova versione dell’evoluto sistema operativo mobile alla base di iPad, iPhone e iPod touch; e iCloud, l’offerta di servizi cloud in arrivo da Apple.

In poche righe stringate viene confermato che si parlerà di sistemi operativi... non a caso lo slogan di quest'anno era "Join us for a preview of the future of iOS and Mac OS X"

Sarà davvero tutto qui? Certo, se anche fosse solo questo ci sarebbe molto da parlare, e non è detto che altre eventuali novità debbano essere presentate per forza nel corso del keynote di apertura: già in passato è successo che del nuovo hardware venisse presentato parallelamente alla WWDC, senza annunci particolari... qualcuno segnala un calo delle scorte degli Air, ma su Apple Store i tempi di consegna sono ancora invariati, quindi aspetterei a vendere la pelle dell'orso (anche se i segnali di un update a breve ci sono tutti...)

lunedì 30 maggio 2011

Grafici

Oggi, memore di qualche notizia letta qua e nelle scorse settimane, vorrie proporvi un paio di grafici.

Il primo mostra un confronto tra l'andamento borsistico di Apple e Google negli ultimi 5 anni:



Come potete osservare, anche se AAPL è stata quasi sempre sopra GOOG, le due aziende hanno avuto un andamento molto simile fino all'inizio del 2010, quando Apple impenna verso l'alto in maniera decisa, mentre Google punta leggeremente in basso e non riesce più riprendere lo stesso ritmo di prima. Se vi state chiedendo cos'è successo all'inizio del 2010, le risposte sono due: la prima è che la "guerra" tra iOS ed Android è entrata nel vivo, la seconda è che Apple ha presentato l'iPad... a voi la scelta su quale dei due eventi sia stato determinante, oppure se si tratta semplicemente di un caso.

Il secondo grafico riguarda invece le vendite dei PC-Win:



Al di là di qualche imprecisione nella legenda dell'asse temporale, il grafico evidenzia come le vendite dei computer con sistema Windows si siano sempre mantenute su certi livelli, sebbene con un andamento un po' altalenante. A partire dal marzo del 2010 (cioé da quando l'iPad ha fatto il suo ingresso sul mercato) il trend è stato costantemente in discesa fino ad azzerarsi a fine 2010 (il grafico riporta "erroneamente" Dicemebre 2011, ma è chiaramente Dicembre 2010) e a portarsi in negativo nel primo trimestre del 2011. Dare per scontato che la colpa (o il merito) sia dell'iPad forse è un po' azzardato e prematuro, ma la coincidenza è notevole... poi può anche essere che la gente abbia smesso di comprare computer "marchiati" per assemblarseli da sé ma, sebbene col beneficio del dubbio, personalmente credo poco a questa ipotesi...

venerdì 27 maggio 2011

Un'altro mattoncino

Qualche giorno fa parlavo dell'eventualità che Apple, a tempo debito, potesse migrare tutte le sue macchine dall'attuale architettura x86 verso ARM.
Tra la varie motivazioni e i vantaggi che si potrebbero ottenere da questo cambio (che non sto a ripetere), c'era anche un dubbio più che legittimo, ovvero il forte legame che si è instaurato tra Apple ed Intel, legame testimoniato da molte collaborazioni tecnologiche e dalle dichiarazioni di Tom Kilroy; non è nemmeno un mistero che Intel avesse acquistato delle licenze per produrre processori con architettura ARM, sebbene abbia sempre dichiarato di avere bene in mente la strada da seguire, la sua strada, che non passa per architetture pensate da altri.
Come conciliare il tutto?
Quando Apple rilevò P.A.Semi nel 2008, la sua intenzione (più o meno dichiarata) era quella di acquisire il know-how per realizzare dei chip custom, processori ottimizzati per dare vita ai propri progetti: adottare delle comuni CPU presenti sul mercato e a disposizione di tutti, non consente di fare quel "qualcosa in più" indispensabile per distinguersi dalla concorrenza. L'anno scorso con il SoC Apple A4 si sono mossi i primi passi in questa direzione (sebbene fondamentalmente ci si basi su un'architettura nota, ARM Cortex A8, il che non è un male) e quest'anno il suo successore, l'Apple A5 (anch'esso basatio su ARM con specifiche Cortex A9), ha introdotto delle caratteristiche uniche sul comparto grafico che hanno dato all'iPad 2 un notevole sprint in più, non solo nei confronti del modello precedente, ma anche (e soprattutto) rispetto ai concorrenti.
Ora, per bocca di Stacy Smith, si viene a scoprire che Intel sarebbe disponibile mettere le proprie fabbriche a disposizione per la produzione di chip basati su architetture non-Intel, soprattutto (ovviamente) se a chiederlo sarebbe uno dei propri partner più importanti: Apple o Sony. Considerate le questioni giudiziarie in corso tra Apple e Samgung (attuale produttore dei SoC Apple A5), il pensiero vola subito verso la possibilità che sia Intel a produrre (su specifica Apple, e quindi architettura ARM) i processori dei prossimi device iOS... e una volta fatto il primo passo, si apre un interessante ventaglio di possibilità: pensate di unire le specifiche dei futuri ARM Cortex A15 con un comparto grafico ancora più potente di quello dell'attuale Apple A5, il tutto condito dall'esperienza di P.A.Semi in questa tipologia di arhitetture, e da quanto progettato attualmente da Apple in collaborazione con in Intel (che realizzerà il tutto)...
Non so voi ma a me questa cosa desta molta curiosità, così come desta curiosità la notizia secondo cui Apple starebbe già testando un MacBook Air con tecnologia ARM (ovviamente con un SoC Apple A5). Anche quando si vociferava di MacOSX per Intel giravano voci con largo anticipo su test condotti da Apple: chissà che la storia non si ripeta prima del previsto...

giovedì 26 maggio 2011

Active su App Store

[comunicato stampa]

Active è orgogliosa di annunciare la disponibilità di PersonalBusiness su App Store.

Dopo l'ottimo avvio su App Store dei titoli Fatturiamo e MyHealth (quest'ultimo disponibile in italiano e inglese), finalmente disponibile il glorioso PersonalBusiness, ricchissimo di utili funzionalità, ad un prezzo lancio davvero speciale.

Su App Store, a breve, tanti nuovi programmi Active.

Active. Stay tuned.

Active
Active Software è il principale distributore, sviluppatore e localizzatore di programmi per la piattaforma Macintosh in Italia. Operando da Gorizia raggiunge ovunque i propri clienti. I software distribuiti da Active sono disponibili nei principali rivenditori Apple in tutta Italia
http://www.active-software.com/

mercoledì 25 maggio 2011

Che caldo che fa [aggiornato]

Milano, nella centralissima via Torino... ore 16:00, circa...
Mentre passeggio distrattamente attendendo mia moglie, l'orecchio sente involontariamente due ragazzi che stanno passeggiando in senso contrario: "...ci mando un messaggio all'Andrea con scritto che c'è un'afa... un'afa... ma come si scrive un'afa?"

"ci mando" ???
"come si scrive un'afa"???

I ragazzi erano in età scolare (direi intorno ai 14 anni) ben vestiti, e dotati di cellulare (per i più curiosi un Nokia, non un iPhone). D'istinto mi sono chiesto chi "incolpare" di queste carenze grossolane: la cattiva educazione ricevuta a casa, il sistema scolastico, il loro professore di italiano, l'insegnamento di base delle scuole elementari, l'impoverimento della lingua italiana (secondo alcuni causato, per l'appunto, anche della comunicazione via SMS) o il caldo che dà alla testa. Forse la colpa va ad una combinazione di più elementi, o forse dovrei smetterla di farmi troppi problemi: erano semplicemente dei ragazzi in età adolescianziale, età che risaputamente porta a fare discorsi stupidi (probabilmente io stesso ne facevo nei lontani anni '80...)

Ragazzate a parte, il caldo di questi giorni (nonostante siamo solo a maggio) dà veramente alla testa di qualcuno, e vi spiego anche il perché.
Qualche giorno fa c'è stato un brutto incidente in una delle fabbriche della Foxconn (un'esplosione in una sede dove si assemblano gli iPad 2), un incendio che ha causato la morte di tre operai e il ferimento di altri 16 (di cui alcuni già dimessi dall'ospedale, ma altri in condizioni gravi). Dicevo che "il caldo dà alla testa" perché a valle di questo incidente, che ha portato alla chiusura della fabbrica, da un lato c'è chi si è preoccupato solo dell'eventualità che gli iPad 2 potessero ritardare (con buona pace degli operai morti) e dall'altro c'è chi si è aggrappato all'episodio per contestare Apple, facendo finta di non sapere (alla faccia dell'onestà intelettuale) che Foxconn è un'azienda che ha alle sue dipendenze 1'000'000 di individui (330'000 nella sola fabbrica di Shenzhen) e produce apparecchiature elettroniche non solo per Apple ma anche per Motorola, Nokia, Sony, Microsoft, Nintendo, Dell, HP, e molti altri ancora... diffidate dai falsi profeti (che siano "pro" o "contro"), ragionate con la vostra testa, fatevi una vostra idea su ogni cosa, e confrontatevi con gli altri: può anche essere che dal confronto uno dei due cambi idea, perché "solo gli stupidi non cambiano mai idea"

[Aggiornamento assolutamente estemporaneo: scopro a mio malincuore che l'imbecillità di certe persone non ha proprio confini... spiace solo vedere che certi pecoroni che abboccano a tutto quello che gli viene raccontato, un po' per pigrizia, un po' perché a volte fa comodo "pensare contro"...]

martedì 24 maggio 2011

Libertà condizionata

Mi ha lasciato un po' perplesso (ma non completamente... magari tornerò sull'argomento nei prossimi giorni) la notizia secondo cui Google avrebbe bloccato l'accesso di alcuni suoi servizi ai terminali "rootati", nello specifico il videonoleggio dei film.
Il motivo per cui l'ha fatto è abbastanza chiaro, visto che ci sono di mezzo major e DRM, ma il modo di aggirare questa falsa protezione è altrettanto evidente, visto che ci sono dei tool per eseguire il rooting "a piacere" (anche se non so come si comportano con Android 3.0, visto che il videonoleggio riguarda al momento solo i terminali con questo sistema, ovvero solo il Motorola Xoom).
Al di là di ragionamenti fiume (polemiche) su come concilare queste due diverse filosofie (un sistema open, o quasi, con una necessità di chiusura probabilmente imposta dalle major), sono proprio curioso di vedere come riuscirà Google ad accontentare tutti... perché sono quasi sicuro che in qualche modo ci riuscirà...

lunedì 23 maggio 2011

Apple e la smania di cambiare

Si è molto parlato tra ipotesi, conferme e smentite, del passaggio di Apple all'architettura ARM; di seguito le mie considerazioni pubblicate la scorsa settimana su Punto-Informatico:

Uno dei miei primi articoli su Punto Informatico riguardava la (allora) remota possibilità che Apple adottasse i processori x86 per i suoi Mac. Correva l'anno 2000 (per la precisione novembre) e le voci circolavano già da qualche mese: c'erano vari motivi per considerarlo poco più di un rumors, ma il sentore era "che Apple volesse tenersi pronta per ogni possibile evenienza; qualora Motorola e IBM non fossero in grado di assicurare processori al passo coi tempi"... E così è stato, anche se ci sono voluti 5 anni prima dell'annuncio ufficiale e i primi Mac Intel sono arrivati solo l'anno successivo, nel 2006.

Nonostante gli attuali accordi molto stretti con Intel (basti pensare a OpenCL, al recente Thunderbold, o ad alcune forniture date da Intel in anteprima esclusiva ad Apple), l'impressione è che l'adozione di precessori x86 sia stata per Apple una forzatura, una sorta di scelta obbligata dovuta al fatto che con il PowerPC non si poteva più andare avanti, e nel 2005 non c'erano alternative valide, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista della sicurezza per gli sviluppi futuri. Senza considerare il fatto che Apple era al lavoro su una versione x86 di Mac OS X fin dal 2000 (probabilmente dalla versione 10.1), quindi la via più breve per uscire dal vicolo cieco del PowerPC era già segnata.

Inoltre è anche vero che Apple, a torto o a ragione, non si è mai fatta grossi problemi a stravolgere l'architettura delle proprie macchine, sia a livello hardware che a livello di sistema operativo: personalmente ho vissuto l'era del passaggio da 68k a PowerPC, da Mac OS "classic" a Mac OS X, e da PowerPC ad Intel. In tutti questi passaggi Apple ha sempre fornito tutti gli strumenti per effettuare una transizione indolore, o quasi: basti pensare alle librerie Carbon (usate per il facilitare la transizione del sistema operativo) o a Rosetta, il "traduttore" di codice PowerPC in istruzioni x86. Nonostante le possibili difficoltà di transizione (soprattutto per gli sviluppatori), il cambio di architettura ha sempre consentito ad Apple di scegliere la migliore alternativa presente sul mercato, e il taglio dei ponti col passato (che avviene dopo il canonico periodo di transizione) permette di concentrarsi sul nuovo e di ottimizzarlo al meglio, cosa che non sempre avviene con gli altri sistemi.

Alla luce di tutto ciò, e considerando che una versione, seppur "ridotta", di Mac OS X già è in funzione da diversi anni sui processori ARM di iPhone e iPad, i rumors che vogliono Apple in procinto di abbandonare l'architettura x86 per affidarsi completamente ad ARM meritano quantomeno di essere presi in considerazione per analizzarne la fattibilità.

Andando indietro nel tempo di qualche anno, nel 2008 Apple rilevò P.A. Semi, una società specializzata nella progettazione di processori il cui know how è stato utilizzato per sviluppare il SoC Apple A4 del primo iPad e dell'iPhone 4, nonché il più recente Apple A5 di iPad 2 (e, presumibilmente, del prossimo iPhone). Sia A4 che A5 sono basati su architettura ARM (rispettivamente Cortex A8 e Cortex A9), così come erano ARM i processori dei precedenti iPhone. Possiamo quindi affermare che Apple si è fatta una discreta esperienza con questo tipo di processori, ed è dotata di una struttura in grado di progettare processori customizzati basati su architettura ARM. Un Mac con processore ARM potrebbe far tornare Apple sulla via dell'hardware proprietario, progettato e realizzato su misura in base alle proprie esigenze, e capace di tenere lontano i cosiddetti hackintosh.

C'è però un "piccolo" problema: nonostante alcuni esempi eccellenti, la potenza di questi processori è ancora bel lontana da quello che possiamo trovare normalmente sui desktop attuali, anche se le cose potrebbero cambiare drasticamente il prossimo anno, quando avremo a che fare con i processori ARM Cortex A15: prestazioni quintuplicate, supporto per un Terabyte di memoria, clock che si spinge fino a 2,5 GHz, e possibilità di avere fino ad 8 core. Lanciarsi a capofitto già da oggi su questa strada potrebbe essere un azzardo, ma l'interesse è sicuramente alto, e non è un caso che pure Microsoft abbia annunciato il supporto a questa famiglia di processori per il prossimo Windows 8 (anche se in tal caso lo scopo potrebbe essere quello di trovare una via di sbocco sul fiorente mondo dei tablet, più che puntare ad un nuovo modello di architettura per i PC).

Superato lo scoglio delle prestazioni hardware, bisognerebbe valutare anche il lato software, a partire dal sistema operativo. Attualmente Apple ha speso molto nell'ottimizzazione di Mac OS X per i processori Intel, ma del resto la stessa cosa l'aveva fatta anche all'epoca dei PowerPC: vi dice nulla Altivec? Non dimentichiamo inoltre che Apple sta già lavorando da diversi anni al codice per processori ARM, quindi in tal caso il passaggio potrebbe essere meno indolore (e lo stesso si può dire per gli sviluppatori). Tutto sommato questo potrebbe non essere un grosso problema anche perché, a mio avviso, non si parla di un cambiamento troppo imminente, quindi è giusto che il sistema attuale sia ottimizzato al meglio per l'hardware attuale, hardware che potrebbe accompagnarci ancora per diversi anni.

Infine, se l'adozione di processori ARM sui Mac può essere visto come un avvicinamento del mondo iOS/iPhone verso MacOSX/Mac, non dimentichiamo che questo avvicinamento sta già avvenendo per altre vie: il Magic Trackpad ha portato le gestures anche sulle macchine desktop (sui nuovi iMac è possibile sceglierlo in alternativa al mouse), l'App Store è già un realtà su tutti i Mac, e l'imminente Lion erediterà diverse caratteristiche di iOS, come Launchpad o le applicazioni a tutto schermo (che, per inciso, non sono esattamente la stessa cosa di una finestra a pieno schermo, funzione che su Mac OS è sempre stata controversa). L'avvicinamento tra i due sistemi avviene in entrambi i sensi, visto che anche iOS eredita poco per volta alcune caratteristiche di Mac OS X, e pare (video non ufficiale) che la prossima versione del sistema per iPhone e iPad avrà una sorta di Exposé per la selezione delle applicazioni aperte.

In realtà, nonostante queste piccole somiglianze, iOS e Mac OS X sono ancora molto distanti (basti pensare che iOS non ha nemmeno un file manager ed è per molti versi "dipendente" da Mac OS X e da iTunes) e potrebbero volerci ancora diversi anni per avvicinare i due mondi: ammesso e non concesso che l'intenzione di Apple sia questa. Se vogliamo guardare alle coincidenze numeriche, iOS cresce al ritmo di una nuova major release ogni anno, e si attende la presentazione delle versione 5 nel corso della WWDC di giugno. Mac OS X invece, dopo lo sprint dei primi anni, sta crescendo al ritmo di una nuova relese ogni due anni, e per l'estate è atteso l'arrivo di Lion: Mac OS X 10.7. Di questo passo tra 4 anni saranno arrivati entrambi alla "versione 9", coincidenza propizia affinché il passo successivo sia la creazione di un iOS-X...

Al di là di questa considerazione volutamente fantasiosa, un periodo di 4 o 5 anni potrebbe essere il lasso di tempo necessario per valutare la possibile adozione dell'architettura ARM su tutta la linea di prodotti Apple (e non sono sui portatili, come supposto da qualcuno), nonché per preparare i soliti strumenti di transizione per utenti e sviluppatori. Un paio d'anni fa raccontavo di come l'informatica fosse una scienza relativamente giovane e di come le modalità di interazione tra l'uomo e il computer potrebbero evolversi anche in relazione al nuovo hardware. Oggi c'è chi dice che il PC tradizionale è sulla via del tramonto e che sarà soppiantato dai tablet touch e dalla loro interfaccia di immediata comprensione.

Pur senza essere così drastici (sono convinto che il PC tradizionale dirà la sua per molti anni ancora), è evidente che il mondo dell'informatica stia cambiando, il settore mobile (inteso come smartphone e tablet, e non solo come notebook) sta diventando sempre più importante, Microsoft si allea con un produttore di telefoni e Google, dopo aver sfondato con Android, si appresta a lanciare Chrome OS: un sistema operativo basato su un browser e su applicazioni web (tra parentesi potenzialmente già pronto anche per tablet con processori ARM).

Apple, dopo aver aperto le danze di questo nuovo mondo (prima con iPhone, e poi con iPad) potrebbe inaugurare una nuova tendenza hardware, oppure potrebbe restare l'unica a scegliere una via alternativa e proprietaria. Non voglio dare per scontato che Apple passerà ad ARM, perché la situazione attuale è molto diversa rispetto a quella che la portò da PowerPC ad Intel: nel 2005 il PowerPC era fermo nello sviluppo già da diverso tempo, mentre Intel stava prendendo la rincorsa per i nuovi processori multi-core; oggi Intel è ancora all'avanguardia, mentre ARM sta tentando di raggiungerla.

Detto questo, se i ritmi di crescita di ARM saranno davvero quelli promessi, credo che l'idea stuzzicherà molte teste importanti di Apple, se non l'ha già fatto. Potrebbe anche succedere il contrario, ovvero che Apple passi ad un'architettura x86-Intel anche sui device iOS (come ipotizzato da qualche analista): al momento però gli indizi sono tutti nell'altra direzione, soprattutto se guardiamo all'offerta di processori per il mondo mobile, quindi questa possibilità sembra più remota rispetto alla convergenza su ARM. Avere gli stessi processori su tutti i tipi di macchina potrebbe, in ogni caso, realmente facilitare la convergenza dei due sistemi operativi, anche se questa strada è forse più difficile rispetto a quella del cambio di processore.

venerdì 20 maggio 2011

Venti d'evento

Pare che per questo fine-settimana gli Apple-Store siano stati allertati: turno di notte tra sabato e domenica, arrivo di nuovo hardware, NDA (Non Disclosure Agreement - accordo di non divulgazione) per tutti i dipendenti coinvolti, teli neri sulle vetrate durante la prepazione, una gran quantità di dati contenuti in un file denominato "training" zippato con password, da non aprire prima di sabato pomeriggio.
Perché tanta segretezza? Questo fine-settimana riccore il decimo anniversario dall'apertura del primo Apple Store, quindi quando si è scoperto che i dipendenti erano stati allertati per questo week-end, la prima idea è andata ad una sorta di celebrazione simbolica della data, mentre per il materiale arrivato (o in via di arrivo) si è pensato a dei semplici gadget da distribuire ai visitatori nella giornata di domenica.
Questa ipotesi però mal si sposa con un tale livello di segretezza, e un gadget da distribuire in gran quantità difficilmente potrebbe essere qualcosa di hardware che richiede una voluminosa quantità di informazioni per il training.
D'altro canto, la presentazione di nuovo hardware senza un evento programmato lascia numerosi dubbi, a meno che la presentazione non venga fatta ad un ristretto numero di giornalisti (chiamati all'ultimo momento, oppure già avvisati ma anch'essi sotto NDA) in uno dei negozi simbolo (magari il primo Apple Store, quello di Tyson Corner in Viginia); l'altra possibilità è che si tratti di un "semplice" update di un prodotto già esistente (AppleTV? MacPro? iPhone 4s con schermo allargato?), del lancio di un nuovo servizio iCloud, o di un nuovo software... in questi ultimi casi (iCloud e software) però non saprei come giustificare il materiale in arrivo, a meno che Apple non abbia preparato delle stazioni pre-configurate ad-hoc (oltre al materiale pubblicitario) per mostrare le nuove funzionalità. In base alle indiscrezioni più recenti, pare che l'hardware arrivato negli Apple Store siano degli iPad che saranno dati in dotazione agli addetti: demo, informazioni sui prodotti, e applicazioni specifici per l'assistenza alla vendita... ma è davvero tutto qui? E' necessario oscurare le vetrine dei negozi e organizzare un turno notturno per dare dei nuovi strumenti di lavoro agli addetti degli Apple Store?
Qualcuno ha anche parlato di NFC (Near Field Communication), ovvero della possibilità di effettuare pagamenti contactless in modo automatico semplicemente passando l'iPhone sopra un'apposita stazione: questo spiegherebbe sia il nuovo hardware (che in tal caso sarebbe per i negozi, non per i clienti), sia la mole di documentazione per il training. Al momento attuale però non risulta che ci siano dispositivi Apple dotati di questa capacità, e il primo device Apple che si ipotizzava potesse avere l'hardware necessario per l'NFC è l'iPhone 5 (o iPhone 4s) previsto per settembre o, al più presto, per questa estate... ma sicuramente non per questo fine-settimana...
Personalmente, vista l'occasione "mondana" e poco professionale (i nuovi Mac me li aspetterei nel corso della WWDC, anche perché al momento non ci sono ritardi sui tempi di spedizione), e vista la mancanza di ufficialita che solitamentepreannuncia qualcosa di grosso, sarei più propenso a pensare che, in caso di nuovo hardware, l'unica cosa che potrebbe essere aggiornata sono gli iPod classic, ma anche in questo caso mancano quei dettagli che di solito fanno pensare ad un aggiornamento della linea (abbassamento delle scorte e allungamento dei tempi di spedizione). Scartata anche questa ipotesi, non resta che tornare su iCloud, il servizio di streaming musicale per il quale Apple ha già stretto accordi con la Warner e la EMI, e pare che oggi sia arrivato l'accordo anche con Sony. La segretezza potrebbe essere relativa alla preparazione di cartelloni pubblicitari, e gli iPad giunti in dotazione degli addetti servirebbero per dimostrare la bontà del servizio: il lancio del servizio in questo fine-settimana decreterebbe la vittoria sul tempo rispetto a Google che si appresta a lanciare un servizio simile, proabbilmente in autunno.
Come al solito, non resta che attendere...

mercoledì 18 maggio 2011

Waiting iOS 5

In attesa della presentazione ufficiale di iOS5 (che dovrebbe avvenire nel corso dell'imminente WWDC di giugno) proviamo a fare un elenco di cosa manca ancora e cosa mi piacerebbe avere.
-Cartelle: l'implementazione è ben fatta (anche se il limite di 12 a volte mi va stretto), ma sarebbe comodo poter selezionare #n applicazioni e spostarlo in massa in una cartella, o fare una nuova cartella con gli elementi selezionati.
-Gestione multitasking: qualche tempo fa un filmato non ufficiale mostrava una sorta di Exposé per la scelta delle applicazioni attive, opzione sicuramente più comoda rispetto alle 4 applicazioni mostrate nello spazio sottostante (parlo di iPhone, perché sull'iPad c'è più spazio) che obbligano ad un "intenso" scrolling nel caso di molte applicazioni aperte: spesso si fa prima a cercare l'applicazione sulle normali pagine... continuo inoltre a pensare che sarebbe comoda un'opzione per chiudere tutto in un colpo solo.
-Gestures e tasto home: come già detto in passato, ho la sensazione che il tasto home sia sovrasollecitato con tutti quei doppi click per richiamare la barra del multitasking. iOS 5 dovrebbe inserire le gestures per accedere al multitasking con uno scorrimento a 4 dita, e per uscire dall'applicazione "chiudendo" con 5 dita. 5 dita sullo schermo dell'iPhone mi pare un po' troppo, ma richiamare le applicazioni aperte scorrendo in su con 4 dita si può fare, e darebbe un po' di sollievo al tasto home: si spera che queste gestures siano attive anche su iPhone, e non solo su iPad...
-File manager: lo scambio di files tra le applicazioni e tra iOS e computer rimane tutt'ora, a mio avviso, la più grossa mancanza di iOS. Senza pretendere un file-manager, mi basterebbe che ci fosse uno spazio comune al quale tutte le applicazioni possano accedere, o quantomeno che il passaggio di file da un'applicazione all'altra sia gestito a livello di sistema: non è bello caricare un .doc tramite un'applicazione, e scoprire che con quel .doc non ci puoi fare nulla se non inviarlo via mail perché lo sviluppatore dell'applicazione ha previsto solo il passaggio verso Mail.
-Applicazioni a corredo: l'applicazione "calendario" su iPhone non mostra il numero della settimana (cosa quasi indispensabile per chi si segna gli appuntamenti di lavoro)... anzi, manca proprio una visualizzazione degli impegni della settimana (che a mio avviso potrebbe prendere il posto della vista per elenco). L'applicazione "immagini" non consente alcun livello di organizzazione, nemmeno per le foto scattate con la camera integrata: sarebbe bello avere un minimo di possibilità di interazione...

In compenso, non so a quando risale la novità (l'iPhone lo collego al computer solo per aggiornare il firmware o fare un backup periodico, visto che posta, contatti e agenda sono sincronizzati tramite Mobile-Me), ma ho recentemente scoperto che finalmente è possibile ascoltare dal computer la musica che ho sull'iPhone, quanto questo è collegato; certo, visto che Apple si è inventata Airplay, potrebbe fare uno sforzo in più per inviare la musica anche in streaming WiFi...

martedì 17 maggio 2011

Autoeliminzione

Nel corso degli anni ho attivato quattro account di hotmail, due utilizzati per registrazioni fuffa (quindi pieni di SPAM), uno "ufficiale" ma quasi inutilizzato, e uno dedicato ad un compito ben specifico.
In quest'ultimo, da un po' di tempo a questa parte, succede che le mail provenienti da "Il team di Windows Live", ovvero dal team di Hotmail (cioé dalla stessa Microsoft) vengono automaticamente indirizzate nella posta indesiderata, al pari dello SPAM.
Non che la cosa mi dispiaccia visto che tanto li avrei cestinati senza neanche leggerli, anzi, sono quasi certo che a seguito delle continue cancellazioni senza lettua il sistema abbia (giustamente) appreso che i messaggi provenienti da questo indirizzo non mi interessano, quindi li autoelimina... nonostante ciò mi pare quantomeno curioso che Microsoft si "autocensuri"... tanto valeva mandare il messaggio...

lunedì 16 maggio 2011

Almeno adesso c'è qualcosa di concreto

[Questo post era in programma per venerdì scorso, ma problemi vari ne hanno ritardato la pubblicazione, per cui quello che vi sto raccontando probabilmente l'avrete già letto altrove]

Si discusse a lungo sull'eventualità (molto improbabile, per non dire impossibile) che l'iPad 2 fosse equipaggiato con il Retina Display. Ora pare che Samsung sia in procinto di presentare il prototipo di un display da 10.1" con risoluzione 2530x1600, il che significa che la tecnologia è matura e che forse già l'anno prossimo (complice anche un processore decisamente più potente se sarà basato, come presumibile, sulle specifiche ARM Cortex A15) potremmo pensare ad un iPad 3 con risoluzione duplicata: 2048x1536 per avere il quadruplo dei pixel dell'iPad attuale (formula che facilita il lavoro degli sviluppatori) e una definizione di 264ppi, inferiore rispetto ai 326ppi dell'iPhone/iPod Touch ma comunque notevole.
Resta da capire se display di questa definizione e di questa dimensione saranno prodotti anche da altri, viste le recenti "scaramucce" tra Apple e Samsung...

mercoledì 11 maggio 2011

Finalmente...

Ho atteso qualche giorno prima di mettere online questo post, perché volevo fare qualche test ed essere ragionevolmente sicuro di quello che vado a scrivere.
Il recente update alla versione 4.3.3 di iOS, oltre ad aver messo il cuore in pace a chi era preoccupato per la geolocalizzazione, pare che abbia messo la parola fine anche alla fastisiosa questione del consumo anomalo della batteria. Il "consumo" di dati che in 3G faceva calare drasticamente l'autonomia, e che sembrava collegato al fatto di essere loggati sul proprio account iTunes, è finalmente svanito... e il mio iPhone 4 è tornato ad avere 2 giorni interi di autonomia (con un discreto uso di mail, internet, musica e giochi) anche senza la necessità di sloggarsi da iTunes.
Per dovere di cronaca, faccio inoltre notare che nei casi in cui l'iPhone non è utilizzato per la connessione dati su rete telefonica (caso tipico di quando sono all'estero ove, se posso, disabilito anche il 3G e sfrutto solo la telefonia GSM) l'autonomia sale senza problemi ad un'intera settimana: in questo caso la variabile più grossa sono gli utilizzi "accessori", come il GPS o giochi.
Per i più maliziosi (come ho già scritto altrove) non posso affermarlo con certezza, ma non credo che le due cose (geolocalizzazione e pacchetti dati) siano legate tra di loro: la geolocalizazione (che poi era solo la posizione delle celle telefoniche) risale all'introduzione di iOS 4.0 (infatti nel mio storico ci sono luoghi dove sono stato, per esempio, lo scorso settembre) mentre il consumo anomalo di batteria è conseguente all'arrivo di iOS 4.3... poi può anche essere che iOS 4.3, a differenza delle versioni precedenti, avesse introdotto (ed ora rimosso con la 4.3.3) il fatto di localizzare l'utente in base al proprio ID di iTunes, ma credo che questo non lo sapremo mai...

martedì 10 maggio 2011

Numeri e numeri

Ho già parlato in altre occasioni di come le statistiche possano essere ingannevoli (a tal proposito ci sarebbero diverse battute al riguardo, ma non ho tempo di citarle ora), e tanto per dare un ulteriore riprova di questa cosa, vorrei citare come esempio uno degli ultimi "studi" che dimostra come il numero di applicazioni sull'Android Market stia crescendo ad un ritmo tale che per il mese di agosto dovrebbe superare il numero di applicazioni presenti sull'App Store di Apple. Peccato che questo studio non faccia distinzione tra le applicazioni "vere" (più o meno utili) e le migliaia di sfondi animati, anch'essi venduti sull'Android Market come se fossero applicazioni (...e mi verrebbe da dire "non a caso").
Con questo non voglio polemizzare su quale dei due sistemi sia più utile (concetto che può assumere diversi significati in base all'utente) o quale dei due market abbia le applicazioni più interessanti (altro concetto liberamente interpretabile), ma semplicemente far notare come il significato di una statistica possa essere facilmente alterato, un po' come quando si dice che Apple è diventata il terzo produttore di computer al mondo, se si include l'iPad (che al momento, secondo il mio modesto parere, non è un computer)

giovedì 5 maggio 2011

Solo gli stupidi non cambiano mai idea...

...ma non ne sono sicuro: domani potrei pensarla diversamente ;)
Citazioni a parte, martedì Apple ha annunciato i nuovi iMac, macchine sicuramente interessanti ma con diversi "ma", non tanto per le specifiche in sé (che sono di tutto rispetto), ma proprio per la tipologia di macchina. In passato ho usato un iMac per lavoro (uno dei primi G3) ed ho anche avuto un iMac a casa (un G5 da 24"), macchine utilizzate entrambe con profitto e soddisfazione. Ora come ora però, se dovessi comprare un nuovo Mac desktop, guarderei altrove... un all-in-one è sicuramente comodo, ma è anche molto vincolante, perché un problema allo schermo ti lascia senza macchina, e un problema alla macchina ti lascia anche senza schermo; inoltre quando è ora di cambiare macchina devi vendere (o buttare) tutto, e ricomprare nuovamente tutto: CPU e display separati posson invece essere sostituiti separatamente.
Compatibilmente con le esigenze di ognuno, oggi sarei molto più propenso a consigliare un Mac mini oppure, budget permettendo, un Mac Pro... magari non subito, visto che entrambi sono in aria di update, e il Mac Pro potrebbe riservare delle sorprese interessanti, argomento che ho trattato qualche tempo fa su Tevac: magari anche Apple cambierà idea per quanto riguarda i server...