giovedì 30 settembre 2010

Impara l'arte... e applica all'iPad

E' già da un po' di tempo che voglio segnalarli, visto che non sono novità, quindi può essere che per molti non si tratti di nulla di nuovo... ma è sempre simpatico andarseli a rivedere....
L'iPad, come ho detto in diverse occasioni, è principalmente uno strumento per la fruizione dei contenuti, ma può essere usato anche in modo creativo.
Ecco quindi chi si cimenta in cover di Eye of the Tiger, realizzando tra l'altro un video di buona qualità (anche se rimane qualche dubbio sull'effettiva praticità di utilizzare l'iPad come strumento musicale...)
Più originale, e quindi per certi versi più creativo, l'utilizzo dell'iPad come ausilio per una nuova categoria di giochi di prestigio: quella delle illusioni digitali.

Buona visione

mercoledì 29 settembre 2010

iPhone 4.1, Bumper, e altre storie...

Domani è l'ultimo giorno utile per richiedere gratuito ad Apple il bumper (o protezione equivalente) per l'iPhone 4. Se qualcuno fosse in ritardo, ricordiamo che la richiesta dev'essere fatta utilizzando l'apposita applicazione gratuita messa a disposizione da Apple tramite l'App Store. Personalmente non lo trovo indispensabile, preferisco usare l'iPhone "nudo" e anche in giro ho visto una sola persona con il bumper, ma fa sempre comodo averlo (soprattutto se si può richiedere gratuitamente).
Al di là di questo, la domanda che in molti (me compreso) si sono posti al lancio di questa campagna è stata la seguente: "se si tratta di un modo per riparare ad un difetto più o meno riconosciuto, e più o meno evidente, perché questa campagna dovrebbe cessare a fine settembre? Sarebbe più logico che continuasse fino all'uscita del prossimo modello di iPhone, o comunque di una revisione che mettesse la parola fine alla questione Antennagate".
Da questa domanda, nonostante la (ovvia) mancanza di qualsiasi annuncio ufficiale, è nata l'ipotesi che a partire da ottobre verranno commercializzati degli iPhone 4.1, nome di fantasia che sta ad indicare un iPhone 4 leggermente revisionato nell'hardware in modo tale da evitare il famigerato problema.
Quanto questa ipotesi sia plausibile è tutto da verificare, ma alcune gole profonde parlavano (già diverso tempo fa) di componenti modificati nelle catene di montaggio. Inoltre, se cercate di acquistare oggi un iPhone, scoprirete che non verrà spedito prima di tre settimane... onestamente ammetto di non sapere se i tempi di consegna erano così lunghi anche un mese fa, ma queste tempistiche indicano solitamente due cose, spesso sono colelgate tra di loro: o c'è penuria di dispositivi, o si attendono update, oppure c'è penuria perché sono in arrivo update. Se i tempi sono così lunghi già da prima, probabilmente si tratta di semplice penuria perché la produzione non è ancora arrivata a regime (ma, parimenti, potrebbe non essere ancora a regime perché ci sono "modifiche in corso"); se i tempi si sono allungati ultimamente, la modifica è ancora più probabile. In ogni caso, ne sapremo qualcosa di più nelle prossime settimane.

martedì 28 settembre 2010

Indiscretamente mobile

Qualche considerazione sulle ultime indiscrezioni delle prossime uscite "Designed by Apple".
Partiamo dall'iPad; Goldman Sachs pronostica (con poca fantasia) che il prossimo iPad sarà più sottile e leggero, che avrà una camera frontale (indispensabile se Apple vuole promuovere l'utilizzo di FaceTime) e che uscirà nel . Fin qui nulla di nuovo, ma le novità potrebbe arrivare sul fronte connettività: da un lato compaiono brevetti su un doppio connettore dock, indispensabile per utilizzare l'iPad in postazione fissa anche in modalità landscape (più simile ad un normale computer); e dall'altro si vocifera riguardo l'introduzione di una porta micro-USB da destinarsi alla ricarica della batteria, in virtù del famoso caricatore unico per cellulari che dovrebbe entrare definitivamente in vigore dal prossimo anno; non che l'iPad sia propriamente un cellulare, ma il modulo per la connettività alle reti telefoniche ce l'ha (anche se utilizzato solo per i dati) e per questioni di uniformità su tutta le linea, Apple potrebbe introdurla anche sull'iPad [in realtà, ad essere onesti, non ho mai capito se sarà tassativo avere una porta micro-USB sul dispositivo, o se è sufficiente che l'alimentatore abbia una porta USB (cosa che gli alimentatori Apple già hanno)... ma è colpa mia che non ho approfondito la questione; in ogni caso Apple è tra i firmatari dell'accordo, quindi qualsiasi cosa preveda, dovremmo aspettarci che Apple la implementerà]. Più fumose le voci sull'eventuale iPad da 7": pare che questa dimensione non sia stato ancora data per definitiva... difficile dire se verrà mai alla luce, e in caso affermativo se arriverà presto (magari in occasione di iOS 4.2) o nel 2011... certo è che tutta la concorrenza si sta muovenedo verso questa dimensione (forse per occupare una diversa fascia di mercato ed evitare lo scontro con l'iPad da 10"), e c'è da capire se Apple starà a guardare proseguendo per la sua strada, o se amplierà la propria gamma di prodotti anche verso questa dimensione. In ogni caso, che sia 7" o 10", facendo un passo in dietro nel discorso, c'è da chiedersi se l'uscita di iOS 4.2 non faccia da trampolino per un nuovo modello in grado di utilizzare da subito Facetime, senza aspettare il 2011...
Sempre in tema iPad, altri brevetti fanno pensare alla possibilità che vengano implementati nuovi tipi di gestures da eseguire impugnando il tablet e sfruttando delle zone sensibili sul retro del dispositivo (idea non nuova, già al centro di altri brevetti, ma che dubito troverà presto impiego).

Lasciando perdere l'iPad, l'altro prodotto per il quale si attendono novità è il MacBook Air. Macchina interessante ma inizialmente troppo costosa, e in seguito un po' abbandonata a sé stessa, pare in procinto di essere rilasciata in una nuova veste. Nonostante lo spessore minimo, personalmente l'ho sempre trovata "troppo grossa", ed ho sempre pensato che uno schermo più piccolo (tipo un 11,6" wide) poteva essere una scelta più azzeccata che avrebbe consentito di realizzare una macchina ancora più portatile, mantenendo comunque una tastiera full size (un po' come i vecchi PowerBook 12" o gli iBook bianchi da 12"). Certo, lo schermo da 13" è sicuramente migliore, ma l'attuale MacBook Pro da 13" è già talmente piccolo, che viene da chiedersi che senso possa avere un Air, sicuramente più sottile e leggero, ma anche molto meno prestante, e comunque con un ingombro simile (sempre di un 13" di tratta...). Ecco quindi tornare in auge le voci sul nuovo modello di Air, più piccolo nello schermo e nelle dimensioni, ancora più leggero, sicuramente più potente dell'attuale (immesso sul mercato nel giugno del 2009), e finalmente allineato anche a livello estetico/funzionale con il resto della gamma (una su tutte, il trackpad). Sempre in virtù di un ulteriore brevetto, qualcuno ha anche ipotizzato che lo schermo possa essere touch... a mio avviso, con l'attuale versione di Mac OS X sarebbe inutile, se non controproducente... ma prima o poi arriveranno novità anche su Mac OS X...

lunedì 27 settembre 2010

Sconcertante

In questi giorni su icm è stata riproposta una discussione (a mio avviso allucinante) comparsa ormai più di un anno fa su Italiamac.
Sono rimasto senza parole di fronte a tanta ingenuità... anzi, a dire il vero ho sottolineato come, forse, per certe persone sarebbe più opportuno uno strumento tipo l'iPad... anche se per certi tipi di truffa (come il phishing) non c'è soluzione che tenga se manca il buonsenso dell'utente.

PS: ovviamente, come al solito, c'è chi ha "approfittato" della segnalazione per fare di tutta l'erba un fascio con l'intera categoria degli utenti Apple... ma questo è un altro discorso (e soprattutto, considerando che è una discussione vecchia di oltre un anno, significa che c'è gente che "lurka" icm alla ricerca di problemi da sbandierare in altri contesti...)

venerdì 24 settembre 2010

[cs] Active presenta il tastierino numerico Bluetooth LMP

[comunicato stampa]

Active annuncia la distribuzione in Italia del tastierino numerico LMP con tecnologia Bluetooth

Finalmente un tastierino numerico Bluetooth di stile che si abbina perfettamente alla tastiera wireless del Mac.

Questo accessorio permette di avere la comodità della tastiera wireless Apple insieme alla preziosa funzionalità del tastierino numerico, senza rinunciare alla praticità della tecnologia Bluetooth!

Grazie al meccanismo di aggancio, si integra perfettamente alla tastiera wireless del Mac con stile e design.
Tutto rigorosamente senza fili!

Il tastierino può essere comodamente usato anche con i Mac portatili dotati di tecnologia Bluetooth.

Il tastierino comprende 28 tasti: oltre ai tasti numerici ci sono i tasti per le operazioni, tasto decimale "." (oppure ","), tasti funzione F13 ~ F17, pagina su/giù, freccia su/giù, cancella in avanti, tasto Enter, oltre ai tasti di accensione e per l'abbinamento al computer.

Funziona con due pile, sia normali che ricaricabili, del tipo AA.

Non sono necessari dongle o driver

Il prezzo del tastierino è di Euro 39,90, IVA inclusa

Ulteriori informazioni dal sito: www.active-software.com




martedì 21 settembre 2010

Consumismo batterico [e altre funzioni]

Tranquilli, non voglio farvi la morale su come spendete i vostri soldi, né tantomeno generare allarmismi su eventuali malattie in arrivo con l'autunno... volevo solo fare un piccolo gioco di parole sul titolo del post odierno, che abbraccerà vatri àmbiti.
Prima di tutto, dopo la piacevole sorpresa dell'incremento di autonomia ottenuto grazie alla semplice disabilitazione di Facetime sull'iPhone 4, scopro in questi giorni che l'aggiornamento alla versione 4.1 di iOS ha provocato un peggioramento della situazione, peggiornamento che non sono ancora riuscito a quantificare, ma che mi sembra evidente (anche se, devo ammettere, ultimamente ho usato la connessioni dati 3G con maggiore frequenza). A 'sto punto non resta che attendere un paio di mesi per verificare se la versione 4.2, oltre alle altre novità attese, porterà delle migliorie anche sotto il profilo della gestione energetica.
Parlando di novità, tra quelle introdotte dall'aggiornamento 4.1, oltre a Game Center (che mi interessa relativamente) vale sicuramente la pena di menzionare lo scatto delle foto in modaità HDR. Per chi non fosse a conoscenza dell'argomento (semplificando al massimo il discorso) si tratta di una tecnica che consiste nello scattare più foto dello stesso soggetto a diversi livelli di esposizione, e "miscelare" i diversi scatti in modo tale da prendere il meglio da ognuno di essi: le zone chiare dalle foto sottoesposte, e le zone scure da quelle sovraesposte. Il vantaggio è evidente, soprattutto per quegli scatti in cui le inquadrature sono fortemente contrastate; i limiti sono altrettanto evidenti, perché per ottenere l'effetto desiderato gli scatti devono essere perfettamente sovrapponibili, quindi mano ferma e soggetti immobili. Un altro grosso limite è implicito nel fatto che la procedura è totalmente automatica, quindi l'utente non ha nessuna possibilità di intervenire per decidere come mixare gli scatti, né di eliminare la sovrapposizione in alcune zone per evitare l'effetto "mosso". In ogni caso a seguito di acuni test eseguiti nella giornata di ieri (complice una gita all'aria aperta), devo ammettere che l'effetto è mediamente buono, e la possibilità di registrare sia lo scatto "normale" che quello HDR ci permette comunque di valutare quale dei due sia migliore (nonché di eseguire un ulteriore HDR "manuale" in postproduzione); nel complesso si tratta di un'arma in più a favore dell'iPhone 4 per la battaglia nel settore degli smartphone, che ormai è a livelli sempre più consumistici...


[in questo esempio potete notare sia il vantaggio ottenuto da recupero della sovraesposizione del palazzo sullo sfondo, sia (per contro) un generale appiattimento cromatico dell'erba o del cartello]

Parlando di novità in arrivo, il prossimo aggiornamento di iOS alla versione 4.2 introdurrà finalmente la possibilità di stampare direttamente da iPhone (o iPad o iPod Touch) tramite Airtunes; non ho ancora ben capito quanto questa funzione sarà dipendente da un computer con iTunes, o indipendente (perlomeno per le stampanti che supportono certe funzioni); certo è che attualmente ho la possibilità di gestire in maniera abbastanza agevole la mia HP6310, vista dall'apposita App di HP (HP iPrint) come stampante di rete (ma anche come scanner) e riconosciuta tramite Bonjour, anche a computer spento: spero che il sistema ideato da Apple mi permetta quantomeno di fare le stesse cose, altrimenti si rivelerà solamente un'altra trovata consumistica...

lunedì 20 settembre 2010

[cs] Disponbile da Active la versione italian di TypeIt4Me

[comunicato stampa]

Ogni volta che da tastiera si inserisce del testo lavorando con il proprio Mac, TypeIt4Me permette di farlo più velocemente e con miglior accuratezza.

È sufficiente scrivere una breve abbreviazione e in un batter d'occhio essa si espande in una parola o in una frase, anche di parecchie pagine.

Si verifica spesso, scrivendo, di usare le stesse parole o le stesse frasi, anche molto lunghe. Per esempio, se si usa spesso la parola "qualifiche", con TypeIt4Me basterà scrivere "ql".
Similmente "abbiamo il piacere di informarla" potrebbe diventare "ail".

TypeIt4Me offre un vantaggio enorme per chi scrive molte email. Una volta impostato, non si devono più scrivere nome indirizzo o saluti. "mgoic" diventa "Mi è gradita l'occasione per inviare cordiali saluti" si può e "hlvr" diviene "ho letto il vostro rapporto, ma vorrei apportare un paio di correzioni".
Anche la navigazione in rete diventa più semplice, grazie alla possibilità di inserire con un solo semplice comando login e password.

I vantaggi di TypeIt4Me sono molto evidenti.

Si possono essere inserire anche immagini con un semplice comando abbinato.

TypeIt4Me non serve solo per testi brevi - permette di inserire molto velocemente testi lunghi con molti paragrafi. Con TypeIt4Me si scrive il testo solamente una volta e basta aggiungerlo all’elenco delle abbreviazioni per essere disponibile in un attimo per l'espansione.

Ci sono molte professioni che possono trarre enormi vantaggi di tempo grazie a TypeIt4Me: avvocati, medici, commercialisti, copywriter, giornalisti...

TypeIt4Me, la stenografia digitale, non se ne potrà più fare a meno!
Maggiori informazioni su:
www.active-software.com/typeit4me

TypeIt4Me è disponibile da subito a 39,90 euro, IVA inclusa

Il programma è in lingua italiana

Dimostrativo disponibile da:
www.active-software.com/download

Active
Active Software è il principale distributore, sviluppatore e localizzatore di programmi per la piattaforma Macintosh in Italia. Operando da Gorizia raggiunge ovunque i propri clienti. I software distribuiti da Active sono disponibili nei principali rivenditori Apple in tutta Italia
http://www.active-software.com/

giovedì 16 settembre 2010

[cs] La funzionalità di stampa wireless AirPrint di Apple per iPad, iPhone e iPod touch in arrivo a novembre

E' "solo" un comunicato stampa, ma ci dà qualche dettaglio in più sull'imminente possibilità di stampare da iPad/iPhone/iPodTouch:

La funzionalità di stampa wireless AirPrint di Apple per iPad, iPhone e iPod touch in arrivo a novembre... Le stampanti HP ePrint saranno le prime

CUPERTINO, California – 15 settembre 2010 – Apple® ha annunciato oggi il rilascio della versione beta della funzionalità di stampa wireless AirPrint per iPad™, iPhone® e iPod touch®, disponibile per i membri del programma di sviluppatori per iOS di Apple, e ha dichiarato che AirPrint sarà inclusa nell’aggiornamento software gratuito iOS 4.2 di novembre. AirPrint rileva automaticamente le stampanti sulle reti locali e permette di stampare testi, foto e grafica in wireless via Wi-Fi, senza bisogno di installare driver o scaricare software. Le attuali e future stampanti HP con tecnologia ePrint saranno le prime a supportare la stampa diretta dai dispositivi iOS.

“AirPrint è la nuova, potente architettura di stampa di Apple, all’altezza della facilità d’uso di iOS: non richiede impostazioni, configurazione, driver né software da scaricare,” ha dichiarato Philip Schiller, Senior Vice President di Worldwide Product Marketing per Apple. “Agli utenti di iPad, iPhone e iPod touch basterà un tocco per stampare documenti e foto in wireless su una stampante HP ePrint o su una stampante condivisa su Mac o PC.”

“Siamo lieti di collaborare con Apple per implementare AirPrint nella nostra intera linea di stampanti ePrint in tempo per l’inizio della stagione festiva,” ha dichiarato Vyomesh Joshi, Executive Vice President di Imaging and Printing Group per HP. “Per HP è fondamentale poter garantire ai nostri clienti la possibilità di stampare in qualsiasi momento e ovunque si trovino. Gli utenti di iPad, iPhone e iPod touch apprezzeranno la facilità con cui potranno stampare sulla nostra nuova gamma di stampanti ePrint, ottenendo risultati di qualità eccellente in pochi attimi.”

AirPrint è progettato per supportare un’ampia gamma di stampanti, da quelle a getto d’inchiostro entry-level fino alle stampanti laser professionali. Inoltre i dispositivi iOS 4.2 possono stampare su stampanti condivise tramite un Mac® o un PC. Le stampanti HP compatibili con iOS 4.2, disponibili già da autunno, includeranno le stampanti abilitate ePrint delle serie HP Photosmart, Officejet, Officejet Pro e LaserJet Pro.

AirPrint funzionerà con iPad, iPhone 4, iPhone 3GS e iPod touch (di seconda generazione e successivi).

Apple progetta i Mac, i migliori personal computer al mondo, insieme a OS X, iLife, iWork e i software professionali. Apple sta guidando la rivoluzione dei media digitali con la linea di lettori di musica e video iPod e con il negozio online iTunes. Apple sta reinventando la telefonia mobile con i suoi rivoluzionari iPhone e App Store, e ha recentemente introdotto il magico iPad che sta definendo il futuro dei dispositivi portatili e dei media in ambito mobile.

mercoledì 15 settembre 2010

Il club dei criticoni

Qualche giorno fa ho pubblicato un comunicato stampa riguardo l'inversione fatta da Apple nei riguardi degli sviluppatori, a proposito degli strumenti di sviluppo "ammessi" per le applicazioni iOS da pubblicare sull'AppStore.
Non ho espresso commenti (se non l'ammissione di una certa sorpresa alla lettura del comunicato) perché mi interessava valutare le reazioni a questa notizia, non solo di utenti e sviluppatori, ma anche dei soliti "criticoni".
Com'era facilmente prevedibile, anziché ritenersi soddisfatto di come sono cambiate le cose, il club dei criticoni ha colto la palla al balzo per lanciarsi in una campagna anti-Jobs e pro-Flash, come se questa inversione di marcia implicasse la possibilità di far girare Flash sull'iPhone... ma ovviamente le cose non stanno in questi termini...
Apple (inaspettatamente ma fortunatamente) ha concesso agli sviluppatori la possibilità di utilizzare qualsiasi ambiente di sviluppo per realizzare le applicazioni per iOS, purché le applicazioni così realizzate non prevedano alcun download di codice.
Chiunque abbia un po' di buon senso, e un minimo di conoscenze tecniche, capisce che questo non ha nulla a che vedere col fatto di vedere pagine web realizzate in Flash... Riguarda Adobe Flash solo nella misura che l'ambiente di sviluppo di Flash potrà essere utilizzato (grazie agli strumenti messi a disposizione da Adobe) per realizzare applicazioni "compilate" e "complete" per iOS, da vendere su App Store, esattamente nello stesso modo in cui la stessa cosa potrà essere realizzata in altri ambienti di sviluppo diversi da Xcode il cui futuro era stato minato dalle precedenti clausole restrittive di Apple: in sostanza, gli sviluppatori avranno maggiori possibilità per realizzare i loro prodotti, spesso con evidenti semplificazioni (basti pensare all'utilizzo di motori 3D "preconfezionati").
Flash, dalle pagine web di Safari per iOS, almeno per ora resterà ben lontano, vuoi per i soliti motivi prestazionali o di consumo (che magari, prima o poi, potranno anche essere superati), vuoi per motivi di sicurezza dei dispositivi. Non che il sistema di Apple sia perfetto: nulla è esente da bug, e a tutti è noto il bug che consentiva il jailbreak, ma un conto è avere una falla da tappare in casa, un'altra è dipendere dagli terzi per risolvere un bug che può mettere a repentaglio tutto il sistema...

martedì 14 settembre 2010

[10 anni fa] inizia la rivoluzione

Nel settembre del 2000, Sony si trovava a fronteggiare diversi problemi: da un lato quelli relativi alla produzione della Playstation 2, e quindi alla sua distribuzione (con tanto di rinvii sulle date di lancio europee e quantità esigue in vendita sui canai); dall'altro il comportamento "trasgressivo" degli Offsping, band sotto contratto con major giapponese, che tra i primi aveva intuito la potenzialità della distribuzione online della musica, ai tempi ancora osteggiata dalle case discografiche (anche perché, nello specifico, si parlava di download gratuito prima dell'uscita del CD, con tanto di lotteria premio da 1 milione di dollari tra chi lo scaricava).
Nel bel mezzo di tutto ciò, io mi preparavo ad assistere al mio primo (e finora unico) Apple Expo di Parigi. Anche se negli anni a venire Apple smise di partecipare attivamente alla manifestazione attribuendogli un'importanza sempre minore (tant'è che attualmente, da un paio d'anni, è stata cancellata), nel 2000 Jobs scelse proprio l'evento parigino per annunciare al pubblico il rilascio della public beta di Mac OS X (nome in codice "Kodiak"). Nonostante fosse "distribuita" al prezzo di 30 dollari (per l'esattezza, 29.95), e nonostante si trattasse di una beta (quindi un prodotto ancora in fase di debug, potenzialmente instabile, e con scadenza temporale), Kodiak ottenne un ottimo successo, probabilmente perché tutti gli utenti, dopo lunghi anni di attesa, volevano testare di persona cos'avesse combinato Apple e qual'era il loro futuro di utenti Macintosh.
Una curiosità: Kodiak è il nome dell'orso bruno dell'Alaska e la public beta di Mac OS X è l'unica versione a non avere il nome di un felino (a Kodiak seguirono infatti Cheetah, Puma, Jaguar, Panther, Tiger, Leopard, e l'attuale Snow Leopard).
Pur con tutti i suoi difetti, l'entusiamo fu tale che furono indette petizioni per chiedere ad Apple di rilasciare Mac OS X anche per processori Intel... pur considerando la fattibilità tecnica della cosa (viste le basi su cui poggiava il nuovo sistema di Apple), personalmente ho sempre pensato che questo non sarebbe mai accaduto, a meno che Apple non realizzasse lei stessa delle macchine Intel e Mac OS X girasse solo su quelle macchine (cosa che è effettivamente accaduta, al di là della vicenda Psystar e di tutti i cosiddetti "hakintosh"), perché Apple vuole manterene un forte legame tra hardware e software, sia per questioni techine di ottimizzazione del codice, che per questioni commerciali (chi vuole Mac OS X deve comprare un Mac...).
Mac OS X a parte, l'expo parigino vide anche l'arrivo di nuovi iBook con processori più veloci, nuovi colori, e porta firewire: iMovie poteva ora girare anche sul piccolo portatile Apple... e ora che le videocamere HD registrano i filmati su memorie allo stato solido, senza necessità di trasferimenti in tempo reale da nastro, la firewire è di nuovo sparita dai MacBook (scelta a mio avviso errata perché la firewire può avere molti altri utilizzi)
Un'ultima cosa: il settembre del 2000 fu il mese in cui scoppiò la bolla filanziaria del mercato tecnologico, e tutti i titoli del settore subirono un brusco arresto: qualcuno collò definitivamente, altri riuscirono a superare il periodo con danni più o meno consistenti. Il titolo AAPL (senza alcun motivo reale) perse oltre il 50% del proprio valore, e ci vollero 4 anni prima che riuscisse a riprendere il valore precedente al crollo.

lunedì 13 settembre 2010

Specchio specchio delle mie brame...

...qual'è l'OS più usato nel reame?

E' di qualche tempo fa la notizia che iOS ha superato Linux come sistema operativo rilevato sul web (perlomeno in base a quanto rilevato da NetApplications).
Ovviamente, visto il tipo di statistica, parliamo di sistemi usati per navigare sul web, numeri che sono solo parzialmente indicativi dell'effettiva diffusione dei diversi sistemi, anche se forse ci dice qualcosa di più rispetto ai dati di vendita, quantomeno in ambito consumer (visto che, lato server, è proprio Linux che spesso fa girare il tutto...); le vendite infatti, oltre a non includere alcune tipologie di utenti (per esempio chi si installa Linux dopo l'acquisto, o chi realizza un assemblato) non ci dice nulla sul fatto che il computer vada a costituire una nuova unità o ne rimpiazzi una preesistente, con eventuale cambio di sistema.
Filosofia a parte, se Linux (tra alti e bassi) sembra non riuscire a trovare la chiave per sfondare nel settore consumer (e forse nemmeno la vuole cercare più di tanto, sentendo i discorsi di certi utenti/sviluppatori), è evidente il trend di crescita di iOS che, seppur essendo ancora una parte minuscola del totale, in un anno ha più che raddoppiato (quasi triplicato) la sua quota di share.
Osservando il calo di Windows e quello di MacOS (cali minimi in entrambi i casi, ma che comunque evidenziano una linea di tendenza abbastanza definita), anche se i trend di NetApplications non sono molto dettagliati nella voce "altri", possiamo immaginare che sia tutto il comparto mobile a guadagnare, a scapito dei sistemi più classici utilizzati solo su desktop e notebook. Questa tendenza può essere indice sia del fatto che la gente utilizza sempre più spesso internet in mobilità, sia che c'è la volontà di utilizzare strumenti più semplici per i compiti più basilari; non serve un quad-core per navigare in internet o controllare la mail: spesso basta uno smartphone (o un tablet), eventualmente con applicazioni ad-hoc...
Restando nell'ambito dei dispositivi mobile, un'altra statistica (più recente) ci aiuta ad entrare nel dettaglio di quali sono i sistemi operativi mobile più utilizzati. Com'era facile immaginare, iOS la fa da padrone, complice anche il fatto che Apple lo utilizza su diversi dispositivi: se Android (in forte crescita) ha una fetta maggiore rispetto a quella di iPod Touch e iPad, iOS raggiunge complessivamente un 1,3%, contro lo 0,4% del sistema di Google (che comunque ha dalla sua un maggiore spettro di adozione). Questi dati vanno presi rigorosamente con le pinze visto che l'iPad è uscito da pochi mesi ed ha già conquistato una quota pari a quella dell'iPod Touch, mentre (dall'altro lato) Android si appresta ad essere adottato su diversi tablet, quindi potrebbe avere un'espansione anche in questa direzione. Sicuramente alla chiusura del prossimo trimestre fiscale potremo aver dei dati più significativi riguardo il trend di vendita degli iPad e magari, nel frattempo, vedere se il mercato dei tablet riesce ad andare al di là degli annunci e proporre qualcosa apprezzato dagli utenti.
Parlando più limitatamente di iPhone, non si può non notare l'impennata della curva in concomitanza dell'uscita di iPhone 4 (a dispetto delle questioni di Antennagate), impennata che consente all'iPhone di distanziarsi dal sistema di Google, che altrimenti si sarebbe posizionato su valori confrontabili.

Da segnalare che RIM (BlackBerry), nonostante le ottime vendite, ha una curva di crescita molto più bassa e si trova ben distanziato sia da iOS che da Android: probabilmente chi compra un BlackBarry non lo utilizza molto per navigare, ma principalmente per controllare la posta elettronica (funzionalità che ha reso celebre il marchio).

venerdì 10 settembre 2010

Non ci voleva molto... [aggiornato]

...ci avevo pensato anch'io e probabilmente l'avevo anche scritto su icm o in qualche altro forum. Sebbene l'idea di un iWatch di Apple sia completamernte assurda, il nuovo iPod nano, grazie alla sua clip a all'applicazione "orologio", sembra fatto apposta per essere indossato anche in questo modo.

[aggiornamento: ecco un simpatico video che spiega come impostare l'iPod nano per utilizzarlo come orologio]

giovedì 9 settembre 2010

[cs] Dichiarazione di Apple sulle Linee Guida seguite per la verifica delle app su App Store

Leggo (non con poca sorpresa) e pubblico il comunicato stampa di Apple:

Dichiarazione di Apple sulle Linee Guida seguite per la verifica delle app su App Store

L’App Store℠ ha rivoluzionato il modo di sviluppare e distribuire le applicazioni mobili. Con oltre 250.000 app e 6,5 miliardi di download, l’App Store è diventato la più grande piattaforma per applicazioni mobili del mondo e ha permesso agli sviluppatori di guadagnare oltre un miliardo di dollari dalla vendita delle loro app.

Il nostro desidero è di continuare a rendere l’App Store un’esperienza sempre migliore. Per questo abbiamo ascoltato i nostri sviluppatori, prendendo in considerazione le loro opinioni e il loro feedback. Sulla base dei loro suggerimenti, abbiamo deciso di apportare alcuni importanti cambiamenti alla nostra licenza iOS Developer Program per quanto concerne le sezioni 3.3.1, 3.3.2 e 3.3.9, al fine di mitigare alcune limitazioni che avevamo introdotto all’inizio dell’anno.

In particolare, abbiamo deciso di mitigare tutte le limitazioni relative agli strumenti di sviluppo usati per creare app iOS, purché tali applicazioni non comportino il download di codice. Ciò dovrebbe dare agli sviluppatori la flessibilità che desiderano, pur mantenendo un elevato livello di sicurezza, come da noi richiesto.

Inoltre, per la prima volta, pubblicheremo le Linee guida sulle modalità di revisione adottate su App Store per aiutare gli sviluppatori a comprendere meglio in che modo rivediamo e analizziamo le app che riceviamo. Ci auguriamo che questa operazione aumenti ulteriormente la nostra trasparenza, contribuendo allo sviluppo di applicazioni ancora migliori per l’App Store.

L’App Store è probabilmente una delle più importanti pietre miliari nella storia delle applicazioni mobili. Collaborando con i nostri sviluppatori, continueremo a sorprendere e deliziare i nostri utenti con app mobili sempre più innovative.

[L'angolo della posta] Contrapposizioni

Approfittando della mail di un lettore, e conciliato dal fatto che essendo fuori casa il tempo per controllare le news scarseggia, innauguro una nuova rubrica riportando in auge un argomento che ho già trattato altre volte, ovvero la contrapposizione in casa Apple tra il "settore computer" (e quindi Mac e iMac OS X) e il "settore mobile" (con iPhone, iPad, iPod Touch e, ovviamente, iOS).

La domanda che mi è stata fatta è la seguente:
"...è una mia impressione ma l'onda di successo dei dispositivi mobile di apple, unita alla sempre più marcata concorrenza con i dispositivi android sta danneggiando e non di poco quello che è stato fino a un paio di anni fa il punto forte di apple i computer..."

La risposta, data inizialmente via mail, la vorrei ampliare in questo post:
Premesso che fino a qualche anno fa iPhone e iOS non c'erano (quindi è ovvio che gli intetressi erano altri) e premesso che il punto forte di Apple, IMHO, è sempre stato Mac OS (X o classic) più che i computer in sé (a parte gli anni in cui i 68k o i PowerPC erano superiori agli Intel), effettivamente la sensazione è proprio questa... Sembra che Apple stia mettendo Mac OS X un po' in secondo piano, e di conseguenza anche l'hardware Mac e i pacchetti software quali iLife o Final Cut; la sensazione è amplificata dal fatto che alla WWDC di quest'anno non hanno neanche assegnato i classici premi per i migliori software per Mac (ma solo per iOS) e pare suffragata anche da alcune indiscrezioni interne che vogliono il team di lavoro su Mac OS X ridotto all'osso.
Tutto questo fa male ai computer Mac? Non lo so, dipende da cosa si intende per "fare male": sicuramente non ci sono ripercussioni negative sulle vendite, anzi, le ultime indagini ci dicono che l'effetto volano dell'iPhone è sempre più forte e spinge in alto le vendite dei Mac. Altrettanto sicuramente non si può non notare un certo rallentamento dello sviluppo di ciò che non ruota intorno a iOS...
Detto questo ci sarebbero da aggiungere un paio di cose: prima di tutto considerando la potenza delle macchine attuali, in relazione all'utilizzo medio che viene fatto del computer, non vedo questa grande necessità di continua rincorsa al nuovo hardware (anche se dei "banali" aggiornamenti di processore e/o adeguamenti di prezzo non guasterebbero)... e nemmeno riguardo il software: dell'ultima versione di iLife, tanto per dirne una, ho usato solo iPhoto, ma potrei usare tranquillamente anche la versione precedente.
Inoltre, personalmente, ho la sensazione che Apple stia preparando diverse sorprese, di cui la prima è stato il nuovo Mac mini (completamente riprogettato), e la prossima sarà il MacBook Air... in attesa di vedere cosa ci aspetta per Mac OS X 10.7, argomento sul quale Apple non ha speso una sola parola...

[cs] Mypage Fan Awards: i premi online dove vincono i fan

[comunicato stampa]

Mypage.it lancia il concorso per tween che permette di vincere tanti premi

www.mypage.it lancia i Mypage Fan Awards, i premi online in cui vincono i fan. Fino al 10 gennaio i ragazzi potranno votare i loro idoli in gara nelle dieci categorie degli MFAs. Star, film, videogame e libri non saranno gli unici in gara. I veri protagonisti saranno infatti i fan, che potranno sostenere i loro candidati preferiti con una vera e propria campagna elettorale. E vincere. I ragazzi saranno chiamati nei prossimi mesi a scrivere slogan, fare passaparola e a intraprendere missioni per i loro candidati. Potranno esprimere la loro creatività con foto e disegni, confrontarsi con altri fan e esprimere la loro passione creando paper toys da portare sempre con sé.

Attraverso ogni azione che intraprendono i ragazzi accumulano punti. Alla fine dei MFAs oltre a scoprire chi e' il candidato piu' votato si scoprirà chi sono i fan più attivi. I ragazzi hanno l'opportunità di vincere consolo Nintendo DSi, videogame Disney Sing It Party Hits, Camp Rock 2, PES 2011 e Grease (distribuiti in Italia da Halifax).

In gara ai Mypage Fan Awards ci sono i personaggi più amati dai ragazzi. A sceglierli è stata la redazione di www.bambini.eu, il blog riferimento dei tween italiani. Miley Cyrus, Robert Pattinson e Kristen Stewart hanno ricevuto tre nomination ciascuno, ma c'e' spazio anche per Justin Bieber, Jonas Brothers, Demi Lovato, Lady GaGa, Selena Gomez e Alessandra Amoroso. In gara ci sono anche i libri e i videogame che lo scorso anno hanno appassionato di più i giovanissimi. La categoria Best Hero premierà i personaggi che sono un modello positivo per le nuove generazioni: Rita Levi Montalcini, Vandana Shiva, Nelson Mandela e Enaiatollah Akbari.

I Mypage Fan Awards sono un progetto del network Mypage, dedicato al target Kids & Family, che comprende il social network mypage.it, blog e il motore di ricerca per bambini www.kidsearch.it. Gli MFAs sono organizzati in collaborazione con FNAC, Halifax, Nintendo e Silvia Heach con il patrocinio di Andersen e Telefono Azzurro. I media partener sono Teen e Radio Dynamo.

CANDIDATI MYPAGE FAN AWARDS 2010

Best Boy
1. Justin Bieber
2. Nick Jonas
3. Robert Pattinson
4. Taylor Lautner
Best Girl
1. Miley Cyrus
2. Selena Gomez
3. Kristen Stewart
4. Demi Lovato
Best Couple
1. Miam (sì, lo so che son lasciati, ma i MFAs si riferiscono all’ultimo anno)
2. Robsten
3. Zanessa
4. Kenielle
Best Film
1. Camp Rock 2 -The Final Jam
2. Eclipse
3. Karate Kid – La Leggenda Continua
4. The Last Song
Best Music
1. Justin Bieber
2. Miley Cyrus
3. Jonas Brothers
4. Alessandra Amoroso
Best Look
1. Lady GaGa
2. Bill Kaulitz
3. Selena Gomez
4. Miley Cyrus
Best Sport
1. Diego Milito
2. Federica Pellegrini
3. Francesca Piccinini
4. Cristiano Ronaldo
Best Game
1. Super Mario Galaxy 2
2. PES 2010
3. Lego Harry Potter anni 1-4
4. Band Hero
Best Book
1. Il diario di una schiappa 4
2. Wings
3. La breve seconda vita di Bree Tanner
4. Le 39 chiavi
Best Hero
1. Rita Levi Montalcini
2. Nelson Mandela
3. Vandana Shiva
4. Enaiatollah Akbari

martedì 7 settembre 2010

Sarà un caso?

Spesso mi trovo a discutere con chi dice che Apple non fa innovazione ma si limita a reinventare l'acqua calda... sarà anche vero, per esempio, che gli smartphone non li ha inventati Apple, così come non ha inventato gli schermi touch, ma sarà mica un caso che dopo l'uscita dell'iPhone tutti si sono lanciati a lanciare prodotti che, chi meglio chi peggio, gli assomigliano?

In ogni caso, tralasciando l'iPhone, e tralasciando anche i tablet presentati in tutta fretta prima dell'iPad (dei quali, concretamente, si è visto ancora ben poco), sarà mica un caso che mentre Apple presentava la nuova Apple TV giravano anche queste notizie?

Sony e Amazon, streaming sulla scia di Apple

HP Wireless TV Connect

Se Apple non produce nulla si nuovo, gli altri cosa fanno?
Lascio a voi i commenti...

PS: in ogni caso, mettendo da parte il tono polemico, i prodotti non si inventano da in giorno all'altro, quindi in alcune occasioni può essere un caso che Apple si presenti sul mercato per prima... oppure una buona strategia...

[cs] Active annuncia il rilascio da parte di Tri-Edre di Back-In-Time versione 2.0

[cominicato stampa]

Active annuncia la disponibilità della versione italiana di Back-In-Time versione 2.0 di Tri-Edre, l'utilissimo software di complemento a Time Machine di Apple.

Back-In-Time permette di sfogliare tra i dati dei backup fatti con Time Machine e di recuperare facilmente i dati ivi contenuti. Back-In-Time fa vedere chiaramente il numero assegnato ad ogni diversa versione nella copia di sicurezza e la data relativa. Mostra pure quali sono gli elementi cancellati e la loro disponibilità nel backup. Basta un semplice drag and drop per estrarre i dati e trasferirli in una qualunque posizione.

La Versione 2 di questo praticissimo programma fornisce una maggior velocità nell'esecuzione delle funzioni oltre a delle nuove caratteristiche.

- Calcolo dello spazio occupato dal disco di backup. Back-In-Time calcola per ogni file e cartella lo spazio reale occupato. Un grafico mostra la progressione nel tempo di questo spazio. È quindi possibile, ad esempio, sapere quale sia lo spazio occupato dal backup delle applicazioni (e relativi aggiornamenti), in confronto alla cartella Applicazioni in uso. Conoscendo questo dato, è molto più semplice decidere cosa cancellare nel backup, quando il disco di Time Machine è pieno (altrimenti è TimeMachine che toglie i backup più vecchi).
- Fa vedere i backup di parecchi dischi: Back-In-Time 2 può collegare simultaneamente più drive per vedere il contenuto dei loro backup.. Per esempio quando si cambia il disco rigido del Mac o il disco di backup, si possono esaminare i vari dischi, come se fossero un unico elemento di backup.
- Confronto per far vedere il contenuto di una cartella prima/dopo il ripristino
- Funzione migliorata per togliere i dati dal disco di Time Machine
- Migliorata la velocità ed ottimizzata l'analisi dell'uso della cache.
- Possibilità di disabilitare automaticamente Time Machine quando si apre Back-In-Time (e riattivare quando si smette)

Maggiori informazioni su:
www.active-software.com/backintime

Back-In-Time 2 è disponibile da subito.
Back-In-Time 2 costa euro 29, 40 IVA inclusa
Gli utenti di Back-In-Time 1 possono acquistare l'aggiornamento per euro 9.99
Il programma è in lingua italiana

Dimostrativo disponibile da:
www.active-software.com/download

Singhiozzo

Nei prossimi giorni l'aggiornamento del blog potrebbe avvenire a singhiozzo...

venerdì 3 settembre 2010

Apple schiera i pedoni iPod

Di seguito il mio approfondimento sui nuovi iPod, pubblicato ieri su Punto-Informatico:

E' uno Steve Jobs apparentemente in ottima forma quello che sale sul palco dello Yerba Buena di San Francisco, uno Steve Jobs sorridente che, prima di cominciare, saluta l'amico Steve Wozniak invitandolo ad alzarsi per farsi applaudire dal pubblico (e lo definisce "il mio complice criminale", visibilmente contento della sua presenza in sala). Uno Steve Jobs che si concede diverse battute nel corso della conferenza (come quando, ironizzando sulle voci che volevano un iPod Touch con modulo 3G, dice che l'iPod Touch è un iPhone "carrier free").
Le novità da presentare sono molte ma prima di tutto, dopo una breve carrellata sugli Apple Store, Jobs ci tiene a precisare che tra iPhone, iPod Touch, e iPad, sono stati venduti 120 milioni di dispositivi con iOS (ogni giorno 230mila nuove attivazioni e, precisa, sono nuove: niente aggiornamenti), come a voler evidenziare che la concorrenza deve ancora farne di strada prima di arrivare a questi numeri.

Ai dispositivi venduti si aggiungono le 250mila applicazioni dell'AppStore, tra cui 65mila giochi e 25mila prodotti specifici per iPad, numeri che si traducono in 6,5 miliardi di download totali, con una media di 200 applicazioni scaricate ogni secondo.

Tanto per restare in tema iOS, Jobs presenta i prossimi aggiornamenti del sistema operativo: la release 4.1 includerà la possibilità di elaborare foto in HDR partendo dalla sovrapposizione di tre diversi scatti con diversa esposizione, e porterà sui dispositivi mobile di Apple Game Center, il network ufficiale per sfidare in rete gli altri giocatori. Per iPad si passerà direttamente alla release successiva, la 4.2 (in arrivo a novembre per tutti i dispositivi touch) che includerà la possibilità di stampare direttamente da iOS (cosa attualmente fattibile solo con applicazioni di terze parti) e AirPlay, una funzione per condividere foto, musica e video in rete, attraverso uno streaming WiFi, possibilità che (come vedremo più avanti) verrà sfruttata anche con la nuova Apple TV.

Chiusa la premessa software, si passa all'hardware: si comincia con il "nuovo" iPod Shuffle, che vista l'esperienza non troppo felice del modello precedente (i cui controlli su filo non sono stati ben accolti dagli utenti) fa un passo indietro e ripropone un design simile quello della seconda generazione, ovvero una clip con i comandi disposti su una comoda ghiera; dalla generazione precedente si è però mantenuta la funzionalità di VoiceOver, e la possibilità di gestire più playlist. Il nuovo Shuffle, con autonomia di 15 ore, sarà disponibile in un'unica taglia da 2GB ma in 5 colori, al prezzo di 55 euro (per gli affezionati del confronto col prezzo in dollari, è bene ricordare - come fa Apple nel comunicato- che 15 sono di IVA, spese e imposte).

Procedendo in ordine di grandezza si arriva al prodotto che ha subìto il restyling più imponente: iPod nano. Come preannunciato da diverse indiscrezioni, il nuovo iPod nano ha abbandonato la ghiera dei comandi per adottare un'interfaccia multitouch. Incredibilmente piccolo, con uno schermo da 1,54 pollici da 240x240 pixel, il nuovo iPod nano è circa la metà del predecessore e pesa solo 21 grammi, ma non si fa mancare quasi nulla: interfaccia personalizzabile, radio FM con possibilità di mettere in pausa la trasmissione per 15 minuti, VoiceOver, accelerometro, contapassi per l'integrazione con Nike+, e clip per "indossarlo" in modo simile allo Shuffle. Rispetto al modello precedente perde però la videocamera e la possibilità di riprodurre video; inoltre, al momento, non è dato sapere se si potranno installare applicazioni ad hoc in grado di girare sul piccolo schermo del nuovo nano (che apparentemente sembra funzionare con una versione ridotta di iOS), eventualità che richiederebbe un'apposita sezione sull'AppStore vista la particolare dimensione dello schermo.

L'autonomia dichiarata è di 24 ore, con una ricarica rapida che assicura l'80 per cento della ricarica in un'ora e mezza). iPod nano si può scegliere in 7 diverse varianti cromatiche e due diverse capacità, 8GB e 16GB, vendute rispettivamente al prezzo di 169 e 199 euro (anche qui segnaliamo che ci sono 39 e 46 Euro di balzelli vari).

Di iPod in iPod arriviamo alla nuova generazione iPod Touch, il prodotto che era più facilmente prevedibile in quanto, storicamente, eredita le caratteristiche degli iPhone presentati nel mese di giugno: processore A4, Retina Display, giroscopio a 3 assi, e doppia camera, quella frontale utilizzabile principalmente per Facetime, e quella posteriore in grado di girare video in HD a 720p da montare direttamente su iPod (con tutti i limiti di cui ho già parlato).

La camera posteriore offre anche la possibilità di scattare delle foto, ma solo alla stessa risoluzione del filmato HD, utile solo per la visualizzazione sullo schermo dello stesso iPod o su una TV: sicuramente molti utenti avrebbero gradito delle prestazioni fotografiche migliori, almeno al pari dei 3 MPixel dell'iPhone 3Gs. A differenza dei precedenti aggiornamenti, dove veniva mantenuto il modello precedente come entry-level, la quarta generazione di iPod Touch investe tutta la linea e si presenta con 3 differenti capacità: 8, 32 e 64GB, al prezzo di 239, 309, e 409 Euro (sul prezzo del modello di capacità maggiore, l'IVA e i vari oneri incidono per 81 Euro). Tutti i nuovi iPod saranno disponibili a partire dalla prossima settimana, ma sono ordinabili già ora.

Prima di passare al classico "One more thing", Jobs ha presentato al pubblico la nuova versione di iTunes, la numero 10, che per l'occasione si presenta con un restyling dell'icona. Al di là delle nuove modalità di visualizzazione e di altri dettagli estetici, la vera novità di iTunes 10 è Ping, una sorta di social network musicale pensato sia per conoscere meglio i gusti musicali dei propri amici (e magari scoprire nuovi generi in base ai loro gusti), che per seguire i propri artisti preferiti. Personalmente non sono un'amante dei social network, ma è molto probabile che Ping, forte dei 160 milioni di utenti già registrati in iTunes, abbia le carte in regola per riscuotere un buon successo.

Arriviamo infine alla tanto chiacchierata AppleTV. Dichiarato come fallimentare il primo approccio a questo tipo di prodotti (lo stesso Jobs ha ammesso che l'attuale modello, in vendita da ormai 4 anni, non è stato un best seller), Apple cambia completamente strategia. La nuova AppleTV (disponibile a fine mese in USA, mentre non si sa nulla di preciso sulle date di commercializzazione nel resto del mondo), sarà senza hard disk e funzionerà solo in streaming: streaming da altri dispositivi con iOS 4.2 grazie alla funzione AirPlay di cui abbiamo parlato all'inizio, streaming di film e telefilm noleggiati online (e non più acquistati), streaming da chi già offre video via Internet, come YouTube o Netflix.

Facendo a meno dell'hard disk, la nuova Apple TV sarà molto più piccola dell'attuale e sarà dotata di uscita HDMI, uscita audio ottica, porta ethernet e connessione WiFi; il processore è un Apple A4 (lo stesso di iPad, iPhone 4 e del nuovo iPod Touch) e il formato video in uscita sarà a 720p, quindi niente Full-HD (scelta probabilmente condizionata anche dal fatto che lavora solamente in streaming). Pur essendo presumibilmente basata su iOS, l'interfaccia è molto simile a quella della versione precedente e non ha nulla a che vedere (ovviamente) con quello che l'utente si trova di fronte accendendo un iPhone o un iPad.

La possibilità di installare applicazioni provenienti dall'AppStore, in particolare giochi (possibilità sicuramente allettante ma che si sarebbe scontrata con possibili problematiche di compatibilità legate alla risoluzione, allo schermo multitouch e all'utilizzo di un accelerometro), è stata eliminata alla base rimuovendo l'hard disk. È possibile che venga rivalutata in futuro, ma l'aggiunta di memoria di massa e di un controller adeguato sicuramente non gioverà al prezzo, che attualmente è stato fissato in 99 dollari. Apple TV sarà disponibile nel giro di un mese solo in quegli stati dove già ora è possibile acquistare film: Stati Uniti d'America, Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Australia; altri paesi verranno aggiunti nel corso dell'anno il che fa ben sperare sull'ampliamento dell'iTunes Store, ma al momento non si sa nulla di preciso su quello che accadrà in Italia.

I film in HD in prima visione saranno disponibili per il noleggio a 4,99 dollari, mentre le trasmissioni televisive e i telefilm in HD costeranno 99 centesimi di dollaro; l'utente ha tempo 30 giorni per iniziare la visione, che dev'essere conclusa entro le 48 ore, una politica che sicuramente farà la gioia delle major, ma difficilmente accontenterà tutti gli utenti, che magari preferirebbero scegliere caso per caso se un film o una serie di telefilm merita di essere acquistata, o se è sufficiente vederla una sola volta.

Per dovere di cronaca, la diretta dell'evento è stata seguita in streaming su un iPhone 4 senza riscontrare alcun problema (a dimostrazione del fatto che il tanto discusso nuovo protocollo di trasmissione non presenta carenze dal punto di vista tecnico), ma nel momento in cui scrivo non sono ancora disponibili né iTunes 10, né iOS 4.1 (ndR: iTunes 10 è stato reso gradualmente disponibile nel corso della mattinata, innanzi tutto via "aggiornamento software" sui Mac, mentre per iOS 4.1 occorrerà attendere la prossima settimana).

[cs] Active annuncia il rilascio da parte di Apparent Inc di BarCode Producer versione 6.0

[comunicato stampa]

Active annuncia la disponibilità della versione italiana di BarCode Producer di Apparent Inc. BarCode Producer viene utilizzato per la progettazione di imballi per la vendita al dettaglio, per libri, coupon adesivi.... e tutto ciò che necessita di un codice a barre.

Paul Scandariato, vice presidente sezione Marketing di Apparent ha dichiarato: "L'esperienza della nostra azienda nel mondo dei codici a barre non ha eguali. BarCode Producer 6.0 rende la creazione dei codici a barre incredibilmente semplice: tra la complessità degli standard per la creazione dei codici a barre e la velocità richiesta nella creazione degli stessi dai designer non vi sono più contrasti: tutto quello che necessita, presto e bene".

All'interno di BarCode Producer 6.0 c'è la Symbology Guide (™), l'enciclopedia interattiva di codici a barre che semplifica la ricerca del codice corretto da utilizzare. Inoltre la funzione Live Preview permette di mostrare il codice mentre lo create, con semplici opzioni per il ridimensionamento. Vi sono anche gli strumenti per aggiungere bordi, testo e altro ancora: una volta terminato il processo di produzione, potrete inviarlo con un click direttamente a Adobe Illustrator, Photoshop o InDesign grazie a pulsanti dedicati, oppure esportarlo in formati EPS vettoriale, TIFF o PDF.

NUOVE IMPORTANTI CARATTERISTICHE NELLA VERSIONE 6 PER I PROFESSIONISTI DELLA GRAFICA

- Integrazione con Adobe InDesign: un click per inviare i codici a barre ad InDesign
- Testo personalizzato sopra il codice per aggiungere prezzo, testo ed altro.
- Favoriti: per tener traccia della simbologia utilizzata, per accedervi velocemente
- Report di Barcode: create report dettagliati "quick check" di codici a barre per i portfolio dei clienti
- Copiate nella cartella appunti i codici a barre vettoriali per poterli facilmente incollare sulla scrivania o in applicazioni di publishing, come Adobe Illustrator e QuarkXPress
- Nuove importanti simbologie: BIPAD (per riviste), Codabar (per librerie e spedizioni) ed un generatore di tag riprogettato.
- Nuovi strumenti di controllo delle cifre per l generazione automatica di codici
- Simbolo di avviso di basso contrasto, per assicurare un contrasto accurato del colore.
- Dozzine di migliorie, compresi codici a barre Code 39 Full ASCII, selezione di set di caratteri Code 128
charter, una snella Symbology Guide e tant'altro

Prezzo e disponibilità
Barcode Producer 6.0 è ora disponibile presso il sito di Active al prezzo di euro 199,00 più IVA.
Aggiornamenti da versioni precedenti al prezzo di euro 69,00 + IVA
Richiede il sistema operativo Mac OS X 10.4 o successivo.
Il programma è in lingua inglese

Il demo è disponibile da:
www.active-software.com/download

Active
Active Software è il principale distributore, sviluppatore e localizzatore di programmi per la piattaforma Macintosh in Italia. Operando da Gorizia raggiunge ovunque i propri clienti. I software distribuiti da Active sono disponibili nei principali rivenditori Apple in tutta Italia

giovedì 2 settembre 2010

L'evento in punti.

Senza entrare nel merito delle previsioni più o meno azzeccate, riassumiamo l'evento di ieri in 10 punti.

-iOS va alla grande. 120 milioni di dispositivi, che tolti i circa 4 milioni di iPad direi che si spartiscono a metà tra iPhone e iPod Touch... Android è in forte crescita, ma è ancora lontano... e non vedo l'ora che arrivino iOS 4.1 e 4.2
-il nuovo, vecchio, iPod Shuffle. L'avevo detto che la forma precedente era infinitamente migliore...
-Il nuovo, piccolo, iPod nano. E' così piccolo che pare uno Shuffle... molto bello, ma che fine ha fatto la videocamera?
-iPod Touch 4G. Tutto come da previsioni, compresa l'assenza del 3G... manca solo la possibilità di fare delle foto decenti...
-iPod classic. Lo so... non se n'è parlato... ma volevo far notare che (complice anche il mancato raddoppio di capacità del touch) resiste al suo posto.
-Ping. Onestamente, non ne sentivo la mancanza... però sono molto curioso di vedere come andrà.
-Apple TV. Tutto molto carino, ma finché da noi non arrivano i film... e comunque sta storia del noleggio va bene solo fino ad un certo punto: mio figlio rivede lo stesso film d'animazione a ripetizione, mica posso spendere 5 Euro ogni due giorni...
-iPad da 7". Per ora fantasma, anzi, l'iPad salterà iOS4 fino alla versione 4.2 (prevista per novembre).
-iLife&c. Come da previsione, niente del genere... non era questo l'evento.
-Jobs. Mi è parso in forma (nonostante la magrezza), molto allegro, con il giusto spirito e la voglia di scherzare.

mercoledì 1 settembre 2010

Riassunto finale

Lo so: sarebbe meglio se tenessi la bocca chiusa per evitare di ripetermi, di fare previsioni che potrei sbagliare, di dire cose di cui potrei pentirmi... ma tant'è...
Per l'evento di stasera Apple ha previsto una diretta streaming del keynote (disponibile a partire dal sito Apple.com solo per chi ha un Mac-Intel oppure iOS), cosa abbastaza inusuale negli ultimi anni e per la quale possiamo trovare più spiegazioni:
-L'evento, o i prodotti presentati, saranno più importanti di quello che crediamo (o perlomeno Apple vuole dare questa impressione).
-Apple, dopo aver recentemente "liberato" H.264, vuol dar dimostrazione della bontà del protocollo HTTP Live Straming, presentato circa un'anno fa (che si appoggia proprio su H.264 per la parte video).
-Nonostante il mio scetticismo sulle tempistiche, la nuova iTV verrà presentata già stasera, con tanto di annunci dell'affitto di telefilm e film da vedere in streaming: quale migliore occasione per dimostrare che lo streaming basato sul protoccolo Apple (implementato su standard aperti e proposto anche come standard per internet) funziona degnamente?

A contorno di tutto cio, penso che tutti voi abbiate ormai visto immagini e video che svelano il nuovo iPod, un iPod con schermo quadrato (presumibilmente touch) che potrebbe chiamarsi "mini-touch" e che, proposto in varie taglie, potrebbe rimpiazzare tanto lo shuffle quanto il nano. Un altro tassello dell'universo iOS che aprirebbe un nuovo canale sull'App Store e contribuire a dare del filo da torcere ad Android. Resta da vedere se questo "mini-touch" avrà un modulo WiFi per la navigazione in internet (che onestamente mi pare un po' ingestibile su uno schermo di quelle dimensioni, anche se nulla sappiamo riguardo la risoluzione) e che fine farà la videocamera che ha fatto la felicità degli acquirenti dell'ultimo modello del nano. Tornando a bomba sull'App Store e su iTV, se veramente il nuovo media center di Apple non avrà alcuna memoria di massa e lavorerà solo in streaming, mi viene difficile capire come si possano installare le (eventuali) applicazioni acquistate su App Store... mi viene quindi da pensare che probabilmente non avrà un Hard Disk voluminoso per i media, ma potrebbe avere un Flash Drive da 16GB, memoria che comunque servirà anche per ospitare iOS e per bufferizzare i media che si ricevono in streaming; più difficile (anche se sarebbe auspicabile) lo slot per schede SD.

Apple, impressione di settembre

Visto che potrebbe essere in qualche modo legato all'evento di stasera, ripropongo oggi il mio articolo pubblicato venerdì scorso su Punto-Informatico:

La data è ufficiale, l'argomento abbastanza esplicito, e le aspettative sono alte (con conseguente rischio di delusione) L'evento che mercoledì primo settembre catalizzerà gli utenti Apple (nonché i media, che negli ultimi anni hanno scoperto un'attrattiva particolare nei confronti della Mela), non è che la punta dell'iceberg.

A prescindere da quello che presenterà tra pochi giorni, Apple ha investito molto in iOS, così tanto da renderlo l'evento portante della scorsa WWDC, a costo di trascurare Mac OS X. Inoltre, il fatto che con l'avvento della versione 4 lo abbia "battezzato" con questo nome, potrebbe significare che l'intenzione di Apple sia quello di ampliarne l'utilizzo a tutti i dispositivi il cui nome inizia con una "i", o almeno a buona parte di essi. Attualmente iOS è il cuore di iPhone, iPod Touch e iPad, e la sua forza sta nell'App Store di iTunes, che fornisce centinaia di migliaia di applicazioni (più o meno belle, e più o meno utili) da utilizzare su questi dispositivi. Il principale antagonista di iOS è Android, un concorrente molto agguerrito che ultimamente ha superato iOS in termini di vendite.

Qualità e meriti a parte, il successo di Android è evidentemente dovuto anche al fatto che viene adottato da più costruttori, e non è un mistero il fatto che proprio la recente commercializzazione di numerosi modelli delle marche più note (per esempio la serie Droid di Motorola), abbia dato un forte impulso alla diffusione di questo sistema. Va comunque ricordato che questo successo è relativo solamente agli ultimi dati di vendita degli smartphone, perché parlando di diffusione iPhone è ancora saldamente al comando, anche se con questi ritmi di crescita, nel giro di un paio d'anni le cose potrebbero cambiare.

Non dimentichiamo ancora, però, che la battaglia non si gioca solo tra iPhone e gli altri cellulari equipaggiati col sistema di Google, ma (più in generale) tra iOS e Android, su tutti i dispositivi dove questi sistemi verranno utilizzati. Inoltre, in tutto questo discorso, stiamo facendo finta che la concorrenza non esista, e non perché non sia numericamente rilevante (anzi, RIM e Symbian guidano diverse classifiche nell'ambito degli smartphone) ma perché i principali attori del momento sembrano essere Apple e Google, proprio perché vanno al di là dell'utilizzo sui telefonini, spingendosi in altri settori dove iOS e Android si trovano comunque a loro agio.

Proprio in quest'ottica di utilizzo ad ampio raggio, e per contrastare l'avanzata di Android, Apple potrebbe ampliare l'utilizzo di iOS ad altri dispositivi, anche se viene difficile immaginare l'utilizzo di questo sistema sul piccolo iPod nano (a meno di un radicale cambio di linea), o addirittura su uno Shuffle. E restando in ambito iPod, pure il modello classico (la cui sopravvivenza è legata sostanzialmente al miglior rapporto capacità/prezzo rispetto al touch) non sembra facilmente adattabile ad iOS, a meno che lo schermo non venga rimpiazzato da qualcosa di simile a quello di iPod Touch.

Sembra difficile che Apple possa fare qualcosa in quest'ambito, ma la concorrenza non sta certo a guardare e i lettori multimediali basati su Android cominciano a fare capolino: come quelli della Archos o il Creative Zii EGG. Forse la mossa migliore per la casa della mela potrebbe essere quella di eliminare il modello classico e introdurre un iPod Touch da 128 GB, ma sicuramente il prezzo non ne gioverebbe, e senza i dettagli sui numeri di vendita dei vari modelli di iPod è quasi impossibile capire se la mossa sarebbe azzeccata.

Dove Apple la fa ancora da padrone è il redivivo settore dei tablet, in cui l'introduzione di iPad sembra aver scombinato i piani della concorrenza. Nonostante i numerosi annunci, di concreto si è visto ben poco: Apple è andata dritta per la sua strada rilasciando un prodotto che, pur non esente da critiche, ha saputo mettere in luce i propri aspetti positivi, ottenendo un ottimo successo di pubblico. Forse la concorrenza non si aspettata un dispositivo con tanta autonomia o con tale reattività e c'è chi, come HP, è passata da Windows Seven ad Android, per scegliere poi la strada di WebOS.

In ogni caso, nei prossimi mesi (e per tutto il 2011) dovremmo assistere alla commercializzazione di diversi tablet basati su Android, per cui è evidente che il ruolo di Apple in questo settore verrà in parte ridimensionato. Anche se siamo a livello di pura indiscrezione, per contrastare in parte questo naturale corso degli eventi anche Apple potrebbe rilasciare un nuovo tablet, un iPad da 7 pollici con una camera frontale che permetta di utilizzare Facetime, un dispositivo più portabile di iPad da 10 pollici, che vada a coprire un segmento di mercato dove pare esserci molto fermento.

Della AppleTV con iOS, che per l'occasione potrebbe trasformarsi in iTV, ho già avuto modo di dare qualche cenno nei mesi scorsi: un dispositivo più semplice e più economico che, essendo basato su iOS, sarebbe in grado anche di far girare tutte le applicazioni dell'App Store sul televisore di casa, in particolare i giochi. Se l'evoluzione di Apple TV (con Mac OS X) in iTV (con iOS) sembra cosa ormai certa e confermata da più fonti, proprio l'opportunità di utilizzare il repertorio di applicazioni presenti sullo store sembra destare qualche dubbio alla stessa Apple: non dimentichiamo che si tratta di prodotti pensati per un interfaccia touch, che in molti casi prevedono l'utilizzo dell'accelerometro, due cose che richiedono un certo grado di adattabilità per poter essere utilizzate su uno schermo televisivo (a meno di utilizzare gli stessi iPod o iPhone come dispositivi di controllo remoto o, perlomeno, di realizzare dei controller sensibili al movimento).

Quella di iTV potrebbe comunque essere una buona occasione per dare una spinta importante alla diffusione di iOS, per aggiungere un'altra costola all'App Store, e anche per portare Apple ad esplorare il mercato dell'home entertainment sotto nuovi punti di vista.

Oltre a tutti questi dispositivi dove l'utilizzo di iOS può essere grossomodo scontato, c'è un altro prodotto di Apple molto diffuso il cui nome inizia con la "i": iMac. Dire che i prossimi iMac utilizzeranno iOS mi pare quantomeno poco credibile, ma c'è un brevetto di Apple che riguarda la transizione tra differenti modalità di input, e che prevede la possibilità di utilizzare interfacce a diversa risoluzione per il funzionamento "normale" e quello touch. Nei disegni esplicativi si vede chiaramente un computer molto simile a iMac, che grazie ad un braccio pieghevole si posiziona in orizzontale per un utilizzo in modalità touch. Da qui all'implementazione di un layer di interfaccia simile a iOS il passo può essere molto breve: ma prima di azzardare una possibilità del genere bisognerebbe conoscere qualcosa della prossima release di Mac OS X, cosa sulla quale, oggi come oggi, c'è il riserbo più assoluto.

Il futuro di Apple sembra quindi sempre più incentrato su iOS e sulle interfacce touch, perlomeno nel settore degli oggetti più consumer: una tendenza seguita anche da altri produttori ma che in Apple, complice una gamma limitata ma ben strutturata di prodotti, trova la sua massima espressione di convergenza tra hardware, software e servizi. Convergenza che non potrà che aumentare in futuro, nonostante la concorrenza agguerrita del settore: a patto che Apple giochi bene le sue carte.