venerdì 30 luglio 2010

"Roba terribile, molto sofisticata..."

"...Cioè, era schiacciato e non funzionava, ma ha dato delle idee, ci ha spinto verso nuove direzioni"

Quanti di voi hanno riconosciuto queste parole? Sono tratte da "Terminator 2: il giorno del giudizio", e la persona che parla è Miles Dyson, progettista della Cyberdyne al quale è stato affidato lo studio di quel che rimaneva del chip del primo Terminator. Il resto della storia penso che lo conosciate, in caso contrario vi invito a leggerne il sunto su Wikipedia.
Quando ho letto del prototipo di un chip ibrido ottico/silicio sviluppato da Intel mi sono automaticamente venute in mente quelle parole, non tanto perché creda che la tecnologia che sta dietro questo proptotipo arrivi da un fantomatico cyborg che viene dal futuro, ma perché credo che un chip di questo tipo potrebbe rappresentare quel "salto verso nuove direzioni" che potrà fare la differenza nel prossimo futuro.
Non che l'idea di sfruttare la luce sia nuova, la stessa Intel ne aveva già parlato nel 2006 e nel 2008, e anche IBM sta lavorando con la luce, sebbene su concetti differenti. L'informatica è una scienza giovane (come ho già avuto modo di dire parlando di tutt'altro) e sarà interessante vedere come verranno sfruttate a livello di software tutte queste nuove potenzialità hardware: già ora si ha la sensazione che l'hardware stia correndo molto più del software (anche se, ad onor del vero la "pesantezza" di alcuni software è stata "digerita" solo recentemente grazie ai processori multicore), ma in futuro il divario potrebbe aumentare, e sotto molti aspetti non può che essere un bene perché ci permetterà di avere dei sistemi infinitamente più reattivi e ci offrirà la possibilità di sviluppare software seguendo nuove vie; lo so, qualcuno dirà che a rimetterci sarà l'ottimizzazione del codice, ma questo è il rovescio della medaglia (e comunque non lo darei troppo per scontato...)

giovedì 29 luglio 2010

Polemica (mia) su censura (altrui)

Capita spesso, in certi ambiti e/o in certi forum, di affrontare discussioni sulla censura, e di incappare in persone che difendono a spada tratta la libertà assoluta, quasi anarchica, contestando ogni forma di censura, soprattutto se (guardacaso) c'è di mezzo Apple, la sua politica dell'AppStore, il comportamento di Jobs, e chi più ne ha più ne metta.
Potrei anche essere parzialmente d'accordo con certi punti di vista, se non fosse che qualche tempo ho iniziato a fare un "simpatico" test, postando dei messaggi sui forum, sui blog, o sui siti di queste persone.
Pur non avendo la possibilità di dimostrarvelo, vi posso assicurare che si trattava di messaggi pacati e senza alcuna offesa, assolutamente rispettosi di tutti i frequentatori (nonché del gestore del forum, blog o sito che fosse), perfettamente In-Topic con l'argomento trattato, e senza alcuna vena polemica. Ciò che accumunava questi messaggi era la loro caratteristica di risultare "scomodi", in quanto confutavano le tesi dell'autore dell'articolo con dati oggettivi e contro-tesi ben argomentate (perlomeno a mio avviso), oppure esprimevano semplicemente un'idea, un concetto, o un opinione, in antitesi col quanto affermato dal curatore dle sito.
Bene (per modo di dire), su 10 messaggi 8 sono stati brutalmente censurati, in 7 casi senza dare alcuna spiegazione, in un'occasione dando una spiegazione assolutamente fuorviante. Questo la dice lunga sulla coerenza di certi discorsi, che spesso si traducono in un "io ho sempre ragione, quindi gli altri non mi devono censurare (ma io posso censurare chi non la pensa come me, altrimenti non potrei dimostrare di aver sempre ragione)".
Al di là del test volutamente provocatorio, credo che questo esperimento abbia dimostrato un paio di cose: primo di tutto che ognuno è padrone a casa sua e potrebbe riuscire a dimostrare quello che vuole se tutte le voci contrarie vengono messe a tacere (e questo non vale solo per i blog che parlano di informatica); inoltre ci conferma un brutto lato della natura umana, che pur di dimostrare le proprie ragioni è disposta a calpestare i diritti degli altri, anche facendo buon viso a cattivo gioco. Non vi voglio incitare a postare messaggi ovunque per verificare questa cosa, ma prestate attenzione ai luoghi in cui avete il sentore di non avere diritto di replica...

Per quanto mi riguarda, in linea di principio vi posso dire che non sono contrario in senso assoluto alla censura, ma casomai a come viene applicata; non ci trovo nulla di sbagliato nel censurare un messaggio di SPAM, uno con offese gratuite, o uno che non apporta alcun contributo alla discussione ma ha il solo scopo di generare polemica. Su queste pagine viene applicato il controllo preventivo di qualsiasi commento: al momento non mi è mai capitato di censurare nessuno (anche perché il traffico è decisamente limitato, e i commenti sono sporadici), ma non esiterò a farlo se riterrò opportuno, ma in tal caso sarò ben lieto di spiegare il perché, spero in modo esaustivo.

mercoledì 28 luglio 2010

Questione di supporti

Anche se c'è ancora molta indecisione sul nome (c'è chi dice iLife 10, c'è chi parla già di iLife 11), la prossima suite di applicazioni consumer di Apple dovrebbe riservarci diverse novità.
La prima, la più ovvia e scontata, è che tutte le applicazioni saranno completamente a 64 bit, e ottimizzate in modo tale da sfruttare le novità introdotte da Apple con Snow Leopard.
La seconda è che iWeb sarà completamente riscritto; a parte un'occhiata veloce e qualche breve esperimento, non mi sono mai avventurato più di tanto nell'utilizzo di questo software, ma ho sempre sentito pareri discordanti e mai troppo favorevoli, quindi un bel restyling dalla base non potrà che fargli bene.
La terza novità riguarda l'introduzione di una fantomatica nuova applicazione, anche se mi viene difficile immaginare quale possa essere il settore applicativo: capirei se iWork venisse ampliato con un modulo di database, ma in iLife non riesco ad immaginare alcuna novità, a meno che non si voglia includere qualcosa che abbia a che fare con Mobile Me (che ultimamente è in vena di diversi aggiornamenti) e tutto quello che gli va dietro, magari per gestire servizi cloud (argomento molto caldo ultimamente).
In ogni caso, di fronte a tutte queste novità "in più" quello su cui vorrei soffermarmi è una novità "in meno": pare infatti che nella prossima release di iLife non ci sarà spazio per iDVD, il che (tutto sommato) era un passo che ci si poteva aspettare. Nell'era dell'alta definizione non si masterizzano più DVD video in bassa risoluzione, e visto che Apple non vede di buon occhio l'adozione del Bluray, tantomeno si metterà a realizzare un applicazione specifica per realizzare film su questo supporto (addirittura non ha neanche mai adottato il semplice lettore Bluray sulle proprie macchine). Oggi video si montano in alta definizione, addirittura sul telefonino (mi permetto di esprimere qualche perplessità al riguardo, quantomeno sulla "comodità" di una simile operazione), e si ottengono dei semplici file visualizzabili in molti modi diversi, senza passare per un "antiquato" supporto ottico... se questa indiscrezione fosse confermata, al di là di tutti i pro e contro che implicherebbe una simile decisione, si tratterebbe dell'ennesima conferma della strada scelta da Apple, strada che (sebbene un po' controversa) mi sento di condividere, e che (dal punto di vista di Apple) farà probabilmente da apripista anche ad una nuova versione di Apple-TV.
Nonostante la recente ripresa in ambito musicale (dopo oltre un decennio di calo), secondo me il supporto ottico (CD, DVD, o Bluray) come mezzo per la distribuzione di media si sta avviando, se non verso il tramonto, verso un drastico ridimensionamento di ruoli, soppiantato dal download attraverso la banda larga. Il supporto in sé probabilmente non morirà mai, non molto presto quantomeno, perché in molti casi può essere effettivamente comodo e può rappresentare il sistema più immediato per la distribuzione e la vendita di altri contenuti su larga scale (per esempio per il software, ma anche gli stessi film per chi non ha accesso alla banda larga o preferisce sistemi più classici di archiviazione, che effettivamente offrono qualcosa in più); è però probabile che in tempi brevi smetterà di essere utilizzato dagli utenti per la creazione, distribuzione, fruizione dei propri contenuti audio/video... qualsiasi stereo o autoradio in commercio al giorno d'oggi è in grado di leggere gli MP3, magari direttamente da una chiavetta USB, per non parlare delle possibilità di collegamento degli iPod e degli altri lettori portatili. Anche dal punto di vista dei video le cose si stanno muovendo in questa direzione: lettori ottici e sintonizzatori digitali sono tipicamente in grado di leggere anche vari formati di file video messi a disposizione su una porta USB, per non parlare di media-center, hard-disk multimediali, o televisori che hanno già tutto integrato.
Anche supponendo che il mercato della vendita di film su Bluray abbia "un suo perché", e riesca a mantenere una certa quota di mercato, quale utente si metterebbe a creare e masterizzare un Bluray-video, quando può vedere lo stesso filmato copiandolo semplicemente su una chiavetta? o trasferendono via rete, magari WiFi, sul proprio MediaCenter? Poi può anche essere che mi sbagli, che venga smentito dai fatti, e che iDVD scompaia per lasciare spazio a iBLU... ma visto che nemmeno sui recenti aggiornamenti è stato previsto il Blueray (nemmeno in opzione BTO) questa possibilità mi sembra quantomeno remota...

martedì 27 luglio 2010

Martedì grasso [aggiornato]

Giornata d'attesa oggi...
...avrei preparato un paio di cose da raccontarvi, ma visto che proprio in questo momento (13:15) l'Apple Store è in aggiornamento, stiamo a vedere cosa ci aspetta nelle prossime ore (si parla di iMac e MacPro, ma non mi dispiacerebbe anche il nuovo MacBook Air)

PS: per chi non l'avesse notato, oggi è martedì, classico giorno riservato da Apple al lancio (o all'aggiornamento) di nuovo hardware

[Aggiornamento (un po' tardivo)] tutto secondo previsioni, compreso il Magic Tablet di cui ho parlato ieri, e il display da 27" (sul quale non avevo fatto alcun cenno, ma che era comunque pronosticato da diversi siti); è rimasta disillusa solo la mia vana speranza del nuovo MacBook Air, ma non ho alcuna fretta, perché l'eventuale alternativa (per me) sarebbe la nuova release dell'iPad, per la quale dovrei comunque attendere il prossimo anno. Ora che siamo di fronte al nuovo hardware, gli animi di chi (giustamente) lamentava lentezza negli aggiornamenti del comparto computer, si placheranno...

lunedì 26 luglio 2010

Preparativi di fusione

Sembrerebbe che Apple sia in procinto di lanciare un nuovo tipo di periferica, una sorta di touchpad gigante da abbinare alle proprie macchine. All'apparenza può sembrare un'idea banale, tant'è che ci si chiede come mai nessun'altro ci abbia mai pensato prima d'ora, ma la storia ci insegna che Apple, pur senza inventare nulla di nuovo o di stravolgente, spesso arriva prima degli altri a creare nuovi concetti di usabilità.
Ma veniamo al dunque.
Spesso chi compra un portatile ci abbina anche un mouse, e se restiamo in ambito Apple si ritroverebbe con un trackpad multitouch in grado di riconoscere diverse gesture, e un Magic Mouse anch'esso multitouch ma molto più limitato, sia per motivi legati alla diversa maneggevolezza, sia perché Apple ha ben pensato di offrire un numero limitatissimo di gesture riconosciute, senza possibilità di aggiungerne altre da sistema; fortunatamente ci sono utility di terze parti in grado di sopperire a questa mancanza del Magic Mouse, ma per il ragionamento che andiamo a fare non sono da considerare, visto che non vengono da Apple. In ogni caso, chi compra un portatile può avere a disposizione sia la comodità delle gestures del trackpad, sia un mouse che è indiscutibilmente più comodo per tutti i lavori dove serve un minimo di precisione.
Assodato quanto sopra, sarete d'accordo con me se dico che invece, chi compra un fisso, si trova di fronte ad un numero minore di possibilità in quanto, non avendo a disposizione le gesture del trackpad, si trova ad utilizzare solo il Magic Mouse: niente zoom a due dita, niente rotazione, nessuna possibilità di attivare exposé in quanto manca anche il terzo click del tasto centrale (operazione che sl trackpad si fa con apposita gesture), ecc... ecc... ecco quindi che, con questa nuova periferica, anche chi compra un fisso potrà beneficiare delle gesture multitouch tipiche dei trackpad Apple.
Se fosse tutto qui sarebbe un'idea simpatica, ma niente più: in realtà, a voler ben guardare, secondo me potrebbe esserci dell'altro. Questo fantomatico tackpad esterno è grande: troppo grande, a mio avviso, per essere "solo" un trackpad... Mi è capitato più volte (sia qui che su Punto-Informatico) di parlare della possibilità che MacOSX potesse mutuare qualche caratteristica di iOS, del fatto di poter utilizzare sul Mac le applicazioni per iOS, o addirittura di poter arrivare (forse non prestissimo) ad una fusione dei due sistemi. Ovviamente tutte queste ipotesi pongono come limite la differente modalità di interazione, "classica" son Mac OS X, completamente touch (anzi, multutouch) su iOS; la mia ipotesi è che per superare l'ineguatezza di soluzioni che prevedono di toccare direttamente con le mani, per esempio, lo schermo dell'iMac (con conseguenti problemi di affaticamento), o di altre soluzioni già esaminate in passato che mi hanno lasciato diversi dubbi di usabilità (ve la ricordate 10/GUI?), Apple possa aver ideato una soluzione intermedia simile ad un "trackpad gigante" abbinabile a qualunque Mac; certo, anche questa soluzione non è esente da difetti, ma per il momento stiamo solo fantastincando... nell'attesa che questo nuovo prodotto venga presentato ufficialmente e che Apple ci dia anche qualche informazione sul futuro Mac OS X...

giovedì 22 luglio 2010

I conti "in tasca"

Quelli divulgati nei giorni scorsi da Apple sono dei dati fiscali di non immediata interpretazione, che offrono differenti spunti di osservazione.I numeri grossolani ci dicono che Apple fattura sempre di più: si tratta dell'ennesimo trimestre storico, capace di superare anche il primo trimestre del 2010, quello che comprendeva le vendite di Natale 2009.

Fatturato a parte (che interessa agli azionisti), il buon andamento dell'azienda lo vediamo anche dal numero di CPU vendute: i Mac hanno segnato un +33% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e un +18% rispetto al trimestre precedente; inoltre possiamo notare che anche rispetto al periodo natalizio c'è stata una piccola crescita (poco più del 3%), il che getta degli ottimi presupposti per i mesi a venire, quando arriveranno altre novità anche in questo settore. Analizzando il dettaglio dei notebook rispetto ai desktop, non si può non notare la forte ripresa della scalata dei portatili, che ormai costituiscono più del 70% del totale delle macchine vendute confermando una tendenza che continua da diversi anni, anche se nel trimestre precedente sembrava essersi leggermente arrestata.

Più difficili da interpretare i dati relativi agli altri prodotti Apple, sia perché va valutato l'inserimento dell'iPad, sia per tutto quello che è successo intorno al nuovo iPhone: lo scoop di Gizmodo ha sicuramente rallentato le vendite del 3Gs, ma nel contempo a creato una forte attesa per il nuovo modello, tant'è che nei soli giorni del lancio (che rientrano nel conteggio del trimestre in questione) ne sono stati venduti 1,7 milioni; successivamente sono emersi i problemi dell'antenna ma, visto che il trimestre era ormai prossimo alla chiusura, gli eventuali effetti negativi di questa vicenda interessano solo il trimestre in corso, e saranno visibili alla presentazione dei prossimi risultati fiscali. Tenuto conto di tutto, si direbbe che al momento i vari effetti si sono annullati l'uno con l'altro, visto l'iPhone ha grossomodo mantenuto gli stessi numeri del trimestre precedente, che essendo a loro volta elevati rappresentano comunque un buon +61% rispetto al 2009.

Diverso il caso degli iPod, che vanno incontro ad un calo di vendite sia rispetto all'anno precedente (con una perdita di 8 punti percentuali), che nel confronto col secondo trimestre fiscale del 2010 (e qui la perdità è più marcata, visto che si parla di -14%). Difficile stabilire se parte di questo calo sia dovuto all'arrivo dell'iPad, però sicuramente un certo impatto l'ha avuto sui clienti dell'iPod Touch. Resta il fatto che se sommiamo iPod e iPad del trimestre appena concluso, e lo confrontiamo con le vendite di iPod del trimestre precedente, il totale è a tutto vantaggio di Apple, che vede crescere del 16% le unità vendute, mentre il relativo fatturato raddoppia per via del maggiore prezzo dell'iPad rispetto all'iPod.

Tornando a guardare i numeri del fatturato, va sicuramente evidenziato che i computer rappresentano circa il 28% del totale, sostanzialmente la stessa percentuale del trimestre scorso, una percentuale che è comunque superiore rispetto al 21% registrato nel trimestre natalizio (sul quale, probabilmente, ha inciso l'altissimo numero di iPod venduti in occasione dei regali). In questo trimestre ci sono però oltre 2 miliardi di fatturato realizzati dall'iPad (dispositivo nuovo), che se escludessimo momentaneamente dal conteggio per fare un confronto più diretto col trimestre precedente, portanola percentuale del settore computer al 33%, a testimonianza di come il settore stia segnando una buona ripresa.

In ogni caso, considerando che le voci "software, periferiche, iTunes, servizi ed altro", totalizzano complessivamente poco più del 14% del totale, è evidente che la fetta più grossa di fatturato è realizzata dai dispositivi tascabili di Apple, ovvero iPod, iPhone e il nuovo iPad. L'iPhone, in particolare, la fa da padrone con quasi il 34% del totale, mentre le varie versioni di iPod raggiungono, nel loro insieme, poco meno del 10%. L'ultimo arrivato,l'iPad, nonostante una presenza parziale nel trimestre (sia come tempistica che a livello di distribuzione), risce a conquistare un notevole 14%, il che dovrebbe porre definitivamente la parola fine a chi prevedeva un rapido flop di questo prodotto.

Che conclusioni possiamo trarre di fronte a tutti questi dati?

La prima, più lampante, è che (a dispetto di chi lo trova un dispositivo inutile) l'iPad si è rivelato un buon successo, con oltre 3 milioni di unità vendute prima ancora di arrivare a pieno regime; le stime attuali dicono che si dovrebbe arrivare a 12 milioni di pezzi entro la fine dell'anno, per poi crescere ancora più repentinamente il prossimo anno, magari in virtù di una nuova versione con quache caratteristica più interessante.

La seconda è che, nonostante tutte le polemiche, l'iPhone tiene ancora banco, rivelandosi la vera gallina dalle uova d'oro per Apple; certo, nonostante le rassicurazioni di Cook, rimane ancora da valutare l'impatto di "Antennagate" ma per il momento realizza da solo più di un terzo del fatturato totale di Apple.

La terza, più sottile, è che Apple riesce a vendere tanti computer pur senza aggiornamenti frequenti, e qui il discorso potrebbe diventare molto lungo articolato se consideriamo la reale necessità di potenza in ambito consumer, i motivi che portano i consumatori a scegliere (al di là del prezzo) un prodotto piuttosto che un altro, e molto altro ancora... ma non vuole essere questo l'argomento di questa analisi.

Ovviamente, manco a dirlo, la borsa a gradito, facendo risalire di un po' il titolo AAPL, anche se siamo ancora lontati dai 275 dollari di un mese fa... ad onor del vero va comunque sottolineato che l'andamento di Apple dell'ultimo mese non si è discostato molto da quello del resto del settore, anche se le polemiche sull'antenna hanno accentuato la discesa negli ultimi 10 giorni

Come ultima dato, possiamo notare un cosa quantomeno curiosa: nel primo trimestre fiscale del 2010 (quello relativo al Natale del 2009), l'area che registrava la maggiore crescita di mercato era l'Europa; nel trimestre successo il primato spettava al Giappone (che comunque non aveva fatto male neppure nei tre mesi precedenti); nel trimestre appena concluso è invece il turno dell'America. Difficile stabilire se questa alternanza ha una spiegazione logica, magari legata all'andamento economico dei rispettivi paesi, o alle diverse abitudini dei consumatori, ma se guardiamo al 2009 e al 2008 possiamo osservare che (con differenze più o meno marcate) la storia si è ripetuta allo stesso modo...

[cs] Epson Italia è su Facebook

Epson Italia ha aperto una fan page ufficiale su Facebook. Essere presenti sui social media è oggi fondamentale per le aziende che vogliono instaurare relazioni, creare interesse ed entrare in contatto con le persone, per creare con loro un dialogo più diretto e conoscerne opinioni e aspettative. In linea con lo stile che la società persegue da anni, seppur con mezzi più tradizionali, Epson Italia ha aperto su Facebook una fan page ufficiale, che in pochi giorni ha visto una progressiva crescita: una dimostrazione significativa della passione e del desiderio di partecipazione delle persone verso il mondo della fotografia e delle immagini digitali, ma anche della volontà di instaurare un dialogo diretto con l'azienda.

L'obiettivo è creare una community di appassionati con cui condividere notizie, curiosità, iniziative del mondo Epson e, più in generale, le ultime novità nei settori del digital imaging, della fotografia e del cinema. Per questo l'azienda invita tutti gli interessati ad iscriversi all'apposito link e a condividere l'indirizzo della fan page con amici e conoscenti.

mercoledì 21 luglio 2010

Ma è davvero Antennagate?

Ebbene si... l'ennesimo articolo/commento sull'antenna dell'iPhone 4, scritto con l'intento di raccogliere un po' le idee in attesa di averne uno tra le mani, e pubblicato su Punto-Informatico qualche giorno fa:

Mi sono finora astenuto dal commentare, su queste pagine [ndr: riferito ai miei interventi su Punto-Informatico], la vicenda dell'antenna di iPhone 4: la mia decisione non è legata al fatto di voler evitare argomenti "scomodi", ma per una lunga serie di altri motivi che cercherò di sintetizzare qui di seguito.

Prima di tutto, non ho tra le mani un iPhone 4: quindi qualsiasi cosa io dica sarebbe frutto di ragionamenti costruiti in base ad esperienze altrui e, nonostante le critiche facciano per ovvi motivi più rumore, ci sono anche persone che non lamentano particolari problemi in tal senso. Il che mi porta a pensare che la verità possa stare nel mezzo.

In secondo luogo, mi suona quantomeno strano che alcune associazioni ne abbiano dato inizialmente un giudizio molto positivo, per poi arrivare addirittura a diffidare Apple dal metterlo in vendita. Questo comportamento mi lascia pensare che nell'utilizzo normale sia difficile incappare nel problema, che diventa evidente solo quando si cerca di riprodurlo, e questa impressione è confermata anche dalle dichiarazioni ufficiali di alcuni carrier, tra cui H3G.

Infine nel corso della conferenza stampa dedicata ad "Antennagate", Jobs ha prodotto dei numeri che, se veritieri, ridimensionano il problema (che comunque esiste, per ammissione dello stesso Jobs) e danno ragione a chi sostiene che è stato gonfiato dai media.

In conclusione, mi pare che intorno alla questione ci sia una grande confusione di idee, opinioni, e polemiche, che non si è certo placata con la conferenza stampa di Jobs, né tantomeno con le pagine messe online da Apple a sostegno della propria tesi. Anzi, proprio queste pagine che dimostrano come il problema sia comune anche ad altri telefoni ha scatenato le reazioni più o meno accese dei diversi produttori.

Apple ha sicuramente fatto un errore di design, o quantomeno una scelta di progettazione non particolarmente azzeccata sotto il profilo tecnico, sottovalutando il modo in cui alcune impugnature interferiscano in maniera così pesante con l'antenna; è un errore grave se pensiamo al tipo di prodotto e all'immagine che Apple vi ha costruito intorno. Ma non è un errore che invalida completamente il telefono. Inoltre mi viene difficile pensare che abbiano volutamente messo in commercio un telefono che perde la comunicazione non appena lo si tocca, e mi viene difficile pensarlo pur sapendo quanto Apple punti al fattore estetico, e pur immaginando che possa aver fatto affidamento al fatto che, comunque sarebbe andata, ne avrebbero venduti molti.

A onor del vero ci sarebbe anche da dire che il Bumper, prima custodia ufficialmente prodotta da Apple, sembra fatto apposta per ovviare a questo problema, visto che copre proprio la cornice metallica incriminata, il che ha fatto nascere qualche sospetto di troppo a qualcuno.

Quando avrò la possibilità di provare un iPhone 4 mi farò un'idea reale su cosa succede veramente nell'uso quotidiano, con e senza custodia Apple: e (per la serie "tutto fa business") mal che vada ci metterò un cerotto.

martedì 20 luglio 2010

[cs] ACTIVE annuncia il rilascio della versione italiana di Pixelmator 1.6 Nucleus

Active annuncia il rilascio della versione italiana di Pixelmator 1,6 Nucleus, un aggiornamento del rivoluzionario programma per la modifica e gestione delle immagini che fornisce tutto quanto necessita per creare, modificare e migliorare immagini esistenti, Disponibile come aggiornamento gratuito, Pixelmator 1,6, nome in codice Nucleus, aggiunge importanti migliorie nella performance, il supporto a 64 bit, gruppi di livelli, strumenti di supporto per Flickr, Facebook e Picasa, strumenti di trasformazione ridisegnati ed altro ancora.

Saulius Dailide del Pixelmator Team dice "Pixelmator rende estremamente semplice e divertente disporre del miglior strumento disponibile per la modifica di immagini. Ora, sulle basi di Pixelmator 1.6 Nucleus, che sfrutta le più recenti tecnologie di Mac OSX, Pixelmator offre prestazioni per la gestione di immagini mai prima disponibili."

Oltre al supporto per i 64 bit, che permette l'utilizzo di grande quantità di RAM e migliora la performance, i programmatori di Pixelmator hanno rifinito praticamente ogni parte delle basi di Pixelmator per dare all'utente la possibilità di sfruttare appieno l'incredibile potenza dell'elaborazione grafica disponibile in Mac OS X 10.6 Snow Leopard. Grazie a queste migliorie Pixelmator migliora sino del 40 % il tempo di avvio ed è ora il doppio più veloce e la possibilità di dipingere è ora quattro volte più veloce che nella versione precedente.. Gli utenti noteranno le migliorie complessive praticamente in ogni funzione dell'applicazione.

La nuova funzione di raggruppamento dei livelli permette di organizzare e gestire i livelli in una composizione Pixelmator. Si possono usare gruppi per organizzare i livelli in un ordine logico e per ridurre la confusione nella palette dei livelli. Si possono pure usare i gruppi di livelli per applicare contemporaneamente modalità di fusione, maschere di opacità e persino trasformazioni.

La nuova caratteristica "Invia a" , permette la pubblicazione veloce di immagini su siti di condivisioni di immagini quali Facebook, Flickr, e Picasa direttamente dall'applicazione.

Nuova importante caratteristica permette una importazione veloce e semplice direttamente in pixelmator da scanner, macchine fotografiche e dispositivi multifunzione., quali fotocamere/cellulari, stampanti/scanner ed altri quali iPhone ed iPad.

Altra nuova caratteristica di Pixelmator 1.6 Nucleus comprende strumenti di trasformazione riprospettati ora più precisi e più semplici da usare. azioni Automator per ritagliare ed assegnare filigrane alle immagini, stampa migliorata, piccole variazioni all'interfaccia, migliorie nella compatibilità e varie riparazioni di alcuni bug.

Prezzo e disponibilità
Pixelmator 1.6 è disponibile da Active e presso i migliori rivenditori Apple in Italia ad euro 59,90 IVA inclusa
Pixelmator 1.6 è un aggiornamento gratuito per gli utenti Pixelmator.
I requisiti di sistema si trovano www.active-software.com/pixelmator

Demo gratuita
Una versione gratuita di prova è disponibile da:
http://www.active-software.com/download

Active Software è il principale distributore, sviluppatore e localizzatore di programmi per la piattaforma Macintosh in Italia. Operando da Gorizia raggiunge ovunque i propri clienti. I software distribuiti da Active sono disponibili nei principali rivenditori Apple in tutta Italia

[10 anni fa] Un Expo^3

Mentre al giorno d'oggi ci chiediamo se Apple organizzerà una seconda WWDC per separare il mondo iOS (iPhone, iPod Touch e iPad) da Mac OS X (a mio avviso, ultimamente, un pochettino trascurato), 10 anni fa Apple partecipava allegramente alle varie edizioni del MacWorld Expo, tra cui quella che si teneva a Nwe York nel mese di luglio.
Come preannunciato nella precedente puntata di [10 anni fa], per l'occasione Apple presentò le sue prime macchine biprocessore, i PowerMac G4 - Gigabit Ethernet; a questi tempi l'orgoglio di utilizzare processori PPC era ancora (giustamente) elevato, e nel corso della presentazione venne messo in scena il canonico test di Photoshop che mostrava la netta supremazia delle macchine Apple rispetto ad un qualunque Pentium III da 1GHz (processore Intel di punta in quegli anni).
Una novità minore, ma che fece la felicità di molti, fu l'introduzione di un nuovo modello di mouse (Apple Mouse Pro era il suo nome ufficiale) che prese il posto del tanto contestato iMac Mouse, soprannominato "disco da hockey" per la sua forma tonda e ritenuta infinitamente scomoda, anche perché di dimensioni ridotte. Personalmente l'ho usato per diversi anni, sia con un iMac che con un PowerMac G4, senza trovarlo particolamente scomodo... ma c'è da dire che avendo la mano grande impugno qualsiasi mouse con la punta delle dita, senza appoggiarci la mano sopra, quindi non ho mai avuto grossi problemi con le dimensioni del mouse, soprattutto con quelli ad un solo tasto. Tornando a parlare dell'Apple Mouse Pro, va ricordato che fu il primo mouse ottico di Apple, era molto elegante, ed era nero (ogni riferimento alla attuali politiche comatiche di Apple è puramente casuale...).
Sempre parlando di hardware, non dobbiamo dimenticare il vero protagonista di quell'edizione dell'Expo, ovvero il Power Cube G4. Macchina sotto molti aspetti geniale, che a livello estetico non sfigurerebbe nemmeno oggi, probabilmente fu fortemente voluta da Jobs con quelle forme minimaliste che avevano caratterizzato il NeXT-Cube. Macchina troppo costosa e afflitta da diversi problemini (come il pulsante di accensione "a sfioramento" che faceva le bizze, e qualche problemino all'unità ottica verticale), il Power Cube ebbe vita breve, e venne dismesso il luglio dell'anno successivo.
Personalmente ebbi la fortuna di utilizzare il Power Cube per lavoro, nonché la fortuna di non incappare in nessuno dei noti problemi denunciati: fu sul Power Cube che installai la Public Beta di Mac OS X (ed in seguito la prima versione, Cheetah), e fu proprio nel corso dell'expo che Jobs preannunciò, per l'appunto, il rilascio di una beta pubblica del futuro sistema operativo di Apple.

Per chi volesse scoprire quali altri novità vennero presentate nel corso di quell'evento, vi rimando a quello che scrissi su Punto-Informatico per l'occasione.

lunedì 19 luglio 2010

Piccole sventure quotidiane

Rieccoci con una nuova puntata delle avventure/sventure informatiche (quasi quasi la innauguro come rubrica periodica-saltuaria con apposito tag...). Sarà che lavorandoci ci passo più tempo, sarà che comunque il sistema ha qualche debolezza in più, fatto sta che la maggior parte dei guai arrivano da Windows... ma stavolta cercherò di essere un po' più vario:

-Sei connesso? A seguito di uno standby, l'agganciamento alla rete wireless del mio PC-Win ha avuto qualche problemino: l'indicazione era "Not Connected", ma la descrizione mi diceva che ero connesso, così come il pulsante che (credendomi connesso) mi proponeva l'opzione per scollegarmi. Alla prova dei fatti risultavo scollegato, non c'era modo di pingare nessuno, ma non c'era neanche alcune modo per collegarsi, visto che le opzioni proposte erano solo per disconnettermi... disabilitazione, riabilitazione, tentativi di scollegarmi e ricollegarmi, e "riparazione" della rete non sono serviti a nulla. Unica soluzione: il riavvio.
-Ma quanto ci metti a prepararti? Altro problema legato allo standby; la sera chiudo lo schermo del mio PC-Win confidando che vada in standby, ma il mattino dopo sento che l'alimentatore scotta, apro il PC, e lo trovo nello stato di "preparing to standby"... dopo 7 ore di preparazione, dubito che ce la farà mai... Unica soluzione: riavvio forzato.
-Cambio e ricambio; mi collego all'access point, entro in configurazione, cambio l'indirizzo IP, confermo, perdo (giustamente) la comunicazione, cerco di ristabilirla sull'indirizzo nuovo (che lui stesso mi propone), ma pare che l'access point sia sparito... ping: nulla di fatto... ri-pingo quello vecchio: eccolo tornato, pronto per rifare la stessa procedura, stavolta (fortunatamente) con successo...
-Non potevi dirlo prima? Non sono molto esperto di navigatori satellitari, ma non mi sembra molto normale che, se ad un bivio devo andare a sinistra, lui continui pedissequamente a dire "tieni la destra" (anche perché se tengo la destra, l'istruzione successiva diventa un bel "fai inversione di marcia")
-tchu is megl che uan! Ce n'è anche per il mondo Apple: da un po' di tempo a questa parte (e non riesco a trovare nessun evento scatenante), quando creo una playlist Genius, la prima canzone viene ripetuta due volte, giusto per essere sicuri di voler basare una playlist su una canzone che ci piaccia. Soluzione non ancora trovata.
-Panico!!! OK, capita molto raramente, ma anche MacOSX può avere i suoi momenti di debolezza: qualche tempo fa ho subìto il mio terzo kernel panic (di cui il primo con la public beta)... sarà perché ho innescato un circolo visioso prendendo il controllo di una macchina che a sua volta aveva il controllo sulla mia? Peccato, perché l'effetto era carino...

venerdì 16 luglio 2010

...e che v'aspettavate? [aggiornato]

...che Jobs facesse pubblica ammenda? Non è da lui... o perlomeno non in maniera plateale: c'è un'ammissione del problema (seppur minimizzato), la consapevolezza di aver fatto un'errore, e la voglia di capire come risolverlo, anche se la soluzione definitiva potrebbe arrivare solo col prossimo modello...
..ma soprattutto ci sono i numeri, snocciolati da Jobs col sul classico stile, che (se reali) per molti versi gli danno ragione, o quantomeno danno ragione a chi ha sempre affermato che il problema è stato gonfiato dai media:
-3 milioni di iPhone 4 venduti in meno di un mese, nonostante una commercializzazione limitata a pochi paesi (non male per un telefono sul quale tutti ne stanno dicendo di cotte e di crude...)
-Le lamentele degli utenti riguardo i problemi di ricezione sono solo lo 0,55% (a 'sto punto però mi piacerebbe sapere di cos'altro di lamentano...)
-I telefoni restituiti sono meno dell'1,5%, contro il 6% del precedente iPhone 3Gs (evidentemente non è così pessimo come qualcuno racconta...)
-In base ai dati raccolti da AT&T, gli utenti di iPhone 4 subiscono l'1% in più di cadute della linea rispetto al modello precedente (mi piacerebbe vedere i numeri esatti di questi dati, ma non credo verranno mai resi pubblici)
-L'80% di chi possiede un iPhone 3Gs usa una custodia, mentre solo il 20% di chi ha comprato l'iPhone 4 ne fa uso; al di là di un "velato" riconoscimento della migliore estetica del nuovo modello (che invoglia l'utilizzo senza custodia) questo dato si collega direttamente alle percentuali di caduta della linea.

A cappello di tutto ciò, da qui al 30 settembre, chi compra un iPhone avrà una custodia, o bumper, in omaggio. E dopo il 30 settembre che succede? ci sarà un iPhone 4.1 con qualche modifica hardware in grado di eliminare il problema?

In ogni caso, il 30 luglio è prevista l'uscita in Italia

[aggiornamento]: molto interessanti le pagine approntate da Apple per spiegare agli utenti (e ai potenziali acquirenti) come stanno realmente le cose (con tanto di confronto con altri smartphone) e come vengono eseguiti i test nei laboratori Apple.

giovedì 15 luglio 2010

CVD: sull'antenna dell'iPhone 4, e altre storie

Sta iniziando a circolare la prima beta di iOS 4.1 e, come ci si aspettava, se è vero che è cambiato l'agoritmo che determina il numero di tacche del campo, è anche vero che chi perdeva la connessione in precedenza continua a perderla anche ora... in rete si susseguono test, conferme, smentite, e commenti ironici della concorrenza, che inevitabilmente sfruttano il momento di debolezza di Apple... o quantomeno presunto tale: solo i dati di vendita ci diranno se gli 1.7 milioni di iPhone venduti nei primi 3 giorni sono stati un fuoco di paglia spento velocemente dal tam-tam mediatico sui problemi di ricezione, o i media hanno inutilmente cercato di amplificare il problema; leggendo qualche sondaggio sulle intenzioni di acquisto (nei paesi dove il lancio non è ancora avvenuto) non sembra che gli utenti siano spaventati più di tanto dalla questione.
Al di là degli andamenti delle vendite, quello che mi lascia perplesso è che non siano ancora stati annunciati prezzi e date per il proseguio del lancio: a mio avviso c'è da considerare anche la possibilità che Apple ritardi l'uscita finché non trova una soluzione, anche perché si sta facendo largo l'ipotesi di un possibile richiamo di tutti i modelli difettosi venduti finora, e in queste condizioni non so fino a che punto convenga aumentare il bacino dei possibili richiami... sarà questo il tema della conferenza stampa indetta (a sorpresa) per domani?

Per quanto mi riguarda, nonostante l'entusiasmo iniziale dettato dalle numerose migliorie introdotte rispetto al 3Gs, al momento qualche dubbio ce l'ho, anche se sono comunque propenso all'acquisto. In ogni caso (visto che in Italia non è ancora disponibile) per il momento resto a guardare come si evolve la situazione.

A proposito di "altre storie" collegate a questo settore, nel caso in cui vi sia sfuggito, è tornato alla ribalta l'iPod Touch con fotocamera (e stavolta scommetto che non ci saranno sorprese negative), e si parla pure di iPad da 7"... chissà...

mercoledì 14 luglio 2010

...ma neanche tanto (fresco)

Arrivato a destinazione.

La connessione ad Internet ce l'ho; la possibilità di aggiornare il blog (ovvero il tempo per leggere e commentare qualche notizia) sarà da valutare nei prossimi giorni.

In compenso pensavo di essere sfuggito all'afa del norditalia, ma scopro che anche qui la situazione non è molto diversa...

Giusto per restare in tema col blog, ho scoperto che in certi aeroporti ci sono molti iMac messi a disposizione degli utenti per la navigazione internet; chissà che in futuro non capiti di trovare degli iPad...

martedì 13 luglio 2010

Al fresco...

Come avrete notato, il blog si sta aggiornano a singhiozzo, e sarà così per tutta questa settimana, e anche la prossima, in quanto sono lontano da casa.
Perlomeno, vista l'afa di questi giorni in Italia, mi godo un po' di fresco

giovedì 8 luglio 2010

Bianco e Nero

Se vi siete sempre chiesti che senso avesse un iPhone bianco dietro e nero davanti (parliamo delle serie 3G e 3Gs) non siete gli unici e, come ben saprete, anche Apple con la quarta revisione del suo telefono ha finalmente deciso di realizzare un telefono bianco che fosse completamente bianco, anche sulla parte frontale.
La disponibilità del modello bianco era stata però posticipata ad un generico "metà luglio", e solo ora cominciano a circolare in rete i primi scatti dal vivo del modello in questione.
Sicuramente meglio del precedente, ma continuo a preferirgli il nero, anche se i bumper colorati (che potrebbero essere un accessorio indispensabile per sopperire ai ben noti problemi di ricezione) si sposano sicuramente meglio con una livrea bianca...
iPhone a parte, io mi sto ancora chiedendo perché gli altri accessori di Apple (tastiere, mouse, dock, cuffie) sono esclusivamente bianchi, quando l'unica macchina ad essere rimasta bianca è il MacBook in policarbonato... e si che di tastiere con i tasti neri ne sono già state fatte anche in passato, come la Apple Design Keyboard, la tastiera dei primi iMac (prima tastiera Apple con interfaccia USB), o quella successiva (Apple Pro Keyboard), in vendita fino al 2003. Quest'ultima, estetica a parte, ad onor del vero era una delle peggiori tastiere che ho mai avuto modo di provare (perlomeno parlando di Apple).

mercoledì 7 luglio 2010

Sempre più antenna

E' un Jobs insolitamente chiacchierino quello di questi ultimi tempi, sia che si parli del futuro del video digitale, sia che si entri nel merito dei problemi di ricezione del nuovo iPhone 4.
Che si tatti di fake oppure di verità più o meno confermate, Jobs era già intervenuto per dire che il problema non sussiteva, e che tutti i telefoni hanno problemi di questo tipo, anche se poi sugeriva l'adozione di una custodia, come a riconoscere che il problema è reale ma c'è un modo semplice per evitarlo.
Nel frattempo pare che tutti gli addetti degli Apple Store siano stati "istruiti" per dire ai clienti che non c'è alcun bug di ricezione, notizia che ha sconvolto molti, ma che di fatto è più che comprensibile dal punto di vista di chi deve vendere un prodotto.
A parte la delusione iniziale, ho voluto attendere un po' prima di tornare sull'argomento, perché con le notizie che si susseguono di giorno in giorno, diventa difficile dare un senso a tutta questa storia (che è ancora ben lontana dalla fine) ed è quantomeno opportuno ragionare dopo aver raccolto un certo numero di informazioni piuttosto che dare giudizi affrettati, anche perché ci sono un paio di cose che proprio non mi tornano in tutta questa faccenda.
Lo scorso venerdì, una comunicazione ufficiale di Apple cercava di buttare acqua sul fuoco sostenendo che il problema fosse meramente software: un errore in iOS 4 sul calcolo delle tacche da visualizzare, darebbe l'impressione di avere campo pieno anche se la ricezione è scarsa, per cui una mano nella posizione sbagliata farebbe perdere quel poco campo presente e cadere la comunicazione, solo che l'impressione per l'utente è che il telefono perda 4 o 5 tacche, anziché 1 o 2; a sostegno di questa tesi, Apple dichiara di aver fatto diverse prove nei suoi laboratori, e rassicura che la questione verrà risolta da un aggiornamento del firmware.
Bene (per modo di dire), ma se il problema fosse questo, a parte l'assurdità della spiegazione (che non ci dice perché, con lo stesso iOS, su iPhone 3G e 3Gs la cosa non avviene), questo significherebb che dopo l'aggiornamento invece di vedere "segnale pieno" vedremo "segnale minimo", ma la comunicazione, se deve cadere per problemi di ricezione, cadrà ugualmente... a meno che l'aggiornamento non includa anche un incremento della potenza di trasmissione/ricezione, cosa fattibile fino ad un certo punto per restare entro i limiti stabiliti per legge a salvaguardia della salute.
Secondo alcuni il problema è stato gonfiato dai media, posizione condivisibile e suffragata dal fatto che non tutti sembrano lamentare il problema (non in maniera così evidente perlomeno), ma il fatto che i problemi siano confermati pure da Macity (sito che difficilmente dice qualcosa di sconveniente nei riguardi di Apple) lascia immaginare che non ci troviamo di fronte a problemi minimi o casi isolati, anche se da più parti arrivano pure le conferme del fatto che in realtà il problema non sia così grave...
Al di là di questo, c'è un'altra cosa che non riesco proprio a spiegarmi: com'è possibile che in Apple non si siano accorti di questa cosa? O veramente non è mai successo sui loro prototipi (ma a 'sto punto, visto il clamore suscitato, davvero non riescono a procurarsi un modello "incriminato" per fare delle prove?), oppure se ne sono accorti ma hanno lasciato correre, vuoi perché non avrebbero fatto in tempo a riprogettarlo, vuoi perché non hanno ritenuto il problema così grave (ricordiamo che il problema è comune a molti telefoni compresi quelli di Nokia, che mentre ironizzava su come Apple suggeriva di impugnare l'iPhone, dava gli stessi consigli sui suoi manuali) vuoi perché hanno deciso di fregarsene; qualunque sia il motivo, se il problema esisteva ed era stato rilevato, era anche evidente che al lancio si sarebbe sollevato un simile polverone, perché Apple è costantemente sotto i riflettori, soprattutto se parliamo di iPhone, soprattutto in questo periodo che segue il lancio di un altro prodotto sulla bocca di tutti (cioé l'iPad). E' anche vero che, visti i numeri delle vendite, in Apple avrebbe corso il rischio a fronte di un incasso senza precedenti, e questa ascesa inarrestabile potrebbe anche spiegare il perché di certi accanimenti.
Strategie di marketing a parte, resta il fatto che il problema esiste... che sia minimo o grave (propendo per la prima), e che riguardi tutti i telefoni o sia maggiormente accentuato su alcune serie o con alcuni operatori. Nell'attesa del nuovo firmware, e del lancio italiano, le notizie in merito alla questione non mancheranno: a tempo debito farò un altro resoconto.

martedì 6 luglio 2010

Varie ed eventuali

Mi è già capitato altre volte di raccontarvi avventure e disavventure coi computer, e in questi giorni si sono verificati episodi "sgradevoli" per il malcapitato di turno, ma "simpatici" da raccontare.
Cominciamo con la tastiera nemica dei numeri, che d'improvviso ha deciso di non scrivere più le cifre 1 e 2: problema hardware? No, perché anche la tastiera "a schermo" soffriva dello stesso problema... problema della macchina virtuale con la quale si stava interagendo? Nemmeno, perché il problema persisteva anche nell'ambiente non-virtuale... Unica soluzione, riavviare Windows (giusto per precisare, macchina non mia ma fresca d'acquisto, debitamente "protetta" con antivirus et simili, e senza software strani installati).
Proseguiamo con le problematiche di rete e il sistema operativo (sempre Windows...) che non riesce a capire se deve passare via cavo o via WiFi per collegarsi ad un altro dispositivo, nonostante le due reti fossero ben distine e separate a livello di indirizzi. Unica soluzione, disabilitare momentaneamente la rete cablata.
Ancora con la rete, ma solo WiFi. Non ho capito perché e nemmeno sono riuscito a trovare una logica, ma ci sono alcune reti che al mio PC-Win proprio non piacciono, e anche se sono assolutamente libere e gratuite, pur agganciandomi non riesco a navigare in internet (mentre la stessa operazione va via liscia se utilizzo qualcos'altro, per esempio l'iPod Touch, sulla stessa rete); se oltre al danno vogliamo aggiungerci la beffa, posso dire che in alcuni casi naviga per una o due pagine e poi basta: il vuoto più assoluto....
Sempre Windows ma stavolta in abbinata da un prodotto Apple, con un PC-Win che non ne vuole sapere di installare iOS4 su un iPod Touch: errore durante la procedura e iPod "bloccato" per motivi ignoti. La soluzione? Collegare lo stesso iPod ad un altro PC. Per essere sicuri di non sbagliare (o di "sbagliare ancora", in base a come la si vuole vedere), la prova è stata eseguita due volte, e il problema è proprio in quel PC-Win, anche se non è dato sapere "dove"...
Concludiamo la rassegna Windows con la classica schermata blu, che ad onor del vero era già da un po' che non vedevo, ma che (visto il periodo estivo) mi ha fatto venir voglia di comprare quella maglietta blu elettrico che "sbeffeggia" il messaggio di errore irreversibile del sistema Microsoft.
Giusto per non chiamare in causa sempre i soliti sospetti, vorrei menzionare anche un problema del mio Mac: a seguito di uno degli ultimi aggiornamenti ho perso la possibilità di cambiare finestra all'interno dell'applicazione tramite i classici shortcut "cmd"-">" e "cmd"-"<"... Non mi sono ancora dedicato a cercare una soluzione, ma spero di trovarla al più presto, perché in certe situazioni diventa un po' "snervante" utilizzare il mouse (o il trackpad) solo per cambiare la finestra attiva.

lunedì 5 luglio 2010

Creazione

Nell'articolo pubblicato la scorsa settimana su Punto-Informatico, dicevo che l'iPad è fondamentalmente uno strumento per la fruizione di contenuti, anche se non sono da escludere utilizzi professionali in determinati ambiti o per compiti specifici, e in tal caso l'iPad viene utilizzato non solo per fruire di qualcosa, ma anche per realizzare qualcosa... Tra gli utilizzi più creativi va sicuramente annoverato quello che potete vedere in questo video, un vero e proprio ritratto realizzato con cura di dettagli e con un buon senso artistico. Difficile trovare una definizione a questa forma creativa, ma il filmato è sicuramente interessante... un po' lungo (7 minuti), ma ne vale la pena.

venerdì 2 luglio 2010

Interoperabilità, tecnocrazia, e abbagli

Mentre è alle prese con una class-action relativa ai problemi di ricezione del nuovo iPhone (problema sul quale tornerò nei prossimi giorni), Apple potrebbe trovarsi a gestire una grana potenzialmente ben più grossa.
Neelie Kroes, commissario europeo per l’agenda digitale dell’Unione Europe, in una recente intervista ha detto che "uno dei miei obiettivi principali in questo momento, è accertare che le nuove tendenza nel mondo dei beni digitali non chiudano chi acquista in un sistema che supporti i monopoli". Filosoficamente parlando, questa frase può essere pienamente condivisibile, ma i concetti espressi sono talmente vaghi che possono avere più o meno senso a seconda del contesto a cui li applichiamo: cosa si intende per "bene" e quali sono i limiti che definiscono un "monopolio"?
Proseguendo, la Kroes fa esempi più specifici: "i dati degli utenti si spostano sempre più nella Nuvola e la gente acquisisce la musica, i video e le applicazioni in maniera digitale (come accade, per esempio, con iTunes) invece che acquistarli su media fisici, e dobbiamo accertarci che tutti i protagonisti di questo mercato non possano chiudere l’interoperabilità e questo è ancora più importante dove gli standard non esistono". Qui possiamo già notare diverse contraddizioni: i dati sono una cosa, le applicazioni sono gli strumenti per elaborare e produrre dati. Gli standard si possono fare sui formati dei dati, ma non di certo sulle applicazioni... altrimenti arriveremmo al paradosso di definire degli standard anche per i sistemi operativi, e a quel punto (eliminando ogni differenza) ci troveremmo di fronte ad un unico grosso monopolio di chi ha definito gli standard... e (con tutto rispetto) mi vengono i brividi se penso che dei politici si imbattano in un simile compito. Tutto questo senza considerare il fatto che i problemi di interoperabilità e/o monopolio non hanno nulla a che fare col fatto che le applicazioni siano scaricate in rete piuttosto che acquistate su un supporto fisico: non è che se compro un software su CD/DVD questo funziona automaticamente su ogni computer con ogni sistema operativo, e se lo scarico dalla rete funziona solo dove lo scarico...
Proseguendo nei dettagli, il livello di confusione aumenta: "in futuro tutti i dipositivi dovrebbero essere in grado di comunicare con ogni tipo di servizio; le applicazioni per i prodotti Apple, come l'iPhone, sono un esempio di come un grande protagonista di mercato costringe i consumatori all’interno di una tecnologia proprietaria". Essere in grado di accedere ad un servizio non significa creare applicazioni standard, ma casomai un protocollo di comunicazione standard, ovvero un particolare tipo di "pacchetto dati" ben definito nei suoi elementi e nelle sue modalità di scambio. Le applicazioni dei prodotti Apple funzionano su iPhone e non su Android, consì come quelle per Android non funzionano su iPhone, né su WebOS, né su Windows Mobile... ma potremmo estendere il concetto anche ai sistemi operativi per computer, o ad altri beni.
Qual'è allora la soluzione ipotizzata dalla Kroes? Chiedere che "si istaurino dei processi di licenza che al momento non sono disponibili a tutti", il che non significa nulla, visto che il problema non è solo di licenze, ma è più che altro tecnico. Se il problema fosse solo di licenze (o di DRM) si potrebbe bypassare facilmente, com'è successo negli anni scorsi riguardo la musica venduta da Apple... ma in quel caso si parlava, per l'appunto, di "dati"...
L'intervista si conclude con un monito: "Ogni società che ha una posizione di mercato rilevante, e non favorisce l’interoperabilità, deve sapere che la Commissione Europea è pronta a difendere gli interessi dei consumatori", altra frase ad alta presa sul pubblico, ma che in realtà non dice nulla di concreto, anche perché non credo che l'interesse di consumatori sia quello di avere dispositivi tutti uguali che fanno tutti le stesse cose... e il fatto di avere dati e servizi "interoperabili" ha poco a che fare con le applicazioni, se non (eventualmente) per il fatto di avere applicazioni che supportino alcuni standard...

E' ovvio che è impossibile obbiligare le applicazioni presenti sull'AppStore a girare sui sistemi operativi di altri smartphone (così com'è impossibile il contrario), quindi non è molto chiaro dove si voglia andare a parare con queste dichiarazioni... restiamo in attesa di eventuali sviluppi...

Blu oltremare

Un anno fa, in occasione dell'aggiornamento della linea dei MacBook Pro, e in risposta a chi si domandava come mai anche sulle nuove macchine non mancava il lettore Bluray, scrissi un breve commento sul perché (a mio avviso) Apple non avesse alcuna fretta (e probabilmente nemmeno l'intenzione) di montare questo tipo di unità ottica sulle sue macchine, pur sapendo di andare controcorrente rispetto ai suoi concorrenti.
In questi giorni pare che Jobs, a seguito di uno scambio di mail in cui si è dilungato più del solito, abbia dato conferma di quanto sospettato: Apple (più che altro Jobs, visto che è lui stesso a parlarne, oltre che essere il principale artefice delle decisione di Apple) crede nel download dei contenuti video, incluso il noleggio e lo streaming (quest'ultima osservazione potrebbe significare qualche prossima novità), ed è convinto che questo tipo di distribuzione soppianterà a breve ogni altro supporto.
Non è la prima volta che Apple/Jobs fa scelte "impopolari" in nome delle proprie convinzioni, alcune volte ha sbagliato, ma solitamente ci azzecca... e in questo caso, per le motivazioni già espresse nel mio post di un anno fa, mi sento di essere completamente d'accordo con questa visione, anche se mi rendo conto che nell'immediato può sembrare assurdo, soprattutto a chi è più "tradizionalista" e non si trova molto a suo agio con una tecnologia che avanza sempre più rapidamente... ma forse è proprio per via del rapido avanzamento delle tecnologie che in alcuni casi non conviene affidarsi a soluzioni "intermedie", ma andare oltre e puntare direttamente a ciò che verrà, a costo di correre qualche rischio...
...che poi in questo caso non mi pare che i rischi siano molto elevati: il Bluray è ancora in minoranza rispetto al classico DVD, e gli stessi televisori in HD sono pesantemente sotto-sfruttati, visto che il 90% delle trasmissioni è ancora in format PAL (per non parlare di quelli che vorrebbero convincerci a comprare le TV-3D).

giovedì 1 luglio 2010

Ma dove sta andando Apple?

Di seguito un mio articolo pubblicato nei giorni scorsi su Punto-Informatico, un commento sulla situazione attuale di Apple che riprende e amplia alcuni pensieri già espressi su queste pagine, cercando di aggregarle in un unico discorso volto a ipotizzare i possibili scenari futuri del mondo della mela. A giudicare dai commenti nel forum, il mio pensiero è abbastanza controverso... ai posteri l'ardua sentenza :-)

A inizio 2008, dopo circa sei mesi dall'uscita del primo iPhone, scrissi un articolo ("Il futuro di Apple in chiave iPhone") in cui ipotizzavo alcuni possibili scenari di mercato in relazione all'imminente rilascio dell'SDK, nonché all'uscita dei nuovi modelli di iPhone in un numero sempre più ampio di paesi. Allora la situazione era un po' diversa e si parlava di 4 milioni di iPhone venduti nei primi 6 mesi, mentre oggi si vendono a ritmi di 8-9 milioni a trimestre.

Al di là della bontà o meno delle soluzioni Apple (ogni scelta ha i suoi pro e contro), è innegabile che in questi anni il mercato sia cambiato, ed Apple capì subito quale fosse la strada da seguire: nel gennaio del 2007, al MacWorld Expo di San Francisco, in occasione della presentazione di iPhone la società di Cupertino cambiò il suo nome da "Apple Computer inc" a "Apple inc". Da un lato, dopo l'indiscusso successo di iPod e iTunes Music Store (ora solo iTunes Store) si trattava di riconoscere che il business di Apple non era più legato in maniera così esclusiva al mondo dei computer; dall'altro era un modo per far capire che da quel momento in poi gli interessi verso altri settori sarebbero stati sempre più forti.

Dopotutto l'idea di un dispositivo touch aleggiava nei laboratori di Cupertino già da diversi anni: i progetti di un tablet risalgono probabilmente già ai primi anni del 2000, e iPhone deriva da quelle idee che per motivi pratici (potenza e autonomia) non potevano concretizzarsi da subito in un device di dimensioni maggiori.

Oggi siamo giunti ad una situazione quasi estrema: la prima parte dell'anno di Apple è stata quasi completamente dedicata al lancio di iPad (con ottimi risultati, visto che in 80 giorni sono stati venduti 3 milioni di esemplari), e la WWDC del 2010 è stata talmente incentrata sulla nuova versione di iOS (nonché sulla quarta serie di iPhone) che non sono stati nemmeno assegnati i premi per le migliori applicazioni per Mac. Se a tutto questo aggiungiamo che gli aggiornamenti hardware di alcune macchine si susseguono a ritmi sempre più lenti, viene da chiedersi cosa volesse dire Jobs quando, nel corso della conferenza All Things Digital ha dichiarato che "il PC è il passato, il nostro tablet è il futuro".

Quest'ultima affermazione può essere sicuramente vera finche parliamo dell'utente "consumatore", il consumatore di news e Internet, quello che controlla continuamente le proprie caselle email e si collega più volte al giorno a Facebook, quello che scandaglia quotidianamente le migliaia di applicazioni presenti sull'AppStore alla ricerca di qualcosa di simpatico da mostrare agli amici, colui che gira sempre con la propria collezione di foto, musica e video in tasca. Con questo non voglio sminuire il ruolo di iPad o iPhone, ma semplicemente trovargli la giusta collocazione: sebbene si tratti di strumenti molto comodi e utili per innumerevoli compiti (potenzialmente anche a livello professionale, in relazione alla professione e alla disponibilità di applicazioni specifiche), è innegabile che lo scopo primario di questi device sia quello di fare da tramite per la fruizione di contenuti, siano essi musica, foto, video, news, internet, giochi, e quant'altro.

Il futuro però non può essere "solo" questo, perché per la realizzazione di questi stessi contenuti servono ben altri strumenti, e la stessa Apple è talmente gelosa dei propri prodotti da porre regole molto restrittive sullo sviluppo delle applicazioni, che devono essere realizzate quasi esclusivamente nel proprio ambiente di sviluppo (Xcode), a sua volta disponibile solo per Mac.

Chi si dedica a pronosticare la fine del Mac a vantaggio della sola produzione di "gadget tecnologici" (cioé iPod, iPhone, e iPad) dovrebbe quantomeno pensare al fatto che senza Mac non potrebbero esistere quelle 200mila applicazioni che (attraverso AppStore) hanno decretato il successo di questi dispositivi. Ma allora perché dall'uscita di Snow Leopard (è passato un anno) non si è più parlato di nuove versioni di Mac OS X? E perché l'ultimo update dei Mac Pro risale ormai a 15 mesi fa (marzo 2009)? Difficile dare una risposta a queste domande, ma si può provare a fare qualche ipotesi partendo da alcuni fatti concreti, senza per questo voler giustificare alcuni comportamenti che per certi versi possono essere discutibili.

Partiamo da Mac OS X. Premesso che, come facilmente immaginabile, la versione 10.7 di Mac OS X è senz'ombra di dubbio in fase di sviluppo già da diverso tempo (e la si può rintracciare, per esempio, nei log di qualche sito web), e premesso che girano voci sulle intenzioni di Apple di tenere due diverse WWDC, una dedicata a iOS e una dedicata a Mac OS X, ci sarebbe da chiedersi come mai Apple non abbia svelato ancora nulla sul futuro di questo sistema operativo. Le ipotesi sono due: la prima, quella pessimista, vede Apple in terribile ritardo sullo sviluppo (plausibile visto che gli sforzi si sono concentrati in altre direzioni); la seconda, quella ottimista, vede Apple in procinto di grossi cambiamenti anche in OS X (come chiese lo stesso Jobs dopo il rilascio di Snow Leopard), con conseguente richiesta di massima segretezza, anche a scapito di attirare l'attenzione altrove con altre fughe di notizie (vedi lo scoop di Gizmodo).

Tra le varie possibilità, viste le dichiarazioni di Jobs, qualcuno ha anche avanzato l'idea che si possa arrivare ad una sorta di unione dei due sistemi, possibilità che (semmai dovesse verificarsi) a mio avviso è ancora lontana dall'essere concreta: a meno di intendere questa "unione" come uno scambio reciproco di alcune caratteristiche, o la possibilità che Mac OS X possa far girare le applicazioni per iOS in una sorta di "layer" richiamabile al bisogno, simile all'attuale Dashboard. Dopotutto le basi del sistema operativo sono le stesse, e Xcode già prevede la possibilità di testare le applicazioni per iOS: se ci aggiungete il fatto che, con l'iPad e il nuovo iPhone, la risoluzione dello schermo si avvicina a quella di un normale computer, l'ipotesi non è poi così fantasiosa.

Al di là di questo, più che su un normale computer, il vantaggio di una simile scelta potrebbe essere più evidente per un'eventuale nuova release di Apple TV: la possibilità di far girare i giochi per iPad su un televisore, trasformerebbe il media center di Cupertino in una possibile alternativa alle altre console, col vantaggio di avere già da subito un enorme catalogo di giochi (ma anche altre applicazioni) a prezzi contenuti. Oltre a conquistare una folta schiera di giocatori casuali, questa possibilità renderebbe appetibile Apple TV a tutti quelli che hanno già acquistato iPhone, iPod Touch, iPad, e relative applicazioni su iTunes.

Restando in ambito hardware, e riallacciandomi al tema principale di questo articolo, l'altra questione riguardava i lunghi tempi di aggiornamento delle macchine. Qui il discorso può assumere diverse sfaccettature, ma se guardiamo al nuovo Mac mini, che molti davano per spacciato e che invece è stato completamente riprogettato, viene difficile pensare che Apple voglia dismettere il settore computer; anche riguardo iMac e portatili non si può certo dire che gli aggiornamenti (e i miglioramenti) siano mancati. D'altro canto è innegabile che le macchine professionali sembrano godere di attenzioni sempre minori, anche se l'attenzione di Apple verso i professionisti (o, perlomeno, verso certi tipi di professioni) sembra essere confermata dal lato software con lo sviluppo di applicazioni quali Final Cut (del quale si attende a breve un aggiornamento), Logic Studio, o Aperture.

Anche qui i casi sono due: o Apple, in base a ricerche di mercato, ritiene superfluo aggiornare troppo frequentemente questa fascia di prodotti (ma allora dovrebbe quantomeno aggiornare i prezzi, perché il valore odierno non può essere quello di 15 mesi fa), oppure è allo studio una riprogettazione dei Mac Pro (le macchine attuali sono sostanzialmente identiche a quelle che utilizzavano i processori G5) che verrà svelata prossimamente. Si spera non troppo in là.