domenica 31 gennaio 2010

[cs] Bambini News: l'informazione per bambini online

www.bambini-news.it: l'informazione per bambini. Dalla politica alla cronaca, ogni giorno le notizie più importanti con il linguaggio dei giovanissimi

Da oggi l'informazione sul web ha una nuova voce: www.bambini-news.it è il blog che spiega le notizie del giorno ai giovanissimi. Giornali e telegiornali non parlano la lingua delle nuove generazioni. Per questo Bambini News racconta la politica, la cronaca e i grandi eventi con un linguaggio fresco e immediato. Il mondo raccontato dai grandi in TV e sulla carta stampata diventa così comprensibile anche ai bambini. Dal terremoto di Haiti ai fatti di Rosarno, dai problemi delle scuole italiane alle emergenze ambientali, Bambini News è uno strumento per interpretare il mondo che ci circonda.

I ragazzi su Bambini News possono far sentire la loro voce. Commentando le notizie e partecipando ai sondaggi proposti dalla redazione, i bambini hanno l'opportunità di confrontarsi fra di loro su temi importanti. Genitori e insegnanti su Bambini News possono trovare temi di discussione e approfondimento, da affrontare in classe o famiglia.

Bambini News è un progetto sviluppato da Network mypage.it, il principale progetto online in Italia interamente dedicato al target Kids & Family. "L'idea di Bambini News è nata dalla convinzione che i bambini informati possano diventare adulti più responsabili. Bambini News allarga l'offerta del network, l'unico che offre ai bambini italiani tante occasioni di divertimento sicuro online", dice Lorenzo Dell'Uva, presidente di mypage.it S.r.l. Fanno parte del network anche www.mypage.it, il primo social network per bambini in Italia, www.kidsearch.it, motore di ricerca sicuro per bambini, www.bambini.eu, blog dedicato alla tween generation, www.kidzmodo.it, blog dedicato alle nuove tecnologie per ragazzi, e www.kidcloud.it, directory di siti per i più piccoli. A genitori e insegnanti è dedicato www.bambini.info, blog che aiuta i grandi a orientarsi nell'universo dei piccoli con news su eventi, film, fai-da-te...

venerdì 29 gennaio 2010

TrèDDDì

Ultimamente vanno molto di moda i film in 3D (dopo aver invaso gli USA stanno arrivando anche da noi), così di moda che quasi tutti i film di animazione vengono realizzati con questa tecnica, e anche alcuni colossi come l'ormai "consacrato" Avatar contiene diverse scene da gustarsi con gli occhialini.
Anche la televisione del futuro sembra destinata ad offrire questa possibilità, o perlomeno questo è quello che vorrebbero le aziende che spingono un questa direzione: Sony è l'azienda che più crede nel futuro della tecnologia 3D tra le mure domestiche, e lo fa sia impostando la sua strategia dei prossimi anni sulla produzione di televisori dotati di questa caratteristica, che definendo gli standard per portare i contenuti 3D sui dischi Bluray.
Sarà vero successo? Proviamo ad analizzare insieme i vari aspetti della questione.
Il primo problema, a mio avviso, è il televisore. Attualmente sono in vendita quasi esclusivamente schermi piatti con risoluzione HD (che sia HD Ready o Full HD dipende molto anche dalla dimensione), ma la gente non cambia televisore ogni due anni: personalmente ho ancora un 32" 16:9 a tubo comprato nel 2001, e salvo stravolgimenti (tipo "cambio casa", "mi rifaccio l'arredamento", o "vinco qualche concorso") non lo cambierò finché non "muore" di vecchiaia... anche perché la TV la guardo molto raramente... Non voglio dire che siano tutti come me, ma anche chi si è già comprato un 37" Full HD con tutti gli optional immaginabili, difficilmente sarà disposto a spendere altri soldi a breve per cambiare televisore... inoltre, sempre parlando di costi, non dimentichiamo che la visualizzazione 3D richiede appositi occhialini, che al di là della scomodità per l'utilizzo continuativo, hanno un costo stimato che si aggira sui 150-200 Euro.
A braccetto col televisore non dimentichiamo le trasmissioni televisive. Oggi come oggi, anche se avete il televisore HD più sofisticato al mondo, ricordate che il 99% delle trasmissioni è ancora a risoluzione PAL: questo significa che se anche il vostro televisore è Full HD, quello che vedete ha sempre la solita risoluzione (anche se gli algoritmi di upscaling hanno fatto passi da gigante). Le uniche eccezioni sono i canali Sky HD, e qualche trasmissione del digitale terrestre... ammesso di avere i relativi decoder che supportano l'HD, e per quanto riguarda il digitale terrestre, la quasi totalità dei decoder "integrati" nei televisori NON lo supporta. E' vero che già nel corso degli imminenti mondiali di calcio verranno fatti i primi esperimenti di trasmissione 3D, ma se penso che i primi esperimenti di trasmissione in alta definizione risalgono a metà degli anni '80, e ancora oggi questo standard non ha ancora preso piede nelle trasmissioni, credo che passeranno ancora molti anni prima che il 3D diventi qualcosa di standard.
A valle di queste due premesse, qualcuno potrebbe dire che il 3D resterà comunque riservato a certi film o a certi eventi, quindi la scomodità degli occhialini sarà limitata e non sarà necessario che tutte le trasmissioni siano 3D: basta che lo siano i pochi canali dedicati... a 'sto punto però mi chiedo se il costo aggiuntivo sarà giustificato da un'offerta così limitata. In realtà, in base a quanto visto nel corso del CES2010, pare che la prossima generazione di televisori sarà così intelligente da rendere 3D anche le immagini "piatte", ma nonostante ciò continuo a nutrire seri dubbi sul futuro di questa tecnologia tra le mura domestiche. Certo, se tra 5 anni tutti i televisori in vendita saranno di questo tipo, allora il 3D entrerà prepotentemente in tutte le case, ma sarà un'imposizione...
Tralasciando le trasmissioni via etere, l'altro veicolo di diffusione del 3D sarà il Bluray, ma anche qui la situazione non mi pare così rosea come qualcuno vuol far credere: nato nell'oramai lontano 2002, anche dopo aver vinto la battaglia con l'HD DVD, non è ancora riuscito a raggiungere alti livelli di diffusione. A fine ottobre del 2009 si parlava di un 16% del mercato, contro l'84% dei "normali" DVD... probabilmente il Natale ha dato un mano a cambiare un po' le cose (magari grazie alle vendite di PS3), ma il GAP è ancora enorme, e l'offerta di film in Blueray è ancora infinitamente inferiore. Non vorrei sbagliarmi, ma nel corso di un'intervista radiofonica mi pare d'aver sentito che si parla di un migliaio di titoli in alta risoluzione, un numero che non è proprio esiguo, ma che scompare se confrontato con il mondo dei DVD. Anche ammesso che col passare del tempo il Bluray prenda piede in maniera più decisa, i lettori attuali non sono compatibili col formato 3D... forse in alcuni casi basterà un aggiornamento del firmware, ma in altri casi verrà chiesto all'utente di cambiare lettore e non è detto che l'utente sia disposto a farlo... anche perché, oltre a cambiare televisore, lettore e dotarsi dei costosi occhialini di cui abbiamo già parlato, dovrà pure comprare il film in versione 3D, che presumibilmente costerà di più rispetto al normale film in HD (che già costa più del DVD).
A 'sto punto tutti questi costi in più potrebbero scocciare l'utente, perché se è vero che la resa migliore c'è solo con certi film (e nemmeno su tutte le scene), allora forse vale la pena di andarli a vedere al cinema certi film, dove l'effetto sul grande schermo è sicuramente migliore... e se proprio vogliamo godercelo a casa non è detto che sarà il Bluray la carta vincente per la diffusione del 3D, perché se dobbiamo attendere ancora qualche anno per sperare in una sua diffusione di massa, è più probabile che nel frattempo prenda piede la vendita online (attraverso l'iTunes Store con AppleTV, o attraverso altri canali quali Netflix). Se la distribuzione di film attraverso i supporti ottici fosse vicina alla fine, anche il 3D domestico potrebbe fare la stessa fine, oppure orientarsi verso standard differenti da quellio proposti con il Bluray. Il CES di quest'anno ha puntato molto sulla TV tridimensionale: l'anno prossimo, nel corso dello stesso evento, avremo probabilmente quale dettaglio in più sullo stato dell'arte (e sull'accoglienza del pubblico) di questa proposta.

[Nota: questo post è stato preparato domenica 24.01.2010 e programmato per essere pubblicato alle 00:01 del 29.01.2010]

giovedì 28 gennaio 2010

Alla fine è arrivato...

...ma sarà vera rivoluzione?

Tanti aspetti buoni, e tanti punti ancora da chiarire sull'iPad... a partire dal nome (non so se avete mai provato a digitare www.ipad.com). Vado un po' di corsa (sono sempre fuori casa per lavoro), ma ciò non mi impedisce di fare qualchew considerazione veloce sull'oggetto presentato stasera (stamattina per chi vive negli USA).
-Design: onestamente mi aspettavo "meno cornice", anzi, mi aspettavo che venisse tolta del tutto a beneficio della portabilità. Evidentemente in Apple non la pensano come me, sarà perché serviva più spazio, sarà perché può essere utile per tenere l'oggetto senza interferire con lo schermo, fatto sta che la cornice c'è, ed è pure abbastanza larga (anche se mi riprometto di riconsiderare questo aspetto dopo averlo visto dal vivo e maneggiato un po'...).
-Batteria: 10 ore non sono poche, ma nemmeno tante... speravo almeno nel doppio
-Hardware: un'elemento su tutti, il processore custom (Apple A4 da 1GHz), che potrebbe aprire nuove strade ad Apple (e già comincio a fantasticare sul prossimo iPhone...)
-Software: non ho ancora ben capito quanto l'OS sia effettivamente differente rispetto a quello dell'iPhone. Ufficialmente è una versione 3.2, ma è difficile che possa girare nello stesso modo su uno schermo più piccolo: le applicazioni di sistema sono di chiara derivazione di quelle già note, ma mostrano anche sostanziali differenze, e la versione touch di iWork è davvero notevole. Di contro niente multitasking, e non è chiaro se/come ci sarà la possibilità di scambiare documenti (visto anche iWork touch)... forse nelle prossime ore si saprà qualcosa in più. Da sottolineare la compatibilità con le attuali applicazioni per iPhone OS.
-Accessori: tastiera (ma non potevano far si che si potesso collegare bluetooth?), connettore dock per scaricare le foto (non bastava una porta USB per accedere alle memorie di massa?), e custodia protettiva (a mio avviso indispensabile). Un passo avanti, ma si poteva fare di più.
-iBook: scontato... vedremo se darà del filo da torcere agli altri BookStore
-Prezzo: più basso del previsto (499$ per l'entru level, anche se ha solo 16GB): un buon segno...

Consiglio a tutti di guardarsi il video che spiega varie cose e mostra il nuovo dispositivo in azione.

mercoledì 27 gennaio 2010

Il grande giorno (?)

Oggi è il "grande giorno" in cui Steve Jobs dovrebbe rivelare al mondo iSlate, il tablet pensato da Apple (e speriamo che sia stato "pensato diversamente" da tutti gli altri tablet in circolazione).
Ovviamente tutti parlano di questo oggetto, io stesso ne ho parlato a dismisura, e con tutta probabilità sarà la star dell'evento... ma ci sarà solo lui? Proviamo a fare il classico toto-evento, con 10 previsioni più o meno plausibili per mettere sul braciere un po' di carne in più.
-iSlate/iPad/iTablet [100%]; non aggiungo altro.
-iPhone 4.0 e relativo SDK [90%]; se sarà, in qualche sua forma, il sistema operativo di iSlate, dovrà necessariamente essere presentato anch'esso, e da quel che si dice dovrebbe avere molte novità, tra cui alcune di quelle menzionate qualche giorno fa.
-iPhone 4G [20%]; un nuovo OS per l'iPhone non significa necessariamente un nuovo telefono... i precedenti ci dicono che il nuovo iPhone verrà presentato nel corso della WWDC, ma l'arrivo di iSlate potrebbe anticipare tutto. Personalmente sono comunque più propenso a pensare che tanto il prossimo iPhone, quanto il tablet, arriveranno a giugno insieme all'iPhone OS 4.0, e della quarta generazione di iPhone si parlerà solo in quel contesto.
-iLife'X e iWork'X [85%]; al di là del nome (io ho sempre immaginato che si sarebbero chiamati così per questioni di assonanza con Mac OS X, e anche in relazione all'anno in cui ci troviamo... ma è solo una mia idea...), se è vero che iSlate verrà accompagnato da una versione touch di iWork (e iLife?), con tutta probabilità ci saranno versioni nuove anche delle applicazioni "maggiori"... magari a 64 bit...
-BookStore [75%]; potrebbe chiamarsi così la nuova costola dell'iTunes Store destinata a supportare una delle numerose funzionalità del tablet.
-iPod Touch con videocamera [50%]; è da un po' che non se ne parla più, ma le ultime voci volevano un modello intermedio prima della prossima generazione (attesa per il canonico appuntamento di settembre). La disponibilità immediata di un nuovo modello di iPod Touch (dotato, tra l'altro, di un "plus" interessante) sarebbe molto utile per tamponare l'inevitabile calo di vendite che si verificherebbe nell'attesa dei nuovi prodotti (nell'ipotesi che il tablet, e la quarta generazione di iPhone,
-MacBook Pro [30%]; la concorrenza ha già presentato nuovi portatili con i più recenti processori Intel... Apple non può attendere molto, anche se forse non è questo l'evento più indicato per l'annuncio (che potrebbe arrivare anche "in sordina", senza eventi dedicati).
-MacBook Air [35%]; qualche possibilità in più per l'Air, che necessiterebbe anche di un piccolo restiling di "allineamento" con il resto della gamma.
-Apple TV [5%]; più che altro una speranza, da associare all'annuncio dell'estensione della vendita di film in tutta Europa...
-iMac 22" MultiTouch [1%]; non gli do zero perché altrimenti eviterei direttamente di citarlo, ma queste indiscrezione trapelata la scorsa settimana dalla Cina, mi lascia quantomeno perplesso... al limite vedo più probabile (e confesso che mi piacerebbe) un "dock" che permetta di utilizzare l'iSlate come un fisso, ma tutto dipenderà dalle potenzialità del tablet di Apple.

Credo che più in là non si possa andare, e spero di poter essere online stasera per verificare cosa è successo allo Yerba Buena di San Francisco...

[Nota: questo post è stato preparato sabato 23.01.2010 e programmato per essere pubblicato alle 00:01 del 27.01.2010]

martedì 26 gennaio 2010

...memo

Scrivo questi appunti all'aeroporto di Monaco mentre aspetto un volo in coincidenza, e scrivo dall'iPod touch (non è la prima volta), alla faccia di chi dice che "la tastiera virtuale è inutilizzabile", ecc... ecc..
Certo, è un tipo di scrittura che ha i suoi limiti, sicuramente non è la scelta più adatta per chi scrive "per professione", ma paradossalmente ha anche i suoi vantaggi: scrivere più lentamente aiuta a pensare meglio e invita a rileggere quello che si è appena digitate. A mio avviso, la "tecnica" migliore (se mi passate il termine) per utilizzare la tastiera virtuale, è quella di tenere il terminale in orizzontale e usare i due pollici (abilitando la correzione automatica, che necessita del suo tempo per essere debitamente "istruita").
Ho con me anche un PC-Win, ma il solo pensiero di accenderlo mi mette noia: il mio iPod è più "discreto", e se voglio smettere qualche minuto per andare a farmi un caffè, no ho che da spingere un bottone ed infilarmelo nel taschino, continuando ad ascoltare la musica con le cuffiette.
Scrivo questi appunti ripensando (indovinate un po'...) al tablet che verrà presentato tra un paio di giorni. Non che la mia sia un'ossessione, ma considerando quanto mi è comodo l'iPod, non posso fare a meno di immaginare cosa potrei fare su uno schermi un po' più grande; al di là di questo, l'ambiente esterno mi porta inevitabilmente a pensarci: tra le persone che mi stanno intorno ci sono ben 7 [aggiornamento: 11] iPhone (tutti neri... conosco una sola persona che l'ha acquistato bianco...), le riviste e i quotidiani che stavo sfogliando prima di iniziare a scrivere ne stavano parlando, e i forum dove ho lasciato i miei ultimi messaggi prima di partire stamattina, erano lanciati in discussioni in merito all'iSlate/iPad.
A dire il vero trovo che molte discussioni si stiano incanalando in direzioni errate: sempre più spesso si fanno paragoni con gli eBook reader, dimenticando che il tablet "designed in Cupertino" non è un eBook reader... Certo, le dimensioni lo renderanno adatto, in parte, anche a quello scopo: le applicazioni abbondano già ora sull'iPhone, ed Apple cavalcherà l'onda, probabilmente con un'apposita sezione dell'iTunes Store. La realtà però, è che uno schermo retroilluminato (quale dovrebbe essere quello dell'iPad) non è adatto a fare da eBook reader, mentre l'e-ink non è adatto per tutte le altre funzioni che dovrebbe possedere l'iPad. Colori vivaci e spiccate propensioni multimediali potrebbero però essere ideali per "riviste digitali", fumetti, e altri prodotti editoriali "interattivi", prodotti che non richiedono lunghi tempi di lettura ma che necessitano di un terminale con determinate caratteristiche. Tra gli articoli che stavo leggendo qualche ora fa, ce n'era uno in cui si evidenziava come i mezzi di informazione siano progressivamente cambiati: a fronte di un evidente calo della carta stampata, anche la TV (dopo il boom degli anni '80) sta perdendo terreno a scapito di internet e dell'informazione digitale "in genere". Una parte dell'iPad incarnerà questa evoluzione dell'informazione, concretizzando quello che probabilmente è sempre stata un'idea di Jobs (che, secondo me, tagliò il Newton perché non rispechiava la sua idea di palmare/tablet), ovvero quella di avere un terminale constantemente collegato in rete che potesse ricevere informazioni di ogni tipo e produrne di nuove.
Al di là di questo, il tablet servirà anche per navigare, vedere foto e filmati, utilizzare tutte le applicazioni già presenti sull'AppStore, e utilizzarne di altre pensate per sfruttare al meglio uno schermo che sarà tra le 6 e le 9 volte più grande (proporzioni, risoluzione, e dimensione effettiva sono ancora un mistero).
Qualche tempo fa, fonti relativamente vicine ad Apple (non coinvolte direttamente nel progetto) mi avevano riferito di aver visto passare così tanti prototipi che (anche volendo) non sarebbero stati in grado di rivelarmi le reali fattezze dell'oggetto tanto atteso...
Chissà che le prossime "note dall'aeroporto" (ho diversi viaggi in programma quest'anno) non le scriva da un'iSlate... non voglio dare l'acquisto per scontato prima di valutarne potenzialità (OS e applicazioni), praticità (dimensioni, peso, autonomia), e costo... ma non nascondo che mi fa molta gola...

[appunti scritti alle 16:30 di lunedì 25 gennaio]

PS: ovviamente questo post indica che (fortunatamente) ho un accesso ad internet, anche se è un po' "altalenante"... spero di aver tempo le prossime sere/notti di sfruttarlo a dovere

lunedì 25 gennaio 2010

Guardacaso...

Come mi capita spesso, sono in partenza proprio nei giorni in cui Apple ha organizzato un evento che potrebbe essere il più importante dopo quello della presentazione dell'iPhone. Non so se avrò una connessione internet per seguire (almeno in differita) la presentazione... ma se anche dovessi averla, non è detto che trovi il tempo di aggiornare queste pagine. Vi lascio comunque con qualche articolo pre-programmato.

domenica 24 gennaio 2010

E poi mi dicono che non è vero...

Non è che io voglia scatenare guerre di religione (informatiche), o dire che tutti copiano da Apple (la stessa Apple, a volte, compra le buone idee da altri), ma talvolta le coincidenze sono proprio strane...
A pochi giorni dalla presentazione del tablet Apple, tra i cui obiettivi c'è probabilmente anche quello di essere eBook reader (visto che Apple sembra essere in trattativa con tutti i più grandi editori), Amazon annuncia che il suo modello di business per il Kindle cambia, passando dal 50-50 al 70-30... esattamente come l'AppStore (parliamo delle percentuali di incassi che vanno al produttore e ad Amazon). Qualche giorno dopo viene anche annunciato che presto, sul kindle, si potranno scaricare anche contenuti interattivi, applicazioni e giochi... esattamente come avviene sull'AppStore... e qui le coincidenze cominciano ad essere troppe...
Se la prima notizia poteva essere giustificata dalla volontà di non scontrarsi con chi pubblica le proprie opere sullo store di Amazon, la seconda è un chiaro tentativo di rispondere al prodotto che metterà in campo Apple (anche se vorrei capire come, perché l'hardware dell'attuale Kindle non mi pare adatto a certi utilizzi).
Certo, so già che mi si dirà che è stato Jobs ad aver copiato da Amazon l'idea degli eBook (nonostante alcuni dichiarazioni di un paio d'anni fa), ma non voglio addentrarmi in ulteriori dettagli sulla questione, proprio per evitare inutili polemiche, anche perché il punto della questione è un altro: Apple, con l'AppStore ha realizzato un modello di business vincente (sia per gli sviluppatori che per i consumatori) e ora tutti gli altri cercano di "emularlo" con servizi simili, il che non può che essere un riconoscimento della bontà dell'idea di Apple.

venerdì 22 gennaio 2010

Interpretazioni a macchia

All'annuncio dell'evento del 27 avevo accennato al fatto che molti siti si sarebbero lanciati nelle più curiose interpretazioni del significato grafico dell'invito. Non ho avuto molto tempo per cercarne, ma leggendo qua e là, ho avuto modo di scovarne qualcuna, anche interessante (non me ne vogliano gli autori se non li cito, ma sto andando a memoria e non saprei ripescare né le parole esatte, né il "luogo" dove sono state scritte):
-Il contorno è quello del tablet. OK... fin qui non ci piove... (nel senso che è scontato che verrà presentato il tablet).
-Le macchie di inchiostro colorato indicano che utilizzerà la tecnologie e-ink a colori. Ipotesi interessante, ma non credo che sia sufficientemente matura per un dispositivo destinato (in parte) anche al multimedia.
-La mela morsicata sopra le altre macchie indica che Apple sarà "sopra" tutto quello che è già stato presentato finora. Speriamo!!!
-Il nuovo tablet sarà disponibile in più colori. Nahaaa... non ci credo...
-Il colore evidenzia la differenza rispetto agli altri eBook reader in bianco e nero. Sicuramente iSlate/iPad/iChissàcosa sarà a colori e avrà a che fare (in parte) anche col mondo dell'editoria... ma non sarà un eBook reader, o quantomeno non sarà "solo" un eBook reader, quindi il confronto vale solo fino ad un certo punto (a meno che Jobs non punti specificatamente su questo aspetto per il lancio)
-La moltitudine di colori indica la molteplici possibilità di utilizzo di iSlate. Questa è tra quelle che mi piaciono di più.
-I colori rappresentano la "magia" del nuovo sistema operativo. Visione un po' idealista di Apple... sicuramente le aspettative sono molto elevate, quindi dovrà essere qualcosa di "sorprendente".
-Il colore dà un senso di allegria per un prodotto che dev'essere orientato al pubblico consumer. Mhmmm... sarà... ma mi pare forzata.
-Le macchie di colore sono riferite alla nuova versione di iLife; può essere, ma spero che l'evento sia focalizzato sul tablet (e al limite su una versione touch di iLife installata sul tablet stesso)

Per ultima, una mia interpretazione, volutamente "colorita" e pensata senza alcuna pretesa, giusto per fare quattro chiacchiere scherzose con chi mi legge: le macchie di colore danno l'idea del lavoro di un artista, tant'è che l'annuncio non parla di prodotto o invenzione, ma di vera e propria "creazione", termine utilizzato proprio in ambito artistico (Come see our latest creation). Forse Apple vuole dirci che il suo tablet (in particolare il suo sistema operativo) rappresenterà "lo stato dell'arte" per questo tipo di dispositivi?

giovedì 21 gennaio 2010

E' inutile...

...anche se vorrei parlare di altro, gira e rigira ogni volta che apro il browser in questi giorni, non posso fare a meno di scovare nuove indiscrezioni sull'iSlate (o iPad, perché ora pare che il nome più probabile sia quello...). Ho già avuto modo di descrivere come l'iPod Touch abbia portato dei cambiamenti "in meglio" nelle mie abitudini, e penso a come queste potrebbero nuovamente cambiare con un tablet; pensando a questo, mi vengono in mente tanti particolari e tante domande. Per esempio, una delle prime cose che notai quando presi in mano l'iPod Touch era il peso: pesa più di quanto ci si possa aspettare guardandolo, e spero che il peso dell'iSlate non sia troppo elevato, perché già le dimensioni non aiutano a portarselo sempre appresso, se poi dovesse essere pure pesante... Restando sul piano fisico, oltre alle supposizioni già fatte sul fattore di forma, ci sarebbe da chiedersi come sarà realizzato: viste le dimensioni, se sarà sottile dovrà essere anche sufficientemente robusto (infatti si parla di alluminio unibody), e guardando ai graffi che ultimamente hanno affollato lo schermo del mio iPod, spero che lo schermo sia molto resistente (perché dubito che verrà messa una protezione). Che connettività avrà? al di là del WiFi e dell'eventuale connessione HSDPA, cos'altro ci si potrebbe aspettare? il classico connettore dock ha senso, o si collegherà al computer in altri modi? Possiamo sperare in un'uscita video? Porte USB possono servire o si collegherà tutto via WiFi/Bluetooth? Ci si potrà collegare la tastiera Apple (ovviamente Bluetooth)? Ci saranno zone sensibili al tatto anche sul dorso, per aumentare il numero di gesture (brevetto reale che mi ha lasciato sempre un po' perplesso)? Ma soprattutto, cosa ci si potrà fare? Pensando di utilizzarlo per scrivere (iWork touch), lo schermo avrà un feedback tattile come previsto da alcuni brevetti Apple, o questa è ancora fantascienza? Se ci sarà una versione touch di Work, e quindi la possibilità di lavorare attivamente sui documenti, voglio sperare che il sistema operativo supporti, se non un file manager (che potrebbe avere qualche difficoltà di gestione) almeno una sorta di "cartella comunq" alla quale tutte le applicazioni possano accedere (e anche il computer). Ci sarà una versione touch anche di iLife, oppure la sezione multimediale sarà riservata alla sincronizzazione col computer? Parlando di sincronizzazione, se il connettore dock non avesse senso, possiamo sperare in metodi alternativi di sincronizzazione, magari WiFi (almeno per agenda e calendario, anche se chi utilizza MobileMe li aggiorna già, per via inderetta, in questo modo)? Funzioneranno anche le attuali applicazioni per iPhone (eventualmente "riscalate" sullo schermo più generoso)? Pensando alla maggiore potenza dei processori e all'aupicabile incremento della memoria RAM, verrà finalmente data possibilità alle applicazioni di girare in multitasking? Che schermo avra? Sarà efficace come eBook reader? Quanto durerà la batteria (spero molto, perché di spazio per aggiungere celle ce n'è, anche se 10" di schermo multitouch fanno un bel consumo)? Qualcuna delle varie immagini (o filmati) che si sono visti negli ultimi mesi era reale?
Manca poco alla presentazione del tablet, quindi qualcuna di queste domande dovrebbe trovare risposta. Le altre saranno svelate solo quando avremo l'oggetto tra le mani, che potrebbe essere tanto marzo (in base alle indiscrezioni più insistenti) quanto giugno, periodo che secondo me potrebbe essere più opportuno se pensiamo ai ritmi di aggiornamento dell'iPhone OS e dello stesso iPhone (di cui dovrebbe essere stretto parente). Ovviamente sarò ben lieto di sbagliare quest'ultima previsione...

mercoledì 20 gennaio 2010

Linux: un passo avanti e due indietro

Pur essendo un felice utente Apple (e un forzato utente Microsoft), ho sempre trovato interessante l'alternativa di Linux, ed ho avuto modo di usarlo in diverse occasioni, abbandonandolo sempre per motivi di tempo. Si, perché nonostante abbia fatto passi da gigante, trovo che si tratti di un sistema ancora poco adatto alle "masse", e se non gli si dedica un po' di tempo non si può comprendere quel tanto che basta per essere certi di avere tra le mani un sistema stabile e sicuro. Una macchina Linux ben configurata è sicuramente migliore di qualsiasi Mac e qualsiasi Windows, ma come si maturano le competenze per stabilire se la macchina è ben configurata? Il meglio che può fare l'utente inesperto è affidarsi alle distribuzioni orientate agli utenti più consumer, ma anche così facendo c'è sempre il riscio di incappare in qualche problema, e se i problemi diventano molti la percezione dell'utente medio è che "con Windows funzionava e con Linux non funziona", per cui getta la spugna e torna al sistema operativo di Redmond... tutto questo senza tirare in ballo il discorso del software...
Se ho stuzzicato la vostra curiosità in merito allargomento, vi consiglio di approfondire il discorso leggendo questo articolo di Cesare Di Mauro (e relativi commenti, che in questo momento sono più di 200), che trae le sue considerazioni partendo da un caso reale: la versione 9.10 di Ubuntu (la distribuzione di Canonical).

[cs] Da Active Software iDrum - Virtual Drum Machine

Active annuncia la immediata disponibilità di iDrum.

iDrum è un prodotto realizzato da Izotope e distribuito da eMedia: distribuito in esclusiva in Italia (in italiano!) da Active Software.

iDrum aggiunge ciò che manca alla composizione della musica: un drum machine' software potente, semplice da usare.

Semplice da usare come una batteria di ieri, ma con tutta la flessibilità di un moderno strumento virtuale basato su software.

Per professionisti o semplici appassionati di musica, questo programma darà tutto quanto serve per la creazione di registrazioni di qualità elevata: centinaia di file pronti all'uso per dare immediatamente libero sfogo alla creatività.

iDrum è disponibile presso il sito di Active Software e presso i rivenditori Apple.

http://www.active-software.com/iDrum

iDrum costa euro 69,00 IVA inclusa.

Active Software è il principale distributore, sviluppatore e localizzatore di programmi per la piattaforma Macintosh in Italia. I software distribuiti da Active sono disponibili nei principali rivenditori Apple in tutta Italia.

martedì 19 gennaio 2010

Equo (s)compenso

E' fresca la notizia del nuovo decreto legge che rivede i termini dell'equo compenso per la copia privata e i dispositivi ai quali verrà applicato.
Per chi non lo sapesse, un preciso articolo della legge sul diritto d'autore stabilisce che chi possiede legittimamente un'opera, ha il diritto di farsi una copia privata. L'articolo stabilisce anche che agli autori dell'opera venga riconosciuto un equo compenso per questa copia, e il decreto è intervenuto proprio per rivedere le modalità di determinazione di questo compenso.
Premesso questo, i fatti ci dicono che il prezzo di ogni telefono cellulare includerà una tassa (pardon... un "compenso") di 90 centesimi, valore che sale a 1,90 Euro per ogni computer senza masterizzatore e 2,40 Euro per chi invece il masterizzatore ce l'ha.
Fondamentalmente chi ha proposto (ma anche chi ha firmato) queste modifiche, "presume" che chiunque compra un cellulare o un computer, sia interessato a copiarci musica e/o filmati, e se anche non lo fa, pazienza, ha già pagato ed è felice di sapere che, se vuole, potrà farlo; peccato che per poterlo fare, molto probabilmente si troverà a fronteggiare dei DRM, e quindi, di fatto, non potrà farlo (legalmente) anche se ne ha il diritto... però, tanto per non sbagliare, ha già pagato... che non si sa mai...
Intendiamoci: si parla di equo compenso per la "copia privata" di un'opera che si possiede legalmente, quindi nessuno dovrebbe sentirsi autorizzato a copiare musica pirata solo perché tanto ha già pagato il suo contributo. Vorrei però capire quante volte devo pagare la stessa cosa, visto che già pago la l'equo compenso sui supporti (memorie, CD, DVD, ...), e li pago anche se su questi supporti non c'è la minima traccia di musica o video coperti da diritto d'autore; inoltre, visto che pago per l'equo compenso della copia privata, vorrei che mi fosse G-A-R-A-N-T-I-T-A la possibilità di fare una copia privata, garanzia che al momento non esiste.
(tra parentesi... non voglio nemmeno indagare per scoprire che percentuale di questo equo compenso viene realmente data agli autori, e quanto viene invece trattenuto dalla SIAE o dalle major, perché altrimenti mi arrabbierei ancora di più).

lunedì 18 gennaio 2010

Come see our latest creation


Se fino a ieri era ufficioso, ora è ufficiale: evento Apple per il 27 gennaio presso lo "Yerba Buena Center of Arts" di San Francisco. Nessuna informazione in più, solo un invito molto colorato che invita i giornalisti per una non-meglio-precisata novità: nessuno può dirlo con assoluta certezza, ma pare ormai scontato che si tratterà del tablet, e i vari siti dediti alle indiscrezioni si interrogheranno da qui al 27 sul significato della grafica dell'invito...

Tutto il mondo è paese... o quasi...

Ricordate le furibonde polemiche di quando Apple, a due mesi dall'uscita, abbassò di 200 il prezzo dell'iPhone? Bene, sappiate che il Nexus One ha ricevuto un trattamento simile: chissà se anche in questo caso scoppieranno le stesse polemiche... In ogni caso, ad onor del vero, alcune differenze ci sono:

-Apple (con AT&T) abbassò il prezzo di 200 dollari sul modello "top" da 8GB, eliminando il modello più piccolo da 4GB. La scelta avvenne in preparazione del periodo di acquisti natalizio, per dare ulteriore stimolo a delle vendite già ottime (che avevano già superato il milione di unità); per venire incontro agli utenti, Apple decise di "rimborsare" gli acquirenti dei primi due mesi con un buono acquisto del valore di 100 dollari.

-Google (con T-Mobile) abbassa il prezzo di 100 dollari, ma lo fa a soli 10 giorni dal lancio, a fronte di dati di vendita impietosi, e col il forum pieno di lamentele degli utenti. Non è nota, al momento, alcuna politica di rimborso per gli acquirenti dei primi giorni.

Per gli appassionati delle cifre, il G-Phone ha venduto solo 20'000 unità nella prima settimana; senza chiamare in causa i successi dell'iPhone (il 3Gs ha fatto segnare 1'600'000 nei primi 7 giorni di vendita), Motorola ha venduto 250'000 Droid durante il lancio... è chiaro quindi che, oltre ai problemi del telefono stesso, c'è qualcosa che non funziona nel modello messo in piedi da Google... come già detto, è ancora presto per tirare le somme, ma se il tiro non verrà corretto, questo potrebbe essere un brutto colpo anche per Android.

venerdì 15 gennaio 2010

[10 anni fa] L'annuncio di Mac OS X

Innauguro oggi (a parte il messaggio introduttivo) la rubrica "10 anni fa", ed essendo il primo post in merito, in alcuni passaggi sarà un po' riepilogativo della situazione Apple di quel periodo.
Nel corso del Macworld expo di inizio 2000, Jobs presentò al mondo Mac OS X. I commenti furono da subito entusiasti, un po' da tutte le parti, anche se non mancavano le critiche di chi intravedeva scopiazzature da Windows, lamentele di chi non voleva rinunciare ad alcune vecchie caratteristiche di Mac OS "classic", e le prime indiscrezioni di chi, sulla base della nuova architettura, intravedeva la possibilità che Apple rilasciasse una versione di Mac OS X per piattaforma Intel. In ogni caso, questo fu solo il primo annuncio: l'uscita del nuovo sistema era prevista nel corso dell'anno, ma la strada era ancora lunga e fu solo nel mese di settembre che arrivò la public beta, mentre la prima release ufficiale [Cheetah] arrivò solo a marzo dell'anno successivo. Anche la prima versione ufficiale, sebbene perfettamente utilizzabile dall'utente consumer, aveva diverse lacune che furono colmate solo dal primo major update (gratuito) nel settembre dello stesso anno [Puma].
In attesa di Mac OS X, gli utenti Macintosh lavoravano con Mac OS 9 e con la prima versione di iMovie (entrambi rilasciati negli ultimi mesi dell'anno precedente); iTunes non era ancora arrivato (bisognerà attendere un altro anno), ma Apple probabilmente ci stava già pensando, perché proprio nel corso del 2000 acquistò Soundjam MP.
A livello hardware, l'offerta Apple di 10 anni fa comprendeva gli iMac DV/SE (PowerPC G3 a 400 MHz), i PowerMac G4 AGP (io sono tra i pochi sfortunati che si comprò quello precedente PCI, che restò in commercio pochissimo), il PowerBook G3 (versione Lombard), e il primo iBook originale, quello soprannominato "caramellone" (che, per dovere di cronaca supporta Mac OS X fino alla versione 10.3.9).
L'iPod (considerato da molti la gallina dalle uova d'oro di Apple) non esisteva ancora ma i conti di Apple, dopo la cura di Jobs, andavano benone: dai minimi di fine 1997, il titolo aveva più che quintuplicato il suo valore, ma più avanti nel corso dell'anno scoppierà la bolla che ha fatto crollare tutti i titoli tecnologici, ed Apple (pur senza andare in perdita) ne risentirà pesantemente per il solo fatto di aver realizzato meno del previsto (complessivamente arrivò a perdere circa il 60%).

giovedì 14 gennaio 2010

iWork-Touch

Ormai l'avrete letto ovunque: Apple sarebbe al lavoro, ormai da due anni, su una versione touch di iWork da utilizzare sul tanto chiacchierato tablet... e i risultati (a detta delle anonime gole profonde) sarebbero "stupefacenti". Al di là dell'entusiasmo manifestato da chi ha fatto trapelare la notizia e di chi l'ha riportata, vorrei focalizzare l'attenzione su aspetti più o meno secondari che derivano da quest'ultima indiscrezione:
1) Apple ha in mente un target diverso da quello del "semplice" lettore multimediale evoluto, e quindi potrebbe realmente andare a insidiare (almeno in parte) il mercato nei netbook.
2) Se ci sarà un Keynote touch, il tablet dovrebbe avere anche un uscita video, e si spera che sia un'uscita video "reale" e "dedicata", a differenza di quella disponibile attraverso il dock di iPhone/iPod.
3) Perché iWork e non iLife? Forse perché "iLife-Touch" sarà già "integrato" nel sistema, così come avviene quando si compra un qualsiasi Mac?

Quest'ultimo punto, pone (nuovamente) dei dubbi su quale sarà il sistema utilizzato da iSlate... non può essere l'iPhone OS attuale, e se si tratterà della versione 4.0 di questo sistema, significa che le differenze rispetto all'attuale saranno molte. Tra le varie indiscrezioni si è parlato anche di un elevato numero di nuove gestures, e mi viene difficile immaginare che l'iPhone OS possa essere infarcito più di tanto con cose che servono solo al tablet, quindi può essere che la base sia la stessa (e sia quella dell'iPhone OS 4.0) ma che nello stesso tempo abbia delle forte personalizzazioni che lo rendono più potente (magari con multitasking e un file manager) e più specifico per il nuovo dispositivo... e proprio questo potrebbe fare la differenza rispetto ai tablet presentati nei giorni scorsi che utilizzano Windows 7. Al di là del tando vantato "supporto nativo per il multitouch", il sistema di Microsoft rimane pur sempre un sistema nato e pensato per l'utilizzo desktop: non è un caso che tutti i tablet del passato (che utilizzano/utilizzavano normali versioni del sistema operativo) abbiano avuto scarso successo... le applicazioni "normali" di solito non sono comodamente gestibili senza tastiera e mouse, e il fatto che non esista una soluzione unica per la gestione touch del sistema non fa che complicare le cose. Prendete come esempio il tablet presentato da Lenovo: c'è un'interfaccia (che, tra parentesi, a giudicare dai video mi pare poco reattiva) che permette di fare alcune cose predefinite, come sfogliare foto, ascoltare musica, utilizzare una serie di "widget"... ma cosa c'è dietro? Come le faccio le impostazioni del sistema? con l'interfaccia "classica" di Windows 7? Se è vero che ci sarà una versione touch di iWork, ci sarà anche una versione touch di MS-Office (che non sia la versione "mobile"...)? Ci sono altre applicazioni più "importanti", oltre ai "widget" mostrati, che possono funzionare in quell'interfaccia? Come si realizzano? Come si gestisce l'organizzazione e la sincronizzazione dei contenuti? E' specifica per questa interfaccia? E gli altri produttori cosa faranno? dovranno implementare interfacce diverse? Ci saranno più interfacce? Regnera il caos nelle applicazioni dei tablet con Windows 7?
Apple ha nuovamente la possibilità di distinguersi, e spero lo faccia nel modo giusto, perché il dispositivo di cui stiamo parlando può essere tanto la chiave per aprire nuove porte, quanto rivelarsi un clamoroso buco nell'acqua. Le premesse sembrano buone: il riservo sugli elementi più importanti è ai massimi livelli, ma si sa che Apple ha lavorato a lungo per offrire qualcosa di completo, con tanto di applicazioni dedicate... resta solo da attendere la prova dei fatti.

mercoledì 13 gennaio 2010

[cs] mypage.it e EyePet lanciano Pet Idol, il talent show per cuccioli

Con Pet Idol, i cuccioli diventano star su www.mypage.it
EyePet e mypage.it lanciano Pet Idol, il fantastico talent show per cuccioli

Su mypage.it | extraordinary web for kids i bambini incontrano EyePet, il protagonista del videogame per PlayStation 3 e possono partecipare a Pet Idol, il talent show che trasformerà i loro cuccioli in piccole star. EyePet animerà le pagine dei piccoli utenti di mypage.it che potranno prendere parte al Pet Idol, entro il 31 gennaio, inviando le foto dei loro animali domestici a info@mypage.it.
Dopo un'attenta selezione, verranno scelti gli scatti dei cuccioli più simpatici e i loro padroncini riceveranno il mitico videogame di EyePet, il buffo animaletto virtuale che farà divertire tutta la famiglia su PS3. In più solo uno dei cuccioli in gara diventerà la star del web: mypage.it infatti gli dedicherà una pagina tutta sua con cui poter conquistare tantissimi fan.
Su www.mypage.it/eyepet i bambini troveranno tutte le istruzioni per partecipare al Pet Idol e potranno decorare la loro pagina personale con lo sfondo e lo sticker di EyePet.

www.mypage.it è il social network con Parental Control per bambini dai 5 anni in su. Su mypage.it i bambini possono trasferire online la loro rete di amicizie reali in tutta sicurezza, decorare la loro pagina web e divertirsi con tante attività online: giochi, video, lavoretti fai-da-te, disegni da colorare, emoticon... Grazie al Parental Control i genitori possono essere sempre informati sulla attività online dei loro bambini e condividere le loro prime esperienze online.
Il network di mypage è interamente dedicato al mondo Kids & Family. Assieme a mypage.it ci sono: www.kidsearch.it (il motore di ricerca sicuro per bambini), www.kidcloud.it (la directory di siti per muovere i primi passi su internet), www.bambini.eu (il blog per bambini dedicato agli idoli dei ragazzi), www.bambini.info (il blog che racconta il mondo dei bambini a genitori e insegnanti), www.kidzmodo.it (il blog sulle nuove tecnologie per ragazzi), www.bambini-news.it (la notizia del giorno spiegata ai più piccoli), http://news.kidsearch.it (il blog che segnala ai bambini i siti web più interessanti).

Nexus -One?

So di non avere una folta schiera di lettori, ma probabilmente qualcuno dei pochi affezionati si sarà chiesto come mai non ho ancora parlato del Nexus One, il cosiddetto G-Phone, o Googlefonino...
Beh, non ne ho ancora parlato (ma lo faccio ora) perché in realtà non vi ho trovato nessun elemento che mi ha fatto gridare al miracolo: si tratta alla fin fine di un telefono Android come gli altri, volendo con qualche caratteristica hardware più spinta e interessante, ma nulla di più. Se ha un pregio, a mio avviso, è quello di tentare di definire una sorta di hardware standard per Android, che altrimenti (nonostante i numeri lo diano in forte crescita) rischia di "naufragare" in una marea di personalizzazioni dei vari produttori, che adattandolo a differenti hardware finiscono col generare confusione tra chi sviluppa le applicazioni. A tal proposito, non so se avete mai fatto un giro sull'Android Market, ma l'aria che tira è ben diversa da quella dell'App Store, e la troppa libertà concessa (che dovrebbe essere un vantaggio e garantire maggiore sicurezza), apre ahimé le porte anche alle prime grane (qui se volete la notizia in italiano). Come ho avuto modo di ripetere più volte, la libertà è una gran cosa, ma chi vuole "solo" un telefono vuole qualcosa che funziona e che non gli dia problemi: l'utente tipo di un telefonino è la massima espressione dell'utente consumer, non dello smanettone fedele alla filosofia Open Source che si mette a programmare le proprie applicazioni. Ben venga questa possibilità per chi la cerca, ma serve davvero a tutti? Ci siamo mai fatti troppe domande sulla libertà di modificare il software dello Startac di Motorola o del Nokia 3210?
Lascio a voi le risposte per tornare a parlare un attimino del Nexus One. La partnership HTC-Google, che potrebbe concretizzarsi in futuro anche in un tablet, ha creato un po' di dissapori sia da parte di Microsoft (che con HTC aveva un rapporto stretto), che da parte degli altri produttori che hanno investito pesantemente in Android, e che adesso si sentono messi un po' "da parte" (o comunque vincolati a ripensare i loro piani futuri); inoltre questa "doppia anima" del G-Phone sta creando qualche problema anche agli utenti, che in caso di problemi non sanno bene a chi rivolgersi: ufficialmente l'unico referente è Google, ma pare che spesso vengano "indirizzati" ad HTC, che a sua volta li rimanda a Google... Nel complesso, se quello di Google è un tentativo di definizione di uno standard, si tratta di qualcosa che va un po' contro la filosofia "Open" del progetto Android; se invece vuol soltanto essere la proposta di un telefono come ce ne sono anche altri, viene da chiedersi il perché di questa mossa, visto che Google non ha bisogno di vendere un telefono per fare cassa (e non voglio tirare in ballo la bontà del telefono, anche se i primi pareri non sono molto favorevoli), e non ha nemmeno bisogno di trovare hardware sul quale far girare il proprio sistema visto che tutti i maggiori produttori hanno già "abbracciato" Android... se poi l'intento fosse quello di offrire (in quanto Google) "qualcosa in più", sicuramente non sarebbe il modo migliore per conquistarsi i favori di chi realizza altri telefoni con lo stesso sistema...
E' un po' presto per tirare le somme adesso, ma forse a fine anno (ben prima della fine del 2012), e dopo aver visto la prossima generazione di iPhone, potremo iniziare a fare qualche considerazione in merito alla strategia di Google.

martedì 12 gennaio 2010

Come ti tocco?

Spesso si sente dire che "ci sono molti altri telefoni touch che costano meno dell'iPhone e fanno le stesse cose, anzi, ne fanno di più". Questi commenti lasciano capire la poca profondità di analisi con la quale si affrontano certi argomenti: l'innovazione introdotta dall'iPhone OS non è tanto nello schermo touch (che di per sé non è nulla di innovativo), e lambisce solo in parte il discorso del multitouch... la vera innovazione sta nell'interfaccia pensata da Apple, che ha dato il via ad uno stuolo di copie, più o meno brutte e più o meno efficienti, ma tutte orientate all'utilizzo "manuale" del dispositivo, con elementi facilmente gestibili con le dita, gestures per eseguire operazioni, ed eliminazione definitiva del pennino... e non tiro nemmeno ionm ballo l'AppStore... C'è chi dice che questa sia tutta "aria fritta" figlia della mancanza di idee, che punta solo a realizzare dispositivi "alla moda"... la mia idea è che questa "aria fritta" (che provenga da Apple, da Android, da Palm, o chi per essi) sia molto comoda, e chi non la pensa così è libero di continuare ad utilizzare il pennino per premere il tasto start su una versione ristretta di Windows Mobile (ovviamente è solo un esempio...).
Al di là di questo, e sempre in virtù dei soliti paragoni che parlano di hardware identico ma sovraprezzato, e telefoni che fanno le stesse cose, vorrei segnalare un test tanto semplice ma per certi versi significativo... tracciare linee dritte (anche se in diagonale) dovrebbe essere una cosa banale, ma a quanto pare il risultato non è lo stesso su tutti gli schermi touch: difficile capire quanto certi risultati siano "colpa" dell'hardware, e quanto del software che lo controlla, ma la differenza c'è... Certo, non è un elemento sul quale basarsi per la scelta di uno smartphone, ma è sicuramente indice di una differente attenzione dei produttori a certi particolari.

lunedì 11 gennaio 2010

Il perché di un evento

Con un pò di ritardo, ripropongo anche qui un mio articolo pubblicato venerdì scorso su Punto-Informatico

Era il 2003 quando si iniziò a parlare (in modo un po' fantasioso) di un tablet di Apple, e in base ad alcune recenti rivelazioni fu proprio nel corso di quegli anni che Apple iniziò a lavorare al progetto di un dispositivo portatile a tutto schermo: le voci di corridoio non sono (quasi) mai completamente casuali... In quei mesi si ipotizzava uno schermo touch con un certo grado di intelligenza, che però non era indipendente al 100 per 100, ma costituiva un sorta di "stazione remota" per un'unità centrale, unità alla quale potevano idealmente collegarsi più stazioni. Sarebbe interessante se il tablet che andrà a presentare Apple nelle prossime settimane avesse effettivamente anche qualche capacità di questo tipo, ma a 7 anni di distanza le aspettative sono molto cambiate... e in ogni caso non è questo quello di cui vorrei parlare oggi.

Il tablet di Apple non esiste ancora, non c'è la minima notizia ufficiale in merito, eppure tutti già ne parlano. E non è solo questione di "fanatismo" degli utenti Apple, perché accanto a chi lo elogia per il suo sicuro successo (anche senza sapere cosa ci si potrà fare), c'è anche chi lo critica in base a "presunte" caratteristiche che, essendo per l'appunto "presunte", non possono certo costituire la base per una critica sensata. Quel che è certo è che il tablet della Mela (iPad, o iSlate, come sembra ora più probabile in base alle registrazioni dei relativi domini internet da parte di società che fanno capo a Cupertino) è sulla bocca di tutti, e comincia a preoccupare anche la concorrenza, che probabilmente è in possesso di un numero maggiore di notizie e indiscrezioni. Forse "preoccupare" non è la parola giusta, in ogni caso diversi produttori si stanno affrettando a rilasciare (o quantomeno ad annunciare) prodotti simili, ed è difficile dire quanto questi oggetti fossero previsti "adesso", o quanto i tempi siano stati accelerati per dare l'impressione di "esserci prima di Apple", perché a nessuno piace sentirsi dire che il proprio prodotto è la brutta copia di altro.

Così, mentre gli utenti più "affezionati" attendono la fine di gennaio per un evento non ancora ufficiale (né tantomeno annunciato) che dovrebbe rivelare il tablet tanto atteso, immaginando chissà quali meraviglie dell'interfaccia, in questi giorni Freescale, HP-Microsoft, Lenovo, Dell e altri ancora, si stanno affannando a presentare la loro idea più o meno "rivoluzionaria" di tablet.

In questo caso "affanno" è proprio la parola giusta, perché nel corso del CES di Las Vegas le novità sono molte ed è difficile emergere dal mucchio. Probabilmente è anche per questi motivi che Apple ha deciso di non partecipare più a nessuna manifestazione di massa, nemmeno a quelle dedicate esclusivamente al mondo Mac, preferendo invece la formula, peraltro già collaudata, dell'evento a sé stante. In questo caso il rischio è quello di generare troppa attesa e deludere le aspettative, ma l'effetto mediatico è assicurato, soprattutto se si ha l'accortezza di mantenere il riserbo assoluto lasciando lavorare la fantasia degli utenti. Il "giochetto" sembra averlo capito molto bene anche Google, che per Wave, Chrome OS, e Nexus One ha utilizzato lo stesso stratagemma, aggiungendo (ove fattibile) l'ulteriore elemento degli inviti che, facendo sentire "importante" l'utente investito di questa possibilità, aumenta l'effetto desiderio.
Ovviamente si tratta di una strategia che non può essere messa in atto da tutte le aziende: serve un marchio con una forte personalità capace di presentare prodotti che si distinguono dagli standard, o che riescono a definirne di nuovi, ed Apple negli ultimi anni è riuscita a fare molto bene queste due cose.

Quando tutti i produttori avranno svelato le loro carte chi si aspetta che la rivoluzione sta nell'hardware dovrà nuovamente ricredersi, perché la vera rivoluzione sarà ancora una volta nel modo in cui l'hardware viene utilizzato, ovvero nel software, nella sue modalità di interazione con l'utente, e nelle nuove forme di presentazione delle informazioni. In qualsiasi giorno si terrà, l'evento di Apple non riguarderà tanto l'annuncio di un nuovo pezzo di hardware (oggetto che in varie forme avranno già presentato in molti), ma piuttosto la dimostrazione di com'è possibile creare una piccola rivoluzione nell'esperienza di accesso a servizi e contenuti. È proprio per questo che ha senso creare un evento a sé stante, magari scegliendo appositamente una data successiva alle presentazioni degli "altri", perché l'importante non è arrivare prima (non sempre perlomeno) ma dimostrare, rispetto agli altri, di essere arrivati nel modo giusto. Altrimenti, confondendosi nel mucchio, c'è il rischio del flop.

giovedì 7 gennaio 2010

I 12 regali

Si è conclusa ieri la serie di "regali" proposti da Apple attraverso l'iTunes Store. Avevo già espresso il mio parere non positivo a metà operazione, e anche ora non posso che confermare quanto già detto: dalla seconda trance di "omaggi" si salvano le applicazioni per iPhone / iPod Touch, ma non dimentichiamo che Labyrinth è presente sullo store dal momento dell'apertura (o poco dopo) ed è già disponibile la versione 2, mentre Let's Golf! rimane la sorpresa più piacevole (pur non essendo il titolo di punta della prolifica Gameloft). Musicalmente non voglio entrare troppo nel merito delle scelte, visto che diventa anche una questione di gusti personali, ma mi limito ad osservare che si tratta di prodotti molto commerciali... non che mi aspettassi chissà cosa, ma avrei gradito più varietà, qualche video in più, e magari un iTunes LP, giusto per far assaporare agli utenti il nuovo prodotto. Peccato: secondo me Apple poeva giocarsela meglio (anche se non dubito che saranno in molti ad essere contenti al 100% dei regali ricevuti)

martedì 5 gennaio 2010

...e siamo a tre

Lo scorso aprile Apple si peparava a festeggiare il primo miliardo di applicazioni scaricate dall'App Store. Oggi un comunicato stampa ci avvisa che le applicazioni scaricate hanno raggiunto quota 3 milardi, con un trend di crescita che è praticamente il doppio rispetto al primo miliardo, e si presenta in continua ascesa. In attesa dei dati di vendita del trimestre più redditizio dell'anno, questo dato è comunque indicativo del successo di questo "prodotto", e non può che essere di buon auspicio per l'imminente presentazione del tablet.

lunedì 4 gennaio 2010

Un argomento che scotta

Forse non tutti ricorderanno che tra i testimonial della campagna "Think Different" c'era anche il Dalai Lama.
E' lecito quindi provare un certo sconforto quando si legge che sull'App Store cinese sono state bloccate tutte le applicazioni relative alla massima autorità spirituale del Buddhismo tibetano. E' difficile giustificare Apple per una scelta del genere e non è mia intenzione farlo, ma vorrei quantomeno dare uno sguardo alla questione da un punto di vista razionale, visto che emotivamente parlando non si può che essere in disaccordo con questa censura.
Con grande disappunto va ricordato che (purtoppo) in Cina ci sono delle leggi specifiche molto restittive (lo stesso iPhone è venduto senza funzionalità WiFi) e la censura è all'ordine del giorno per quel che riguarda diversi argomenti: anche la recente visita del presidente americano è stata oggetto di conferenze stampa quantomeno dubbie (giornalisti fasulli che evitavano domande "scomode"?) e notizie passate col contagocce dai media locali.
Se una battaglia dev'essere fatta, non è certo contro Apple (né contro tutti gli altri venditori sottoposti alla stessa censura), ma contro certe leggi e certi regimi... certo, poi qualcuno potrà obiettare che per "pensare differente" Apple avrebbe potuto dare il suo contributo andando contro questa censura e pubblicando ugualmente le applicazioni, ma quale sarebbe stato il risultato? Con tutta probabilità l'AppStore (se non l'intera Apple) sarebbe stato messo al bando, chiudendo ogni possibilità fuura di libera informazione (nonché ogni possibilità di affari per Apple).
In definitiva, pur non condividendolo a livello ideologico, posso capire il perché di questo comportamento... per i più curiosi rammento che comunque basta digirare "Dalai Lama" nell'iTunes Store per avere accesso alle applicazioni "incriminate", che sono state censurate solo sullo store cinese e non sugli altri.

venerdì 1 gennaio 2010

[10 anni fa] X anni fa

Il 2010 è una data che per molti versi potremmo considerare simbolica: 10 è il primo "numero tondo" degli "anni 2000", una tavola virtuale intorno alla quale tirare le prime somme del nuovo millennio. Il 2010 può essere un anno ancor più simbolico per gli utenti Apple, visto che la "X" di Mac OS X non è da leggersi come lettera "ics", ma come un 10 scritto con in numeri romani; se poi ci aggiungiamo che la prima versione di Mac OS X (la public beta) è stata rilasciata proprio nel 2000, e che quindi il 2010 segna 10 anni di Mac OS 10, il tutto suona un po' come autocelebrativo.
In ogni caso, simbolismo a parte, visto che la mia avventura giornalistica è iniziata anch'essa nel 2000, con l'inizio del 2010 vorrei cogliere l'occasione per innaugurare un nuovo tag per i miei articoli, un tag che vada a ripescare le notizie di 10 anni prima, un'occasione per scoprire com'è cambiato il mondo informatico in un decennio.
Per inaugurare questo nuovo filone di commenti, esco un attimo dall'ambito informatico per dare una sbirciatina personale a com'ero io 10 anni fa. Nel 2000 mi ero appena laureato, e l'anno prima avevo svolto servizio civile, quindi avendo trovato un lavoro in tempo breve (lavoro che mi piaceva, ma che per vari motivi non è il mio lavoro attuale) sono iniziati da subito i "progetti" che mi hanno portato al matrimonio nell'anno successivo (dopo ben 7 anni di "fidanzamento").
Ai tempi avevo una Ford Fiesta vecchia di 10 anni, subito sostituita da un'Opel Corsa, e più recentemente da una C4 Picasso (la famiglia si è allargata...).
Ai tempi avevo una Playstation, sostituita poi da una PS2 e più recentemente da una Wii.
Ai tempi avevo un PowerMac G4, sostuito da un PowerBook 12" e un iMac G5, e più recentemente da un MacBook Pro 15".
Ai tempi avevo un Handspring (che ho dismesso nel 2004), nessun iPod (il primo uscì nel 2001) e nessuna console portatile; oggi questi tre oggetti stanno tutti rinchiusi nel mio iPod Touch.
Ai tempi avevo un Motorola 8700, sostituito da un Sagem, un Panansonic (ancora attivo) e due Sony-Ericcson... chissà che la quarta generazione di iPhone non mi convinca a fare anche quel passo...
Nonostante qualche ruga in più e qualche capello in meno, mi vesto casual/sportivo come 10 anni fa, e lo spirito è sempre quello, anche se il modo di pensare è un po' cambiato... se mi avete seguito finora, spero mi seguirete ancora, almeno finché troverò il tempo di aggiornare questo blog o scrivere qualcosa per Punto-Informatico.

PS: tranquilli, non sono così "fanatico" da mettermi al computer allo scoccare della mezzanotte... queste righe sono state scritte un paio di settimane fa, e messe in programmazione per oggi... In ogni caso, Buon Anno a tutti!!!