mercoledì 30 settembre 2009

Collezione autunno/inverno Apple 2009: cosa ci aspetta?

Abbiamo parlato diffusamente delle aspettative riguardo il nuovo iMac (atteso in un periodo che varia tra "ieri" e la metà di ottobre), ma ci siamo dimenticati del MacBook: il più economico tra i portatili della mela è rimasto solo soletto dopo la "promozione" alla categoria "Pro" del modello in alluminio... ed è rimasto anche l'unico a sfoggiare il case in policarbonato bianco...
E' stato ripetuto più volte che una linea con un solo prodotto non ha senso, e nemmeno ha senso che Apple dismetta questa linea, visto che i prodotti che vanno per la maggiore in queto momento sono i portatili a basso costo.
Non a caso, insieme alle indiscrezioni sull'iMac, in questo giorni abbondano anche le indiscrezioni sui nuovi MacBook. Probabilmente i nuovi modelli non saranno molto dissimili dalla release attuale, quantomeno a livello estetico (anche se personalmente preferirei che anche loro passassero all'alluminio), mentre come soluzioni tecniche, pur non proponendo nulla di innovativo (devono contenere i costi e restare comunque al disotto della serie pro), potrebbero derivare qualche novità dai fratelli maggiori, come la batteria integrata a lunga durata e la mini-DisplayPort. Volendo azzardare qualcosa (ma sarebbe proprio un azzardo), si potrebbe pensare ad un modello da 11" con schermo wide e tastiera full size... plausibile? A molti piacerebbe, ma ho qualche dubbio sull'eventualità che Apple presenti un prodotto simile... A molti altri piacerebbe invece che venisse aggiornato anche il MacBook Air, macchina che sotto certi aspetti è più interessante (anche se orientata ad un target differente).
Si segnalano inoltre forti cali nelle scorte del modello base del Mac Mini, il che dovrebbe significare che l'attuale modello top diventerà il nuovo base, in concomitanza col rilascio di un nuovo modello top... oppure (ipotesi più fantasiosa) il nuovo modello base si fonderà con la nuova Apple TV, visto che ci si aspettano novità anche sotto questo punto di vista, con tanto di ipotesi un po' azzardate su un nuovo Apple Remote con schermo touch: anche se l'idea sarebbe simpatica, le foto sembrano un fake (anzi, le schermate sembrano prese dallo Zune HD), e il costo di un oggetto del genere potrebbe essere inutilmente elevato per lo scopo che si prefigge.
Per dovere di cronaca segnaliamo comunque che, sia per i MacBook in policarbonato, che per il MacBook Air, i modelli attuali non sono così datati: gli aggiornamenti risalgono rispettivamente a fine maggio e inizio giugno, quindi le ipotesi di aggiornamento sono basate su altre considerazioni, principalmente sul fatto che a qualcuno piacerebbe che venissero aggiornati. In definitiva, iMac e Mac mini a parte, il resto potrebbe essere tutto fumo e niente arrosto.

martedì 29 settembre 2009

[cs] App Store di Apple supera i 2 miliardi di download

Il negozio virtuale di applicazioni dedicate e iPhone e iPod Touch continua a crescere in maniera impressionante: per il primo miliardo di applicazioni c'è voluto poco meno di un anno, ma il secondo miliardo è arrivato nel giro di soli 5 mesi, e nel contempo il numero di applicazioni è più che raddoppiato, raggiungendo quota 85'000. Di questo passo, prima della fine dell'anno si potrebbe fare tris, e le applicazioni supereranno con tutta probabilità la quota dei 100'000.
Si tratta di una notizia che meriterebbe un esame più approfondito ma per ora, di seguito, vi riporto il comunicato stampa ufficiale:

App Store di Apple supera i 2 miliardi di download

Oltre 85.000 App ora disponibili per iPhone e iPod touch

CUPERTINO, California- 28 Settembre, 2009-Apple® ha annunciato oggi che oltre due miliardi di applicazioni sono state scaricate dal proprio rivoluzionario App Store, il più grande negozio di applicazioni al mondo. Sono oltre 85.000 le applicazioni ora disponibili per gli oltre 50 milioni di clienti iPhoneTM e iPod touch® nel mondo e oltre 125.000 gli sviluppatori che fanno parte dell´ iPhone Developer Program di Apple.

"La velocità dei download dell´App Store continua ad accelerare grazie agli utenti che hanno scaricato l´incredibile numero di 2 miliardi di app in appena più di un anno, dato che include oltre mezzo miliardo di applicazioni scaricate solo in questo trimestre," ha affermato Steve Jobs, CEO di Apple. "L´App Store ha reinventato ciò che puoi fare con un dispositivo mobile, ed è evidente che i nostri utenti lo amano."

Oggi i clienti iPhone e iPod touch in 77 nazioni in tutto il mondo possono scegliere all´interno di una gamma incredibile di applicazioni in 20 categorie, inclusi giochi, economia, news, sport, salute, riferimento e viaggi. Grazie ad iTunes® 9, lanciato recentemente, è ora più facile che mai organizzare e sincronizzare le tue app direttamente in iTunes, in modo che poi appaiano automaticamente sul tuo iPhone o iPod touch con la stessa disposizione.

Apple ha dato il via alla rivoluzione del personal computer negli anni `70, con Apple II, e lo ha reinventato un decennio più tardi, con l'introduzione del Macintosh. Ancora oggi Apple continua a guidare il settore grazie alla sua capacità di innovazione, con computer desktop e portatili, il sistema operativo OS X, gli applicativi iLife e quelli professionali. Apple sta inoltre guidando la rivoluzione dei media digitali con la linea di lettori di musica e video iPod e con il negozio online iTunes. Apple ha inoltre fatto il suo ingresso nel mercato della telefonia cellulare con il suo rivoluzionario iPhone.

App Store: ...e vai col ritmo

Dopo aver parlato di Guitar Rock Tour 1 e 2, vorrei presentarvi altre applicazioni a sfondo musicale.

-Tap Tap Revenge Coldplay [prezzo: 3,99 Euro; voto 5/5]
Tapulous propone (sin dagli esordi dell'iPhone) diversi giochi musicali della serie Tap Tap, alcuni free (con brani realizzati da utenti/sviluppatori), altri a pagamento (con brani di cantanti o gruppi famosi). La dinamica del gioco è la stessa di Guitar Rock Tour, ma invece di seguire un particolare strumento, qui si fa "tap tap con le dita" in base al ritmo della canzone, senza seguire particolari strumenti, un po' come quando si tamburella (quasi inconsciamente) ascoltando un brano. Se vi piace questo genere, e siete fan dei Coldplay, questo titolo fa per voi. Non lasciatevi ingannare dal fatto che, a differenza da Guitar Rock Tour, ci siano solo 3 punti di tap: giocando ai livelli di difficoltà più elevati i tap sono molto numerosi, e variamente combinati per mettervi a dura prova; inoltre, per complicare ulteriormente il gioco, potete aggiungere gli shake nelle varie direzioni (personalmente preferisco giocare senza). La grafica di questa versione dedicata ai Coldplay è semplice e pulita, ma con diversi effetti gradevoli (a tratti sono un po' pesanti per i processori dei modelli più vecchi, che possono subire leggeri rallentamenti).

-Saturnday Night Feever [prezzo: 0,79 Euro; voto 3/5]
Se oltre a suonare vi piace anche ballare (almeno metaforicamente, perché sempre con un iPhone si ha a che fare), SNF potrebbe interessarvi. Scegliete un personaggio, scegliete una brano dance dei mitici anni '80, e scendete in pista seguendo col giusto ritmo i tap e gli sliding, che spazieranno su tutto lo schermo come se si trattasse di una vera e propria coreografia. L'idea è buona, e la realizzazione tecnica anche, ma il gioco è molto carente come varietà. Due personaggi e quattro canzoni, ognuna delle quali con un livello di difficoltà prestabilito: se la vostra canzone preferita è YMCA dei Village People, non potete specializzarvi sul livello difficile di questa canzone, perché ad essa è riservato solo il livello più facile. Un vero peccato, perché con quache opzione in più poteva uscirne un gioco da top ten, mentre così è destinato a rimanere relegato agli appassionati del genere.

-Bloom [prezzo: 2,99 Euro; voto 4/5]
Questa applicazione, sviluppata con Brian Eno
e Peter Chilvert, non è un gioco ma un generatore di musica. Ogni punto dello schermo corrisponde ad una nota; basta toccare lo schermo per generare sequenze di note, evidenziate anche graficamente da una sorta di bolla che si espande, e il tutto viene continuamente ripetuto in loop, così che ad ogni giro potete aggiungere nuove note. Potete inoltre impostare il delay sul loop e scegliere tra 9 diversi mood. Il risultato finale, pur senza grosse pretese, è tipicamente piacevole da ascoltare, e crea atmosfere "Ambient" e "New Age" che possono essere un rilassante sottofondo per qualche momento di relax, o rivelarsi un ottimo metodo per far emergere la propria creatività musicale. Il voto è alto, ma non si tratta certo di un prodotto destinato a tutti; se vi piace il genere, potete cimentarvi anche nelle altre applicazioni dello stesso tipo e degli stessi sviluppatori: Air e Trope.

-Music Library Quiz [prezzo: 1,59 Euro; voto 4/5]
Ogni giorno ci portiamo appresso nel nostro iPod, GB su GB di musica... ma quanto conosciamo veramente di questa musica? Music Library Quiz vi permette di mettervi alla prova con domande su brani, artisti, album, e copertine degli stessi. Se non ve la sentite di cimentarvi sull'intera libreria, potete anche scegliere una sola playlist, oppure decidere che le domande non riguardino gli album ma solo i brani e gli artisti. Potete inoltre scegliere se giocare senza limiti o vedere qual'è il miglior risultato che riuscite a fare in 2 minuti, 5 minuti, o con 20 domande. Gioco piacevole che riprende un'applicazione presente di default sui vecchi iPod Classic (non so se è presente anche sui modelli attuali); utile per testare le proprie conoscenze musicali, e magari per andare a riscoprire qualche brano che da troppo tempo ci siamo dimenticati. A mio avviso si merita un voto altro, nonostante le recensioni non troppo lusinghiere presenti sullo store (forse incentrate sulle prime release). In ogni caso è disponibile anche la versione lite.

lunedì 28 settembre 2009

Nuovi iMac in arrivo

La scorsa settimana ho pubblicato un fotomontaggio con l'intento di ipotizzare le forme del nuovo iMac. L'idea è nata dal fatto che da più parti si è parlato di un rinnovo estetico, rinnovo più che lecito visto che il monoblocco attuale costruito intorno al pannello LCD, è sul mercato dal 2004, sebbene in due diverse generazione: la prima (tutta bianca) risale all'introduzione del G5 nella famiglia degli iMac, mentre quella attuale (in alluminio, ma sostanzialmente identica) risale ad un paio di anni fa.
Un rinnovo estetico potrebbe riportare in auge l'idea del cosiddetto "lampadone" (l'iMac G4), con un corpo macchina staccato dal monitor; se si associa questa ipotesi alle attuali linee estetiche (più squadrate, ma comunque morbide, in alluminio, e con inserti neri lucidi) quello che nasce potrebbe non essere troppo distante dalla mia ipotesi, che rimane comunque un puro "esercizio" senza alcuna pretesa né artistica, né tanomeno di progettazione.
Ma al di là del discorso estetico, cos'avranno di diverso i nuovi iMac? Il cambio dell'estetica è sempre andato di pari passo con un cambio radicale dell'hardware: i primi iMac adottavano un processore G3, e il passaggio a G4 fu segnato dall'avvento del "lampadone"; il fattore di forma attuale è stato introdotto in veste bianca col G5, e l'arrivo dei processori intel ha portato l'alluminio con schermo nero lucido (in questo caso con un po' di ritardo).
Il rinnovo estetico dovrebbe quindi segnare il passo con una nuova svolta hardware, come l'adozione di un nuovo processore... e visto che ormai si parla di intel, il nuovo processore potrebbe essere l'L3426 della nuova serie Lynnfield. Si tratta di un processore quad-core della stessa famiglia degli Xeon, ma con consumi molto bassi (45 W), e quindi adatto ad un case di dimensione compatta come quello dell'iMac; inoltre questa nuova serie della intel è caatterizzata dall'avere dei prezzi molto conenuti, più contenuti dei Core i7 (come Clarksfield) e quindi perfettamente adattabile ad un macchina consumer come l'iMac. Pur utilizzando di base dei clock inferiori rispetto a quelli dei processori presenti negli iMac attuali (e questo spiega i bassi consumi), Lynnfield ha la possibilità di "mettere il turbo" passando dagli 1,86 ai 3,2 GHz in caso di necessità, ma soprattutto può contare su due core in più... e tutti sappiamo che Snow Leopard ha introdotto Gran Central proprio per sfruttare al meglio le architetture multicore...
Al di là di questo, le indiscrezioni si è parlano di slot SD (visto che sono state aggiunte anche sui MacBook Pro), nuove schede grafiche (anche qui per sfruttare al meglio OpenCL), e addirittura un nuovo tipo di mouse con funzioni simile ad un trackpad, forse per introdurre le gestures mutitouch anche sui computer desktop senza ricorrere all'utilizzo di schermi touch (scomodi e forse poco opportuni).
Se verrà scelto il martedì come data di lancio, domani potremmo scoprire quanto di vero c'è in tutto questo.

sabato 26 settembre 2009

Hardware, cosa ci attende

Questo mio articolo pubblicato ieri su Punto-Informatico, chiude idealmente (almeno per ora) il ciclo dei miei commenti riguardo il possibile scenario futuro dell'informatica.

Qualche tempo fa abbiamo parlato dei possibili sviluppi nella gestione dei documenti in un ipotetico futuro dei sistemi operativi, un'organizzazione affidata all'indicizzazione dei documenti stessi piuttosto che non alla loro posizione fisica sul disco rigido (o su dischi di rete). Abbiamo poi continuato a fare ipotesi sul futuro dell'informatica prendendo in considerazione i possibili sviluppi del mercato, in particolare le prospettive di crescita di GNU/Linux.
Dietro tutto questo ci sarà comunque del nuovo hardware (per il quale occorreranno nuove tecnologie software per sfruttarlo al meglio), e nuove metodologie di interazione con esso.
Cominciamo subito col dire che gli sviluppi maggiori si avranno nel campo dei dispositivi portatili: la tendenza degli ultimi anni è stata molto chiara, è stata rimarcata ancora di più con il successo di netbook e smartphone, e diventerà ancora più preponderante col progressivo diffondersi di altri dispositivi polifunzionali (iPod Touch, Zune HD, lettori multimediali ed eBook reader in genere, tablet, ecc...). Oltre all'iPhone OS e ad una sua possibile "estensione" legata al lancio di un tablet "designed by Apple" (di cui si parla da tempo), ultimamente possiamo registrare la nascita di Google Android e WebOS di Palm, l'evoluzione di Windows Mobile in Windows Phone, e il prossimo avvento di Chrome OS, sistema operativo pensato specificatamente per l'utilizzo su netbook (quantomeno nei progetti iniziali).
E' evidente quindi che il mercato dei dispositivi portatili e ultraportatili interessa un po' a tutti, e il motivo è presto detto: le esigenze di mobilità sono sempre maggiori, cosi come la necessità di avere sempre in tasca (o in borsa) qualcosa che consenta la connettività verso internet, fosse anche per la semplice gestione delle mail. In passato c'erano dei grossi limiti in termini di durata della batteria, qualità del display, prestazioni dell'hardware "compatto", costi elevati, connettività ridotta, ecc...
Oggi la maggior parte di questi limiti è stato aggirato, o fortemente ridotto: le batterie dei notebook durano anche 8-10 ore, le prestazioni, pur non essendo paragonabili a quelli dei desktop, sono comunque più che sufficienti per la maggior parte dei compiti (tant'è che molti si accontentano dei netbook), i costi sono scesi (complice anche l'ampliamento del mercato), ed è diventato estremamente semplice connettersi ad internet da ogni dove, soprattutto se parliamo di smartphone.
Questo non significa che i computer desktop siano destinati a sparire, anzi, in mancanza di specifiche esigenze di mobilità (o di spazio) i desktop resteranno sempre la scelta migliore, sia a livello economico che a livello di prestazioni; nonostante ciò è innegabile che il futuro vedrà espandersi maggiormente l'offerta di dispositivi portatili in molte varianti, anche perché di tratta di un mercato che in parte è ancora da esplorare. Apple, pur senza inventarsi nulla di nuovo a livello di hardware, è stata in grado di tracciare la strada per una nuova concezione nelle modalità di interazione con questi device: l'iPhone OS ha un'interfaccia espressamente studiata per un utilizzo touch e multitouch, da realizzare utilizzando le dita con gestures particolari; inoltre ha realizzato un nuovo modello di business con un negozio virtuale per il download diretto delle applicazioni sui propri device portatili. Lo stesso approccio (sia in termini di interfacia, che a livello di negozi virtuali) è stato seguito anche da molti concorrenti, e potrebbe rivelare vincente anche per una tipologia di dispositivi dalle dimensioni maggiori. Se il futuro è destinato a sfruttare sempre di più la tecnologia dei touchscreen (anche allo scopo di realizzare dispositivi più compatti) assisteremo ad un espansione del mercato dei tablet, dai quali (in virtù delle dimensioni) ci si aspetta una maggiore flessibilità di utilizzo rispetto agli smartphone. In un contesto di questo tipo viene difficile pensare al ruolo che potranno avere gli eBook reader: la convergenza di più funzioni in un unico device, e l'evoluzione delle tecnologie di realizzazione dei display, potrebbero portare alla fusione dei due apparecchi in qualcosa di nuovo, magari simile all'EeeBook che Asus si appresta a lanciare entro l'anno.
In ogni caso, anche pensando a touchscreen con evoluti con feedback tattile, con tutta probabilità ci sarà sempre chi ha bisogno di una tastiera "fisica", ma possiamo anche pensare che non sia indispensabile che questa sia un tutt'uno con lo schermo: un tablet dotato di connettività wireless, porte USB e uscita video, può essere collegato ad una qualsiasi tastiera (eventualmente Bluetooth) e monitor, ottenendo un dispositivo utilizzabile in ogni circostanza.
Paralellamente, CPU e GPU continueranno ad evolversi aumentando a dismisura la potenza di elaborazione, il che consentirà di avere a disposizione maggiori risorse per i sistemi operativi e nuovi software sempre più ricchi di funzioni. Anche senza spingersi troppo in là immaginando processori quantici o altre tecnologie che al momento vivono solo nei laboratori, nel giro di pochi anni il numero di core aumenterà a dismisura: sarà normale avere computer a 16 o 32 core, e si sorriderà pensando a quando si lavorava con un singolo processore mono-core, un po' come oggi (anche senza andare troppo indietro nel tempo) fa sorridere pensare alle macchine che giravano a 100MHz con 32MB di RAM.
A conclusione di tutto ciò, occorre precisare che per sfruttare al meglio questa potenza, occorre che sistema operativo e software riescano a suddividere le proprie richieste tra le varie risorse disponibili, un po' come ha fatto Apple con Open CL (standard aperto promosso dalla stessa Apple per sfruttare le GPU quando non utilizzate in compiti grafici), e Grand Central Dispatch, altra tecnologia messa a punto da Apple per Snow Leopard, e distribuita poi con licenza Open Source. La via da seguire è questa, e nei prossmi anni, proabilmente, vederemo grossi cambiamenti nel mondo dell'informatica.

venerdì 25 settembre 2009

[cs] Apple e l'ambiente

Ad ulteriore conferma dell'impegno dell'azienda in questo settore, è andata online la nuova sezione dedicata all'ambiente sul sito Apple: www.apple.com/environment.
Apple non solo misura l'impatto ambientale dei propri prodotti, ma sta anche facendo molto per ridurlo. Il sito mostra infatti i risultati raggiunti in ambito di efficienza energetica.

Di seguito il link all'articolo apparso ieri su Business Week sull'argomento: http://www.businessweek.com/magazine/content/09_40/b4149068698190.htm

Alcuni esempi:

EMISSIONI DI GAS A EFFETTO SERRA
Apple usa un´esaustiva analisi del ciclo di vita (LCA, Life Cycle Assessment) per determinare con esattezza da dove derivano i 10,2 milioni di tonnellate metriche di emissioni di gas a effetto serra:
Uso del prodotto: 53%
La maggior parte delle emissioni di gas a effetto serra relative ai prodotti Apple viene generata quando i clienti collegano e usano i nostri prodotti. Ecco perché progettiamo tutti i nostri prodotti affinché abbiano consumi il più possibile contenuti.

EFFICIENZA ENERGETICA
Nel calcolo del nostro impatto ambientale è inclusa l´energia che i nostri prodotti consumano quando vengono usati: abbiamo determinato che tale produzione di elettricità costituisce il 53% delle emissioni di gas a effetto serra totali di Apple. Ecco perché Apple progetta i suoi prodotti affinché abbiano consumi il più possibile ridotti dal momento stesso in cui i clienti li collegano e iniziano a usarli.
- Ogni nuovo Mac rispetta i severi requisiti di riduzione dei consumi stabiliti dalla specifica Energy Star e ogni computer Apple ha ottenuto la più elevata certificazione EPEAT Gold. Nessun´altra azienda può vantare simili risultati.
- Apple sviluppa su misura alimentatori altamente efficienti per ridurre la quantità di energia dispersa nel trasferimento dell´elettricità dalla presa al computer. A differenza di molti sistemi PC basati su Windows, i Mac usano componenti hardware a basso consumo energetico in grado di collaborare fianco a fianco con il sistema operativo per preservare energia.
- Mac OS X rallenta i dischi rigidi, attiva la modalità di stop sul display LED (che offre già consumi ridotti) e distribuisce i task tra i processori centrali e i processori grafici. Mac OS X regola persino il processore tra una pressione e l´altra sulla tastiera, risparmiando così milliwatt di energia per ogni lettera digitata.
- L´attuale iMac consuma il 30% di energia in meno quando inattivo rispetto al suo predecessore. Ciò si traduce in una riduzione del 18% per quanto concerne le emissioni di gas a effetto serra su un periodo di quattro anni. La riduzione delle emissioni di anidride carbonica dell´iMac equivale alla quasi totalità delle emissioni generate dalle nostre infrastrutture aziendali in un anno.

Produzione: 38%
La produzione include l´estrazione delle materie prime e il montaggio dei prodotti.
Poiché Apple progetta prodotti più piccoli, sottili e leggeri, siamo in grado di ottenere prodotti eccellenti con meno materiale.
- Esempio: MacBook Pro presenta un rivoluzionario design unibody che sostituisce decine di singoli componenti con un unico pezzo di alluminio riciclabile.
- Esempio: l'attuale iMac 20" usa il 55% in meno di materiale rispetto al predecessore da 15" di prima generazione, per un risparmio di 10.000 tonnellate metriche di materiale per ogni milione di computer iMac venduti.

Trasporto: 5%
Il design efficiente dell´imballaggio aiuta a ridurre le emissioni generate durante il trasporto.
- Esempio: l'imballaggio del MacBook Pro 13" è più piccolo del 41% rispetto al precedente MacBook. Ciò significa il 50% di imballaggi in più su ciascun pallet di spedizione, ovvero meno viaggi via mare e aereo.
- Questo miglioramento consente una riduzione di un volo 747 ogni 32.000 unità spedite. (Nota: lo scorso trimestre sono stati spediti 1,75 milioni di portatili.)

Infrastrutture: 3%
Aziende come Dell e HP indicano le emissioni delle infrastrutture come un indicatore primario del proprio impatto ambientale.
Tuttavia, la nostra analisi del ciclo di vita ci mostra che nel settore dell´elettronica sono i prodotti che realizziamo a generare il maggiore impatto sull´ambiente: per questa ragione ci siamo concentrati sul design dei prodotti e sull´innovazione.
Apple ha intrapreso importanti azioni atte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra generate dalle nostre infrastrutture in tutto il mondo, inclusi impianti di illuminazione a basso consumo, sensori di movimento, utilizzo di energie rinnovabili e offerta di alternative di trasporto.

Riciclaggio: 1%
L´approccio di Apple nei confronti del riciclaggio inizia proprio nella fase di progettazione. I materiali che usiamo (tra cui vetro privo di arsenico, alluminio di alta qualità e policarbonato resistente) sono altamente riciclabili.
- Il nostro attuale impegno è di raggiungere un tasso di riciclaggio leader di settore pari al 50% entro il 2010.


REPORT AMBIENTALI DEI PRODOTTI
I report ambientali dei prodotti Apple (Product Environmental Report) aiutano i clienti a valutare le nostre prestazioni in occasione dell´introduzione di ogni nuovo prodotto. Le informazioni dettagliate includono le emissioni di anidride carbonica per ciascun prodotto (incluso un riassunto per le suddette categorie), i materiali usati e così via: http://www.apple.com/environment/resources/environmentalperformance.html

giovedì 24 settembre 2009

"una sorpresa su cinque..."

In base alle ultime indagini di mercato, il 30% degli utenti di smartphone (quasi 1/3) è un utente di iPhone, che nel suo complesso, con 25-30 milioni di unità vendute, rappresenta circa il 2% di tutti i telefoni cellulari. La cosa più impressionante è tanto il dato in sé, ma la curva di crescita molto ripida: l'uscita dell'ultimo modello (il 3Gs) ha dato un ulteriore stimolo alle vendite, e nel giro di un paio d'anni si prevede un raddoppio della quota di mercato.
Contemporaneamente, una ricerca rivela che il 21% degli intervistati (cioé una persona su cinque), sarebbe interessato all'acquisto di un tablet marchiato Apple, ammesso che il costo sia compreso tra i 500 e i 700 dollari.
Cosa lega questi due dati numerici? Al di là del fatto che bisognerebbe capire com'è stato selezionato il campione, il legame nasce prendendo in considerazione una precedente ricerca (fatta sempre dalla stessa società), dove si riscontrava che il 9% degli intervistati era interessato all'iPhone.
Non è dato sapere quali meccanismi trasformano questo interesse dichiarato in un acquisto vero e proprio (visto che il 9% degli iPhone si è tramutato in un 2% nel mercato reale), però è quantomeno evidente che l'interesse verso il tablet è significativamente maggiore. Visto il successo che Apple è riuscita ad ottenere in un settore come quello della telefonia, dominato da molti marchi storici, possiamo aspettarci un successo ancora maggiore nel settore dei tablet, visto che il mercato di questi dispositivi è quasi inesistente.
Certo, ci sarebbe da capire se l'attuale nicchia del mercato tablet è tale in quanto manca un interesse reale, oppure se il problema è la mancanza di un dispositivo che sia realmente usabile come tablet: dopotutto anche gli smartphone completamente touch erano quasi un tabù prima dell'arrivo di iPhone, mentre ora Android, WebOS, e Windows Phone (abbinati ad HTC, Motorola, Samsung, Nokia, Palm, e tutti gli altri produttori), inseguono il modello messo a punto da Apple, sia a livello di sistema operativo, che come vendita di applicazioni tramite store dedicato.
Riuscirà Apple a ricreare la stessa cosa anche con il tablet, inventandosi (di fatto) un nuovo mercato? Difficile rispondere a questa domanda, anche perché di questo fantomatico tablet non si sa ancora nulla, ma è innegabile che tutto il mercato (e non solo Apple), si sta muovendo in tal senso: Asus dovrebbe rilasciare prima di Natale un eBook reader "evoluto" (da molti già battezzato come eeeBook) realizzato sulla falsa riga di alcuni prototipi mostrati in passato, e anche Microsoft pare sia al lavoro su un tablet: nome in codice Courier, e "formato libro" con doppio schermo richiudibile (anche se siamo ancora a livello di rumors). Chi arriverà per primo? e soprattutto, chi proporrà la soluzione migliore per conquistare il mercato? Noi, da utenti, non possiamo che aspettare e fare la scelta che riterremo migliore.

mercoledì 23 settembre 2009

"Il Mac è il computer per chi non sa usare il computer"

Non so come mai, ma ieri sera mi è tornata in mente questa frase, una frase che mi disse un amico molti anni fa, quando comprai il mio primo Mac. A quei tempi c'era ancora "competizione" tra i sostenitori dei vari sistemi (gli utenti Mac si sentivano un po' "evangelisti"), e lì per lì quest'affermazione mi lasciò un po' perplesso: mi consideravo abbastanza bravo nell'utilizzo dei computer, e qualche anno prima avevo anche sviluppato un paio di programmini sotto MS-DOS (Windows 95 non era ancora uscito, e Win 3.11 non era poi così utilizzato). Sentirmi "declassato" a "persona che non sa usare il computer" solo perché avevo scelto di utilizzare un sistema più comodo e che dava meno problemi, non mi sembrava giusto: anzi... dentro di me sentivo, per certi versi, che scegliendo il Mac avevo dato dimostrazione di essere ancora più esperto, perché avevo fatto una scelta che consideravo la migliore tra le varie opzioni disponibili, una scelta ragionata in relazione a quello che "io" cercavo in un computer.
In realtà quella frase può presentare diverse chiavi di lettura, e tutto sommato non dice nulla di sbagliato, anche se oggi come oggi perde un po' di significato: ora il Mac non deve più raffrontarsi all'MS-DOS, ma con altri sistemi che hanno tutti un'interfaccia grafica (più o meno coerente e più o meno immediata). In ogni caso il Mac rimane la macchina più semplice da utilizzare, quella che solitamente dà meno problemi rispetto agli altri sistemi (basti pensare che praticamente non esistono virus, a parte qualche trojan che bisogna ostinarsi a cercare ed installare) e la sua interfaccia è tra le più intuitive (fatte salve le diverse "abitudini" che taluni ereditano da Windows, e si aspettano obbligatoriamente di ritrovarsi in Mac OS): in questa chiave è sicuramente una valida scelta per chi sa poco o nulla di computer e vuole evitare certi problemi.
Questo però non implica che tutti gli utenti Mac siano degli incompetenti: un utente esperto può comunque decidere di scegliere un Mac per vari motivi, inclusi quelli citati sopra, senza che per questo venga meno la sua competenza. Personalmente mi considero un "buon utilizzatore", non certo un grande esperto di informatica, ma conosco molte persone esperte che utilizzano il Mac, e quando dico "esperte" non intendo tipografi o fotografi che usano Photoshop, ma gente che se ne intende di reti, server web, programmazione, sicurezza, ecc... e non solo per quanto riguardo Mac OS ma anche per sistemi Windows e *nix.
In definitiva credo per per dare piena validità a quella frase, potremmo darle una nuova forma a quella frase: "Il Mac è il computer per tutti, anche (ma non solo) per chi non sa usare il computer".

[cs] Active annuncia Vinoteka, per gli appassionati di vino

Active annuncia la disponibilità del programma per Macintosh Vinoteka, di Vinoteka Soft.

Facile e divertente da usare, Vinoteka ha un'interfaccia che riproduce la realtà di una cantina: ideale per gestire una collezione di vini e liquori, per organizzare sessioni di degustazione e per coordinare l'abbinamento tra vino e cibo.

Vinoteka aiuterà a ottimizzare la conoscenza dei vini sia per principianti che per esperti di vini.

Il prezzo al pubblico di Vinoteka è di euro 29,00 IVA inclusa.

Vinoteka è disponibile, dal sito Active, presso i negozi AP Store ed i migliori rivenditori Apple in Italia.

Ulteriori informazioni nella pagina: http://www.active-software.com/vinoteka, da cui si può anche scaricare il demo del programma.

Active Software è il principale distributore, sviluppatore e localizzatore di programmi per la piattaforma Macintosh in Italia. I software distribuiti da Active sono disponibili nei principali rivenditori Apple in tutta Italia.

E-commerce: www.active-software.com

martedì 22 settembre 2009

App Store: tre giochi da avere

Altre 3 brevi recensioni di alcuni che deichi che ho maggiormente apprezzato

-Guitar Rock Tour [prezzo: 2,39 Euro; voto 4/5]
-Guitar Rock Tour 2 [prezzo: 3,99 Euro; voto 5/5]
Se amate Guitar Hero o Rock Band, questi giochi sono un must. La meccanica di gioco penso sia ben nota a tutti, e lo schema di gioco (che attraverso delle semplici storie propone diverse locazioni) invoglia a fare "ancora una canzone e poi smetto". Abbiamo la possibilità di cimentarci sia con la chitarra che con la batteria, anche se quest'ultima, nel primo capitolo, mi è parsa a tratti poco fedele al ritmo delle canzoni proposte (perlomeno con certi brani). Il secondo capitolo si merita un voto più alto per diversi motivi: è più veloce a caricare, è più giocabile anche come batteria, ha qualche opzione di personalizzazione sugli strumenti, propone i cosiddetti "obiettivi" (che aggiungono nuovi stimoli al gioco), e consente di comprare online nuovi brani. Di contro, nelle fasi più concitate, sul mio iPod Touch di prima generazione accusa qualche rallentamento. Disponibile la versione lite del primo episodio.

-Castle of Magic [prezzo: 0,79 Euro; voto 5/5]
Finalmente un plaftorm che si rispetti. Non che il genere sia stato completamente trascurato, ma a parte qualcosa di originale come la serie Toy Bot Diaries (che vi consiglio), sull'App Store non ci sono molti titoli di questo tipo. Sarà che il genere non va per la maggiore (forse è più apprezzato da chi ha vissuto la prima era dei videogame), sarà che lo schermo touch poco si presta a certi controlli, sarà che richiede uno sforzo maggiore per gli sviluppatori (che devono inventarsi tutti gli scenari dei vari livelli), fatto stà che i platform non hanno neppure una categoria dedicata. In ogni caso, il gioco è molto colorato e gradevole, e le ambientazioni sono sufficientemente varie; la difficoltà è ben calibrata, e non mancano chicche come poteri speciali o mini-mondi nascosti. Se siete appassionati del genere come lo sono io, non potete farvelo mancare. Se siete indecisi, nonostante il basso prezzo, è disponibile l'immacabile versione lite.

-Let's Golf [prezzo: 1,59 Euro; voto 5/5]
Let's Golf, ennesimo gioco della Gameloft, è un golf in 3D con una grafica stupefacente in stile "fumettoso". La giocabilità è ottima, anche in virtù del doppio sistema di controllo: uno più classico che prevede il canonico triplo tap per definire potenza e precisione; l'altro più originale che prevede di "tracciare il colpo" simulando col dito la traiettoria della mazza. In entrambi i casi, mentre la pallina è in aria, avrete la possibilità di darle l'effetto desiderato facondola ruotare nella giusta direzione. 4 personaggi da personalizare con oggetti e abbigliamenti che non danno soo un effetto estetico, ma conferiscono nuove abilità. 4 percorsi realizzati completamente in 3D per un totale di 63 buche. Come d'abitudine, versione lite per chi desidera provare prima di acquistare.

lunedì 21 settembre 2009

App Store: prendete la mira

Dopo molto tempo torno a recensire qualche gioco per iPhone/iPod Touch, e nello specifico parliamo di giochi "di sparo", quelli che se fossimo di fronte ad un televisore giocheremmo con una pistola. Non si tratta di prodotti nuovi, ma potrebbero comunque interessare.

-Time Crisis [prezzo: 3,99 Euro; voto 4/5]
Gioco arcinoto della Namco che ha spopolato tanto nelle sale giochi, quanto sulle console da salotto. E' riproposto su iPhone con la stessa identica modalità di gioco, sfruttando l'accelerometro per ripararsi e ricaricare l'arma, o uscire allo scoperto per sparare agli avversari (lo sparo si esegue semplicemente toccando col dito). Difficoltà ben calibrata e ritmo di gioco sostenuto lo rendono molto piacevole da giocare, anche se la rigiocabilità non è elevata (ma visti i prezzi bassi e l'abbondanza di titoli, questo è il minore dei problemi). Per chi non ha ben presente il tipo di gioco, è disponibile anche la versione lite. La mia speranza è che Namco riproponga su iPhone anche la vecchia serie Point Blank, sparatutto dallo stile più giocoso che secondo me si presterebbe bene ad essere giocato su iPhone.

-Wild West Guns [prezzo: 0,79 Euro; voto 4/5]
Ennesimo gioco della Gameloft, forse la sw-house più prolifica tra quelle che propongono prodotti di una certa validita (vogliamo parlare di applicazioni tipo il "maiale parlante"? meglio di no...). Lo stile è più simile a quello di Point Blank, anche se l'ambientazione è completamente differente (come dice il nome, qui siamo in tema western); Wild West Gun propone una
serie di mini giochi che spaziano dal centrare i sombreri in una sorta di tiro al piattello, fino alla ripulitura di un treno assaltato dai banditi, passando per risse al saloon e lattine da colpire prima che cadano a terra (chi ha una Wii sa cosa intendo...). Gioco molto piacevole che non si merita il punteggio pieno, nonostante il prezzo bassissimo, perché un po' troppo ripetitivo: al di là dei diversi livelli di difficoltà, gli schemi sono pochi. Anche questo è disponibile in versione lite.

-WWII Alone [prezzo: 1,59 Euro; voto 3/5]
In quest'ultimo gioco che vado ad analizzare, lo schema di gioco ha un'impostazione differente: non si spara da una visuale in soggettiva, ma si deve controllare anche il personaggio che si muove sullo sfondo, evitando i colpi avversari, raccogliendo nuove armi o pacchetti di medicine, e sparando a più non posso a nemici, palazzi, carri armati, e granate che ci vengono lanciate in continuazione. L'ambientazione è militare, e la grafica è realizzata anche abbastanza bene, ma resta il meno convincente dei tre; il controllo del movimento non è convincente, soprattutto se conempraneamente bisogna anche sparare... questo rende il gioco più difficile di quello che dovrebbe essere (a meno che sia io ad essere particolarmente scarso), e il rischio è quello di abbandonarlo dopo poche partite a causa dell'impossibilità di proseguire negli schermi. Da prendere solo se siete appassionati del genere, o comunque solo dopo averlo provato.

venerdì 18 settembre 2009

Nuovo iMac?

In questi giorni si parla di nuovi MacBook e nuovi iMac; quasi inesistenti le informazioni riguardo i primi (anche se ricordiamo che da diverso tempo la linea "MacBook" conta un solo modello, il che è abbastanza anomalo), mentre per gli iMac si parla di un nuovo look e di un profilo più sottile. Difficile immaginarsi grosse variazioni, ma immaginando di unire un display LCD ad un Mac mini un po' allargato (che possa contenere anche l'alimentatore, oltre ad una scheda video non integrata), potrebbe uscire qualcosa tipo questo:
[immagine di prodotto non reale realizzata con software di fotoritocco]

giovedì 17 settembre 2009

Tablet Apple sempre più vicino... ma come sarà?

Torno a parlare di tablet perché pare ci sia qualche informazione in più giunta dal lontano oriente...
Le indiscrezioni parlano dei diversi componenti ordinati a più aziende, componenti che dovrebbero poi giungere nelle fabbriche che faranno l'assemblaggio finale a dicembre, con una commercializzazione prevista per i primi mesi del 2010. Senza citare inutilmente i vari elementi, il componente che vale sicuramente la pena menzionare è il microprocessore, sviluppato da PA Semi (che, ricordiamo, è stata acquisita da Apple) su tecnologia Cortex A9 (quindi multicore e con clock oltre i 2GHz).
Questa notizia taglierebbe definitivamente ogni ipotesi sulla possibilità che l'iPad possa funzionare con una versione completa di Mac OS X, confermando invece le tracce scovate tempo fa nel firmware dell'iPhone OS, dove si parlava di un fantomatico iProd non associabile ad alcun prodotto attualmente in commercio (infatti è il nome riservato da Apple ai dispositivi non ancora in produzione).
Prendendo atto di questo fatto, resta comunque da chiedersi come sia conciliabile un'interfaccia studiata per un dispositivo da 3,5", con uno schermo da 10", che quindi ha un'area di lavoro pari a circa 8 volte quella di un iPhone!!! A mio avviso è evidente che mancano ancora diversi pezzi del puzzle: può essere che lo schermo non sia da 10" ma più piccolo? La dimensione era una delle poche notizie certe, ma credo che andare oltre i 7" (cioé un'area pari a 4 volte quella dell'iPhone attuale) con l'attuale versione dell'iPhone OS sia impensabile... diventerebbe troppo confusionario.
Se lo schermo fosse effettivamente da 10", può essere che l'iPad monti un sistema di derivazione dall'iPhone OS, ma comunque diverso e "dedicato"? E' plausibile e rientrerebbe nello stile Apple di realizzare ogni prodotto integrando al meglio hardware e software (anche perché il nuovo processore sarebbe sensibilmente più prestante di quelli attualmente utilizzati in iPhone e iPod Touch). Se così fosse è indispensabile che Apple fornisca da subito il relativo SDK, così da avere a disposizione delle applicazioni realizzate ad hoc in occasione del lancio... a meno che questo sistema dedicato non abbia la possibilità di far girare "anche" le attuali applicazioni per iPhone, il che gli consentirebbe di partire con una base di software notevole, anche se non specifica. Pensando a quello che successe per l'iPhone, l'SDK fu presentato a fine febbraio 2008, con apertura dell'App Store a inizio giugno dello stesso anno: 3 mesi a disposizione degli sviluppatori per mettere a punto le loro applicazioni (a parte, probabilmente, qualche partner "chiave" che ha avuto accesso in anticipo alle versioni preliminari dell'SKD). Si è parlato di febbraio, ma se l'iPad uscisse a marzo, Apple potrebbe permettersi di rimandarne la presentazione fino all'inizio del 2010, evitando che l'attesa faccia calare le vendite di iPod Touch durante il periodo natalizio...

mercoledì 16 settembre 2009

[cs] A scuola di internet con www.kidCloud.it

Per spiccare il volo sul web una directory facile e sicura per i bambini più piccoli. Nuovo look e nuovi contenuti per kidSearch, il motore di ricerca per bambini

www.kidCloud.it è il sito che porta i bambini più piccoli a scuola di internet. kidCloud guida i bambini alla scoperta del web grazie a una directory di oltre 2000 siti selezionati dalla redazione del network mypage.

Facile e sicuro, kidCloud non si accontenta di far navigare i bambini su internet. kidCloud fa volare la fantasia dei più piccoli con una grafica colorata e accattivante in cui tante nuvole si rincorrono in un cielo . Ad ogni nuvola corrisponde una parola: cliccando su quella parola i bambini scoprono tutti i siti dedicati a quel tema.

kidCloud è il punto di partenza ideale per far muovere i primi passi sul web ai bambini: l’uso del sito è intuitivo e tutti gli indirizzi web contenuti nella directory sono stati visitati dalla redazione di mypage e considerati adatti al pubblico dei più piccoli. kidCloud permette a bambini e genitori di condividere le prime esperienze sul web.

Per i ragazzi più grandi c’è invece www.kidsearch.it, il motore di ricerca per bambini. Quest’autunno kidSearch cambia look e propone ai suoi utenti nuovi contenuti. Periodicamente kidSearch segnalerà ai bambini un Sito Consigliato. Inoltre all’interno del blog news.kidsearch.it bambini e genitori potranno leggere le recensioni dei siti inseriti all’interno di kidSearch. Nelle prossime settimane arriverà kidSearch Scuola, lo spazio interamente dedicato a studenti e insegnanti.

Al fianco di kidCloud e kidSearch c’è un network di siti dedicati al target Kids & Family. Blog e servizi per una ricca offerta di informazione e intrattenimento per tutta la famiglia.

www.mypage.it
È il primo sito web 2.0 per bambini in Italia. Su mypage.it i piccoli utenti possono costruire la loro pagina web in modo facile e intuitivo. I bambini hanno così un indirizzo internet personale da condividere con i propri amici, dove esprimere sé stessi e raccontare le proprie passioni.

www.bambini.info
Il blog che racconta il mondo dei bambini a genitori insegnanti: dalle novità sulla scuola ai videogame, dai programmi TV ai film per ragazzi, dalle ricette alle idee per il fai-da-te, ogni giorno su bambini.info tante news per crescere assieme ai nostri figli.

www.bambini.eu
Il blog d’informazione per bambini. Ogni giorno bambini.eu propone news, immagini e video dedicati ai temi più amati dai ragazzi: cartoni animati, film, musica, disegni da colorare, sport, moda, animali e tanto altro. Un contenitore fresco e veloce che parla ai giovanissimi con il loro linguaggio.

Zune HD: MS alla riscossa, o ennesimo flop?

Mentre gli appassionati Apple continuano ad interrogarsi sulla mancanza delle videocamera nel nuovo iPod Touch, che doveva essere una delle armi sfoderate da Apple per contrastare l'arrivo del nuovo Zune HD, AppleInsider fa un articolo che va a "smitizzare" i presunti vantaggi del nuovo nato in casa Microsoft.
Si parte dallo schermo OLED, che (al di là dei problemi di decadimento nel tempo) non sarebbe così luminoso all'aperto e nemmeno tanto parco nei consumi (ragion per cui l'interfaccia pensata da Microsoft è per lo più nera). Lo schermo inoltre ha una risoluzione minore rispetto a quella dell'iPod Touch (o dell'iPhone), e la capacità di riprodurre filmati HD è legata all'utilizzo dell'apposito dock. L'analisi prosegue poi analizzando altri aspetti, tra cui un processore che non è certo al top delle prestazioni, anche a causa dell'incapacità del sistema operativo di sfruttarne tutte le potenzialità.
La lettura integrale è consigliata a chiunque voglia approfondire l'argomento, qui invece vorrei fare qualche breve osservazione in merito alla concorrenza tra Zune HD e iPod Touch.
Premesso che AppleInsider potrebbe avere tutto l'interesse a sminuire i prodotti Microsoft (o quantomeno a dimostrare che sono inferiori a quelli Apple), le maggior parte osservazioni che fa sono comunque ineccepibili; può essere che Apple (nello specifico, Steve Jobs) abbia fatto dei ragionamenti simili, e abbia deciso di togliere la fotocamera dall'iPod Touch ritenendo che un taglio di prezzi fosse più che sufficiente per contrastare la concorrenza del nuovo arrivato in casa Microsoft? Dopotutto anche l'iPod Touch può riprodurre filmati collegandolo alla TV con un semplice cavo (non in HD, ma alla risoluzione comunque rispettabile di 640x480), e non è nemmeno detto che questa caratteristica sia tra le priorità di chi compra un player portatile... forse chi compra un device di questo tipo è maggiormente interessato alle caratteristiche di utilizzo in ambito portatile, quindi a un display migliore e maggiori possibilità di utilizzo: difficilmente Microsoft riuscirà a ricreare il successo dell'AppStore, e probabilmente Apple ha fatto la mossa giusta puntando il tutto per tutto sulle potenzialità videoludiche dell'iPod Touch. Non dimentichiamo inoltre che l'iPod Touch ha già un'enorme base di dispositivi venduti, e un'enorme quantità di applicazioni associate all'utente che le ha acquistate: non si può vendere un iPod Touch come si vende una qualsiasi console di seconda mano, abbinandoci un tot di giochi... Per quanto siano venduti a basso prezzo, i giochi acquistati sull'App Store sono vincolati all'account dell'utente e non possono essere rivenduti insieme all'iPod. Si tratta di un legame a doppio filo che costringe l'utente a pensarci due volte prima di cambiare piattaforma, quindi sarà improbabile che chi possiede un iPod Touch decida di passare allo Zune HD, a meno che abbia fatto pochi acquisti sull'App store.
In ogni caso, se il mercato dovesse premiare Microsoft (ci avvicianiamo al trimestre natalizio, il più importante dal punto di vista delle vendite di questi oggetti), Apple avrà un'altra carta da giocare, aggiungendo la fotocamera in un evento che possiamo ipotizzare per il febbraio del prossimo anno.
Se tutto questo giova ad Apple e alla sua strategia di vendite, altrettanto non si può dire per i suoi utenti, che vedono arrivare le novità col contagoccie, anche se in reraltà non so quante persone (al di fuori della cerchia degli appassionati) siano a conoscenza di tutti i possibili risvolti che ruotano intorno ad una banale fotocamera.

martedì 15 settembre 2009

[cs] Active annuncia la disponibilità di MacSpeech Dictate in italiano 1.5

Active annuncia la disponibilità, a partire da oggi, della versione in lingua italiana di MacSpeech Dictate, versione 1.5.

MacSpeech Dictate è l'unica soluzione per il riconoscimento vocale disponibile per Macintosh ed offre l'eccellenza nel riconoscimento vocale in lingua italiana.

Il tempo necessario all'addestramento è estremamente veloce e MacSpeech Dictate funziona praticamente con qualunque applicazione Macintosh.

MacSpeech Dictate permette di comandare il computer a voce, eseguendo i vari comandi necessari.

MacSpeech Dictate viene fornito completamente in lingua italiana, con un eccezionale sistema di aiuto in linea ed è corredato da un CD che contiene la maggior parte delle istruzioni a voce, riproducibili su con qualunque riproduttore di file MP3.

La confezione di MacSpeech Dictate comprende una cuffia con microfono Plantronics ad elevata qualità certificata da Mac Speech per la sua ottima qualità.

MacSpeech Dictate, oltre al riconoscimento della lingua italiana, permette di riconoscere l'inglese,il francese ed il tedesco.

Il prezzo al pubblico di MacSpeech Dictate è di euro 249,00 IVA inclusa.

Esiste una versione per il mercato della scuola a prezzo ridotto.

MacSpeech Dictate è disponibile, dal sito Active, presso i negozi AP Store ed i migliori rivenditori Apple in Italia.

Ulteriori informazioni: http://www.active-software.com/dictate/

Active Software è il principale distributore, sviluppatore e localizzatore di programmi per la piattaforma Macintosh in Italia. I software distribuiti da Active sono disponibili nei principali rivenditori Apple in tutta Italia.
http://www.active-software.com/

Pixelmator

Credo che a tutti gli appassionati di fotografia sia capitato di usare Photoshop o la sua versione consumer, Photoshop Elements; tempo fa avevo fatto anche una piccola recensione, elogiando l'uso della versione "ridotta", che (ad un prezzo molto più contenuto rispetto alla versione pro) contiene un numero di funzioni più che sufficiente per l'utilizzo che ne fa il 90% delle persone normali.
Col passare degli anni il programma simbolo del fotoritocco è diventato però sempre più "elefantiaco", e anche nella versione Elements sono state fatte delle modifiche all'interfaccia che lasciano un po' spiazzato chi era abituato alla Photoshop più "classico".
Il passaggio di Apple alla piattaforma Intel non ha semplificato le cose, visto che chi è in possesso di una versione vecchia, solo PPC, si è trovato penalizzato nelle prestazioni a causa del necessario passaggio per Rosetta. Se per il professionista non è un grosso problema aggiornare il suo parco software (dopotutto si tratta di un investimento), per l'utente comune può essere una seccatura.
Quando ho venduto il PowerBook e iMac G5 per passare al MacBook Pro, non ho nemmeno perso tempo per installare le vecchie release di Photoshop, e mi sono messo a cercare soluzioni alternative, anche perché iPhoto va benissimo per le cose più semplici, ma in certi casi un programma con un pizzico di flessibilità in più dal punto di vista del fotoritocco è indispendabile.
Mi sono sforzato più volte di utilizzare GIMP ma, sarà questione di abitudine, ho sempre trovato l'interfaccia è poco amichevole per i miei gusti, e il fatto che parta sotto X11 non fa che complicare le cose (la versione che dovrebbe girarenativamente sotto Mac OS X, sono riuscito a farla partire una volta, poi mi ha sempre dato errore. Insomma, non me ne vogliano i sostenitori dell'Open Source, ma pur trovando lodevole l'iniziativa, e ottimo (per certi versi) il risultato, credo che GIMP sia lontano anni luce dai concetti di usabilità ai quali mi sono abituato col Mac.
Altri software free, come LiveQuartz o Seashore (che pure ho usato con profitto nell'ultimo anno), sono ancora limitati o un po' grezzi, per cui di fronte a necessità più concrete, mi sono deciso a provare quelle che a mio avviso sono le uniche alternative shareware di una certo spessore: Photoline e Pixelmator. Entrambi i software sono molto validi e per certi versi richiamano lo stile di utilizzo di Photoshop, soprattutto a livello di interfaccia, strumenti disponibili, menù e shortcut. Senza spingermi in una recensione vera e propria dei due prodotti (fate prima a scaricare le rispettive versioni demo e provarle di persona, visto che sono complete di tutte le funzioni per 30 giorni), mi limito a dirvi che alla fine della prova ho optato per Pixelmator. La struttura di menù e comandi è molto più simile Photoshop (in Photoline ho faticato a trovare alcune opzioni), e l'interfaccia è più in linea con Mac OS X, con qualche tocco originale che personalmente trovo molto gradevole.
Pixelmator costa 59 dollari, pari a 43 Euro + IVA. Se siete appassionati di fotografia e cercata un'alternativa a Photoshop per un uso consumer (ma, per certi versi, anche semi-professionale), scaricate demo e provatelo: non ve ne pentirete.

lunedì 14 settembre 2009

iPod Touch e videocamera: il "mistero" continua

Dopo la canonica "vivisezione" di iFixit, e il confronto fatto da MacRumors, è ancora più evidente che l'iPod Touch era destinato ad avere una foto/videocamera, e che la foto pubblicata tempo fa da Covino and Rich (ripresa da MacRumors) era con tutta probabilità reale.
Cos'abbia spinto Apple a rinunciarvi resta un mistero, ma visto l'interesse che ruota intorno all'argomento, possiamo scommettere che un nuovo modello di iPod Touch sia ormai dietro l'angolo... resta da capire se Apple vorrà continuare a far valere la sua tesi, a costo di rimandarne l'uscita fino al prossimo aggionamento della linea (settembre 2010?), oppure se il nuovo modello arriverà prima, magari con le modalità a cui abbiamo accennato nei giorni scorsi, in modo tale da salvare capra e cavoli (ovvero accontantare sia chi vuole il prezzo basso degli attuali nuovi modelli, sia chi vorrebbe la fotocamera).
Per quanto mi riguarda, l'assenza di questo "gadget" ha modificato la mie previsioni d'acquisto, anche se il taglio di prezzo sul modello da 32GB invoglia comunque il passaggio al nuovo modello, soprattutto se dovessi trovarmi a passare per gli USA...

sabato 12 settembre 2009

...e il grande presente

Inutile nasconderlo, una delle novità meno tecniche ma più importanti dell'evento di mercoledì, è stato il ritorno sul palco di Steve Jobs. Magro, magrissimo, quasi come in occasione della sua ultima apparizione (prima della sua convalescenza per il trapianto di fegato), ma con un'espressione diversa, un'espressione che trasmette energia e voglia di andare avanti. Lui dice di star bene e di mangiare moltissimo (sopratutto gelato) perché deve recuperare una quindicina di kg; i medici dicono che la sua ripresa è ottima; il fisico appare comunque debilitato, e alla prossima occasione non mancheranno i confronti con le immagini attuali per stabilire quanto sia solida la sua ripresa.
Si può amare o odiare (così come si ama o si odia Apple, anche se le due cose non sono necessariamente collegate), ci si può commuovere o restare indifferenti di fronte al suo rientro, o addirittura si può provare fastidio (come ho avuto modo di leggere altrove)... ma non si può nascondere il fatto che sia una grande persona, che porta sulle spalle una vita non semplice ma con molti risvolti interessanti, e che con le sue idee, nel bene e nel male, ha dato origine (insieme a Wozniak) ad una delle poche valide alternative nell'ancora giovane universo dell'informatica. Bentornato Steve.

venerdì 11 settembre 2009

Il grande assente...

Poco prima dell'evento di mercoledì (a proposito... ho notato solo io la coincidenza della data? 09-09-09) circolavono voci riguardo un grave (ma non meglio precisato) bug nella foto/videocamera dell'iPod Touch, che ne avrebbe rimandato il lancio.
In effetti, di iPod Touch con la fotocamera non se ne sono visti, ma il fatto che Apple avesse comunque pronti dei nuovi modelli (in vendita da subito) significa che questi erano già pronti da tempo, quantomeno il tempo necessario per la produzione e distribuzione prima dell'evento.
Jobs ha affermato, in un'intervista a David Pogue, che l'iPod Touch è stato volutamente realizzato senza fotocamera per contenerne i costi e promuoverlo come console portatile; questa tesi è convalidata dal fatto che nel corso dell'evento sono stati presentati numerosi nuovi videogame, e si è posta l'attenzione sulle decine di migliaia di giochi presenti sull'AppStore, molti più di quanti non ce ne siano per la PSP Sony o per il Nintendo DS.
Ammesso che questo sia vero (e non ho ragione di dubitarne, visto che in passato ho già parlato del ruolo dell'iPod Touch come console), ci sarebbe da spiegare come mai i produttori di custodie avessero pronti da tempo dei "gusci" per iPod Touch con l'apposita fessura per la fotocamera: difficile immaginare che si siano inventati il tutto (compresa la posizione della fotocamera) investendo soldi nella produzione di qualcosa senza avere la certezza di quello che stavano facendo...
Come conciliare queste diverse tesi? La mia ipotesi è che Apple avesse previsto una doppia linea di iPod Touch, una con fotocamera e una senza, magari vendute allo stesso prezzo ma con capacità diverse: 299 dollari per 16GB con fotocamera o 32GB senza fotocamera; 399 dollari per 32GB con fotocamera o 64GB senza fotocamera. Oppure, sempre in un'ottica di modelli distinti, la fotocamera poteva essere riservata ad un modello top da 64GB venduto a 499 dollari. In questo caso i modelli con fotocamera rimandati a causa del fantomatico bug, potrebbero fare il loro ingresso sul mercato non appena questo bug verrà risolto (rispettando comunque un tempo minimo dal lancio attuale, per evidenti motivi di marketing).
In alternativa (ipotesi che considero meno probabile) può essere che il bug, scoperto con il dovuto anticipo, fosse così grave e così lontano da una soluzione, da convincere Apple a modificare i progetti in corso d'opera, e mandare in produzione un modello diverso da quanto pensato in origine.
Difficile immaginare quale possa essere il presunto problema alla tanto attesa fotocamera dell'iPod Touch, ma se il problema esiste solo sull'iPod, verrebbe da pensare che la fotocamera scelta non sia la stessa che equipaggia anche l'iPhone 3Gs (che altrimenti soffrirebbe dello stesso bug).
Quello che è certo è che l'appuntamento di settembre non poteva saltare, ed Apple aveva bisogno di un muovo modello di iPod Touch e una nuova strategia con la quale far leva sui potenziali clienti, anche in vista dell'uscita dello Zune HD. Non potendo contare sulla fotocamera, Apple ha puntato il tutto per tutto sulle potenzialità del nuovo hardware nell'ottica dei videogames, e per dare maggiore incisività a questa scelta ha attuato un consistente taglio di prezzi. Si rivelerà vincente questa strategia? Dando un'occhiata alle applicazioni più vendute (e più numerose) sull'AppStore, le prospettive non possono che essere buone.

giovedì 10 settembre 2009

I soliti esclusi

Quando si commenta un evento a caldo, c'è sempre il rischio di lasciarsi sfuggire qualcosa. Ci sarebbe molto da dire su quello che che è stato presentato (o non-presentato) ieri, anche su alcune cose che possono sembrare banali ma non lo sono perché implicano delle svolte nelle strategie commerciali di Apple. In ogni caso ci sarà tempo e modo per discuterne, ma vorrei cominciare col dire che i 10 punti scritti ieri sera, oggi li porterei a 11, aggiungendo una voce intitolata "i soliti esclusi".
I soliti esclusi siamo noi italiani (probabilmente anche molti altri europei: non ho ancora avuto modo di verificare) che siamo ancora una volta tagliati fuori da una delle novità annunciate ieri. Gli LP realizzati con il nuovo formato Cocktail non sono disponibili sull'iTunes Store italiano, situazione che va a braccetto con la mancanza ormai cronica di contenuti video. Sappiamo che Apple è al lavoro per tentare di mettere tutti d'accordo nella realizzazione di un iTunes Store Europeo, ma le differenti legislazioni dei vari paesi, i diversi interessi delle major riguardo gli artisti locali, e quelli delle società che gestiscono i diritti d'autore (SIAE e i suoi equivalenti) rendono l'operazione molto laboriosa.
I lavori sono molto lunghi, visto che si parlava di avere contenuti video in Europa già nel 2007... certo, formalmente questa promessa è stata mantenuta, ma solo per pochi paesi europei, e non per l'Europa nel suo complesso. Personalmente ho l'impressione che non manchi ormai molto alla realizzazione del tutto (o quantomeno all'arrivo di certi contenuti anche in Italia, perché ci sono indiscrezioni riguardo accordi preliminari già firmati), ma a quel punto vorrei anche trovarmi di fronte alla possibilità di acquistare un nuovo modello di Apple-TV, altro pezzo hardware escluso dagli aggiornamenti di ieri; anzi, se la memoria non mi inganna, a parte il firmware (una sorta di versione "lite" di Mac OS X, con un Front Row potenziato) e le dimensioni del disco, non è mai stato oggetto di alcun aggiornamento...

mercoledì 9 settembre 2009

2009-09-09: l'evento in 10 punti

Senza entrare troppo nei dettagli, l'evento appena concluso si può riassumere nei seguenti punti:
-il grande assente: l'iPod Touch con videocamera. Apple non ce la racconta giusta... torneremo su questo punto in un prossimo approfondimento.
-la bella sorpresa: l'aggiornamento della linea iPod ha portato miglioramenti significativi senza aumenti di prezzo, anzi, con qualche taglio.
-la novità più grossa: il nuovo iPod nano offre molto di più del precedente, in particolare videocamera e radio FM
-a volte ritornano: i 5 brillanti colori dello shuffle. Continuo a preferire il grigio.
-in continuo miglioramento: il nuovo iTunes 9 offre più opzioni per la sincronizzazione (sia per la musica, che per foto e applicazioni), ma inspieabilmente è ancora a 32 bit. Cambiamenti anche nell'interfaccia e qualche opzione in più sulla condivisione e sulla copia delle canzoni in rete locale.
-qualcosa di nuovo in negozio: anche l'iTunes Store ha subìto notevoli cambiamenti di interfaccia, qualcosa è migliorato, qualcosa non mi convince.
-firmware 3.1.1: lo so installando in questo momento. A parte il rinnovato Genius di cui si è parlato durante l'evento non so che altri miglioramenti ci siano.
-cocktail: ne abbiamo già parlato, ed è arrivato. Contenuti più ricchi per molti album.
-mai più senza: le suonerie per iPhone... vendute a "soli" 1,29 dollari...
-ancora tra noi: finalmente Steve Jobs ancora sul palco.

Si aprano i giochi

Ore 13:00. La febbre per l'evento di stasera sale... se la locandina (che ripropone la classica silhouette danzante) e il titolo ("It's only rock and roll but I like it") non lasciano molto spazio all'immaginazione per quanto concerne l'argomento trattato, i dettagli sono come al solito fumosi e oggetto di indiscrezioni di ogni tipo. Dal mio punto di vista confermo le ipotesi fatte qualche giorno fa, sia in merito all'evento, sia nei dettagli di quello che mi aspetto dal nuovo iPod Touch. Vorrei solo aggiungere un paio di idee che mi sono venute in mente ieri.
-Si parla solo di rinnovamento per nano e touch: forse un iPod Touch da 64GB (se non da 128GB, magari accompagnato da una politica di prezzi aggressivi) potrebbe pensionare l'iPod classic?
-sono quasi sparite le voci sulla presentazione odierna del tablet, il che è più che ragionavole visto che c'è già molta "carne al fuoco" senza tirare in ballo prodotti innovativi. Poi può anche essere che Apple riesca a sorprenderci...

L'appuntamento è per stasera alle 19:00 (ora italiana) sui vari siti che seguiranno l'evento in diretta. Più tardi, su questo blog, per qualche breve considerazione "a caldo"

PS: tornando sul discorso tablet, dopo qualche periodo di pausa, nei prossimi giorni tornerò alla carica sull'argomento con qualche nuova considerazione.

martedì 8 settembre 2009

Entusiasmo

Leggendo su diversi siti i vari racconti relativi all'apertura dell'Apple Store Carosello (il suo nome ufficiale è proprio questo: anche la maglietta ufficiale non riporta né Milano, né Carugate, ma "Carosello") non ho potuto non ripensare all'evento al quale ho assistito sabato. Se dovessi sintetizzare il tutto in una sola parola, questa sarebbe "entusiasmo".
Entusiasmo della gente in coda, che è sempre stata allegra ma ordinata e composta, senza manifestazioni del tipico malcostume che spesso (purtroppo) caratterizza il nostro paese. In coda c'era gente di ogni età ed estrazione sociale: giovani, giovanissimi, anziani, uomini, donne, ragazzi vestiti in modo sportivo o stravagante, e gente in giacca e cravatta, tutti accomunati dalla medesima passione. Nonostante le lunghe ore di attesa, anche gli ultimi della fila avevano sempre il sorriso sul volto, felici di partecipare a qualcosa di difficilmente ripetibile: nessun'altro negozio riesce a generare code di migliaia di persone per
una semplice innagurazione...
Entusiasmo anche degli addetti (non si conosce il numero ufficiale delle persone assunte da Apple, ma si parla di oltre 60 persone) che hanno saputo accogliere i visitatori con tutti gli onori del caso, un'attenzione verso il cliente che è tipica della mentalità americana. Un entusiasmo quasi esagerato ma che rientrava nel contesto dell'occasione, sia per andare incontro allo stesso entusiasmo della gente in coda, sia per mettere da subito in chiaro che l'Apple Store non è un negozio come gli altri.
All'Apple Store ci si può andare anche per fare quattro chiacchiere con gli addetti, per chiedere consiglio su come utilizzare al meglio un'applicazione, e per sperimentare di persona le novità con il personale del negozio. Se serve una consulenza particolare e più approfondita, si può prenotare online un appuntamento con i "geni" del Genius Bar, e recarsi poi all'Apple Store per un incontro più tecnico.
Proprio in quest'ottica di rapporto continuativo, viene quindi da chiedersi il perché di un locazione che, seppure all'interno di uno dei più grossi complessi commerciali della periferia est di Milano, non è certo un luogo "a portata di mano". Evidentemente la precedente esperienza di RomaEst ha dato indicazioni in tal senso ma, nonostante l'entusiasmo, qualche dubbio resta... solo il tempo ci dirà se è stata una scelta giusta...

[cs] Con Fantacar i bambini creano la loro auto dei sogni

Fantacar: i bambini costruiscono la loro auto dei sogni con www.mypage.it e Autosprint

Su www.mypage.it la fantasia scende in pista con Autosprint. Da oggi su www.mypage.it/autosprint arriva Fantacar, il gioco che permette ai bambini di costruire la loro auto dei sogni per partecipare al primo baby campionato costruttori. Creare un’auto da corsa è un gioco da ragazzi: gli utenti registrati a mypage.it, il primo sito 2.0 per bambini in Italia, scelgono prima il modello della loro Fantacar, poi lo possono personalizzare con vernici, ruote, alettoni, sticker e gadget. Al termine del gioco i bambini scelgono poi il nome della loro scuderia.

Ogni settimana la redazione di mypage.it sceglierà l’auto più fantasiosa che sarà pubblicata su Autosprint, la rivista di Conti Editore sul mondo delle corse automobilistiche in edicola ogni martedì. Le 7 auto selezionate saranno poi protagoniste del nuovo racing game di mypage.it.

Con Fantacar mypage.it e Autosprint vogliono premiare la creatività dei ragazzi e stimolarli a immaginare le auto in un modo tutto nuovo: colorate, spiritose ed ecologiche, le Fantacar sono le auto delle nuove generazioni.

www.mypage.it è il primo sito web 2.0 per bambini in Italia. Su mypage.it i piccoli utenti possono costruire la loro pagina web in modo facile e intuitivo. I bambini hanno così un indirizzo internet personale da condividere con i propri amici, dove esprimere sé stessi e raccontare le proprie passioni. mypage.it fa parte di un network di siti dedicati a bambini, mamme e papà. Ne fanno parte anche www.bambini.eu, www.kidsearch.it, www.kidcloud.it, www.bambini.info, parental.mypage.it, blog.mypage.it.

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domenica 6 settembre 2009

05-09-2009: apertura dell'Apple Store di Milano/Carugate

L'apertura dell'AppleStore di Milano Carugate è stato un'evento molto sentito dagli utenti Apple della zona (ma anche da gente venuta da più lontano). Alle 8:00 c'era già una coda di centinaia di persone alle porte del centro commerciale Carosello, e tra i primi della fila una ventina di persone avevano passato lì la notte per essere sicuri di entrare per primi (il primissimo della fila è arrivato intorno alle 11 del giorno prima, con quasi 24h di anticipo...)

All'apertura della porte (8:15), tutti si sono riversati di corsa verso l'Apple Store, ma l'attesa era ancora lunga, perché l'apertura era prevista per le 10:00, e la coda si è allungata a dismisura raccogliendo migliaia di persone: solo verso le 13:00 la coda di è azzerata e la situazione è rientrata nella normalità.


Alle 9:00 la Conferenza Stampa ha dato le prime informazioni ai giornalisti intervenuti per l'occasione. Steve Cano il responsabile degli Apple Store internazionali (al di fuori degli USA) racconta che l'arma vincente degli Apple Store è il rapporto col cliente: chi compra un computer in un qualsiasi negozio, conclude il suo rapporto con l'acquisto. Chi compra un Mac inizia invece il suo rapporto con Apple al momento dell'acquisto: potrà rivolgersi ai "geni" dell'Apple Store in qualsiasi momento, potrà partecipare a seminari gratuiti, chiedere informazini di ogni tipo, sedersi e fare quattro chiacchere con gli addetti. L'Apple Store è un luogo di socializzazione: ci sono molti computer, tutti a completa disposizione dei visitatori (non sotto password come avviene di solito negli altri negozi), e tutti collegati ad internet via WiFi (una reta "aperta" a tutti i visitatori). C'è un angolo dedicato ai bambini (dove mio figlio si è divertito con diversi giochini) e molte postazioni dotate di doppio sgabello, proprio per facilitare la socializzazione tra clienti o tra cliente ed addetto.




Su domanda esplicita riguardo la scelta di questo Centro Commerciale in luogo del centro della città, la risposta è stata abbastanza evasiva: Apple non adotta la stessa politica per tutte le città, ma sceglie per ogni città il luogo che ritiene migliore, e per Milano (al momento) il Centor Commerciale Carosello è stata considerata la scelta ottimale.

Anche riguardo le aspettative non si sono fatti numeri, ma ci si è limitati a dire che ci si aspetta una crescita esponenziale, così com'è stato per il primo Apple store italiano, quello situato a RomaEst. Personalmente ho ancora qualche dubbio sulla scelta della locazione, e penso che molto difficilmente tornerò all'Apple Store di Milano/Carugate (che non è nemmeno raggiungibile con mezzi pubblici).


In ogni caso, al termine del breve incontro con la stampa, gli addetti (in generosa quantità...) hanno preparato l'accoglienza per i visitatori: i primi 1000 sono stati omaggiati di una maglietta dell'Apple Store di Carugate. L'entusiamo dei partecipanti (gente di ogni età e di ogni estrazione), inutile dirlo, è stato enorme, una cosa impensabile per l'apertura di un negozio, e spiegabile solo con la pasione che accomuna gli utenti Apple.




sabato 5 settembre 2009

Snow Leopard alla prova sul campo

Come promesso qualche giorno fa, ecco una breve recensione di Snow Leopard pubblicata ieri su Punto-Informatico. Volendo ci sarebbe molto altro da dire (come la lunga recensione di oltre 20 pagine pubblicata da Arstechnica), ma questa vuole essere una semplice analisi dal punto di vista dell'utente e non un'analisi tecnica dettagliata di ogni aspetto del nuovo sistema.


In questi giorni ho avuto modo di aggiornare il mio MacBook Pro 15" con Snow Leopard, e testare il nuovo sistema di Apple nelle normali condizioni di utilizzo in ambito "consumer".


L'installazione (che ho eseguito come aggiornamento, senza formattare o ripulire nulla) ha richiesto circa 45 minuti, e a fine aggiornamento mi sono ritrovato con diversi GB liberi in più sul mio disco rigido. Il merito non è solo dell'ottimizzazione del codice, ma anche di alcuni pacchetti la cui installazione è diventata opzionale, nonché della diversa modalità di conteggio dei GB adottata da Snow Leopard: in passato Apple ha sempre misurato lo spazio su disco utilizzando il sistema a base binaria, per cui 1MB non è dato da 1000 byte, ma 1024 byte (ovvero 2^10). Con Snow Leopard è passata invece alla base decimale, uniformandosi a tutti gli altri produttori: in questo modo si eviteranno anche le perplessità di chi, comprando un Mac con disco da 250GB, non capisce perché il sistema gli dice che il suo disco è di soli 232GB...


Al di là di questo, il primo impatto con il nuovo sistema è sicura

mente quello estetico, e qui non si notano grosse differenze rispetto al predecessore, anche se sono state realizzate alcune migliorie. Il colpo d'occhio dà una sensazione di migliore leggibilità (dovuta forse ad un nuovo algoritmo di anti-aliasing, o a leggere differenze cromatiche, visto che la gamma di default è passata da 1,8 a 2,2), ma oltre a questo sono stati perfezionati numerosi dettagli: per esempio i menù del dock diventano scuri e semitrasparenti, e le icone delle finestre possono essere ingrandite fino alla dimensione di 512x512 pixel.


Estetica a parte, l'interfaccia di Snow Leopard introduce nelle funzion

i preesistenti delle nuove possibilità molto comode. Le "pile" nel dock per esempio sono navigabili anche nelle sottocartelle, il che le rende decisamente più usabili rispetto a prima. Alcune preferenze di sistema, come le abbreviazioni da tastiera, sono state riorganizzate in maniera più ordinata, e anche la gestione di stampanti e scanner offre un maggior numero di opzioni. Il menù dei servizi (che consente di richiamare alcune azioni di un'applicazione mentre se ne sta usando un'altra) è diventato finalmente funzionante al 100 per cento, il che significa, per esempio, che da Safari posso selezionare una riga di testo e creare direttamente un promemoria, o inviarla via email.


Il già ottimo Exposé, oltre a mostrare le finestre in maniera più

ordinata, ora può essere attivato direttamente dal Dock per le finestre delle singole applicazioni. Inoltre, per chi come me ha un portatile non di ultima generazione, sarà una gradita sorpresa scoprire che Snow Leopard rende disponibile le gestures a quattro dita sul trackpad (purché supportate dall'hardware), utilizzate per richiamare Exposé o per cambiare applica

zione. Restando in tema di trackpad, un'ulteriore novità è la possibilità di scrivere in cinese (per chi lo conosce), senza utilizzare la trascrizione fonetica, ma "disegnando" gli ideogrammi direttamente sul trackpad.




Ma veniamo all'aspetto più importante di Snow Leopard: le prestazioni. Un codice più snello è anche più performante, e lo si nota da subito: il Finder è molto più reattivo, e anche operazioni pesanti come scorrere migliaia immagini (o centinaia di filmati) in modalità coverflow da una cartella smart (cioé una cartella il cui contenuto "dinamico" e determinato

da una serie di criteri di ricerca), è un'operazione che viene eseguita senza la minima esitazione. Chi volesse entrare nel merito di test più rigorosi eseguiti su più macchine con cronometro alla mano, può trovare in rete diversi test di performance, come quelli eseguiti da MacWorld.



Altro aspetto importante di Snow Leopard è il pieno supporto ai 64 b

it (che in alcuni casi è complice dell'incremento di prestazioni), anche se non tutte le applicazioni fornite a corredo del nuovo sistema sono realizzate in questa modalità. Limitandosi ai programmi più conosciuti ed utilizzati, Finder, Safari, Mail, iChat, iCal, Anteprima, e QuickTime Player sono a 64 bit; iTunes, Front Row, e DVD Player sono rimasti invece a 32. È probabile che arrivino presto degli aggiornamenti anche per queste applicazioni, in particolare per iTunes, per il quale si aspetta la nuova release in occasione dell'evento del 9 settembre; gli altri update potrebbero invece essere legati all'arrivo di nuovo hardware, magari con lettore Blu-Ray.


A proposito dei 64 bit, sono nate diverse polemiche sul fatto che Apple abbia deciso di far partire il kernel a 32 bit su quasi tutte le macchine. Al di là delle motivazioni tecniche legate ad eventuali problemi di incompatibilità (per esempio le estensioni del kernel scritte a 32 bit non funzionerebbero se il kernel si avviasse a 64 bit), sulle macchine dove questo può fare qualche differenza (come gli Xserve) l'avvio avviene a 64 bit, ma nelle altre situazioni non ci sono particolari vantaggi ad avviare il kernel a 64 bit (almeno finché non ci saranno macchine con più di 32GB di RAM), né particolari svantaggi partendo a 32 bit.


Le applicazioni scritte e compilate per sfruttare i 64 bit ottengono i benefici di questa architettura anche se il kernel gira a 32 bit. Chi non fosse convinto della cosa può scaricare un'utility gratuita che consente di scegliere in che modalità avviare il kernel e fare i dovuti test con le applicazioni a 64 bit.


Tornando invece a parlare delle applicazioni fornite a corredo, ce ne sono un paio che, pur nella loro semplicità, sono state rinnovate in modo abbastanza radicale. Una è Anteprima, l'applicazione per visualizzare immagini e PDF, che nella sua nuova versione è molto più veloce ed offre diversi strumenti per modificare i documenti visualizzati.



La seconda è il nuovo QuickTime Player, che oltre ad avere un'interfaccia rinnovata è la prima applicazione Apple basata sulla nuova tecnologia QuickTime X. QuickTime X è una nuova implementazione del motore QuickTime che sfrutta tutte le altre tecnologie messe a punto da Apple (Core Audio, Core Video, Core Animation, Grand Central, elaborazione a 64 bit) per ottenere le massime prestazioni dall'hardware a disposizione, compresa la codifica H.264 della GPU. Sfruttando QuickTime X, il nuovo player consente non solo di riprodurre i filmati, ma anche di registrarli (dalla videocamera integrata, o da quello che è mostrato sullo schermo), tagliarli, e pubblicarli direttamente sulla propria galleria MobileMe o su YouTube.



Per quanto detto finora, sembrerebbe un aggiornamento da fare ad occhi chiusi senza la minima preoccupazione, soprattutto considerando il prezzo irrisorio di 29 Euro. In realtà i professionisti (che comunque difficilmente aggiornano un sistema con molta leggerezza) devono prendere le dovute precauzioni in relazione alle applicazioni che utilizzano: Adobe ha rilasciato una nota ufficiale che sconsiglia il passaggio a Snow Leopard per gli utenti della sua suite CS3, suggerendo il passaggio alla CS4 (che rimarrà l'unica release tra quelle finora commercializzate a garantire il supporto al nuovo sistema di Apple). Anche Nemetscheck ha annunciato che Vectorworks 2009 non è pienamente compatibile con Snow Leopard, sebbene l'azienda sia già al lavoro per rilasciare un aggiornamento gratuito (che dovrebbe arrivare entro fine anno).


Anche se non siete professionisti, ma utilizzate intensamente qualche applicazione particolare della quale non potete fare a meno, sarà meglio che vi assicuriate della piena compatibilità del vostro software con Snow Leopard. Oltre alla lista ufficiale delle applicazioni compatibili stilata di Apple (affiancata da una lista di periferiche supportate), in Rete ne potete trovare altre che magari sono più complete.


Tirando le somme, Snow Leopard aggiunge poco o nulla a livello di nuove funzionalità nell'esperienza di utilizzo dell'utente, "limitandosi" a migliorare e perfezionare alcune caratteristiche già esistenti. Le vere novità stanno però sotto il cofano: il codice più snello e le nuove tecnologie mirate a sfruttare al meglio l'hardware a disposizione (Grand Central Dispatch, Open CL, 64 bit, QuickTime X) rendono il sistema e le applicazioni più performanti.


Pur essendo un perfezionamento del precedente sistema, Snow Leopard non rappresenta un punto di arrivo, ma un punto di partenza per una nuova fase di Apple, fase che idealmente è contraddistinta dall'abbandono definitivo del codice PPC. Questa fase porterà del nuovo software in grado di ottenere migliori prestazioni dall'hardware che abbiamo a disposizione, dai core che vanno moltiplicandosi, e dalle GPU sempre più potenti. Per esempio, pensando ai cambiamenti introdotti in un'applicazione banale come QuickTime Player grazie all'utilizzo di QuickTime X, mi aspetto grandi cose per le prossime versioni di iLife e iWork. Versioni che, guarda caso, seguendo la numerazione attuale e guardando all'anno in cui dovrebbero uscire (cioè il 2010), potrebbero chiamarsi iLife X e iWork X, in perfetta analogia con QuickTime X e Mac OS X.