giovedì 30 aprile 2009

App Store: leggere su iPhone

Abbiamo accennato ieri alle mire di Amazon sui libri digitali; nonostante l'iPhone non abbia uno schermo enorme (dopotutto è pur sempre un telefono), il display è sufficientemente grande e molto luminoso, il che consente una lettura abbastanza agevole in molte occasioni. Diamo un'occhiata veloce a qualche applicazione a tema.

-La Divina Commedia [free, voto: 3/5]
Applicazione italiana, il cui titolo dice già tutto. Da apprezzare lo sforzo, ma il voto non può essere altissimo perché manca di qualsiasi opzione (non si può ingrandire il font, né cambiare i colori, o leggere in orizzontale, mettere un segnalibro, fare un ricerca, ecc...).



-iLex: la costituzione
[free, voto: 5/5]
Altra applicazione italiana dello stesso autore di "English for Fear". In questo caso lo scopo è più "nobile", e la realizzazione è ottima: si possono inserire note, fare delle ricerche, e marcare alcuni articoli come preferiti. Inutile nascondere che l'applicazione ha anche uno scopo promozionale, visto che lo stesso autore vende altri prodotti della stessa serie (codice civile/penale, codice di procedura civile/penale, ...). Nella stessa serie esiste comunque un'altro prodotto free, "iLex: lo statuto dei lavoratori".

-Shakespeare [free, voto: 4/5]
Applicazione notevole che include tutte le opere di Shakespeare (in inglese); il software offre la possibilità di leggere in orizzontale, impostare colore e dimensione del font, ed effettuare delle ricerche nel testo.





-Stanza
[free, voto: 5/5]
Indubbiamente il miglior software di lettura degli eBook su iPhone. Potete leggere in orizzontale, verticale, ingrandire i font a piacimento, invertire i colori, mettere un segnalibro, e organizzare i libri della vostra biblioteca elettronica. La cosa più interessante (a differenza degli altri software esaminati sopra, che sono prodotti "chiusi") è che Stanza è un vero e proprio eBook-reader: potete aggiungere libri scaricandoli direttamente dall'applicazione, oppure condividendoli dalla controparte che gira su computer. Dal catalogo potete scaricare gratuitamente alcuni libri che non hanno problemi di diritto d'autore, oppure potere leggere le descrizioni di vari eBook in vendita in rete (con relativo rimando al sito internet per l'eventuale acquisto). Probabilmente quest'ultima opzione avrà ulteriori sviluppi legati sia al prossimo firmware (che dovrebbe consentire acquisti direttamente all'interno delle applicazioni), che al recente acquisto da parte di Amazon, di cui abbiamo parlato ieri.

-Star Trek: Year Four - Enterprise Experiment #1 [prezzo: 0,79, voto: 4/5]
Se siete interessati a letture un po' più leggere, sull'App Store trovate anche molti fumetti. Segnalo questo a semplice titolo di esempio, e perché la realizzazione mi sembra buona (tra parentesi, la stessa casa propone una lunga serie di fumetti su Star Trek, tra cui la serie legata al film in uscita), ma ci sono molti fumetti di tutti i tipi, da Lucky Luke ai classici fumetti giapponesi.

Se l'argomento vi interessa, l'App Store è ricco di eBook: sullo store italiano (al momento in cui scrivo) ce ne sono 2500, di cui oltre 400 free, e i rimanenti un po' per tutti i generi (anche molto specialistici) le tasche: si va dai classici 79 centesimi, fino ai 44.99 Euro, che è una delle cifre più alte in assoluto per le applicazioni in vendita su iTunes.

mercoledì 29 aprile 2009

Amazon compra Lexcycle

Stavo preparando un post sulle possibili letture da fare sfruttando l'iPhone (o iPod Touch) come se fosse un eBook reader, quando mi sono imbattuto in una notizia a tema che mi ha fatto riflettere: Amazon ha comprato Lexcycle.
Per chi non lo sapesse, Lexcycle è la software house che produce "Stanza", un'applicazione per che consente di leggere libri in formato elettronico (siano essi in PDF, XML, o alcuni dei formati più specifici degli eBook) e di condividerli tra PC e iPhone, iPod Touch e anche Kindle, l'eBook reader di Amazon.
Non mi addentro ora nei dettagli delle caratteristiche dell'applicazione per iPhone, e della sua controparte per Mac OS X e Windows (magari ne parlerò nei prossimi giorni, comunque potete scoprirli da soli dando un'occhiata al sito), ma vorrei porgere l'attenzione sulla strategia che Amazon sta mettendo in atto per consolidare la sua posizione di leader di questo particolare settore che, nonostante se ne parli da molti anni, non è ancora esploso.
Dopo aver presentato la nuova versione del suo Kindle, e averne rilasciato una versione software anche sull'AppStore (per il momento solo sul mercato americano), aquisisce anche il parco utenti di Stanza, nonché il know-how dell'azienda che l'ha sviluppato, con tutte le idee che ci stanno dietro (Stanza per iPhone è un applicativo molto apprezzato).
Personalmente ritengo che sia ancora un po' presto per stabilire quali saranno le sorti di questo mercato, che sebbene sia in continua crescita non riesce a far presa sugli utenti com'è successo invece con la musica in formato MP3; probabilmente non ha nemmeno molto senso fare un parallelo con il mercato della musica digitale, perché cambiano totalmente le modalità di fruizione.
Sono quasi certo che si tratti di un mercato destinato ad espandersi, ma non in maniera esplosiva, e non in tempi brevissimi... in ogni caso Amazon si sta preparando al meglio per presentarsi agli utenti come leader indiscussa del settore, mostrandosi attiva e anticipando i tempi... un po' com'è riuscita a fare Apple con l'iPod...

martedì 28 aprile 2009

Il futuro di Android

C'è un interessante articolo di Alessandro del Rosso, sul numero odierno di Punto-Informatico, dove si parla del porting di Android su architettura MIPS (lavoro che sta affrontato la californaiana Embedded Alley), e delle prossime probabili implementazioni di Android su netbook di ideazione e produzione asiatica (argomento che avevamo affrontato in passato anche su queste pagine).
E' un bene o un male che Android si stia muovendo al di fuori dell'ambito per cui è nato (cioé quello deeglio smartphone)? Ovviamente dipende tutto dai punti di vista: il primo cellulare ad utilizzare Android è stato l'HTC Dream, detto anche G1, ed è notizia di qualche giorno fa che ha appena raggiunto il primo milione di esemplari venduti, a 6 mesi dall'uscita; come metro di paragone considerate che l'iPhone impiegò circa 2 mesi e mezzo per raggiungere il primo milone di pezzi. L'accoglienza del G1 non è stata delle migliori, e chi si lamentava dei alcune "chiusure" volute da Apple sull'iPhone, non ha trovato molto di meglio sull'HTC Dream: SIM-lock e impossibilità di utilizzo come modem (restrizioni volute dal gestore telefonico), funzioni "scarne", mancanza di un software di sincronizzazione, ...
Probabilmente andrà meglio sui prossimi telefoni, visto che ne sono previsti di tutte le marche, in tutte le salse, e con una versione aggiornata del software, ma al momento attuale Android non sembra avere lo stesso appeal che è riuscito a conquistare l'iPhone.
Ben venga quindi l'introduzione di Android su dispositivi quali i netbook, dove forse potrebbe trovare un impiego anche migliore rispetto agli smartphone: il rischio (per Google) è che Android possa diventare un sistema troppo generico, che può andar bene un po' per tutto, ma non rappresenta la soluzione ideale per nessun dispositivo particolare. La mia opinione personale è che Android abbia un grosso potenziale, forse più sui netbook che sugli smartphone, ma se molti produttori di cellulari decideranno di investire in tal senso, gli sviluppi in questa direzione non mancheranno... non resta che attendere qualche mese per vedere gli sviluppi della piattaforma, e tra qualche mese arriveranno anche il Palm Pre e la terza generazione di iPhone (nonché qualche possibile novità su altri dispositivi progettati da Apple), quindi la battaglia si farà interessante

lunedì 27 aprile 2009

Aggiornamento a iTunes Plus

Qualche tempo fa avevo segnalato che, nonostante tutto il catalogo di iTunes sia già nel formato iTunes Plus, per alcuni brani dalla mia libreria (per la precisione 27 brani) non mi era stato ancora proposto l'aggiornamento.
Ho contattato due volte l'asssitenza, ma senza ottenere risposte precise in merito, quindi sono giunto a tre possibili alternative riguardo la questione.

1) il mio inglese è così pessimo da non riuscire a farmi capire; non avrò un inglese da Oxford, ma finora ho girato il mondo senza problemi, e tengo quotidianamente della corrispondenza in inglese con clienti di diversi paesi... è un ipotesi che comunque non scarterei: se dovessi mandare un'altro messaggio in merito, proverò a cambiare approccio
2) chi mi ha risposto (casualmente la stessa persona entrambe le volte) non ha ben capito il problema? Possibile? Se è successo anche ad altri il problema dovrebbe essere noto...
3) il problema in realtà non sussiste, e la risposta (apparentemente insensata) che mi è stata data dal servizio clienti, indica che devo solo attendere.

Quest'ultima tesi è supportata dal fatto che qualche giorno fa, dei 27 brani mancanti, mi è stato proposto l'update di 15, che ho prontamente eseguito e backuppato. Forse il software che gestisce gli aggiornamenti fa dei controlli a rotazione sia sui brani che sui clienti, quindi occorre del tempo prima che vengano fatti passare tutti gli acquisti. O forse il software in questione non è perfetto, e non riesce ad intercettare alcune "sottili" variazioni nei tag tra i vecchi brani e i nuovi. A 'sto punto mi chiedo se per 12 brani che ancora mancano devo aspettare il mio turno, un update del software, o una modifica fatta a mano dal servizio clienti (nel caso decidessi di contattarli ancora...)

Se qualcuno ha esperienze simili, mi faccia sapere.

domenica 26 aprile 2009

Come non detto

Qualche giorno fa m'immaginavo che Apple fosse in procinto di presentare un Netbook, una "versione ridotta" del MacBook Air con schermo da 10", un nuovo ultra-portatile marchiato Apple per portare Mac OS X sempre con se.
Contestualmente alla presentazione dei dati fiscali Tim Cook ha parlato dei Netbook riaffermando la linea che Apple ha sempre tenuto in merito a questo prodotto: Apple non crede nell'attuale concetto di Netbook, in quanto hanno "tastiere ridotte, software improponibile, hardware di basso livello e schermi troppo piccoli". Poi aggiunge che Apple è comunque alla finestra, ad osservare cosa si muove in questo segmento di mercato, e sta già lavorando intorno a qualche idea interessante. Dopotutto non dimentichiamo che le indiscrezioni che vogliono Apple già dedita ad acquistare i pezzi necessari all'assemblaggio di un Netbook sono molte, e da più parti si è parlato di schermo touch da 10"...
Personalmente non posso che concordare con quanto detto da Cook, infatti io stesso ho ammesso che i Netbook attualmente in commercio sono "sconfortevoli": l'unico che si salva è il Sony Vaio serie P, che però ha uno schermo da 8"... un po' troppo piccolo. Non è un mistero che dopo il successo iniziali dei modelli a costo ultra-basso, con schermi da 7" o 8", tutti i produttori si sono poi orientati su modelli con display di dimensione maggiore (9" o 10") anche se la qualità costruttiva rimane perlopiù su bassi livelli: dopotutto in qualche modo dovranno tenere bassi i costi, e i prodotti di maggiore qualità (come il già citato Vaio) hanno prezzi sensibilmente superiori.
Dopo le dichiarazioni di Cook è difficile capire cos'abbia in mente Apple. Su uno schermo wide da 11" (facilmente confondibile con il 10" di cui parlano le indiscrezioni), potrebbe starci senza problemi una tastiera full size, visto che ci stava anche su PowerBook e iBook da 12" in 4:3... ma Cook parla anche di "software improponibile", e a meno che volesse lanciare delle frecciate agli altri sistemi operativi, questo dettaglio delle sue dichiarazioni dovrebbe significare che Apple ha in mente qualcosa di nuovo per il "suo" Netbook: un'ulteriore incarnazione di Mac OS X? Oppure modifiche ad hoc dei due sistemi già esistenti? Tempo fa avevo ipotizzato che dietro la nuova interfaccia grafica di Snow Leopard (della quale si sa ancora molto poco) poteva nascondersi una nuova modalità di interazione che sfruttasse l'esperienza touch/multitouch maturata grazie all'iPhone. Parallelamente la versione 3.0 dell'iPhone OS potrebbe essere molto più rivoluzionaria di quanto mostrato finora, e offrire la possibilità di gestire qualcosa di più grande di un "palmare" quali sono l'iPhone e l'iPod Touch.
Quest'ultima possibilità è quella che mi piace meno, perché vedo ancora troppi limiti nella possibilità di utilizzare l'iPhone OS in maniera più ampia, anche nel caso in cui si parlasse di un oggetto con tastiera fisica integrata: basta pensare alla mancanza del multitasking o all'assenza di un file manager... se anche Apple dovesse aggiungere queste due caratteristiche all'iPhone OS, potrebbe realizzare un sistema perfetto per un Netbook touch, ma a quel punto sorgerebbe un altro problema: quello del software... se utilizzasse lo stesso software dell'iPhone sarebbe troppo limitato, ma se fosse un terzo sistema operativo (oltre a Mac OS X e iPhone OS) le software house dovrebbero sobbarcarsi lo sviluppo di software per un altra piattaforma: nonostante il successo del modello dell'App Store, potrebbe essere veramente troppo, e ci sarebbe il rischio di un flop. A questo punto l'ipotesi più plausibile per un prodotto veramente concorrenziale, torna ad essere quella di uno Snow Leopard con un apposito "layer" di interazione con l'utente, studiato ad-hoc per essere utilizzato su uno schermo touch di dimensioni ridotte... ma anche quest'ipotesi non mi convince del tutto...
Forse è meglio lasciar perdere per un po' di tempo le indiscrezioni su questo argomento, e tornarci sopra solo quando si avrà qualche informazione ufficiale in più.

sabato 25 aprile 2009

1'000'000'000

Come pronosticato, poco prima delle 23:00 (ora italiana) di giovedì 23 Aprile, è stata scaricata la milardesima applicazione dall'App Store. I premi in palio per il concorso, se lì è aggiudicati Connor Mulcahey, un ragazzo di 13 anni di Weston Connecticut. A dispetto di quello che avevano pensato in molti (me compreso), il premio non è stato estratto a sorte tra tutti quelli che avevano scaricato un'applicazione durante il concorso, ma è stato assegnato proprio alla persona che ha scaricato la miliardesima applicazione. Nello specifico, l'applicazione che ha permesso a Connor Mulcahey di vincere il concorso è stata Bump, un software (free) che consente di scambiare i contatti tra più iPhone (curiosamente, il programma non è nemmeno tra i migliori del suo genere, vista la pessima media dei voti ricevuti).
Connor Mulcahey si porta a casa un MacBook Pro da 17", un iPod Touch da 32 GB, una Time Capsule, e un certificato del valore di 10'000 dollari da spendere sull'iTunes Store (cifra che probabilmente gli basterà per tutta la vita, o comunque per molti anni).
Concorso a parte, vale sicuramente la pena di notare che il successo dell'App Store ha raggiunto dei traguardi notevoli: un miliardo di applicazioni scaricate in meno di nove mesi, 35'000 applicazioni disponibili, e una copertura su 77 nazioni. Il successo è destinato a cresce con il nuovo modello di iPhone, e soprattutto con il Firmware 3.0, che consentirà agli sviluppatori di inserire nel loro software nuove funzioni per fare acquisti direttamente dall'applicazione (add-on dei giochi, nuovi capitoli, ecc...)

venerdì 24 aprile 2009

Bilanci, tutti i più di Apple

Riporto la mia analisi sui dati fiscali di Apple (Q2-2009) pubblicata oggi su Punto-Informatico:

In un periodo in cui tutti (o quasi) annunciano ridimensionamenti, tagli, cali di vendite e di fatturato, Apple riesce a piazzare un altro trimestre fiscale vincente, il migliore di tutta la sua storia (se si escludono quelli del periodo natalizio), e al di sopra di ogni previsione: comprese quelle fatte della stessa Apple tre mesi fa.

Diamo un'occhiata ai numeri generali per addentrarci poi in un'analisi più approfondita. Nel secondo quarto fiscale Apple ha realizzato un fatturato pari a 8,16 miliardi di dollari, il 9 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Anche i margini sono aumentati, passando dal 32,9 per cento dello scorso anno al 36,4 attuale, il che ha contribuito a portare il guadagno a 1,21 miliardi di dollari (il 15 per cento in più rispetto al 2008). Questi numeri comprendono degli "aggiustamenti" legati alle stime di vita media di iPhone ed Apple TV (particolari legati alla normativa fiscale USA), altrimenti si parlerebbe di 9,06 miliardi di dollari e profitti pari 1,66 miliardi. Rapportandolo alle azioni, l'utile si traduce in 1,33 dollari per azione, il 30 per cento in più di quanto pronosticato al termine del precedente trimestre, e questo ha fatto sì che a Wall Street, nell'after hour, il titolo AAPL "prenotasse" un guadagno di tre punti rispetto al valore della chiusura dei mercati (i risultati fiscali vengono infatti divulgati a mercati chiusi).

Rispetto al primo quarto fiscale del 2009, Apple registra un calo di fatturato del 20 per cento, il che è più che normale visto che il trimestre precedente era quello natalizio. Giusto per allargare il confronto, nello stesso periodo dello scorso anno si registrò un -22 per cento rispetto al trimestre del Natale 2007. Quello che però è più significativo, e mette in evidenza che tutto sommato anche Apple risente della crisi, è il confronto delle unità vendute: nonostante il 9 per cento di fatturato in più, le CPU vendute sono in calo del 3 per cento, dodici punti in meno rispetto al trimestre natalizio. Nello stesso periodo dello scorso anno, pur fatturando di meno, si registrò un +51 per cento di unità vendute rispetto al 2007, e il calo rispetto al periodo natalizio fu solo dell'1 per cento.

Questo non significa che Apple sia entrata in crisi: stiamo analizzando le differenze negli incrementi di due anni (per i lettori più matematici, stiamo facendo una sorta di derivata seconda sulle vendite), quindi stiamo osservando che Apple ha momentaneamente arrestato la propria crescita, il che è da considerasi normale per almeno due motivi: il primo è la già citata crisi mondiale che sta colpendo tutti i beni di consumo e tutte le aziende del settore; il secondo è che sarebbe quasi impossibile mantenere in continuazione dei ritmi di crescita del 50 per cento annuale, ed Apple è in continua crescita da diversi anni.

Altri spunti interessanti di discussione possiamo ricavarli analizzando il dettaglio dei singoli dati. Dalle vendite per continente si vede che USA e Giappone sono i paesi che hanno risentito maggiormente della crisi (-8 per cento di CPU nonostante un incremento di fatturato rispettivamente pari all'8 e al 18 per cento), mentre in Europa, dove comunque c'erano maggiori margini di crescita, la vendita di CPU è aumentata del 5 per cento e il fatturato del 18.

Se invece analizziamo i dati in base alle diverse tipologie di prodotto scopriamo che l'iPod continua a vendere alla grande facendo segnare oltre 11 milioni di pezzi venduti (le stime più ottimistiche si fermavano a 10 milioni) e un 3 per cento in più rispetto al secondo quarto del 2008 (lo scorso anno l'incremento rispetto al 2007 era stato quasi nullo). Ancora meglio riesce a realizzare l'iPhone, che con 3,79 milioni di unità vendute totalizza un facile +123 per cento rispetto allo scorso anno, quando il vecchio modello era in vendita in pochi paesi e già si sapeva che a giugno sarebbe arrivata la nuova versione 3G.

Completamente diversa la situazione per il settore computer, dove le vendite sono in leggero calo: -4 per cento per i desktop e -2 per i portatili. Lo scorso anno i portatili erano in crescita del 61 per cento rispetto al 2007, e anche i desktop andavano benone con un +37 per cento. Oggi, oltre alla solita "crisi mondiale", c'è da dire che gli ultimi aggiornamenti hardware di Apple non hanno entusiasmato gli utenti cunsumer: il Mac mini, a seguito dei miglioramenti, ha aumentato il proprio prezzo, mantenendo così un rapporto prezzo/dotazione poco conveniente, e nel settore dei portatili (a parte il discorso del MacBook senza FireWire) si fa sentire la mancanza di un netbook, macchina che rispecchia sempre di più le esigenze di molte persone, sia economiche che di reali necessità (e quindi, al momento, sta conquistando sempre più i favori del mercato).

In ogni caso, il totale di CPU vendute si assesta a 2,216 milioni di unità, ben al di sopra delle stime degli analisti, anche se inferiore di tre punti rispetto al 2008. I portatili continuano a farla da padrone, rappresentando il 63 per cento del totale (1,398 milioni, contro gli 818 mila desktop), ma proprio sotto questo aspetto si evidenzia il dato più curioso: rispetto al trimestre precedente (che, lo ricordiamo ancora, è il più favorevole in quando include il periodo dei regali di Natale) i portatili sono in calo del 22 per cento, ma i desktop crescono del 12. Lo scorso anno, nel confronto col trimestre natalizio, accadde esattamente il contrario, con i desktop in calo del 12 e i portatili che crescevano del 7 per cento. Difficile pensare ad un'inversione di tendenza: i portatili sono destinati a farla sempre più da padrone. Probabilmente si tratta di una concomitanza di eventi, una combinazione di periodi di attesa e aggiornamenti che ha fatto sì che in questo trimestre si registrasse un dato per certi versi anomalo.

Visto che le vendite di computer sono in leggero calo, mentre iPod e iPhone continuano a crescere, è chiaro che questo andamento si riperquota anche sul fatturato. Se un anno fa il settore computer totalizzava il 46,5 per cento del fatturato totale, mentre iPod e iPhone erano ancora al 40,9, quest'anno la situazione è molto diversa: il settore computer rappresenta solo il 36,1 per cento del fatturato totale, mentre l'insieme di iPod e iPhone (con servizi annessi, quindi iTunes e App Store) sale fino al 51,8, superando quindi la metà degli introiti dell'azienda.

L'iPhone da solo permette ad Apple di incassare il 18,6 per cento del proprio fatturato, mentre lo scorso anno era fermo al 5, e anche il ricavo dell'iTunes Store è aumentato del 19 per cento. Questo la dice lunga sulle capacità di Apple di trovare nuovi modi per incrementare il proprio business: a seguito del rallentamento nel segmento dei portatili, potremmo immaginare che entro la fine dell'anno, o poco più in là, Apple proporrà anch'essa un netbook o qualcosa di simile. Proprio nel contesto della presentazione dei dati fiscali, Tim Cook ha tuttavia affermato che Apple non è interessata al concetto attuale di netbook ("schermi troppo piccoli, tastiere ridotte, software improponibile"), ma nel contempo sta lavorando su alcune idee interessanti per un prodotto che probabilmente andrà ad insidiare proprio quel segmento di mercato.

Dalle percentuali appena esaminate mancano le periferiche (4,4 per cento) e il software (7,7). Il secondo, in particolare, fa segnare un incremento dei ricavi del 18 per cento, confermando il buon andamento di questo comparto in casa Apple. È pur vero che lo scorso anno l'aumento fu molto più elevato (53 per cento), ma era in linea con l'incremento totale di fatturato (+43 punti). I dati di oggi ci mostrano invece un fatturato totale in crescita del 9 per cento con un comparto software che, nel suo piccolo, riesce a spuntare una percentuale doppia.

Per il prossimo trimestre Apple rimane molto prudente, stimando un leggero calo di profitto rispetto al trimestre attuale e un utile pari a 0,95 dollari per azione. Questo dovrebbe anche significare che fin dopo la WWDC non si prevede il lancio di nuovi prodotti destinati al grande pubblico, altrimenti le stime sarebbero più ottimistiche.

giovedì 23 aprile 2009

[cs] PDFPen

Active annuncia l'inizio della distribuzione di PDFPen di SmileOnMyMac.

PDFPen è uno strumento ideale per chi vuole gestire file PDF.
Consente di gestire in modo pratico ed efficiente i documenti e i moduli PDF.
Con PDFPen si possono modificare i testi e le immagini all'interno dei PDF.
Inserire la propria firma e riempire un modulo diventa estremamente semplice.
Con la versione PRO si possono inoltre creare moduli PDF che sarà poi possibile riempire elettronicamente su sistemi operativi Mac, Windows e Linux.
Tra le caratteristiche di PDFPen inoltre, un modulo OCR che permette la lettura, l'interpretazione e la modifica del testo di documenti derivanti da scansioni.
Data la sempre maggior diffusione dei file PDF, PDFPen è il complemento ideale per il lavoro, sia home che office.
PDFPen versione download: a 49,90 €uro IVA inclusa. Presto, in tutti i negozi Apple.

I software éditi e distribuiti da Active, oltre che nel negozio on line, li trovi presso i Multicenter Mondadori, i Rivenditori Apple, i negozi APStore, l'AppleStore di Roma e sul sito Apple.

M'immagino un Mac

Visto che le notizie su nuovi Mac scarseggiano, e le ultime macchine consumer arrivate non hanno riscosso grossi entusiasmi (mi riferisco al tanto atteso rinnovo del mini), provo ad immaginarmi un nuovo Mac in una veste inedita, e forse poco funzionale, ma che mi farebbe tanto comodo in questo momento.
Partiamo proprio da questo ultimo concetto, ovvero da ciò che mi servirebbe. Da circa 3 anni a questa parte, quello che era il mio "studio" è diventata la camera dei bimbi, quindi ho dovuto rinunciare all'idea del fisso e affidarmi completamente al portatile: per un po' mi sono giostrato tra l'iMac (messo in posizione poco consona) e un vecchio PowerBook 12", ma lo scorso anno ho venduto tutto e sono passato definitivamente al MacBook Pro da 15", computer del quale sono completamente soddisfatto.
Però c'è un però... il MacBook Pro 15" rimpiazza più che degnamente il fisso (quantomento per le mie esigenze) ma in certe circostanze avrei bisogno di qualcosa di più portatile; è una necessità che ho maturato negli ultimi mesi rendendomi conto che a casa, per questioni di tempo, non riesco a fare tutto quello che vorrei, ma non posso portarmi sempre appresso un portatile da 15", soprattutto quando in borsa ho già il PC-Win che utilizzo normalmente per lavorare. Un MacBook sarebbe comunque troppo grande e un Air, oltre che troppo costoso, non mi pare la soluzione migliore: è sottile, ma comunque ingombrante...

Nonostante in passato abbia sempre ritenuto inutili i cosiddetti netbook, più passa il tempo più mi rendo conto che ne vorrei uno con Mac OS X; dopotutto cambiare idea è più che lecito e le indiscrezioni che si sentono di tanto in tanto cominciano a stuzzicare il mio interesse: negli ultimi giorni sono tornata in voga le voci che vogliono Apple in procinto di realizzare il suo primo netbook e il partner scelto sarebbe Foxconn, lo stesso che realizza i nuovi MacBook unibody. Altre indiscrezioni non ce ne sono, a parte il fatto che si parla di schermo da 10" touch.

Confortato da queste indiscrezioni, ho fatto un giro in un negozio di una nota catena per farmi un'idea di come mi piacerebbe il netbook di Apple, e qui sono entrato nello sconforto più totale: sebbene avessi già dato in passato un'occhiata frugale (sia dal vivo che sui siti internet dei vari produttori), osservandoli con attenzione questi netbook sono veramente "bruttini" e soprattutto non sono così compatti come uno si aspetterebbe, soprattutto per quanto riguarda lo spessore. L'unico che esce dalla media è il Sony VAIO serie P, che è veramente compatto grazie allo schermo wide di soli 8" (ma di ben 1600x768) e all'assenza del trackpad (che lascia spazio ad una tastiera di dimensioni accettabili). Manco a dirlo, questo Sony costa il triplo rispetto agli altri netbook, e posso immaginare che anche l'eventuale netbook di Apple si attesterà sulle stesse cifre.

Ad ogni modo, nonostante l'alta risoluzione, uno schermo da 8" è veramente piccino, quindi confido nelle indiscrezioni che parlano di un netbook Apple da 10"; su questo schermo andrebbe più che bene la stessa risoluzione del MacBook (1280x800), volendo anche qualcosina meno (1152x720), e su quelle dimensioni ci potrebbe stare anche una piccola trackpad, come mostrato in questo vecchio rendering che porta ancora la scritta "iBook", o in quest'altro più recente che mostra delle linee più conformi alle attuali tendenze di Apple.

Qualche perplessità mi proviene invece dall'eventuale adozione di uno schermo touch... sarò ripetitivo, ma Mac OS X non è un sistema pensato per un uso touch, quindi a meno di sorprese presenti in Snow Leopard e non ancora svelate, vedo molto improbabile la realizzazione di un netbook touch che utilizzi Mac OS X... e altrettanto inutile la realizzazione di un iPod-Touch da 10" a meno, anche qui, di grosse sorprese nel firmware 3.x.x di iPhone/iPod (ma in tal caso devono essere molto grosse come sorprese).
In definitiva, mi immagino che Apple possa rilasciare un netbook che sia sostanzialmente una versione più piccola dell'attuale MacBook Air, magari con qualche rifinitura stilistica differente, ma senza nulla di stravolgente sotto il profilo touch/multitoch. Il prezzo di tale oggetto difficilmente sarà inferiore ai 1000 dollari, ma con le premesse fatte potrebbe essere un prezzo più che giusto. Il momento del lancio potrebbe essere più vicino di quanto si possa credere se non si vuole mettere troppa carne al fuoco nel mese di giugno, ma visto che le notizie sono molto rarefatte, è più probabile che si vada ancora più in là nell'anno, in autunno... in tal caso sicuramente avremo qualche informazione in più dal firmware 3.x.x (che sarà già disponibile da giugno) e da Snow Leopard (quantomeno da quanto verrà svelato nel corso della WWDC), quindi si potranno fare nuovi pronostici e immaginare nuovi prodotti.

Fonte immagini: Tecnocino

mercoledì 22 aprile 2009

Conto alla rovescia

Qualche tempo fa qualcuno aveva previsto che la miliardesima applicazione dell'AppStore sarà scaricata nel pomeriggio di domani, per la precisione nel pomeriggio (fuso orario americano) del 23 aprile.
La previsione non era difficile perché il contatore visualizzato da Apple nell'apposita pagina era in realtà del codice javascript che in base ai dati statistici dell'iTunes Store (aggiornati periodicamente) incrementava col giusto ritmo il contatore stesso: bastava impostare sul proprio computer una data e ora "futura" per vedere il contatore raggiungere (e superare!!!) quota 1'000'000'000.
Ora pare che il codice sia stato corretto (perlomeno per utilizzare la data e ora dei server di Cupertino invece che quella dei computer degli utenti) ma la sostanza non cambia di molto: se osservate il contatore a distanza di un'ora e fare qualche calcolo, scoprirete che al ritmo attuale il miliardo di applicazioni dovrebbe essere raggiunto nella notte a cavallo tra il 23 e il 24 aprile (*). Supponendo che con l'avvicinarsi della scadenza i ritmi di download aumentino, si può immaginare che la notte venga anticipata nella serata, o nel tardo pomeriggio, del 23.
Quello che invece non è chiarissimo dal regolamento è se il vincitore dei premi in palio sarà chi scaricherà la milardesima applicazione, oppure verrà estratto a sorte tra tutti coloro che hanno effettuato download (o compilato il modulo di partecipazione gratuita) nel corso della durata del concorso. Apparentemente sembra più probabile la seconda opzione, che per molti versi sarebbe anche più "equa" della prima: al di là della non facile individuazione dell'effettivo scaricamento della miliardesima applicazione (nonché di eventuali ex-equo sui vari server), allo scadere del contatore, in molti paesi sarà notte fonda quindi i clienti di quei paesi sarebbero quasi impossibilitati a vincere. Molto meglio estrarre a sorte tra tutti i clienti, ma in tal caso non si spiega perché Apple debba prendersi 10 giorni di tempo prima di comunicare il vincitore...
In ogni caso il concorso sta per scadere quindi se confidate nell'estrazione scaricate quel che potete, e se pensate che a vincere sarà il miliardesimo, tenete sotto controllo il contatore: dando un'occhiata domani, nell'ora di pranzo, potrete farvi un'idea più precisa di quando tentare il colpo grosso.

(*) il calcolo è stato effettuato osservando l'incremento tra le 7 e le 8 di questa mattina: successive osservazioni possono dare risultati diversi.

martedì 21 aprile 2009

Oracle acquista Sun

La notizia è di quelle grosse, e le domande che si pongono gli utenti dei due mondi sono le più disparate:

-Che fine farà OpenOffice?
-Cosa succederà a MySQL (acquisito da Sun un annetto fa) visto che Oracle ha già un suo "mastodondico" database?
-L'acquisizione di Solaris cambierà le carte in tavola nei "rapporti" con Linux?
-Oracle adotterà ZFS contribuendo ad una sua più massiccia diffusione, o continuerà a sviluppare BRTFS?
-Che ne sarà di Virtualbox, e (soprattutto) cosa succederà a Java?
-Ed infine, quali saranno le reazioni di IBM (anch'essa interessata a Sun fino a qualche tempo fa) e di Microsoft?

Come accade spesso in occasione di queste notizie, il mondo si divide tra catastrofisti e ottimisti; c'è chi vede la fine di OpenOffice e MySQL (nonché una rivoluzione "commerciale" per Java), e chi prevede solo benefici su tutta la linea. Personalmente credo che la verità starà un po' nel mezzo, ma in linea generale sono più ottimista che catastrofista... non credo che MySQL possa essere rimpiazzato dal datbase Oracle in tutti gli ambiti (da quello che conosco di database, non molto, la gestione di Oracle è più complessa e per certi versi "contorta"), e non vedo motivi validi per cui Oracle debba affossare OpenOffice. Più complessa l'analisi sul futuro di Java, Solaris, e ZFS, ma parlando a somme linee mi pare assurdo che Oracle abbia comprato tutto questo know how con il solo scopo di distruggerlo, quindi mi aspetto buone nuove per il futuro, al limite con qualche "ridimensionamento" (o, meglio, qualche "integrazione").
Qui e qui, qualche commento a caldo dai diretti interessati

[cs] GhostReader

Gorizia - 21 Aprile 2009 - Active annuncia l'inizio della distribuzione di GhostReader(TM), di ConvenienceWare(TM) / AssistiveWare(R).

GhostReader è un programma text to speech, che permette di far leggere ad alta voce tutti i testi dal proprio Mac.
Dotato di due eccellenti voci in lingua italiana, una maschile ed una femminile, si integra perfettamente con l'ambiente Mac.
GhostReader, oltre che in italiano, è disponibile anche in Inglese americano, inglese britannico, arabo, cecoslovacco, finlandese, francese, francese canadese, tedesco, greco, islandese, italiano, danese, olandese, fiammingo, spagnolo, spagnolo americano, polacco, portoghese, portoghese brasiliano, norvegese,turco, russo e svedese.

Ad una (1) licenza è possibile affiancare una (1) sola lingua.

GhostReader può leggere ad alta voce testi PDF, Word, Safari ed altri documenti, oltre che leggere testo selezionato in qualunque applicazione. Può anche convertire l testo in file audio, MP3 o in audiobook per poter essere riascoltato su iPhone ed iPod.
GhostReader può essere usato da chiunque desideri ascoltare il testo, invece che leggerlo. Molti professionisti, scrittori, insegnanti e studenti lo usano giornalmente per risparmiare tempo, per controllare i propri scritti o per apprendere la pronuncia di una lingua straniera o per migliorare la propria capacità di apprenderla.

La versione download di GhostReader per l'uso di una lingua (1 licenza) ha il costo di euro 59.90 IVA inclusa. Sono disponibili licenze per l'uso di 2 o più lingue.

Ulteriori informazioni su: www.active-software.com/ghostreader

Presto, in tutti i negozi Apple. I software éditi e distribuiti da Active, oltre che nel negozio on line
, li trovi presso i Multicenter Mondadori, i Rivenditori Apple, i negozi APStore, l'AppleStore di Roma e sul sito Apple.

lunedì 20 aprile 2009

iPhone in arrivo? e io aspetto...

Lo scorso anno l'attesa del nuovo modello di iPhone rallentò le vendite del vecchio modello, al punto da far dire a qualcuno (forse un po' sprovveduto) che l'era dell'iPhone era già terminata, visto il calo dei terminali venduti.
Quest'anno, nonostante Apple abbia ufficialmente annunciato solamente una nuova release del firmware, non c'è voluto molto ad immaginare che a giugno verrà presentato un nuovo modello, e la storia si è ripetuta. Nonostante le vendite USA negli Apple Store, e i nuovi contratti proposti un po' in tutta Europa (tranne che in Italia), si fatica a smaltire le scorte a magazzino dei modelli 3G...
Se l'atteggiamento degli utenti è per certi versi comprensibile (anche perché finora i vecchi modelli, anche di iPod, sono sempre stati tolti dal listino, come se venissero considerati obsoleti) stando così le cose viene da chiedersi cosa farà Apple il prossimo anno: un altro evento ad hoc per preannunciare le novità di iPhone significherebbe causare di nuovo un calo di vendite... per la terza volta. Forse sarebbe più opportuno fare gli annunci quando si è più a ridosso della presentazione era e propria (anche se questo diventerebbe un problema per gli sviluppatori), o forse sarebbe meglio ampliare il catalogo mantenendo a listino anche i modelli precedenti, magari a prezzo ridotto, così da non dare l'impressione di essere tagliati fuori se non si possiede l'ultimo modello di "melafonino"

domenica 19 aprile 2009

App Store: controllo totale

-Mocha VNC Lite [free, voto 5/5]
Questo software vi permette di prendere il controllo totale di un computer con qualsiasi sistema operativo, purché sia supportata (nativamente o tramite software) una connessione VNC, e il collegamento attraverso una rete WiFi. Se usate Leopard basta fare un giro nelle preferenze di sistema e abilitare nel pannello delle condivisioni la gestione remota; se usate Windows dovret
e intallare una piccola applicazione che faccia da server VNC (ce ne sono anche free, come RealVNC o UltraVNC). E' possibile far comparire una tastiera, memorizzare una lista dei computer ai quali ci si collega più di frequente, zoomare con due dita il desktop controllato, e utilizzare l'iPhone (o iPod Touch) sia in orizzontale che in verticale. Esiste anche una versione "pro" che costa 4.99 Euro ed offre un'altra tastiera con tasti extra (ALT, CTRL, Option, CMD), supporto per tasto destro e rotella del mouse, macro, e combinazione "ctrl+alt+del" indispensabile per Windows. La velocità del refresh è buona considerando il tipo di connessione: quando si controlla un altro computer attraverso il protocollo VNC, il computer controllato "vede" esattamente
quello che stiamo facendo. Anche nella versione Lite è un software da avere.

-Mocha Remote Desktop Lite [free, voto 5/5]
Si tratta sostanzialmente dello software precedente, ma dedicato esclusivamente al mondo Windows in quanto offre il collegamento remoto attraverso il protocollo "Remote Desktop" utilizzato da Windows. Anche qui potere richiamare una tastiera, memo, zoomare il desktop, e utilizzare l'iPhone in orizzontale o in verticale. Anche in questo caso esiste una versione "pro" da 4.99 Euro ed offre un'altra tastiera, il supporto per tasto destro del mouse, e macro. La velocità del refresh è migliore rispetto a VNC, ma il questo caso il computer controllato avrà lo schermo oscurato. Anche nella versione Lite è un altro software che non può mancare.

venerdì 17 aprile 2009

Internet e newsgroup (breve storiella personale)

Quando inizia a navigare in internet (si parla grossomodo di 13 anni fa) utilizzavo un modem Supra Express 33.6, in versione dedicata ai computer Apple e alla loro porta ADB. A quei tempi (un abisso parlando di informatica) internet era molto diversa da ora, e un modem da 33.6 kbps era più che sufficiente per accedere ai contenuti che si trovavano in rete; in ogni caso, in quegli anni, non era possibile per normale utente andare a velocità superiore: i modem a 56k uscirono poco dopo ma comunque non rappresentarono quel grande salto che arrivò poi con l'ADSL.
Navigare tramite modem significava fare una chiamata locale, pagando la cosiddetta TUT, Tariffa Urbana a Tempo, quindi era indispensabile avere un occhio sull'orologio se si volevano evitare bollette elevate (un po' come oggi per chi ha un'ADSL a consumo invece che una tariffa flat). Per motivi a me ignoti, il mio distretto telefonico non applicava la TUT, ma solo uno scatto alla risposta quindi nel mio caso il problema di controllare l'orologio non sussisteva; la pacchia durò solo per qualche anno, perché poi i distretti furono "riclassificati" e anch'io inziai a pagare in base al tempo di colegamento.
In quei primi anni di "navigazione", avere la possibilità di restare collegati ad internet senza problemi di tempo fu un grande vantaggio, che mi permise di approfondire diverse possibilità del collegamento in rete, e una delle cose che affascinò fin dal principio furono i newsgroup, un luogo virtuale dove si ritrovano utenti per discutere insieme di un passione comune, dare consigli e trovare soluzioni a problemi.
Un newsgroup non è un chat: non parla in tempo reale con gli altri;si posta un commento o una richiesta di aiuto, e dopo qualche tempo si torna a controllare se la discussione è continuata o se qualcuno ha trovato risposta ai nostri problemi... e magari si prova anche a dare delle soluzioni agli altri, perché il newsgroup si basa sul reciproco aiuto di tutti i partecipanti. Fondamentalmente un newsgroup è come un forum, però è strutturato a livello internazione e non richiede di passare attraverso un'interfaccia web: si passa utilizzano i cosiddetti "news server" (solitamente ogni provider ne ha uno per i propri abbonati, ma ce ne sono altri free che danno l'accesso a tutti, previa registrazione) che sono tutti sincronizzati tra di loro e che raccolgono i gruppi di discussioni in una gerarchia ben definita. Tutti i gruppi italiani sono sotto la gerarchia it.* che a sua volta ha una o più sottocategorie in base all'argomento trattato. In realtà oggi è possibile accedere ai newsgroup anche attraverso diversi siti web (per esempio google groups), ma la modalità di accesso tramite news server è quella più "pura" e più utilizzata da chi frequenta i newsgroup abitualmente.
Nel mio caso specifico, uno dei newsgroup che ho frequentato da subito (e frequento tuttora) è it.comp.macintosh, abbreviato come ICM per i frequentatori abituali. Da ICM ho imparato molte cose: il Mac è poco diffuso, quindi quando si è in cerca di informazioni o di soluzioni, è molto utile avere la possibilità di rivolgersi ad un gruppo di persone disposta a darti una mano. Se poi il gruppo di persone è eterogeno, con gente di ogni età, di ogni angolo d'Italia, e di ogni professione e competenza (ci sono programmatori, musicisti, grafici, fotografi, amministratori di rete, normali utenti, e chi più ne ha più ne metta), la frequentazione abituale diventa una sorta di "palestra" dove imparare un po' di tutto riguardo l'utilizzo del Mac.
Nel corso degli anni ho visto ICM crescere e incrementare il numero di post giornalieri (fino a diventare uno dei gruppi più attivi di tutta la gerarchia it.*), ho visto cambiare argomenti di discussione e umori dei frequentatori, ho visto utenti arrivare ed andarsene, e ho conosciuto e fatto amicizia con utenti che come me frequentano il gruppo da molti anni.
Purtroppo (e lo dico a malincuore), da un paio di anni a questa parte le cose stanno cambiando; la maggior diffusione del Mac ha portato un maggior numero di frequentatori, e la notorietà che Apple si è conquistata negli ultimi anni (nel bene e nel male) ha portato su ICM qualche elemento di disturbo, gente alla quale non interessa discutere ma vuole solo polemizzare o, peggio ancora, "trolleggiare". Questo ha fatto si che il numero di argomentiinteressanti scendesse drasticamente, a fronte di un incremento dei thread di disturbo, che per un motivo o per l'altro generano discussioni inutili e a volte "litigiose". A seguito di questa situazione, alcuni frequentatori storici hanno abbandonato il gruppo e molti altri, pur frequentandolo, trovano meno stimoli per discutere. Il risultato finale è che dopo molti anni di crescita, che avevano portato ICM ad una media di 10000 messaggi mensili (negli anni 2005, 2006, e parte del 2007), lo scorso anno la media dei messaggi è scesa del 50%, assestandosi intorno ai 5000 messaggi al mese, e quest'anno la tendenza è ancora in discesa.
Personalmente continuo ancora a frequentare il newsgroup, e anche se lo spirito non è più quello di qualche anno fa, confido ancora nel fatto che il buon senso prima o poi prevarrà su chi vuol solo generare confusione.
Nel frattempo, se su ICM non riuscite a trovare risposta ai vostri problemi (o se siete scoraggiati dai troppi thread inutili), potete provare a consulare faqintosh, il sito nato diversi anni fa per raccogliere le FAQ di it.comp.macintosh, e che ospita anche un forum di discussione dove cercare consigli o discutere di tutto ciò che riguarda il mondo Apple.

giovedì 16 aprile 2009

Zune HD vs iPod Touch (e iPhone)

Abbiamo parlato qualche giorno fa delle indiscrezioni riguardo un nuovo modello di Zune, denominato Zune HD. Queste indiscrezioni hanno trovato diverse conferme (anche se non ancora ufficiali), e la data di uscita dovrebbe coincidere col periodo in cui solitamente Apple aggiorna gli iPod (nello specifico, l'iPod Touch). Proviamo ad immaginare un confronto tra le varie caratteristiche basandoci sulle indiscrezioni note finora.
-Case: lo Zune HD dovrebbe avere un case in alluminio; l'iPod Touch l'ha sempre avuto in metallo cromato, anche se personalmente spero che erediti l'alluminio satinato del primo modello di iPhone.
-Schermo: si vocifera di OLED su entrambi i dispositivi, con parte frontale in vetro (così com'è già per l'iPod Touch)
-Risoluzione: lo Zune HD (come dice lo stesso nome) dovrebbe avere capacità di riprodurre video in alta risoluzione, ma non è chiaro se anche lo schermo (che difficilmente andrà oltre i 3.5") avrà un risoluzione così alta. Anche il prossimo iPod Touch dovrebbe avere questa capacità (lo vedremo parlando dei processori), ma lì è ancora più difficile immaginare risoluzioni elevate dello schermo, che mal si sposano con le attuali applicazioni in vendita su iTunes.
-Processore: lo Zune HD dovrebbe utilizzare la piattaforma hardware Tegra di Nvidia (probabuilmente la versione APX 2500 da 600 MHz), mentre per l'iPod le indiscrezioni di sprecano. Scartata la soluzione custom basata su PA Semi (sarebbe troppo presto), e il Marvell PXA168 (ottimo ma con problemi di compatibilità rispetto al software già esistente), le soluzioni rimangono due: la prima è l'adozione del Texas Instruments OMAP 3430 (lo stesso del Palm Pre), processore che usa la stessa architettura ARM dell'attuale Samsung S3C6400 e che quindi comporterebbe pochi sforzi di transizione. La soluzione più probabile è però quella che Apple rimanga con Samsung adottando il naturale successore del processore attuale, ovvero l'S5PC100: in tal caso lo sforzo sarebbe ancora minore, soprattutto se l'intenzione è quella di passare (prima o poi) a processori realizzati in casa. L'S5PC100 gira a 833MHz e ha la capacità di riprodurre e registrare video in HD a 720p; non sono note molte altre caratterisiche di questo nuovo processore, però se l'iPod adottasse un display a risoluzione maggiore rispetto all'attuale, questa CPU potrebbe tranquillamente realizzare un upscaling delle vecchie applicazioni per mantenere la retrocompatibilità (questa cosa, al momento, non traspare né della beta nel nuovo firmware, né dal nuovo SKD, quindi tenderei ad escluderla).
-Sistema operativo: per l'iPod sarà ovviamente il nuovo firmware 3.0, mentre lo Zune HD monterà Windows Mobile 6.5
-Applicazioni: per l'iPod, tutto quello che potete trovare sull'iTunes Store, in particolare i giochi (visto il target del dispositivo). Per lo Zune HD, a parte il software di Windows Mobile, si vocifera di qualcosa legato alla Xbox (un emulatore della vecchia console Microsoft? o giochi che "comunicano" con l'attuale 360?)
-Diffusione: l'iPod è già venduto in tutto il mondo, mentre il vecchio Zune era commercializzato solo negli USA. Il nuovo Zune HD dovrebbe "espatriare" quantomeno nei principali mercati europei.

Sarà una bella battaglia...

(Tutto quello che è stato detto riguardo l'iPod Touch, ovviamente riguarda anche l'iPhone)

mercoledì 15 aprile 2009

Questione di abitudini (Windows 7)

Un'indagine di Dimensional Research, i cui risultati sono riportati da Information Week, mette in evidenza il fatto che l'83% delle aziende non ha la minima intenzione di passare a Windows 7 nel primo anno di disponibilità del nuovo sistema, il 42% prevede di farlo solo al secondo anno, e un buon 17% prevede di non adottarlo proprio: andando più in là nel tempo è lecito imaginare che Windows 7 sarà rimpiazzato da un nuovo sistema, quindi in caso di cambiamento si rivolgerebbe direttamente al suo successore.
Difficile dire quanto questo comportamento sia dovuto a questioni economiche (siamo nel bel mezzo di una crisi mondiale) o a sfiducia nel lavoro fatto da Microsoft (vista la fredda accoglienza già riservata a MS-Vista), fatto stà che un buon 50% degli intervistati ha ammesso anche di voler prendere in considerazione Linux o Mac OS X.
In realtà la maggior parte delle aziende dichiara anche che la preoccupazione principale riguarda la compatibilità del software (anzi, il 67% è "convinto" che il passaggio a Windows 7 si tradurrà in problemi di questo tipo), quindi è improbabile che a fronte di queste preoccupazioni venga presa realmente in considerazione la possibilità di cambiare completamente sistema operativo passando a Linux o a Mac, anche se potrebbe essere l'occasione per dare un taglio netto a diversi altri problemi.
La situazione è ancora più "complicata" se si considera che moltissime aziende (da quello che vedo io, la maggior parte), stà utilizzando ancora XP, e non si sogna nemmeno di passare a Vista, sempre per i sovracitati problemi (reali o presunti) di compatibilità. Gli stessi utenti si dividono in due categorie nette: c'è chi dopo aver provato Vista non tornerebbe più indietro, ma anche chi (e sono la maggior parte) non sopporta il nuovo sistema.
Personalmente ho usato pochissimo Vista, ma a livello di usabilità non trovo che sia più terribile rispetto a XP... ma neanche meglio... ciò che era scomodo in XP lo è anche in Vista, qualcosina è migliorato, e qualcosina è diventato ancora più "contorto"; globalmente (parlando di usabilità) non riscontro grosse differenze. Secondo il mio modesto parere, chi non sopporta Vista è chi è poco avvezzo ai cambiamenti: c'è un intera generazione di persone che è entrata in contatto col mondo dell'informatica utilizzando Windows 95 e le successive release, fino ad arrivare a XP, il tutto senza cambiare le modalità base di utilizzo del sistema operativo. Si tratta dell'utente medio di Windows, quello che messo di fronte ad un Mac, all'iPhone, o a un Palm, non sa come muoversi perché non trova il tasto Start... e le abitudini sono dure da cambiare (gli va un po' meglio sotto Linux con quelle interfaccie che assomigliano a Windows... almeno finché non si scontrano con qualche funzionalità diversa).
Prima o poi tutti questi utenti (e ancor più le aziende) dovranno comunque scontrarsi con l'acquisto di nuove macchine che richiedono necessariamente Vista: succede già con alcuni portatili, e succederà sempre più spesso, perché Microsoft, nonostante i continui rimandi, un bel giorno cesserà di supportare XP (sistema che è sul mercato dal 2001) e un'azienda non può permettersi di lavorare con strumenti che non sono più supportati.
Come spiegato sopra, è presto per dire se Apple potrà trarre vantaggio da questa situazione, ma quel che è certo è che nel mondo Macintosh una cosa del genere non potrebbe mai succedere: se è vero che qualsiasi azienda (comprese quelle che utilizzano Apple) attendono il feedback dei primi smanettoni prima di cambiare sistema operativo (e magari il primo major update, visto che con quelle macchine ci devono lavorare), l'utente medio di Mac OS X non vede l'ora di sperimentare le novità delle nuove release del sistema, e difficilmente è poco propenso ai cambiamenti. Per un utente Apple, essere legati ad una versione di Mac OS X del 2001 sarebbe improponibile: dal 2001 ad oggi sono state rilasciate 6 major release, ognuna con miglioramenti significativi, e (salvo casi particolari) chi non utilizza l'ultima versione non lo fa perché la nuova non gli piace (come accade con Vista rispetto ad XP), ma perché la sua macchina non è supportata, oppure non sente l'esigenza di cambiare...
In definitiva, anche sotto questo aspetto, Windows e Mac OS sono l'espressione di due mondi con abitudini completamente diverse.

martedì 14 aprile 2009

AutoCAD su Mac OS X, forse... [aggiornato]

Spesso su forum e newsgroup si legge di nuovi utenti (o utenti potenziali) che chiedono lumi su come far girare AutoCAD sul Mac. Al momento la soluzione migliore è qella di utilizzare Bootcamp e installare Windows in una partizione del Mac (usare una macchina virtuale, soluzione solitamente preferibile, non è la via migliore per un'applicazione che fa un pesante utilizzo della scheda grafica). Questo però, di fatto, significa "non usare il Mac" quando si ha bisogno di AutoCAD, costringe a continui riavvii nei due ambienti, e implica problemi di condivisione di documenti e risorse.
AutoCAD su Mac,in particolare per processori 68k, esisteva già diversi anni fa, prima del passaggio definitivo ai processori PPC (metà degli anni '90), e fu dismesso a causa del basso interesse degli utenti Apple (che tipicamente avevano, ed hanno, altri interessi), in quanto lo "sforzo" del cambio di architettura non sarebbe stato ripagato, tantopiù che Apple non navigava in buone acque in quegli anni.
Negli anni a venire, dopo la ripresa di Apple (iniziata con il primo iMac), si sono più volte rincorse le voci di un possibile ritorno di AutoCAD su piattaforma Macintosh, con tanto di sondaggi dal parte di Autodesk. Ora, sebbene sul sito non vi sia traccia della ricerca ufficiale di feedback da parte degli utenti (o di potenziali clienti), le voci su una nuova versione per Mac OS X si rincorrono da diversi giorni.
Difficile dire se questa sia la volta buona per un ritorno, e in caso positivo è difficile dire quale sarà l'accoglienza degli utenti: lo "zoccolo duro" degli utenti Apple tipicamente considera AutoCAD poco usabile e poco conforme agli standard a cui è abituato sotto Mac OS; inoltre, nel corso degli ultimi 12-15 anni, gli utenti si sono adattati alla mancanza di AutoCAD trovando prodotti alternativi con le stesse potenzialità, se non migliori, come il molto apprezzato Vectorworks della Nemetschek. E' però vero che la fetta di mercato di Apple è in espansione: molti dei nuovi utenti provengono dal mondo PC-Win e (ricollegandoci a quanto detto all'inizio) molti di loro sono abituati a lavorare con AutoCAD, o richiedono espressamente se c'è la possibilità di usarlo. E' plausibile che Autodesk punti principalmente a questa fascia di utenti, almeno per far breccia nel mondo Macintosh e rientrare con un prodotto che comunque è tra i più utilizzati ed apprezzati in tutto il mondo.
A livello personale, non penso che mai utilizzero AutoCAD sul mio Mac, ma sarei felice di un suo ritorno perché la pluralità di software è la cosa migliore per ogni piattaforma.

[15-04-2009, Aggiornamento] Autodesk ha preparato una questionario per valutare l'interesse degli utenti Apple nei confronti di una versione nativa di AutoCAD per Mac OS X. Se volete partecipare potete partire da qui

lunedì 13 aprile 2009

Zune HD ?

Il sito Engadget mostra le immagini del presunto nuovo modello di Zune, che Microsoft potrebbe lanciare nei prossimi mesi per tentare un rilancio nel settore dei lettori musicali. Il nome del dispositivo, e le immagini mostrate dal sito (che sembrano prese da uno spot) lasciano intendere che Microsoft punterà sulla riproduzione di video ad alta definizione, anche se mi permetto di esprimere qualche riserva sull'utilità dell'alta definizione su un dispositivo portatile con un display da 3,5"... più interessante invece se il dispositivo avesse un'uscita video in grado collegarsi direttamente a televisori per riprodurre video in HD Ready o Full HD, ma possiamo immaginare che anche Apple abbia già in programma qualcosa del genere per i suoi device portatili.

domenica 12 aprile 2009

iTunes Store - CVD

Come supposto, i prezzi maggiorati della musica sull'iTunes Store non incontrano i favori degli utenti: tutte le canzoni che hanno subìto un incremento di prezzo sono retrocesse nella classifica degli acquisti... nonostante ciò le major dovrebbero aver guadagnato più soldi, visto che il calo di vendite è stato inferiore all'aumento di introiti... almeno per ora.
E' ancora presto per stabilire come andranno a finire le cose: con un atto di "prepotenza" le major potrebbero imporre la maggior parte della loro musica a prezzo maggiorato, tentando di guadagnare di più vendendo di meno, ma per quanto mi riguarda non intendo "cedere" a questo ricatto: comprerò musica solo a 69 o 99 centesimi, e se la maggior parte degli utenti farà come me, la major potrebbero tornare sui loro passi.

Nel frattempo segnalo un piccolo disguido con l'aggiornamento delle librerie al formato iTunes Plus. Nonostante il catalogo sia completamente migrato al formato senza DRM, nella mia libreria ci sono ancora una ventina di brani per i quali iTunes Store non mi ha proposto l'aggiornamento (ma andando a vedere sullo Store sono disponibili come iTunes Plus). Vi terrò informati sull'evolversi della situazione.

venerdì 10 aprile 2009

1 milardo di applicazioni







Apple si prepara a festeggiare il primo miliardo di applicazioni scaricate e, in modo simile a quanto aveva fatto con la musica, ha indetto un concorso che regalerà:
-un MacBook Pro
-un iPod Touch da 32 GB
-un certificato regalo iTunes da 10.000 dollari
-una Time Capsule
Un'apposita pagina dell'iTunes Store spiega come partecipare al concorso, mentre il regolamento completo è presentato sul sito Apple; si può partecipare anche senza scaricare nulla, ma per l'occasione l'App Store presenta le 20 applicazioni più scaricate (sia quelle gratis che quelle a pagamento).
Buona fortuna a tutti.

Cambio cellulare

Nonostante la passione per Apple, il mio cellulare non è un iPhone (non per ora, perlomeno). Un iPhone in casa ce l'abbiamo, ma è di mia moglie: io ho un iPod Touch, che uso molto per "sperimentare" nuovi utilizzi e nuove applicazioni, lo uso come iPod, e spesso anche come console portatile... se fosse un iPhone rischierei di restare costantemente senza batteria per telefonare.
Fino a qualche settimana fa il mio cellulare era un SE-k750i, un ottimo cellulare che ho utilizzato per circa 3 anni e mezzo, con diverse applicazioni utili (tipo il remote controller Bluetooth) e in grado di fare anche delle discrete foto (sebbene di soli 2 MPixel).
A causa di una rottura del joystic (indispensabile per selezionare certe opzioni) ed essendo la riparazione improponibile (costerebbe quanto un telefono nuovo), mi sono messo alla ricerca di un nuovo cellulare.
Scartato l'iPhone per i motivi scritti sopra, il mio obiettivo era quello di trovare un cellulare quadriband (lo devo usare in tutto il mondo) al minore prezzo possibile, che avesse una buona autonomia, e una discreta fotocamera (perché mi capita, anche per lavoro, di diver prendere delle foto "al volo").Scartati i Nokia (il cui software, nonostante quello che dicono, non mi pare migliore degli altri, anzi, per certi versi lo trovo peggiore*), e scartate altre marche di cui ho letto pareri molto discordanti, la scelta è ricaduta ancora su un Sony-Ericsson, S302.
Doo qualche settimana di utilizzo posso tirare le somme su questo telefono. Comincio subito col dire che sono soddisfatto dell'acquisto: il telefono risponde sotto ogni punto di vista alle mie esigenze e apparentemente ha le stesse caratteristiche del k750i anzi, rispetto al vecchio telefono, che era solo triband, l'S302 è quadriband+GPRS+EDGE, quindi migliore nonostante sia costato 1/3 rispetto all'acquisto precedente... andiamo a vedere perché:
-le dimensioni sono praticamente identiche, ma è sottile la metà e psa 20 grammi in meno. Sarà che ho le mani grosse, ma lo trovo troppo sottile per essere "comodo". In ogni caso, non è certo una caratteristica che va ad influire sul prezzo (anzi, il fatto che sia più leggero e sottile dovrebbe essere un "pregio" che lo rende più costoso).
-lo schermo è più luminoso e leggermente più grande, ma questo lascia meno spazio ai pulsanti (che sono più piccoli anche a causa della forma diversa), il che è un altro problema per chi ha le dita grosse (anche qui però lo schermo migliore dovrebbe essere un vantaggio).
-fotocamera: è sempre da 2 Mpixel con flash, ma qui cominciano le vere differenze: non c'è autofocus per scegliere cosa mettere a fuoco, non c'è possibilità di regolazione dell'esposizione, lo zoom è utilizzabile solo in risoluzione VGA, il flash non è attivabile velocemente premendo un pulsante, ma bisogna necessariamente entrare nel menù, non c'è lo slide di protezione dell'obiettivo (che peraltro, secondo me, è messo in una posizione non ottimale)
-memoria: non che faccia molta differenza (vista la possibilità di espansione), ma sul vecchio teleono c'erano 34MB disponibili, mentre il nuovo ne ha solo 20.
-autonomia: è sempre buona, ma scende del 25% rispetto al k750i
-software: non so se è una caratteristica di tutte le ultime versioni del sw SE (o se c'è qualche opzione nascosta che non ho ancora trovato), ma non è più possibile scegliere le voci dei menù premendo il numero corrispondente all'indice della voce.
-applicazioni: non c'è più il remote control bluetooth. Immagino ci sia qualche applicazione equivalente da installare, ma sul telefono non c'è.
Ci sono poi diversi dettagli di cui non voglio neanche parlare, ma il succo del discorso è che, sebbene ad una prima vista i due telefoni abbiano caratteristiche quasi identiche, il secondo costa molto meno (120 Euro contro 350), ma le differenze ci sono, e nell'uso si fanno sentire. Certo, poi possiamo anche dire che, quando l'acquistai, il k750i era tra i telefoni di fascia medio alta, mentre oggi l'S302 è tra i telefoni di fascia bassa (tra telefoni UMTS, fotocamere da 5 Mpixel, e schermi touch), quindi la differenza di prezzo è in buona parte imputabile anche a quello... ma la restante parte è data da caratteristiche che sembrano uguali, che alla prova dei fatti sono diverse (e lo può scoprire solo chi ha usato entrambi).
Intendiamoci: come ho già detto prima l'S302 soddisfa appieno le mie necessità attuali, e ritengo che le sue caratteristiche siano in linea con il prezzo pagato. Mi premeva però evidenziare come, dietro prezzi diversi, e caratteristiche "apparentemente" simili, si nascondano in realtà delle differenze in numerosi dettagli.
Ora provate ad applicare questo concetto sui computer oggetto degli spot di cui abbiamo parlato qualche giorno fa...

*parlo in virtù della mia esperienza avuta con un Nokia 6131, che ho posseduto per diversi mesi, e di quanto ho visto su innumerevoli altri modelli di miei amici e conoscenti; non escludo che altri si trovino meglio con i Nokia

giovedì 9 aprile 2009

iPhone prossimo venturo

Riporto un mio articolo pubblicato oggi su Punto-Informatico:

"Sono molte le voci e le indiscrezioni che circolano in queste settimane sul futuro aggiornamento di iPhone. Se sul nuovo firmware si conoscono già molte informazioni ufficiali, e questo grazie ad una recente presentazione pubblica, per le informazioni sull'hardware del nuovo iPhone ci si deve al momento affidare a indiscrezioni e ipotesi più o meno attendibili.

Mettendo da parte i rumors, che lasciano sempre il tempo che trovano (soprattutto quando mancano ancora almeno tre mesi dal lancio), può essere interessante fare qualche ipotesi basandoci sull'evoluzione del mercato, le richieste degli utenti, le contromosse della concorrenza e quello che si conosce del nuovo firmware.
Partiamo dal "guscio" esterno. Apple ha azzeccato fin dal principio il design del proprio telefono, e non ha fatto grosse variazioni dal primo modello alla seconda versione, anche perché, volendo fare un dispositivo completamente touch, le alternative non sono molte. Possiamo immaginare che anche la terza versione del melafonino non si discosti da questo canone, e se Apple dovesse ascoltare i pareri degli utenti probabilmente tornerebbe a fare la parte posteriore in alluminio piuttosto che in policarbonato (scelta che sarebbe anche più allineata con il design di tutti gli altri prodotti).
La seconda cosa che risulta evidente a chi guarda il telefono è il display. Non sembra esserci alcuna indicazione riguardo un eventuale incremento della risoluzione (situazione che potrebbe creare qualche problema sull'AppStore, anche se prima o poi dovrà essere affrontata), mentre potrebbero esserci novità sul fronte tecnologico: l'adozione di schermi OLED consentirebbe di avere schermi ancora più luminosi, ma soprattutto un minor consumo energetico e quindi una maggior durata della batteria.
Parlando di specifiche tecniche, una delle critiche mosse più di frequente riguarda la bassa qualità della fotocamera, sia in termine di risoluzione (2 megapixel) sia in termine di opzioni hardware e software: mancanza del flash, impossibilità di zoom, nessun controllo sull'esposizione o sul bilanciamento del bianco ecc. È facile immaginare che Apple si dimostri sensibile a queste critiche, anche perché gli analoghi prodotti della concorrenza montano fotocamere ben più potenti, anche da 5 megapixel (al di là del fatto che poi i megapixel, da soli, non bastino a fare la qualità di una foto). Sul prossimo modello di iPhone potremmo quindi trovare una fotocamera di maggiore qualità, almeno da 3,2 megapixel, magari dotata di flash e di un firmware che permetta di realizzare brevi filmati, come per altro pare emergere dai meandri della nuova beta. Nessuna traccia invece sull'eventuale integrazione di una seconda camera per effettuare videotelefonate (esigenza questa, forse, meno sentita dal grande pubblico).
Altra previsione quasi scontata è quella che vede l'uscita di un modello da 32 GB: se così fosse, potrebbe comunque restare in commercio un modello da 8 GB ad un prezzo inferiore, una sorta di modello entry-level che accontenterebbe chi vuole un iPhone nano, oggetto che altrimenti vedo molto improbabile. La riduzione di dimensioni implicherebbe una ridistribuzione dei componenti interni, eventualmente eliminando qualcosa, ma un iPhone nano dovrebbe avere lo schermo con la stessa risoluzione, quindi non sarebbe molto più piccolo: in fin dei conti si andrebbe a sacrificare usabilità e funzionalità per guadagnare poco o nulla in termini di dimensioni e peso.
Entrando in dettagli più tecnici, è difficile dire se Apple sia già in grado di proporre un processore customizzato realizzato sulle tecnologie di PA Semi (acquisita lo scorso anno), mentre è più probabile che utilizzi un chip "standard" sebbene di nuova, o nuovissima, concezione. Senza fare nomi (che potrebbero facilmente essere smentiti), in linea generale si potrebbe trattare di un processore sensibilmente più potente dell'attuale e con spiccata propensione per il comparto video, sia come riproduzione, sia come registrazione ed eventualmente elaborazione, anche se servirà il supporto del software per mettere il pratica quest'ultima feature.
Resta poi da chiedersi se tutta questa potenza resterà "confinata" all'iPhone o se Apple deciderà di renderla disponibile anche su altri dispositivi, a partire dall'iPod Touch: se integrasse una fotocamera potrebbe diventare il gadget "definitivo" per chi vuole tenere il telefono separato dal resto delle funzioni."

mercoledì 8 aprile 2009

Spot e controspot

Si è fatto un gran parlare ultimamente dei nuovi spot confezionati da Microsoft per contrastare Apple e la sua campagna di successo "Get a Mac" (quella che vede due personaggi, dall'indole completamente diversa, impersonare un PC e un Mac).
Dopo una serie non molto fortunata intitolata "I'm a PC", Microsoft affila le armi con degli spot molto particolari: sebbene siano pubblicità preparate da Microsoft, Windows non compare mai... gli spot mostrano due persone che devono comprare un PC con un certo budget, e con quel budget si ritrovano a scartare i Mac (troppo costosi) per prendere dei Notebook marchiati HP.
Inutile precisare che i modelli scelti non sono minimamente paragonabili alle specifiche di MacBook e MacBook Pro... inutile accennare anche al fatto che la stessa HP ha nel suo catalogo modelli della serie business che hanno costi paragonabili (se non superiori) alle controparti Apple... inutile dire tutte queste cose, perché Microsoft, sotto certi punti di vista, ha centrato il segno.
Il messaggio che passa è che non tutti hanno bisogno di computer dalle caratteristiche migliori, con corpo ultraresistente in alluminio, monitor ad altissima definizione, e batteria che dura 8 ore... alla gente comune basta spesso un PC di media qualità (magari anche un po' datato) in grado di svolgere i compiti più basilari: navigare in internet, ascoltare MP3, riprodurre divx, gestire foto, e aprire documenti di Office (a proposito: non ho mai capito perché, a casa, tutti abbiano questa grande necessità di aprire documenti di Office... io a casa uso il computer per tutt'altro...); resta da capire se HP sarà contenta del fatto che Microsoft propone i suoi notebook come computer "medi"...
Ma se chi guarda lo spot fa un passo in più, andando oltre questo messaggio, noterà qualcosa che non torna: come mai Microsoft, che è la software house più famosa al mondo, fa uno spot dove non si parla minimamente di software, limitandosi a dire che un computer Apple costa troppo? Se affrontasse il confronto sotto l'aspetto software, probabilmente non ne uscirebbe molto bene, quindi Microsoft sposta l'attenzione sull'unico tallone di Achille di Apple, ovvero il prezzo.
Peccato che, così facendo, prima di tutto non si chiama direttamente in causa, e in secondo luogo si limita a dire cosa scontate e banali: tutti gli utenti Apple sanno di aver pagato qualcosa in più rispetto ai computer che si trovano mediamente nei grandi centri di elettronica, ma se l'hanno fatto è perché ritengono che ne valga la pena... chi non la pensa allo stesso modo fa benissimo a comprarsi uno dei PC indicati negli spot Microsoft, ma l'avrebbe comprato anche senza questi spot...
Resta infine da chiedersi come mai Microsoft, che detiene la quasi totalità del mercato, si dia tanto da fare per contrastare una Apple che, nella migliore delle ipotesi, potrebbe essere al 10% del mercato mondiale (qualcosa in più negli USA)... forse le tendenze attuali del mercato preoccupano Microsoft: Linux muove i primi passi nelle forniture dei computer consumer (anche di grandi marche), Explorer perde continuamente percentuali di utenti a scapito di Firefox, lo Zune si è dimostrato un fallimento, Android si sta affacciando sui Netbook, e nel campo del mobile tra iPhone, Android, PalmPre/WebOS, Rim, Symbian, e chi più ne ha più ne metta, Win Mobile ha il suo bel da fare per restare a galla (e lo fa grazie a interfacce ad hoc sviluppate da altri (come nel Samsung Omnia o nei vari HTC). Se aggiungiamo che Windows Vista non ha avuto il successo sperato, mentre Leopard sta conquistando sempre più utenti, è probabile che Microsoft, nonostante l'enorme divario di mercato, veda in Apple il suo concorrente più agguerrito e pericoloso, visto che andrebbe ad intaccare il settore dei sistemi operativi.
In ogni caso, chiudendo il cerchio, se Apple si sentirà "colpita" da questi spot, con tutta probabilità risponderà a tema con una nuova puntata di "Get a Mac", che (obiettivamente parlando) è molto più simpatica e meglio realizzata.

martedì 7 aprile 2009

Apple aggiorna Xserve raddoppiando le prestazioni

Dopo tante chiacchiere su iPhone, finalmente si parla un po' anche di Mac, per la precisione di nuovi Xserve con processori Intel "Nehalem" Xeon e architettura di ultima generazione.

Xserve 1U ottimizzato per rack offre fino all´89 per cento di miglioramento nella performance per watt. Xserve è disponibile con massimo due processori Intel Xeon a 2.93 GHz e opzioni di archiviazione all´avanguardia che comprendono un drive a stato solido (SDD) e fino a 3TB di capacità di archiviazione. A partire da 2.899 Euro, Xserve comprende un numero illimitato di licenze client per Mac OS X Server versione Leopard.
Il nuovo Xserve è basato sui processori Intel Xeon che girano ad una frequenza di 2.93 GHz, ognuno con un controller integrato della memoria con tre canali DDR3 ECC a 1066 MHz che garantiscono fino a 2,4 volte la bandwidth della memoria e diminuiscono la latenza fino al 40 per cento.
Le capacità di storage di Xserve includono un disco di avvio SSD opzionale da 128GB che richiede una frazione dell´energia di un disco fisso e permette un accesso Random 48 volte più veloce, senza l´impegno di alloggiamenti disco. I tre alloggiamenti disco di Xserve da 3,5 pollici supportano dischi SATA da 7.200 rpm e SAS da 15.000 rpm e possono essere configurati con fino a 3TB di archiviazione interna. Due slot di espansione PCI Express 2.0 x 16 forniscono una enorme bandwidth di I/O per supportate le ultime schede di espansione ad ampia larghezza di banda. La scheda opzionale RAID dell´Xserve ora garantisce prestazioni migliori, fino a 497MB/s e supporta i livelli RAID 0, 1 e 5 con 512MB di cache senza occupare un prezioso slot di espansione PCI Express. Una batteria di backup da 72 ore è compresa per una protezione elevata dei dati.
Ogni Xserve è venduto con un numero illimitato di Leopard Server client edition, offrendo supporto per client Mac, Linux e Windows senza costi aggiuntivi di licenze di accesso client.

La configurazione standard di Xserve, con un prezzo suggerito di 2.899 €, include:
-singolo processore Quad-Core Xeon 5500 a 2.26 GHz con 8MB di cache L3 completamente condivisa;
-3GB di RAM DDR3 ECC a 1066 MHz;
-un singolo Modulo Apple Drive SATA da 160GB 7200 rpm;
-dual Gigabit Ethernet integrata;
-due slot di espansione PCI Express 2.0 x16;
-processore Bonjour-enabled Lights-Out Management e Server Monitor Software;
-scheda grafica interna con Mini DisplayPort output;
-due FireWire 800 e tre porte USB 2.0;
-licenze client illimitate per Mac OS X Server versione Leopard 10.5.

Opzioni e accessori BTO (built-to-order) per Xserve includono: processori Intel Xeon dual a 2,26 GHz, 2,66 GHz o 2,93 GHz; Moduli Apple Drive SATA da 160GB e 1TB a 7200 rpm; dischi (di terze parti) da 450GB SAS a 15.000 rpm; scheda Xserve RAID interna; Gigabit Ethernet, Schede 4Gb Fibre Channel e un alimentatore ridondante a 750W.

Per maggiori dettagli sulle condizioni di test e relative performance, date un'occhiata alle apposite pagine sul sito Apple.

Gli U2 mollano Apple per Rim

La guerra tra iPhone e Blackbarry, tra Apple e Rim, si allarga anche al settore musicale diventando guerra tra iPod e [???]...
Gli accordi tra Apple e U2 avevano dato vita ad un iPod "Special Edition" nero e rosso, nonché a spot che accumunavano il lancio del loro penultimo album, "How to Dismantle an Atomic Bomb", con iPod e iTunes (Music) Store.
"Abbracciamo Rim perché ci hanno dato quello che Cupertino non ha voluto concederci: accesso ai loro laboratori e il supporto dei loro ingegneri", ha detto Bono, ma non si è lasciato sfuggire nulla di più.
Difficile dire se dietro questa scelta ci sia un nuovo dispositivo "pensato" insieme alla band irlandese, una nuova tecnologia (visto che si parla di laboratori e ingegneri), o più semplicemente un nuovo servizio.
Quel che è certo è che Rim farà da sponsor al prossimo tour, e che probabilmente sarà proprio il tour a svelare le novità legate a questo accordo. Potrebbe trattarsi di musica data in omaggio a chi partecipa alle date del tour, un podcast video dello stesso concerto, oppure qualcosa di più "interattivo" legato alla partecipazione al concerto stesso.
Inoltre, è altrettanto certo che con questa mossa Rim espande i suoi orizzonti, dal settore professionale (dove è nata e si è diffusa grazie alle mail push) a quello più consumer

iTunes: al via i prezzi variabili

Come preannunciato, oggi (7 Aprile) è iniziata la differenziazione dei prezzi dei brani musicali in vendita sull'iTunes Store. Per questioni di fuso la "piccola rivoluzione" è partita dallo Store australiano, ma dovrebbe estendersi nella giornata a tutti gli altri paesi (salvo accordi particolari con le major). Vedremo se il mercato trarrà vantaggio da questa novità... personalmente ho molti dubbi...

lunedì 6 aprile 2009

Android su netbook e tablet

Si è parlato spesso di aziende interessate a portare Android fuori dal mondo degli smartphone. Asus, che ha portato al successo i netbook con la sua linea di EeePC, sta pensando di produrre un modello basato su questo sistema operativo; ma prima ancora Freescale, che durante l'ultimo Mobile World Congress di Barcellona (febbraio) ha annunciato di voler supportare Android sul suo prossimo netbook. Anche tra i nomi più grossi, c'è chi (come HP) senza ammetterlo ufficiaqlmente fa capire che nel futuro dei netbook potrebbe esserci un sistema operativo che non è quelli di Microsoft, e Android è il principale indiziato. Questa tendenza è indice dell'utilizzo "generalista" che si fa dei prodotti di questo tipo: non è indispensabile far girare l'ultima versione di Office (tanto per dirne un nome a caso), basta avere la possibilità di collegarsi alla rete, scaricare la posta, aprire gli allegati, e fare poche altre cose (magari legate anche al settore dell'entertainment). Questa tendenza potrebbe aprire la strada a tutta una serie di dispositivi che nascono come evoluzione dei netbook, e tra questa schiera di nuovi oggetti potrebbe trovare posto anche un fantomatico tablet "made in Apple" basato sul sistema operativo dell'iPhone (non la versione attuale, ma la futura e più matura 3.0)

sabato 4 aprile 2009

Nuovo Shuffle, nuovi problemi

Nonostante il successo di vendite, l'ultimo modello di iPod-Shuffle ha ricevuto diverse critiche sul sistema di controllo (sia per i limiti legati al fatto di avere solo tre pulsanti, sia per il fatto che sono integrati nel filo delle cuffie). Ora giungono notizie che i comandi siano eccessivamente sensibili all'umidità, al punto da diventare inutilizzabili, il che è un grosso problema visto che l'utilizzo principale dello Shuffle è legato all'attività fisica che produce sudore. Vedremo come Apple ne verrà fuori, ma personalmente resto sempre dell'idea che il modello precedente sia molto più azzeccato.

venerdì 3 aprile 2009

App Store: (in)utility - Parte 2

OK, prometto che dopo questa sequenza di applicazioni inutili, recensirò qualcosa di più utile e interessante... per il momento però lasciatemi parlare di questi mini-programmi inutili ma "simpatici".

-iChalky [voto: 5/5]
Graficamente, Chalky è un "omino" disegnato col gessetto su una lavagna. Fisicamente è come se questo "omino" fosse composto da innumerevoli molle elastiche: potete prenderlo e tirarlo come volete (anche con più dita), muoverlo con gli accelerometri (rispetta la forza di gravità e l'attrito con la lavagna), e renderlo più o meno sensibile ai rumori che sente dal microfono. Gli ultimi aggiornamenti hanno poi aggiunto la possibilità di dare un volto a Chalky, (prendendolo da una foto della libreria) e fissarlo alla lavagna con delle puntine.

-Crazy Pumpkin [voto: 3/5]
Rilasciato contestualmente ad Halloween, Pumpkin è una semplcie applicazione che permette di comporre delle sagome di volti "in controluce", come se fossero intagliati nella classica zucca di Halloweel. Scorrendo con le dita si possono modificare separatamente occhi, naso, e bocca, mentre agitando l'iPhone si cambia il colore della luce e si produce un suono a tema.

-English From Fear [voto: 4/5]
Programma italianissimo che propone traduzioni improbabili di modi di dire italiani nel corrispettivo "letterale" inglese. L'effetto esilerante è assicurato, anche se potreste non ritrovarvi con alcuni modi di dire tipici solo di determinate zone d'Italia. Se vogliamo muovere un appunto possiamo dire che l'algoritmo che va a pescare le frasi dal database ad ogni "shakerata", probabilmente andrebbe un po' rivisto, perché ci sono alcune frasi che si ripetono troppo di frequente, e altre che non si vedono quasi mai. Inizialmente gratuita, ora costa 79 centesimi, e ce n'è anche una versione "pro" da 2,36 Euro.

Le "applicazioni" citate sono gratuite o vendute a 79 centesimi (i prezzi possono variare in base a periodi di offerta, o a promozioni legate al lancio dei prodotti stessi o di nuovi prodotti dello stesso sviluppatore)

giovedì 2 aprile 2009

Pesci e pescioloni del 2009

Ieri era il primo aprile e come di consuetudine in molti si sono prodigati a realizzare scherzi più o meno simpatici e più o meno riusciti.
Uno dei più simpatici (anche se palesemente evidente in quanto molto "improbabile") è quello delle gestures facciali utilizzate per navigare in Opera, con tanto di divertente video esplicativo pubblicato su Youtube.
A proposito di Youtube, nella giornata di ieri molti video erano "sottosopra", e questo è stato sicuramente lo scherzo di maggior successo (anche se non propriamente un pesce d'aprile) visto l'elevato numero di accessi del sito.
Su Timendum e su Punto-Informatico trovate delle raccolte di tutti gli scherzi pubblicati ieri, o perlomeno di quelli che hanno avuto maggiore visibilità.
Oltre alle raccolte di cui sopra, vorrei segnalarvi uno scherzetto italiano pubblicato da Tevac. La news annunciava l'abbandono di iChat da parte di Apple, a favore di una nuova versione di MSN fornita in bundle con Snow-Leopard. Nonostante l'inverosimilità della notizia, lo scherzo è molto ben riuscito, vista la discussione che ha scatenato... e soprattutto ha dimostrato che spesso chi legge le notizie non va a verificarne l'origine: clicckando sul finto link tutti si sarebbero accorti da subito che la fonte citata non esiste e che la notizia era uno scherzo.

11 è meglio di 9?

La nuova beta del firmware 3.0 per iPhone porta da 9 a 11 il numero di "pagine" di desktop, elevando di fatto a 180 il numero di applicazioni che posso risiedere sul dispositivo (16 applicazioni per pagina, più le 4 "residenti" nel dock).
Meglio o peggio?
Meglio perché si potranno installare più software (con tutto vantaggio anche dell'AppStore).
Peggio perché senza possibilità di controllo regnerà ancora più confusione: se cercate un'applicazione dovrete scorrere 11 pagine prima di trovarla.
In realtà il firmware 3.0 include anche Spotlight, quindi si potrà utilizzare il motore di ricerca anche come una sorta di App-Launcher (a patto di ricordarsi il nome del software... almeno in parte), ma credo che, come me, tanti altri avrebbero preferito avere la possibilità di raggruppare le applicazioni in cartelle, o qualcosa di equivalente, anche a scapito di una riduzione del numero di pagine del desktop principale (tanto poi l'espansione sarebbe avvenuta nelle cartelle). Personalmente sono fiducioso del fatto che prima o poi verrà introdotta anche questa possibilità.