martedì 31 marzo 2009

Nuove tecnologie, scuola e mondo del lavoro

C'è un interessante articolo di Massimo Mantellini su Punto-Informatico di ieri, dove si parla di scuola e nuove tecnologie. Al di là dell'articolo in sè (comunque ottimo, come d'abitudine), c'è questa frase che mi ha colpito:

"Pensate per esempio alla scrittura: quanti adulti oggi nel mondo del lavoro scrivono ormai con la penna? In qualsiasi ambiente professionale, impiegatizio, amministrativo in senso lato, nella stragrande maggioranza di quelle professioni in cui si usava carta e penna oggi, semplicemente, non la si usa più. È una constatazione, non un giudizio di valore sulla penna in sé."

Oltre alla penna, esempio semplice e lampante in quanto sotto gli occhi di tutti, ci sarebbero da tirare in ballo 1000 altri esempi su come è cambiato il modo di lavorare (quantomeno in ufficio), dove ormai quasi non ci si muove senza la conferma di una mail, e tutto passa sempre e comunque attraverso il computer. Addirittura c'è chi passa le sue giornate a rispondendo alle mail, non perché questo sia il suo lavoro (come potrebbe esserlo per chi lavora all'assistenza clienti), ma perché la mail è diventata così omnipresente da rubare tempo alle attività più importanti. Siccome al mondo del lavoro si approda dopo la scuola, ci sarebbe quindi da augurarsi che oltre ad insegnare l'utilizzo delle nuove tecnologie, si "educhi" anche ad usarle senza abusarne, altrimenti ci ritroveremo in un mondo di burocrati digitali dove nessuno produce, ma tutti passano il tempo a scambiarsi mail.

Skype su iPhone e iPod [aggiornato]

Contro tutte le previsioni iniziali, Skype arriva su iPhone, come applicazione gratuita, disponibile anche per iPod Touch (ovviamente per quest'ultimo sarà necessario un apposito kit di cuffie&microfono). Si apre quindi una nuova era anche sull'iPhone: chi dubitava che Apple avrebbe mai concesso l'installazione di simili applicazioni dovrà ricredersi (anche se per il momento le telefonate VOIP sono vincolate alla connessione tramite rete Wi-Fi) e chi possiede un iPod Touch lo potrà utilizzare anche per le telefonate. L'applicazione è disponibile ovviamente sull'iTunes Store ed è facile immaginare che arriverà presto in vetta alle classifica delle applicazioni più scaricate.

[01-04-2009, Aggiornamento] Come previsto, Skype è in vetta alla classifica delle applicazioni più scaricate, mentre giungono voci per cui col il firmware 3.0 sarà possibile utilizzare Skype per effettuare chiamate VOIP anche attraverso reti 3G (probabilmente perché quando uscirà il nuovo firmware, non ci saranno più vincoli con gli operatori di telefonia)

domenica 29 marzo 2009

iTunes: la fine del prezzo unico (forse...)

Lo scorso gennaio, in occasione dell'ultima (in tutti i sensi) partecipazione al MacWorld expo, oltre alla rimozione dei DRM da tutta la musica in vendita sull'iTunes Store, Apple annunciò anche che i prezzi dei brani sarebbero stati differenziati.
Per venire incontro alle richieste delle major sono state stabilite tre fascie di prezzo: 69 centesimi per i brani più vecchi o di minor richiamo, 99 (che è prezzo attuale) per la fascia media, e 1.29 dollari per i brani più nuovi o più "gettonati".
Sebbene non ci siano ancora annunci ufficiali, la data più probabile per la messa in atto di questa differenziazione dovrebbe essere il 7 aprile, ed è una data più che plausibile perché grossomodo coinciderebbe con la conclusione del processo di migrazione di tutti i brani dal vecchio formato protetto con Fairplay, al cosiddetto iTunes Plus (che non è altro che un AAC a 256 kbps senza alcuna restrizione).
Al di là della data, che non è poi così importante, forse è più interessante discutere sull'opportunità di realizzare una simile politica di vendita... In passato fu già tentata una strada simile senza successo: quando EMI decise di eliminare i DRM dalla musica in vendita su iTunes, propose gli stessi brani a 1.29 Euro, salvo poi tornare sui propri passi proponendo la musica senza DRM a 99 centesimi (probabilmente a causa dello scarso successo del prezzo maggiorato). 
Ora le major vogliono riprovarci, dimostrando (dopo tutti questi anni) di non aver ancora compreso il vero potenziale della rete: il risultato di questa differenziazione un abbassamento delle vendite, soprattutto di quei brani venduti a prezzo superiore... le alternativa a iTunes non mancano, sia negli USA che da noi, anche se spesso hanno un catalogo più limitato: a meno di mettere in atto odiosi "ricatti" con numerose esclusive, o di concedere in cambio un consistente parte del catalogo a 69 centesimi, difficilmente questa iniziativa si tradurrà in un successo.

venerdì 27 marzo 2009

Liquidazione iPhone USA, in vista del WWDC

Come preannunciato qualche giorno da da AT&T, Apple ha cominciato a "svendere" l'attuale modello di iPhone anche attraverso gli Apple Store.
La parola "svendere" non è certo riferita ad un abbassamento dei prezzi, visto che ci vogliono 599$ per il modello da 8GB, e 699$ per quello da 16GB, ma al fatto che fino a ieri, negli USA, era impossibile acquistare un iPhone in un Apple Store senza sottoscrivere un contratto con AT&T, mentre ora invece è possibile acquistarlo senza alcun obbligo di contratto.
Il telefono rimane comunque "bloccato" sull'operatore AT&T, probabilmente per via dei vincoli contrattuali stretti tra Apple e la stessa AT&T due anni fa, vincoli che dovrebbero scadere a giugno.
L'operazione è probabilmente mirata a smaltire il maggior numero di iPhone entro la prossima WWDC, l'annuale conferenza degli sviluppatori che con tutta probabilità (guardando l'immagine che pubblicizza l'evento) sarà in gran parte incentrata sul nuovo firmware 3.0 e su un nuovo modello di iPhone.

giovedì 26 marzo 2009

Aria di novità per l'interfaccia grafica di Snow Leopard

Secondo il solito beninformato Appleinsider, Apple si appresta a rivoluzionare l'interfaccia di Snow Leopard. Le modifiche date per scontate riguarderanno un "alleggerimento" dell'interfaccia, con un tema più leggero e minimalista, senza effetti trasluci o bombature eccessive, simile a quanto già introdotto (almeno parzialmente) in iTunes. Il nome in codice del nuovo tema dovrebbe essere Marble, e il suo utilizzo per l'intera interfaccia dovrebbe comparire nella prossima beta di Snow Leopard.
Al di là del fatto che questo significherebbe (finalmente) l'unificazione del tema grafico dell'interfaccia di Mac OS X, le prime immagini del nuovo Quicktime Player (che in realtà sono dei mockup) sembrano ereditare i controlli già visti su iPhone e iPod Touch: barre fluttuani e semitrasparenti, con pulsanti di dimensioni generose.
Quest'ultima cosa mi fa venire un mio post di qualche giorno fa, dove scartavo l'ipotesi di un tablet con Mac OS X a causa dell'inadeguatezza del sistema per un controllo realizzato esclusivamente tramite uno touchscreen... ma se Snow Leopard nascondesse una rivoluzione ben più ampia? Se Apple non si limitasse alla "banale" introduzione di un novo tema grafico, ma (forte dell'esperianza maturata sull'iPhone) introducesse la possibilità di una gestione completamente multitouch? magari attivabile opzionalmente per gestire al meglio un nuovo hardware?

Sviluppare per iPhone

Tutto quello che si trova sull'App Store è sviluppato con l'apposito SDK, liberamente accessibile a tutti (previa registrazione). Per approfondire al meglio gli aspetti dello sviluppo, qualche tempo fa avevo intervistato un programmatore, Luca Infante; per vari motivi l'intervista non venne mai pubblicata, ma ora posso riproporla su queste pagine:

Puce: Luca, da quanto tempo sviluppi software?
Luca: Iniziai a sviluppare con REALBasic nel 2000, dedicandomi già da subito al software per Mac. Nel corso degli anni, durante il completamento degli studi, ho avuto occasione di cimentarmi anche con piattaforme di sviluppo per Windows, ma devo ammettere che grazie alla struttura di Mac OS X (e dell'iPhone) sviluppare software con Xcode è più agevole, e per certi versi "divertente", il che mi spinge ad applicarmi e a migliorare in continuazione. Probabilmente è un discorso molto soggettivo, visto che anche Xcode non è immune da difetti ma personalmente lo trovo un passo avanti rispetto agli altri. Attualmente sviluppo ancora software gestionali su Windows, mentre nel mondo Apple collaboro da alcuni anni con l'Apimac per lo sviluppo di dizionari, di Clean Text e altri progetti di cui al momento non posso parlare. Ultimamente lo sviluppo del software è realizzato in collaborazione con mio fratello Fabrizio, e a livello personale abbiamo in mente diverse idee, orientate sia a Mac OS X che all'iPhone.

Puce: come si realizza un'applicazione per iPhone?
Luca: L'unica difficoltà sta nella gestione dei certificati, perlomeno per la prima volta che ci si ha a che fare. Per il resto l'SDK è un sistema completo e semplice da gestire, che si integra al 100% con Xcode. Registrandosi gratuitamente sul sito di Apple, è possibile scaricare l'SDK e utilizzarlo per sviluppare applicazioni da testare sull'emulatore (con i dovuti limiti che l'emulatore non può emulare, come la gestione completa degli accelerometri o il GPS). Per la creazione dei propri prodotti vi sono molti template utili sia ai meno esperti sia ai più esperti. Questi template possono essere di grande aiuto per chi ha poca esperienza di programmazione, ma ha comunque in mente un'idea interessante che vorrebbe portare sull'iPhone. Ovviamente un minimo di conoscenze sono indispensabili, e chi ha già esperienza con lo sviluppo su Mac o in generale con l'Objective-C non dovrebbe riscontrare grandi problemi nello sviluppo di software per iPhone. Una volta terminato lo sviluppo, se si vuole testare il proprio software su un vero iPhone (o iPod Touch) e pubblicarlo poi sull'AppStore, sarà necessario pagare ad Apple i 79 Euro per l'iscrizione annuale all'iPhone Developer Program e ottenere i certificati di cui parlavo sopra.

Puce: cosa ti piace di più, e quali sono i limiti attuali dell'SDK?
Luca: sono affascinato dall'intera suite Xcode, che trovo completa, semplice e anche gradevole a livello utente. Nello specifico dell'iPhone ci sono limitazioni all'accesso di alcune funzionalità specifiche, ma non creano grossi problemi. Sarebbe invece molto apprezzabile che venissero tolti quei limiti che Apple ritiene indispensabili per assicurare un adeguato livello prestazionale e di stabilità (come il multitasking). Personalmente sono per una piattaforma che permetta uno sviluppo completo, anche nel caso di dispositivi "chiusi" come l'iPhone; Android è una piattaforma interessante e più aperta, ma al momento attuale ritengo sia ancora indietro rispetto all'iPhone (anche se con tutta probabilità sarà il concorrente più pericoloso). In ogni caso la critica maggiore va alle limitazioni per la pubblicazione sull'App Store: in alcuni casi le decisioni sono state corrette in altri casi hanno creato numerose polemiche...

Puce: a proposito di pubblicazione, come si pubbliva il proprio software sull'AppStore?
Luca: La pubblicazione è estremamente semplice. Apple offre una documentazione completa sulla procedura, e un sito apposito per il caricamento delle applicazioni e di tutte le informazione associate (prezzo, descrizione, screenshot, ecc...). All'inizio mancavano alcune opzioni ma nel corso del tempo, col feedback degli sviluppatori, sono state aggiunte le funzioni mancanti e quelle più richieste. Fatto questo non resta che attendere l'approvazione di Apple, che al momento attuale avviene in tempi piuttosto veloci. Anche per la pubblicazione degli aggiornamenti c'è una procedura guidata molto rapida.

Puce: dal punto di vista dello sviluppatore, cosa ti piace e cosa non ti piace dell'AppStore?
Luca: il sistema di pubblicazione assicura automaticamente un'immediata visibilità a livello mondiale, e consente di snellire le procedure burocratiche. Tuttavia non è possibile gestire direttamente il pagamento in royalties nel caso in cui il progetto sia sviluppato da più persone, e poi c'è sempre l'incognita che il proprio lavoro non venga pubblicato. Un'altro problema era legato al precedente sistema di visibilità sull'AppStore, che induceva alcuni sviluppatori scorretti ad introdurre modifiche minime pur di far apparire la propria applicazione tra le ultime novità; ora Apple oltre ha rimediato a questo problema e continua a migliorare la gestione dell'AppStore anche dal punto di vista delle recensioni, per evitare voti fasulli, sia in positivo che in negativo.

Puce: hai in progetto altri software per iPhone?
Luca: Sì, il futuro è pieno di idee. In principio ero intenzionato allo sviluppo di giochi ma con l'attuale "scesa in campo" di tutti (o quasi) i colossi il mercato la situazione è diventata complicata più: è difficile fare un gioco "discreto" e venderlo a pochi Euro, quando a prezzi altrettanto bassi trovi giochi della Gameloft o della Sega. L'unico sistema per fare concorrenza è avere un'idea originale e venderla a prezzo stracciato (79 centesimi o un euro e mezzo) sperando di fare grossi volumi. Da un certo punto di vista questo è stimolante, perché sei sempre alla ricerca di nuove idee, dall'altro è un po' frustrante perché ti rendi conto che la concorrenza può investire molto più tempo e denaro per realizzare prodotti più accattivanti da vendere comunque a prezzo concorrenziale. Questa situazione ha spostato le mie idee sugli altri applicativi: al momento sto lavorando su GPS e accelerometri, ma ho in programma la realizzazione di prodotti per la consultazione di database, sia locali che online.

Puce: vuoi esprimere liberamente il tuo pensiero su iPhone e AppStore?
Luca: In passato ho usato Palm e varie versioni di Symbian ma solo con l'iPhone (e dopo il rilascio dell'SDK) ho trovato qualcosa che si avvicina veramente alla mia idea di smartphone. Non mi sono trovato male nemmeno con Windows Mobile ma trovo che come sistema in se abbia grossi limiti di usabilità. L'iPhone sarà ulteriormente migliorato (Apple si è rivelata spesso molto attenta alle richieste dei clienti) ma le sue attuali funzioni unite all'elevata usabilità lo rendono a mio avviso il miglior smartphone sul mercato. Ogni aggiornamento di firmware aggiunge poi nuove caratterische e nuove funzionalità più o meno interessanti e più o meno evidenti, a dimostrazione del fatto che si tratta di un prodotto sul quale Apple sta dedicando molte risorse.
L'App Store infine è una vera e propria killer application. Il 30% trattenuto da Apple è onesto se rapportato al guadagno che se ne può ricavare e al ritorno d'immagine che crea. Inoltre, parlando da utente, alcuni giochi non hanno nulla da invidiare alla loro controparti su PSP o Nintendo DS, con il vantaggio che sono molto più convenienti e te li ritrovi direttamente sul telefono, senza portarti appresso un'altro dispositivo.

mercoledì 25 marzo 2009

Tutte le anime di iPhone

Riporto anche qui un mio articolo uscito oggi su Punto-Informatico:

Come ho già avuto modo di raccontare in passato, l'iPhone, a dispetto del nome, non è stato inizialmente concepito come telefono, bensì è nato dall'idea di avere un terminale portatile che consentisse di collegarsi ad internet in ogni situazione, ed usufruire dei servizi derivanti da questa connessione. A riprova di questa ipotesi, possiamo notare che la maggior parte delle applicazioni che Apple fornisce di serie fin dal primo modello funzionano solo in caso di connessione Internet attiva (Safari, Mail, Mappe, Meteo, Borsa, YouTube, iTunes). Siccome l'unico modo per ottenere questa connettività è quello di ricorrere alle reti telefoniche, era naturale dotare questo "terminale" anche della capacità di telefonare, come un qualsiasi altro cellulare. Non essendo però nato per questo compito specifico, l'iPhone è stato da subito carente sotto questo punto di vista: a parte la tanto discussa questione degli MMS (che personalmente non ho mai utilizzato, ma che comunque saranno introdotti col prossimo firmware), i primi telefoni non consentivano neppure di importare i numeri memorizzati sulla SIM. Oltre a questo, il mio modesto parere è che la pressione delle indiscrezioni è stata tale da spingere Apple a forzare i tempi dell'uscita del primo modello, costringendo gli sviluppatori di Cupertino a concentrare gli sforzi sulle funzionalità basilari del sistema, quelle che avrebbero fatto la differenza rispetto alla concorrenza: realizzare un'interfaccia di nuova concezione, che fosse perfettamente (ed esclusivamente) usabile in modalità touch, e che ponesse le basi per un nuovo riferimento di usabilità su questi dispositivi. Quest'accelerazione dei tempi ha fatto sì che la prima versione del sistema avesse diverse carenze funzionali, come l'impossibilità di effettuare una ricerca nell'agenda o di allegare una foto ad una email dopo la creazione di quest'ultima. Queste carenze sono tali anche nell'attuale versione del firmware, così come altre cose più "banali" come l'impossibilità di ruotare la tastiera in orizzontale per scrivere più agevolmente gli SMS.
Infine, a ritardare ulteriormente il perfezionamento delle funzioni si è aggiunta la forte (e giustificata) pressione dell'utenza verso l'installazione di applicazioni di terze parti, pressione che ha portato Apple a concentrare gli sforzi interni sullo sviluppo dell'SDK e dell'AppStore. In realtà credo che questa idea fosse già presente nella roadmap di Apple, ma probabilmente non con quelle tempistiche: nonostante la propensione per la connettività ad Internet, è impensabile che Apple puntasse esclusivamente ad utilizzare applicazioni Web 2.0, soprattutto dopo aver visto le potenzialità dell'iPhone. Ora che la situazione è relativamente calma, Apple si è potuta finalmente dedicare al perfezionamento delle funzioni, dimostrando tra l'altro (come già successo in passato) di saper ascoltare le critiche mosse sia dagli utenti che dal pubblico dei non-utenti. Ecco quindi che nel Firmware 3.0 compariranno gli MMS, farà capolino Spotlight (indispensabile per effettuare ricerche in ogni anfratto del telefono), e verrà finalmente introdotto il copia e incolla. Quest'ultimo, richiesto a gran voce dagli utenti, non rappresenta certo una novità in ambito informatico, nemmeno sugli smartphone, ma era necessario trovare un'idea originale per implementarlo in maniera semplice attraverso l'interfaccia touch. Al di là di queste funzioni più visibili agli occhi di tutti gli utenti, i tool di sviluppo del firmware 3.0 mettono a disposizione 1000 nuove API che consentiranno degli sviluppatori di potenziare il loro software: se le notifiche push possono sembrare un ripiego alla mancanza del multitasking, l'accesso totale al dock permetterà di utilizzare l'iPhone come un terminale intelligente per decine di accessori finora inimmaginabili, mentre la connettività P2P e l'accesso totale alla libreria dell'iPod daranno nuove possibilità ai software più classici. L'iPhone di oggi (così come il primo modello) non è certo perfetto, ma neppure inusabile come cercano di farlo passare alcuni: il giudizio dipende strettamente dall'utilizzo che se ne vuole fare. Personalmente, parlando di software, lo trovo migliore di qualsiasi altro telefono abbia provato finora. È comunque innegabile che le migliorie introdotte con il firmware 3.0 faranno comodo a molte persone, e ce ne sono molte altre che sarebbero utili ma delle quali non si sa ancora nulla: oltre al supporto per Flash (che potrebbe anche non essere indispensabile, se deve farne le spese l'autonomia della batteria), sarebbe gradita qualche opzione in più per organizzare le 148 applicazioni potenzialmente presenti sul telefono, soprattutto se questo limite verrò ampliato dal nuovo firmware.

martedì 24 marzo 2009

App-mania

In casa abbiamo un iPhone (di mia moglie) e un iPod Touch (mio). Io mi occupo regolarmente di cercare su iTunes nuove applicazioni da installare sull'iPod, mia moglie si occupa regolarmente di disinstallare la roba "inutile" dal suo iPhone, e mio figlio di 3 anni requisisce regolarmente uno dei due dispositivi per giocarci. La cosa più sorprendente di tutta questa catena è che mio figlio, pur non sapendo ancora leggere, salvo rari casi riesce a pigiare correttamente i tasti virtuali dei vari giochi fino ad arrivare alla partita vera e propria... evidentemente il design delle applicazioni e dei relativi menù è ai massimi livelli dell'intuibilità.
Ma non è questo il punto dove volevo arrivare; mentre io mi ostino a cercare continuamente nuove applicazioni, mio figlio gioca sempre ai soliti giochi, mia moglie disinstalla tre quarti delle novità che si ritrova ad ogni sincronizzazione, e io mi trovo spesso con le 9 pagine l'iPod piene, e la necessità di dover "rinunciare" a qualcosa per installare gli ultimi acquisti.
E' notizia di qualche settimana fa che, in base ad un'indagine statistica, la maggior parte delle applicazioni scaricate gratuitamente finisce presto nel dimenticatoio, mentre solo quelle a pagamento vengono riutilizzate (ma non si sa per quanto tempo...). Personalmente penso di poter dire che anche molte applicazioni acquistate finiscono nel dimenticatoio: vuoi perché non rispondono alle aspettative, vuoi perché si tratta solo di demo, vuoi perchè sono state comprate in occasione dei periodi di offerta (senza una reale necessità), vuoi perché si trova in seguito un'applicazione migliore per fare la stessa cosa, vuoi perché si tratta di giochi che una volta completati che non danno alcuno stimolo di rigiocabilità, vuoi per 1000 altri motivi...
La "App-mania" colpisce molti utenti di iPhone/iPod-Touch, ed è figlia del modello di sviluppo, e di marketing, scelto da Apple per il suo App Store: dopotutto i numeri parlano chiaro, le applicazioni disponbili si moltiplicano ogni giorno (in meno di un anno sono più di 25000), l'elevata concorrenza spinge a rilasciare molti titoli a pochi centesimi, e anche i prodotti delle maggiori software-house hanno dei prezzi mediamente bassi.
Resta da capire quanto questo modello potrà resistere, perché il piccolo sviluppatore rischia di non reggere la concorrenza tantopiù che c'è sempre l'incognita dell'approvazione da parte di Apple: il 98% delle applicazioni è approvato e messo in vendita in tempi brevissimi, ma il 2% di 25000 sono pur sempre 500 applicazioni che non sono mai state pubblicate (e lo sviluppatore non può nemmeno lamentarsi). Onestamente, credo che nonostante le critiche mosse da alcuni (critiche che possono anche essere giuste), questo modello ha le carte in regola per crescere ulteriormente, anche perché ogni aggiornamento del firmware offre nuove possibilità agli sviluppatori, e anche le "restrizioni" vanno via a via scemando... certo, per emergere dal mucchio occorre una buona idea e un pizzico di fortuna, ma questo era scontato fin dal principi, anche se probabilmente, nei primi mesi, la concorrenza era minore

domenica 22 marzo 2009

Tablet o Netbook?

Ho sempre criticato i netbook, in quanto non ho mai trovato elementi d'interesse in questa tipologia di prodotti: troppo piccoli e troppo poco potenti per rimpiazzare in toto un portatile, e troppo grandi per essere infilati un taschino come gli smartphone.
Allo stesso modo ho sempre criticato i tablet, non tanto per l'oggetto in sè, ma piuttosto perché i sistemi operativi che conosciamo oggi sono tutti pensati per essere utilizzati con la tastiera, con con le mani o un pennino.
Ultimamente però c'è qualcosa che mi sta facendo cambiare idea: a casa sto usando il mio MacBook Pro per molte più cose rispetto al passato, e avrei bisogno di portarmi appresso anche un piccolo Mac anche durante i miei frequenti viaggi, un Mac che però sia veramente piccolo, anche se non necessariamente potente: l'importante è che funzioni con Mac OS X.
E' così che mi ritrovo quindi a seguire con attenzione tutte quelle indiscrezioni che vogliono Apple in procinto di rilasciare un netbook con schermo oled da 10", un prodotto che potrebbe essere molto interessante, anche se parlando di oled ho qualche dubbio sull'accessibiità del prezzo. Quello che però mi lascia più perplesso è che si parla di questo nuovo oggetto di Apple come qualcosa di completamente touch (anzi, multi-touch, visto che si parla di Apple)... peccato che Mac OS X non sia un sistema operativo utilizzabile in maniera touch: per questa gestione Apple si è inventata l'interfaccia dell'iPhone, ma un netbook da 10" per far girare le applicazioni dell'iPhone mi sembra un po' improbabile, salvo sorprese non ancora svelate riguardo il prossimo firmware 3.0 (e dovrebbero essere grosse sorprese); ma se anche fosse, significa che non funzionerebbe con Mac OS X e quindi non sarebbe un vero e proprio netbook, e nemmeno un tablet...

Apple e il giornalismo

Chi mi conosce sa che di tanto in tanto, a scadenza più o meno mensile, pubblico degli articoli sul quotidiano online Punto-Informatico; prendendo spunto da questa mia esperienza che dura ormai da 9 anni, ne approfitto per descrivere "dall'interno" com'è cambiato il giornalismo che ruota intorno al mondo Apple.

La mia avventura con questo sito cominciò nel 2000 con un articolo sulle possibilità future di Apple, che in quel periodo stava iniziando a riprendersi grazie al ritorno Jobs e alla politica di risanamento delle casse messa in atto da Shiller. Nel corso degli ultimi anni sono cambiate molte cose, tanto nel mondo Apple quanto negli spazi concessi dall'editoria (sia cartacea che online) all'azienda di Cupertino... e conseguentemente anche nel mio modo di scrivere. Nel 2000 era difficile trovare qualcuno che conoscesse il Mac e si parlava di Apple solo su riviste e siti specializzati. Il lancio dell'iPod, l'arrivo di Mac OS X, l'iTunes Music Store (ora solo iTunes Store), e infine l'iPhone, hanno cambiato radicalmente le cose, facendo sì che Apple diventasse uno dei marchi più conosciuti, e oggi come oggi se ne parla in maniera molto più diffusa un po' ovunque. Ci sono centinaia di blog, siti con forum o sezioni dedicate agli utenti Mac, riviste specializzate nate dal nulla, e addirittura servizi ai TG in occasione del lancio dei nuovi prodotti.

Lo stesso Punto-Informatico ospita oggi, quasi quotidianamente, uno o più articoli che parlano di Mac, iPod, iPhone, o software per Mac OS X: se nel 2000 ero quasi l'unico a trattare l'argomento Apple su quelle pagine, negli ultimi anni si sono avvicendate molte altre persone. Prima ci si poteva concedere qualche giorno di calma per analizzare le novità, ora ogni argomento va affrontato a caldo, altrimenti la notizia diventa vecchia, perché tutti gli altri ne hanno già parlato. In questo contesto, anche la mia collaborazione ha subìto diverse variazioni ma al di là di questo, se c'è qualcosa che salta subito all'occhio sfogliando i miei articoli nel corso degli anni, è il modificarsi del tema portante delle notizie (parlo dei miei articoli semplicemente perché li ho tutti sott'occhio, ma credo che riflettano abbastanza fedelmente l'andamento generale del giornalismo dedicato ad Apple).

Una volta si parlava principalmente della rinascita del Mac e del nuovo sistema operativo che si stava evolvendo, ma da un paio d'anni a questa parte l'attenzione si spostata in maniera preponderante verso l'iPhone, oggetto che ha quasi monopolizzato le notizie che riguardano Apple. La casa di Cupertino, dal canto suo, non ha fatto granché per modificare lo stato delle cose: negli ultimi anni la presentazione degli altri prodotti (sia hardware che software) ha subìto diversi ritardi, a dimostrazione del fatto che le risorse interne sono state dirottate verso questo oggetto... e sotto certi punti di vista non gli si può dar torto, visto che l'iPhone e l'iPod Touch, grazie anche all'AppStore, rappresentano una vera e propria gallina dalla uova d'oro. 

Tornando in tema con l'argomento di questo post, mai come in questo caso vale la regola che "nel bene o nel male l'importante è che se ne parli", e questo vale sia per Apple, che per chi riporta le notizie: basta citare l'azienda della mela (o, meglio ancora, il tanto discusso iPhone) per moltiplicare le visite, perché i prodotti Apple fanno parte di quelle cose che "o si amano, o si odiano". Nei forum si scatenano sempre più spesso delle inutili guerre di religione, e chi scrive gli articoli, oltre ad evitare imprecisioni e leggerezze, deve stare molto attento a non eccedere né in commenti favorevoli, né contrari: mantenere l'obiettività è sempre più difficile.

sabato 21 marzo 2009

Chi sono?

Mi chiamo Galimberti Domenico, sono nato nel 1972, e vivo a Robecchetto con Induno, un piccolo paesino in provincia di Milano immerso nel territorio del Parco del Ticino.
Sono sposato dal 2001 con Patrizia (che mi sopporta dal 1994); nel 2006 è nato il nostro primo figlio, Riccardo, e a fine 2008, in anticipo di oltre due mesi, è arrivato anche Fabrizio. Con due figli che girano per casa, la gioia non manca, ma il tempo libero è veramente poco, e questo potrebbe limitare i miei interventi su queste pagine.
L’altro motivo che potrebbe tenermi lontano dal blog è il mio lavoro: in quanto ingegnere specializzato in automazione sono spesso fuori casa, anche dall’altra parte del pianeta.
 
L’informatica è sempre stata una delle mie passioni, anche se non mi sono mai spinto molto in là nello sviluppo del software (a parte quello, molto specifico, mirato al lavoro che faccio). Avevo circa 12 anni quando (incalzato da mio fratello) acquistai il primo computer, uno ZX-Spectrum, usato principalmente per giocare ma anche per imparare le base della programmazione. Qualche anno più tardi comprai un PC-IBM-Compatibile con processore Intel 80286, 1MB di RAM, MS-DOS, e scheda grafica EGA: a quei tempi era il top. Ero soddisfatto dell’acquisto, lo usavo per preparare le relazioni scolastiche, per giocare (ve li ricordate Test Drive, o il primo Leisure Suite Larry?), e anche per programmare in GW-Basic e in Pascal (realizzai un programma che disegnava frattali, e un semplice clone di space invaders).
Non passò molto tempo quando da un caro amico vidi un altro tipo di computer: era un Macintosh, per la precisione un LC, con processore Motorola 68020 e System 7 (ai tempi non si chiamava ancora Mac OS, né tantomeno OS X). Si trattava di un sistema operativo completamente diverso dal MS-DOS al quale era abituato, e rimasi talmente colpito da decidere che il mio prossimo computer sarebbe stato un Mac. Da quel giorno a casa mia si è sempre usato il Mac, anche se per lavoro utilizzo abitiualmente un PC Windows (non potrei fare altrimenti), e mi capita di avere a che fare anche con Linux.
 
Per quanto riguarda il resto, in ordine sparso posso dire che mi piace la fotografia, il video digitale (molto trascurato ultimamente), lo squash, i pattini in linea, i videogame, la matematica ricreativa, e i cactus. Guardo pochissima televisione: preferisco leggere (anche fumetti), ascoltare musica (meglio se rock), scrivere (sul blog) o andare al cinema (quando i bimbi lo permettono).

venerdì 20 marzo 2009

Pronti... via!!!

Perché aprire un blog? La domanda è trita e ritrita, e probabilmente tutti quelli che scrivono blog se lo sono chiesti, all'inizio della loro avventura. Una risposta precisa in realtà non esiste... si apre un blog perché si pensa di avere qualcosa da dire ai propri lettori, qualcosa inerente ad una propria passione, e magari con un pizzico di mania di protagonismo. Spesso però si scopre di aver ben poco da comunicare, le idee si esuariscono presto, e il blog rischia di essere abbandonato dopo breve tempo.

La regola vorrebbe infatti che un blog sia aggiornato quotidianamente, o comunque a scadenze regolari non troppo distanziate, altrimenti lo scopo stesso del blog perde di significato, e se ne vanno anche i lettori... Giusto per contraddirmi in partenza, so già che ci saranno dei periodi durante i quali non avrò la possibilità di aggiornare questo sito a cadenza elevata, ma farò il possibile per scrivere qualcosa di nuovo (e, spero, interessante) ogni settimana, affinché chi passa da queste parti sia comunque invogliato a ritornarvi.

Questo blog rappresenta per me una sorta di sfida personale, intrapresa in un momento in cui sento il bisogno di esprimere le mie idee facendo qualcosa in più rispetto alla partecipazione a qualche forum... In questo blog si parlerà principalmente di Apple, ma di tanto in tanto racconterò anche qualcosa di me stesso e delle altre mie passioni, perché mi sembra giusto che conosciate chi è la persona che scrive queste pagine.

Come post introduttivo credo che possa bastare; chi mi conosce già per la mia presenza in internet in altri ambiti, e chi leggendo queste righe è rimasto con un pizzico di curiosità, potrà tornare su queste pagine nei prossimi giorni, per scoprire qualcosa in più sul mio conto.

giovedì 19 marzo 2009